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Autore: MyLittleHero_    19/10/2014    0 recensioni
Forse quando sei piccola non ti immagini un amore proibito tra gli scaffali di una libreria; e non lo immagini con un egocentrico narcisista.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Eccomi qua; ad aspettare l’ultimo dei tanti ragazzi misteriosi che mi vogliono far conoscere le mie amiche. Lo sto aspettando sdraiata su una panchina, la mia panchina, in quel parco vicino a casa, quello che tanto amo, con gli alberi ormai spogliati dall’autunno e le loro foglio secche al suolo, a colorare di un rosso vivo la terra, la stessa che d’estate sembra prendere vita coi suoi mille fiori colorati.
Ed è proprio sdraiata su questa panchina che passo interi pomeriggi con la musica nelle orecchie, a volte immersa nei libri ed altre a guardare come ad ogni stagione il cielo cambia colore, e osservo in silenzio le sue nuvole, che si muovono veloci come se volessero scappare, e ci sono quei giorni in cui le vorrei inseguire senza chiedere dove vogliono andare o dove sono dirette, vorrei solo saper viaggiare come loro. Ho iniziato ad amare questo parco però, solo quando proprio qui, vicino a questa panchina, ho conosciuto Anna e Federica; e l’ho amato immensamente il giorno in cui Anna ci diede la notizia tanto attesa, aveva trovato un appartamento solo per noi.
A risvegliarmi dai miei pensieri è un ragazzo alto con i capelli neri, gli occhi verde smeraldo e un sorriso che probabilmente lo definisce spesso una persona all’apparenza simpatica -Ciao, tu dovresti essere Luce giusto?- mi alzo con la schiena e lo fisso per un momento spaesata -Sì e tu dovresti essere Andrea, il compagno di corso di Federica- il ragazzo mi porge la mano, che io stringo con il solito sorriso sornione a occuparmi la faccia, Andrea si siede al mio fianco e come prima la gioia gli incornicia le labbra, forse è proprio questo il suo piano, apparire gentile e simpatico solo per fare colpo sulle persone, ma lo vedo dai suoi occhi che il suo sorriso non è causato da quella piacevole sorpresa che completa un volto felice in modo spontaneo, i suoi occhi mi parlano più della sua bocca, e mi dicono che lui è in imbarazzo almeno quanto me, e preferirebbe essere altrove -Federica mi ha detto che studi giurisprudenza, com’è?- un sospiro lascia le mie labbra leggermente arrossate dal freddo -Non è male come pensano tutti, ma non è esattamente il mio più grande sogno- ora vedo una vera reazione, forse la prima ed ultima che riuscirò ad intravedere sul suo volto costruito e programmato per compiacere gli altri -E qual è il tuo sogno?- nei suoi occhi c’è curiosità, ma non quella invadente e ossessiva, c’è solo pura e semplice curiosità -Scrivere, o meglio riuscire a pubblicare uno dei miei scritti; e dimmi signor Andrea, qual è il suo sogno?- sta volta è il suo turno di sospirare -Vorrei diventare un insegnante, ma per ora i miei mi costringono a frequentare Belle Arti- il mio sguardo si sofferma su un piccolo fiore solitario che ha resistito alla prima gelata d’Autunno -É una cosa ingiusta, non trovi?- lui annuisce convinto -Sei tu che devi decidere cosa fare, sei tu che vivi la tua vita, non i tuoi genitori- scuote piano la testa -Non può sempre funzionare così, a volte la vita va come non immaginavamo e dobbiamo solo adeguarci ed accettarlo- alzo gli occhi al cielo -O possiamo cambiarlo- il ragazzo moro mi fissa -Non farlo mai più- stavolta sono io a fissarlo, stranita per di più -Cosa?- il sorriso del ragazzo fa di nuovo capolino, con un accenno di ilarità che prima non c’era -Gli occhi, non alzarli al cielo- un risolino abbandona le mie labbra -E perché mai?- mi guarda forse cercando una serietà che non si addice al suo volto -Perché boh, non mi piace- ha messo su il broncio e io non posso trattenermi e scoppio a ridere, dopo poco anche la sua risata si unisce alla mia; continuiamo a parlare fino a tardi, quando è ora di tornare a casa -È stato un piacere conoscerti Luce- gli sorrido cordiale -Anche per me, sei simpatico- Andrea ride -Lo dici come se fossi sorpresa..-  alzo piano il sopracciglio destro -Perché è così!- i suoi dolci occhi verdi si assottigliano -Cioè dubitavi della mia simpatia?- gli sorrido quasi ridendo -Sì, molto!- il ragazzo si porta le mani al petto -Così mi uccidi!- mi metto a ridere di gusto, come non facevo da tempo -Ciao Andrea- scuote la mano -Ciao Luce-.
Sono nella mia gelateria preferita “Alice” che aspetto Anna e Federica, forse disperse nel traffico di Verona; sempre piena di turisti di ogni genere e di ogni nazionalità.


N.a
Non sono qui perché penso che la mia storia sia un capolavoro, cerco solo di migliorarmi e qualsiasi critica sarà ben accetta :)
un bacio e alla prossima da Pimpa1998 - MyLittleHero_
  
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