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Autore: Miss_G    21/10/2014    1 recensioni
Non era possibile. Perché Jonghyun spuntava sempre così, dal nulla?
‘Beh, sì, proprio come nei romanzi d’amore’. [JongKey]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Five
 
 
 
Key, di quella notte, non si ricordò nulla.
Da quella notte passarono alcuni giorni e molto era cambiato.
Jonghyun si distacco da lui, sentendosi in colpa per quello che accade e cercò di reprimere, inutilmente, i suoi sentimenti.
Il biondo, dall’altro canto, si sentì profondamente ferito dall’indifferenza che gli continuava a riservare l’amico, non avendo la più pallida idea di cose gli avesse fatto di male per meritare ciò.
Con il passare dei giorni si convinse che, forse, Jong non gli voleva più bene. E così smise di volergliene anche lui.. o almeno così si autoconvinse.
Non voleva sotterrare la sua dignità.
Ma per quanto avrebbe potuto continuare quella farsa tra i due?

____________________________________________________________________


Il tramonto era ormai giunto per le strade di Seoul e, nell’’appartamento degli SHINee, i cinque ragazzi si stavano riposando dopo una stancante giornata piena di impegni.

“Mi passi un pezzo di pizza?” domandò Kibum a Taemin, che allungo la mano soddisfando la richiesta del più grande.
Il biondo morse lentamente la pizza assaporandone il sapore più allungo possibile.
Jonghyun lo osservava come ormai faceva da molto tempo.
Lo osservava in silenzio, logorandosi al ricordo del bacio di quella sera.
Avrebbe voluto parlargli, dirgli qualcosa, qualunque cosa. Ma non ci riuscì e finì per tenersi tutto dentro.
La visione del biondo lo tormentava giorno e notte e, quella sera, non riuscì più a trattenersi.

Si alzò di scatto e se ne andò dal soggiorno, uscendo sul terrazzo per rimanere solo.
Quella stanza gli stava stretta, e la presenza di Key non aiutava la sua situazione mentale.

“Dovresti andare a parlare con lui Kibum..” proferì il leader, finendo il bicchiere di coca-cola che aveva in mano.
“Io? Perché? Lui non vuole parlare con me” risultò un po’ acido con quelle parole ma, alla fine, era la verità. Perché parlare con qualcuno che cercava in tutti i modi di evitarlo?
“Ma ti rendi conto?” il tono di Onew era diventato duro e penetrante “E’ da giorni che vi evitate. Questa situazione è insostenibile. Vai a parlare con lui. ADESSO.”
Un profondo silenzio calò tra i ragazzi, per poi essere spezzato dai passi di Key, che si dirigevano verso il terrazzo.

;

Fuori il gelo la faceva da padrone.
L’inverno congelava l’aria e piccoli fiocchi di neve cadevano, flebili, dal cielo. Quel gelo sembrava ingigantire ancora di più il gelo che intercorreva tra i due protagonisti di questa piccola scena che potrebbe sembrare insignificante agli occhi del mondo ma che, ai loro occhi, avrebbe potuto segnare un punto di svolta nella loro vita.

Kibum osservò la figura del moro, appoggiata contro la ringhiera del terrazzo, con lo sguardo fisso sul vuoto.
Si avvicinò, mettendosi di fianco a lui, ma non standogli troppo vicino. Giusto per non stravolgere le promesse di distacco che si era fatto negli ultimi tempi.
Rimase lì qualche secondo, fino a che Jonghyun si voltò lentamente verso di lui, lanciandogli uno sguardo debole che interruppe poco dopo.
“Che hai?” esordì il biondo, chiedendosi se avrebbe mai udito una risposta alla sua domanda.

Jong non proferì parola, continuando a fissare il nulla.
Non se la sentiva di parlare.
Non se la sentiva di guardarlo.
Non si sentiva di far nulla.
Si sentiva solo male.
Male perché si stava accorgendo di non essere più in sé da quando aveva assaporato quelle labbra.
Voleva assaggiarle ancora e ancora. Ma non poteva. Era sbagliato e non voleva sbagliare ancora.
Credeva che se lo avesse evitato, se non gli avesse più parlato sarebbe passato tutto e che magari, prima o poi, sarebbe potuto stagli di nuovo vicino, solo come amico, senza altre pretese.

“Lo so che ti do fastidio, ma mi ha mandato Onew”
Ancora nessuna risposta.

“Ha detto che dobbiamo parlare ma io non ho niente da dirti”
….

“Forse sei arrabbiato con me ma.. io non ti ho fatto nulla quindi non mi interessa. Se non vuoi essermi più amico va bene così, lo posso accettare”.
Il moro sospirò leggermente,  fissando un piccolo fiocco di neve che scendeva ad una lentezza snervante. Aveva tante cose da dire al giovane ma nulla riusciva ad uscirgli dalla gola.

“Però non far pesare a tutti il tuo comportamento. Sembri idiota. Ti stai comportando male senza che nessuno ti abbia fatto niente. Senza che IO ti abbia fatto niente”
“Sono io che ti ho fatto qualcosa non tu…” queste prime parole di Jong uscirono come un flebile sussurrò.
Kibum quasi non ricordava più che bel suono avesse la voce dell’amico e tremò leggermente. Tutto quello che aveva soppresso negli ultimi giorni tornò a farsi vivo dentro di lui, pur non sapendo bene cosa fosse.

“…cosa?”
“Lascia perdere…”
“No, finisci il discorso.”
“Non voglio.”
“Perché devi fare così??” ora Key aveva alzato la voce. Stava quasi urlando ma cercò di trattenersi. La freddezza del maggiore lo stava uccidendo e ora non poteva più trattenersi.
“E’ troppo complicato e, fidati non ne vale la pena. Mi riprenderò presto e tornerà tutto come prima”
“No, voglio che torni tutto come prima adesso. Adesso.”
“Adesso non si può. Devi smetterla di fare il bambino, hai capito?”

Jonghyun lo fissò. Aveva uno sguardo strano, un misto tra rabbia e tristezza. Era difficile per Kibum comprenderlo. In compenso, però, la pazienza lo stava abbandonando. Fino a poco tempo fa adorava il suo amico, e una parte di lui nutriva anche sentimenti più profondi per l’altro. Adesso invece lo odiava. Lo odiava perché, con quel comportamento, lo stava logorando.

“Sai una cosa? Se un’egoista. Sei davvero una persona di merda. Pensi solo a te stesso. Non ti frega che io stia male per te. Non ti frega che io stia cercando di capire cos’hai, trovandomi solo un muro davanti”
La sua voce ormai tremava.
Jonghyun avrebbe solo voluto tapparsi le orecchi per non sentire quelle parole.
“TI odio. Hai capito? Io ti odio.”
Il biondo corse via rientrando in casa.
Il salone era buio e vuoto ormai. Erano già tutti andati a dormire e Kibum si rintanò nella sua camera. Nella loro camera.
Chiuse la porta a chiave e si accasciò contro la porta, con gli occhi che bruciavano a causa delle lacrime che pregavano di uscire.

Sul terrazzo c’era ancora Jonghyun, scosso da quelle parole.
Ma forse era meglio così.
Perché preferiva sapere di non aver possibilità per un amore illegale e immorale con l’amico. Preferiva essere odiato che vivere nel dubbio.

Con questi pensieri si trascinò sul divano pronto a passare lì la notte.
Pronto a passare lì un’altra notte visto che, dopo quel bacio, lui non dormì nella loro stanza mai più. 
  
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