Alla mia Persona e alle ore di scienze umane.

 

Il linguaggio dei segni.
 

La giornata è già iniziata male e Dekra vorrebbe rigirarsi nelle coperte e tornare a dormire ma Talia sta gridando contro Peter qualcosa sul farsi le adolescenti e sulla figura di padre che vuole dare ai suoi figli, Laura ha la musica a palla, tre stanze più in là della sua eppure sembra che lo stereo si acceso anche lì, Kol batte ripetutamente la mano contro la porta della sorella per farle abbassare il volume ma, in risposta, Laura alza ancora di più la musica.

Dekra può benissimo immaginare suo padre che legge il giornale in cucina, mentre beve il caffè e si chiede perché debbano essere così squilibrati già di prima mattina. Se lo chiede anche lei, se gli può essere di conforto.
Comunque sono solo le sette e non pensa di farcela ad arrivare a fine giornata, non così.
 

Quando mette piede a scuola Kol le ricorda che ha Harris alla prima ora e che il suo libro di chimica è sul tavolo, vicino alla brocca di succo di frutta.

Vorrebbe tanto chiedergli perché non le ha ricordato di prenderlo quando nota una Stiles che muove le mani come un’ossessa e un povero Scott totalmente in panico.

Si avvicina a loro e circonda con un braccio la vita di Stiles e arrossiscono entrambe.

Si piacciono, Dio solo sa quanto Dekra desideri baciarla e, in cuor suo, spera che per l’altra sia lo stesso.

La ragazza si gira e le dona un sorriso timido per poi darle un bacio sulla guancia.

“Cosa succede?” le bisbiglia all’orecchio, senza ottenere risposta.

“Cito testuali parole ‘ho lasciato a casa le orecchie’” risponde lui per lei.

In quel momento, mentre Stiles non può sentire quello che ha da dirle, Dekra decide di imparare il linguaggio dei segni.

Ma non glielo dice, perché vuole sia una sorpresa, e si lascia mettere in punizione, non troppo di buon grado, quando torna a casa con una nota di quello stronzo di Harris.

Almeno ora avrà tempo per restare a casa e portare avanti la sua piccola missione.
 

Dopo che Talia l’ha ripresa sulle sue responsabilità scolastiche Derka raggiunge Peter nel suo studio e l’uomo quasi si strozza con l’acqua che sta bevendo quando la nipote gli chiede di insegnarli il linguaggio dei segni.

Peter pensa che lui l’ha imparato per noi, quel linguaggio, ma sembra che sua nipote abbia qualcuno di importante per cui farlo.

È fantastico fare del bene, si trova a pensare  Peter, due mesi e mezzo dopo, mentre Dekra muove le mani in modo frenetico dicendogli ‘ti voglio bene’ e ‘grazie, ti devo una pizza’.

“È fantastico fare del bene soprattutto quando hai un tornaconto, eh Peter?” gli bisbiglia Laura all’orecchio, prima di seguire Dekra in cucina.
Prima o poi gliela farà pagare, oh se gliela farà pagare.


 
La prima volta che Dekra fa uso del linguaggio dei segni è un mercoledì, poco prima degli allenamenti di lacrosse.

Stiles è venuta a restituirle una maglietta e si mette a farneticare con i movimenti delle mani cercando di chiederle scusa per aver
dimenticato, di nuovo, le orecchie a casa.

“Non c’è problema” le risponde Dekra muovendo le mani come le è stato insegnato “ho imparato questo così quando dimenticherai le orecchie a casa potremo comunque parlare”

Dekra non è sicura di aver detto tutto giusto ma Stiles la guarda con gli occhi spalancati e luminosi tanto che sembra sul punto di mettersi a piangere o ridere.

Ma non fa nessuna delle due cose, abbassa solamente la testa e si avvicina un poco di più all’altra prima di posarle un bacio sulle labbra e scostarsi.

E “no, non allontanarti” le gesticola Dekra prima di prenderle il volto tra le mani e baciarla ancora e ancora.

Mentre si stanno baciando Dekra pensa di dover ringraziare Peter con una pizza in più, ma lo farà dopo, ora è troppo impegnata a stringere Stiles contro di se e ad approfondire e prolungare il bacio finchè avrà aria nei polmoni.