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Autore: Ronnie_Translate    21/10/2014    1 recensioni
Courfeyrac si ferisce nel tentativo di maneggiare una stampante e Enjolras si preoccupa di farlo sentire meglio.
[Breve One-Shot Courfeyrac/Enjolras, spin-off di "A Passion for the Absolute" Canon!Era.]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Courfeyrac, Enjolras
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note della traduttrice: Eccomi qui con la mia seconda traduzione! Whoa!
Innanzi tutto ringrazio AMarguerite per avermi dato il permesso di tradurre la sua fanfiction (potete rrovare quella originale, in inglese, a questo link:  http://archiveofourown.org/works/622799?view_adult=true )
Perchè ho scelto una Courfeyrac/Enjolras? In fondo è un pairing abbastanza bistrattato dal fandom, sia italiano che internazionale, eppure appena dopo aver letto il brick mi sono imbattuta nella fanfiction "A Passion for the Absolute", incentrata appunto su questa coppia, e me ne sonon etteralmente innamorata.
Anche sa la coppia Grantaire/Enjolras resta sempre una delle mie più grandi otp, trovo che le dinamiche tra Enjolras e Courfeyrac possano essere altrettanto interessanti.
Questa piccola one-shot è una sorta di spin-off della sovracitata "A Passion for the Absolute", per cui sono necessarie un paio di precisazioni: Courfeyrac e Enjolras sono giá una coppia fatta e formata, in quanto si sono "dichiarati" verso la fine della fanfiction principale. Sempre nella fanfiction principale, Courfeyrac viene ferito alla gamba dalla pallottola di un soldato della Guardia Nazionale e le conseguenze sono, purtroppo, permanenti, così da costringerlo a zoppicare e dover svolgere lavori leggeri, in modo da non affaticare la gamba ferita.
Questo è tutto, buona lettura!

-Ronnie

 
The Value of Transparency (Traduzione)


«Dannazione dannazione dannazione DANNAZIONE!»

Enjolras non aveva fatto altro che appuntare fogli di giornale e di propaganda per tutta la giornata, in modo molto simile a quello della sua la sua padrona di casa quando passava di porta in porta per ritirare la biancheria; un compito che avrebbe rischiato di provocare inutile dolore a Courfeyrac.
A questi, infatti, era stato assegnato un lavoro più tranquillo: la cura della piccola stampante che era stata messa a loro disposizione. Ma Enjolras non poteva certo immaginare che, quella sera, il suo compagno pareva essere stato contagiato dalla proverbiale sfortuna di Lesgles.
«Cos'è successo, Courfeyrac?»

«Mancanza di sonno, non certo eccesso di alcool.» spiegò lui immediatamente, scuotendo appena la mano ferita. «Voglio dire, è questa la ragione per la quale mi sono schiacciato le dita sotto la pressa. Solitamente non sono tanto sbadato; ho l'eleganza di...» Esitò, in cerca di una metafora adatta.

«Di un gattino appena nato?» Azzardò il biondo.

«Be', fortunatamente sono grazioso quanto uno di essi, per riparare al danno.»
Scherzó Courfeyrac, porgendogli la propria mano non appena vide un'espressione preoccupata formarsi sul viso di Enjolras. 

Enjolras afferrò delicatamente il suo polso e cominciò ad esaminare il danno sulla mano del moro. C'era qualche macchia scura sulla sua pelle, ma dopo un superficiale esame si rivelò essere nulla più che inchiostro. Con una piccola smorfia, asciugó il liquido scuro con la manica della camicia. Escluso il dito indice gonfio e leggermente arrossato, non sembrava esserci nulla di preoccupante.
Lo comunicò a Courfeyrac, quando si accorse delle smorfie di dolore che avevano deformato i suoi lineamenti.

«Ma fa male!» Si lamentó lui.

«Lo hai appena schiacciato sotto un grosso blocco di granito.» Sottolineò con aria di rimprovero Enjolras, mentre gentilmente  rigirava la mano infortunata di Courfeyrac tra le sue.  L'unghia sembrava a posto, anche se le nocche erano visibilmente arrossate.

«Soffro così tanto--» Mugolò Courfeyrac, in tono lamentoso

Come se fosse stato lui stesso ad essersi ferito, Enjolras poggiò le labbra sul dito dell'amico, per poi passare delicatamente la lingua sulla zona lesa. Aveva previsto, certo, che un gesto del genere avrebbe zittito immediatamente le lamentele di Courfeyrac e non fu troppo sorpreso quando, alzato lo sguardo, vide un largo sorriso comparire sul suo volto.
Un'insolita ondata di dolcezza sembrò travolgere improvvisamente Enjolras, non ancora abituato a  quel genere di effusioni, si stupì di notare per la prima volta e solo in quegli istanti i più piccoli dettagli che, sì, aveva già osservato in passato, ma erano scivolati via dalla sua mente nel giro di pochi minuti.
Gli occhi verdi e profondi di Courfeyrac sembravano, se possibile, ancora più luminosi ogni volta che sorrideva. Anzi, l'intero suo viso sembrava trasformarsi.
Il suo sorriso era gioioso e rassicurante, come se trovasse la vista del proprio interlocutore estremamente dilettevole, come se credesse profondamente nella persona che aveva davanti e, di conseguenza, volesse trasmetterle la piena fiducia in se stessa.

Ma ogni volta che si trovava in compagnia di Enjolras, il suo sorriso appariva più dolce, come se amasse colui che aveva accanto quanto egli stesso aveva sempre desiderato di essere amato e  adorato; o forse perchè lo stesso Courfeyrac sembrava volgersi sempre verso Enjolras nel modo in cui un girasole si orienta verso i suoi raggi. Quel nuovo tipo di felicità che gli giungeva soltanto attraverso l'amore disorientava il biondo, che mai prima di allora aveva potuto sperimentarla. 
La trovava quasi inquietante in se stesso, eppure rassicurante in maniera travolgente in Courfeyrac, che possedeva un'indole talmente onesta da non poter, in nessun modo, nascondere i propri sentimenti. 

Quel giorno, però, c'erano ombre nere sotto gli occhi di Courfeyrac e Enjolras si trovò improvvisamente a chiedersi se l'amico avesse avuto i capelli rossi, da bambino. In quel momento sembrava, infatti, avere la carnagione chiara e quasi trasparente tipica di quegli individui.
O forse era soltanto effetto dell'incapacità di Courfeyrac di celare il proprio amore; in fondo era un Romantico, rifiutava le false apparenze.
Se amava qualcuno o qualcosa, lo amava senza riserve ed era felice di mostrarlo in ogni sorriso, in ogni sguardo. 

«Mi sento già molto meglio.» disse Courfeyrac con aria impudente. «Il sangue sta fluendo in tutt'altra parte del mio corpo.»
Amettendo il proprio desiderio, ma non la speranza di vederlo soddisfatto, Enjolras allontanò il dito di Courfeyrac dalle proprie labbra e sussurrò: «Forse dovremmo ritirarci per la notte.»

Le dita di Enjolras erano ancora morbidamente appoggiate sul polso di Courfeyrac; questi ne approfittò per sollevarlo e baciare la sua mano, in modo forse insolito e stravagante, ma guidato da sincero affetto. Con un sorriso, ricambiò il desiderio espresso da Enjolras: «Credo che dovremmo "mettere a letto" il problema e seguire noi stessi il suo esempio.»
   
 
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