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Autore: merty_chan11    19/10/2014    2 recensioni
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“Patetico…” si disse, mentre cercava di piangere. Avrebbe dovuto farlo, ma nessuna lacrima gli rigava il volto. Nessuna lacrima, nemmeno per quella persona che aveva amato con tutto se stesso.
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Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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           The day when
                    “we” became “I”

Uno.

Due.

Tre.

Secondi che passavano troppo in fretta, ma allo stesso tempo interminabili. 

Ignari della vita che stava per spegnersi, ignari della nuova che stava per nascere. 

Com’era iniziato tutto ciò? 

Per uno stupido litigio. 

L’unica cosa che Sting voleva era che Rogue non morisse tentando di fare qualcosa di impossibile. Ma il Drago d’Ombra non voleva ascoltarlo, troppo accecato dall’odio per capire che le intenzioni dell’altro erano buone. Per fare ciò che doveva fare, Rogue aveva bisogno della magia del Drago Bianco. Ma quello non voleva condurlo in una missione suicida. Allora Rogue era impazzito, e aveva iniziato a distruggere tutto.

“Patetico…” si disse, mentre cercava di piangere. Avrebbe dovuto farlo, ma nessuna lacrima gli rigava il volto. Nessuna lacrima, nemmeno per quella persona che aveva amato con tutto se stesso.

-R-rog-ue…- la voce di Sting era debole e a stento riusciva a sentirla. Un brivido percorse la schiena del Drago d’Ombra. Come aveva potuto conciarlo in quel modo? Sentì che lui lo stava osservando. I suoi occhi azzurri erano fissi nei suoi, rossi come il sangue. Quegli occhi azzurri, sempre sorridenti, ora erano una maschera di tristezza. E un tempo così accesi e pieni di vita, si stavano lentamente spegnendo. 

Sting lo fissava e sorrise. Anche quello era un sorriso triste.

-Sting io…- la voce di Rogue tremava, ed era incerta.

-V-va bene co-osì…ok?- il Drago Bianco parlava come se ogni lettera gli costasse fatica.

-T-ti prego…non f-fare s-scioc-chezze- tossì, e sangue uscì dalla sua bocca.

“Come se non ne avesse perso abbastanza”

Rogue si ricordava soltanto di aver combattuto a lungo, e di aver preso la sua magia. E dopo, gli aveva trapassato lo stomaco da parte a parte, senza battere ciglio. 

Ma non era in se. Come non lo era dalla morte di Frosch. Il vecchio Rogue non l’avrebbe mai fatto.

“Il vecchio Rogue…ma io si”

Era poi riuscito a bloccare l’emorragia, ma aveva fatto tardi. Sting era già in preda alla febbre, ed era troppo debole. Per di più, senza la sua magia sarebbe morto.

Ma in qualche modo ci sperava. Sperava che Sting si svegliasse, che tornasse a sorridere come faceva sempre, che tentasse di consolarlo. Sperava che tutto tornasse come prima.

Un desiderio sciocco, sciocco come il motivo per cui era iniziato tutto.

Quattro.

Cinque.

Sei.

Le lancette della morte rintoccavano beffarde, quasi si stessero prendendo gioco di lui.

-Sting ti prego…non lasciarmi-

Il Drago Bianco sorrise di nuovo. Rogue amava quel sorriso.

“Sorriso che non rivedrò mai più…”

-È f-fi-nita…-

-No!- Rogue aveva alzato la voce. Non poteva accettarlo. Non lo avrebbe mai accettato.

-Non puoi lasciarmi solo! Io…-

-M-ma non sarai s-so-lo…la mi-a ma-magia è tua…e finc-chè lo sar-rà…an-drà tutto bene…-

Sting alzò un braccio, e con la mano gli accarezzo una guancia. Una lacrima gli bagnò il viso.

-Sting…-

-Puoi fa-rcela…-

-Mi dispiace…-

-Non ti ho m-mai o-dia-ato…neanche ora…-

-Basta, ti prego…- Rogue continuò a piangere, e stavolta non dovette sforzarsi molto perché le lacrime vennero fuori da sole. Guardò di nuovo il Drago Bianco. I suoi capelli biondi erano sporchi di sangue, e il suo sguardo era spento. Rogue gli accarezzò i capelli.

-A-ddio…Rogue- Sting chiuse gli occhi, e il suo cuore cessò di battere.

L’urlo del Drago d’Ombra fu lacerante. Come se stesse cercando di buttare fuori tutto quello che non aveva mai detto.

Sette.

Otto.

Nove.

“Domani sarà un nuovo giorno” pensò, “E Sting si sveglierà di nuovo”, disse mentre teneva stretto a se il corpo senza vita dell’altro.

Nonostante stesse piangendo, nonostante si sentisse anche lui morto dentro, sorrise. Un sorrise feroce, consapevole della sua nuova potenza. 

Ora non era più l’ombra. Era la luce e l’ombra insieme. Era Rogue e Sting. Era tutto e niente allo stesso tempo. 

Lasciò il Drago Bianco a terra e si incamminò fuori. 

Il sole stava tramontando. 

“Quando l’ombra mangia la luce…” 

Ed è così che aveva fatto. Aveva mangiato la luce, aveva ucciso Sting.

Quel giorno si era cibato della luce.

Quel giorno era oscuro e abbagliante allo stesso tempo.

Quel giorno i Draghi Gemelli sarebbero stati una sola persona.

Quel giorno “noi” divenne “io”

Dieci.







N.d.A.
Salve minna! 
Ok, non so il perchè di questa fic, ma avevo bisogno di scrivere qualcosa di triste sui Twins Dragons c_c
Anche se li amo...e amo Sting c_c
Insomma, diciamo che questa scena lo immaginata milioni di volte, e ora eccola qua
Spero che vi sia piaciuta!
Alla prossima 

Merty

  
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