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Autore: Gloria Bennet    20/10/2014    2 recensioni
Ricordo ancora la sensazione che ho avuto quando mi ha guardato dritto negli occhi, spogliandomi più di quanto già non fossi per poi accarezzarmi il viso e dirmi «Non ho mai fatto l'amore con una stella, prima d'ora»
Io gli ho sorriso e mentre lo guardavo dritto negli occhi, pregando che riuscissero a esprimere anche solo la metà di ciò che provassi dentro, ho annuito impercettibilmente.
Neal l'ha visto, l'ha capito e sempre stringendomi come se fossi davvero una stella, mi é entrato dentro.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Neal Cassidy/Baelfire
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sky full of stars




Appena siamo entrati nella grotta, ho capito che si trattava del luogo in cui Neal aveva vissuto qui a Neverland.

Non capivo perché lo sapessi con certezza, ma il mio istinto mi diceva così.

Era come se quel posto fosse stato toccato dalla luce di Neal.

Se mi sforzavo, potevo ancora sentire il suo profumo entrarmi dentro mentre respiravo quella stessa aria che era stata la sua unica compagnia in tutto quel tempo di prigionia.

Non era una reggia sontuosa, ma era stato il rifugio di Neal e questo lo rendeva speciale e unico, proprio come lui.
C'erano così tante cose che avrei voluto dirgli prima che morisse.

Gli avrei voluto dire tutto quello che i miei occhi riuscivano a esprimere, ma che le parole non riuscivano a trasmettere.

Era tutto così umido e freddo lì dentro, ma non riuscivo a uscire.

Non potevo uscire.

Neal era stato lì e io sarei rimasta lì.

Accanto alla parete in cui aveva contato i suoi giorni di prigionia.

La parete della desolazione, della speranza.

Su quel giaciglio che gli faceva da letto.

Su quell'angolo che utilizzava per sognare casa, un luogo così remoto e distante dalla realtà del Neal adolescente.

Avrei voluto conoscere quel bellissimo ragazzino sensibile e scaltro che sarebbe poi diventato un esperto ladro.

Ma soprattutto, sarebbe diventato l'esperto ladro di cui mi sono innamorata e il padre di Henry. Senza neanche pensarci mi sdraio sul giaciglio di pietra, sperando che Neal si sdraiasse nella medesima posizione.

Prendo tra le mani le parti della noce di cocco e le incastro.

Ammetto che questa sua idea é stata davvero geniale e sono contenta di essere stata io a scoprirla.

É quasi un onore per me avere la prova di averlo conosciuto così bene.

Di aver avuto il privilegio di amare qualcuno come lui.

Non appena i lembi di cocco si incastrano, mi ritrovo a pensare alla nostra prima volta insieme.

Ero così spaventata all'idea di perdere la verginità, ma Neal é stato un vero cavaliere con me.

Ha usato la sua esperienza per guidarmi con dolcezza e farmi sentire una principessa.

Ricordo ancora la sensazione che ho avuto quando mi ha guardato dritto negli occhi, spogliandomi più di quanto già non fossi per poi accarezzarmi il viso e dirmi «Non ho mai fatto l'amore con una stella, prima d'ora»

Io gli ho sorriso e mentre lo guardavo dritto negli occhi, pregando che riuscissero a esprimere anche solo la metà di ciò che provassi dentro, ho annuito impercettibilmente.

Neal l'ha visto, l'ha capito e sempre stringendomi come se fossi davvero una stella, mi é entrato dentro.

Con dolcezza e con passione. Con l'infinito che solo la prima volta ti può offrire.

Quando si é staccato da me, ho firmato il mio sigillo d'amore sulle sue labbra e gli ho parlato. «Sono felice che la mia prima volta sia stata con una stella.»

Lui é scoppiato a ridere.

«Non osare usare le mie stesse parole contro di me.» e poi ha iniziato a farmi il solletico nei posti più segreti.

Mi ha sempre conosciuto così bene.

Neal conosce la mia anima, il mio corpo.

Il suono delle nostre risate mi risuona ancora dentro.

Le pareti di questa grotta lo amplificano, mentre l'eco della felicità passata si converte nelle lacrime del presente.

Lacrime di perdita, di mancanza, di assenza.

Lacrime di un cielo che non ha più stelle.

Guardo il cielo della grotta, quel cielo di cui Neal é l'artefice.

Quel cielo che inizia e finisce nello spazio infinito dei suoi occhi.

Giro la noce di cocco e le stelle cambiano, il cielo è popolato da nuove stelle.

Piccole luci in un'oscurità senza fine.

E non é neanche vero.

É solo un'illusione, ma questo non le toglie nulla.

Preferisco il cielo di Neal al cielo di tutti i comuni mortali.

Preferisco questo piccolo infinito a quello dell'universo.

Attraverso le lacrime guardo Neal sopra di me, che veglia su di me.

É in ogni stella, in ogni angolo oscuro e in ogni parte illuminata.

Lui é dentro di me.

Perché da quando ci siamo incastrati, noi imperfetti e uguali, siamo diventati uno solo.

E non é vero che io ero la stella perché lo é sempre stato solo lui.

Neal é stato così importante per me, é stata la mia casa, quando non ne avevo una, la mia Tallahassee, quel luogo di cui tutti hanno bisogno, anche se non lo ammettono, ma soprattutto é stato un cielo pieno di stelle che ha illuminato la mia vita quando era immersa nell'oscurità.

É ancora il mio cielo pieno di stelle.

Quelle stesse stelle che adesso brillano sul soffitto di questa grotta e mi fanno pensare a lui.



A/N

Lo Swanfire era una delle cose più belle di OUAT, secondo me.
Loro, insieme ai Rumbelle e all'Outlaw Queen, erano la mia OTP dello show, quindi scriverò sempre su di loro.
Erano perfetti insieme e, nonostante la loro storia non si sia conclusa con l'happy ending, mi piace pensare che in un universo parallelo (un po' alla Lost) lo Swanfire abbia ottenuto tutto ciò che desiderava *-*
Questa storia, in particolare, si ambienta nelle prime puntate della terza stagione, quelle a Neverland.
L'habitat di Bae mi ha sempre stupita perchè, pur essendo misero e semplice, nascondeva un cielo d'infinito.
Spero che i pochi Swanfire ancora esistenti su questo pianeta e su EFP mi facciano sapere la loro opinione ;)
Un bacio,
Gloria

 

 

   
 
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