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Autore: NeVeRgIVeUp_91    17/10/2008    2 recensioni
Prima o poi nella vita si arriva ad un punto in cui bisogna fare delle scelte, che siano giuste o sbagliate, che facciano male o meno.
Si arriva ad un punto in cui il cammino si divide in più sentieri, ma solo uno è quello per il quale bisogna continuare.
Le scelte diventano più dure però quando in mezzo a tutto, vi sono anche i sentimenti. Amore, amicizia, amicizia, amore e ancora..amore.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Can I Have This Dance. »



NDA:
-Gabriella, Troy, Insieme.
-Le parti della storia scritte completamente in corsivo sono dei ricordi / flashback.
-Spero vi piacciaperchè questa è una delle storie per me più importanti (L)


Prima o poi nella vita si arriva ad un punto in cui bisogna fare delle scelte, che siano giuste o sbagliate, che facciano male o meno.
Si arriva ad un punto in cui il cammino si divide in più sentieri, ma solo uno è quello per il quale bisogna continuare.
Le scelte diventano più dure però quando in mezzo a tutto, vi sono anche i sentimenti. Amore, amicizia, amicizia, amore e ancora..amore. L’ultimo anno del liceo è complicato. Forse troppo complicato.
C’è il diploma, il ballo di fine anno, il college; ci sono troppe cose a cui pensare nello stesso momento.
Diventa ancora più complicato quando tra tutto questo caos c’è una storia d’amore che ostacola ogni singolo pensiero, ogni singola parola, ogni singolo gesto.
Quando due persone si amano il gioco diventa davvero difficile, quasi da sembrare di non poter superare l’ennesimo ostacolo; e questo Troy Bolton e Gabriella Montez lo sanno meglio di chiunque altro.


***


Il tardo pomeriggio è il momento ideale della giornata per restare soli e riflettere, immergersi nei propri pensieri, sfogarsi senza essere disturbato da nessuno nel posto in cui tutta la storia ha avuto inizio.
Gli occhi color cielo guardano fissi la maniglia rossa della porta. Le mani strette a pugno e i muscoli tesi come le corde di una chitarra.
Tira un sospiro, lungo, stanco, timoroso e infine si decide. Si avvicina al portone posto davanti a sé e lo apre.
Cammina a piccoli passi con lo sguardo basso.
Improvvisamente si ferma e alza gli occhi.
Di fronte a lui si alza il canestro della palestra della East High.
Quella palestra in cui 2 anni prima aveva portato la sua squadra alla vittoria, così come anche l’anno successivo, pochi mesi prima del diploma.
Un sorriso malinconico si dipinge sul suo volto perfetto. È passato un mese da quando tutto è finito, da quando gli studenti del ultimo anno si sono diplomati.
La maggior parte di loro sono già partiti per le per le proprie strade.
I suoi migliori amici sono ormai lontani. New York, Los Angeles, Florida.
E ora è arrivato anche il suo momento.
Lascia il borsone rosso e bianco dei Wildcats a terra e da questa prende il pallone da basket.
Lo guarda per qualche secondo, quasi avendo paura di farlo rimbalzare. Il rumore rimbomberebbe per l’intera palestra, troppo vuota per i suoi gusti.
La stringe nelle mani e infine si avvicina a grandi passi al centro della palestra.
Fa rimbalzare l’ovale arancione una, due, tre volte. Prende la mira e lo lancia.

-Canestro.- La sua voce esce in un sussurro incomprensibile.
Una lacrima gli riga il viso imperterrita.
Lancia ancora una volta. Ancora canestro. Un'altra lacrima. Comincia a correre facendo rimbalzare la palla a terra con abilità. Veloce, sicuro, forte.
La lancia ancora con ferocità.
Sbaglia.
Passa le mani sui capelli leggermente umidi per via del sudore. Si asciuga le lacrime e riprende il pallone.
Continua a correre.
Una finta, un palleggio e un altro ancora. Lo lascia volare per la millesima volta a canestro.
Sbaglia di nuovo.
Si butta a terra e le lacrime si moltiplicano. Batte un pugno sul pavimento in legno e chiude gli occhi quasi volendosi torturare pur di far smettere quel pianto disperato.
E ad ogni lacrima, un ricordo.

-----

-Vediamo a chi tocca far sentire le proprie capacità sonore.- Una luce abbagliante si muoveva lentamente tra i ragazzi presenti alla festa di capodanno in montagna. Si fermò improvvisamente illuminando una ragazza dai lunghi capelli scuri e dolci ma timorosi occhi da cerbiatta.
Un’altra luce girava ancora per la sala. Anche questa si fermò. Il ragazzo la guardò ad occhi socchiusi quasi accecato.
-Venite ragazzi!-

-No. Io non so cantare.- Troppo tardi. Si era ritrovato sul quel palco minuto a cantare una canzone insieme a quella ragazza che di li a poco gli avrebbe sconvolto l’esistenza.
La ballata finì e lui si avvicinò alla ragazza dal viso perfetto e la voce angelica.
Tese la mano sorridente e la guardò negli occhi, perdendosi nella loro profondità.

-Troy.-

-Gabriella.-

-----

Sorride mentre altre lacrime gli rigano il viso.
Due anni perfetti, troppo perfetti per lasciarli alle spalle. E ora si ritrova a lottare contro se stesso per guardare avanti, per continuare per la sua strada, come hanno fatto i suoi amici del cuore.

-----

-Fatti sentire Chad.-

-Certo capitano. Anche te.- Sorrisero e improvvisamente i loro volti vennero invasi da lacrime di disperazione. Si unirono in un abbraccio stretto, così stretto da non riuscire quasi a lasciare un piccolo spazio per respirare.

-Mi mancherai fratello.-

-Mi mancherai anche te. Vienimi a trovare a San Francisco.-

-Certo che si. Mi raccomando prenditi cura di Gabriella.-

-E tu di Taylor.-

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E loro due se ne sono andati. Entrambi in Florida. Diverse università, stessa città, di modo da non doversi separare. Non ce l’avrebbero fatta, non proprio quando la loro storia d’amore era appena iniziata.
Anche Sharpay, Ryan e Kelsi se ne sono andati. Grazie al loro ultimo musical erano riusciti a vincere le borse di studio per la Julliard, il college che sognavano da sempre. Zeke, Jason e Martha erano gli unici che sarebbero rimasti ad Albequerque.
E poi c’è Gabriella.
Se n’era già andata. È a San Francisco da ben 2 mesi. Se n’è andata prima di tutti.
Due mesi che non si vedono. Due mesi di sofferenza. Due mesi infernali perché senza di lei la vita sembra non avere un senso e l’ossigeno sembra non esistere. Perché per lui vivere senza di lei è come vivere in un mondo senza aria.
Le manca. E un’altra lacrima gli riga il viso. Gli occhi ancora chiusi con forza. Batte un altro pugno contro il pavimento. Urla. E il ricordo di quel viso che tanto ama gli ritorna alla mente mentre gli dice addio.

-----

-Andrò a Stanford Troy.- I suoi occhi di cerbiatta piangevano lacrime disperate. –Parto domani.-

-Cosa? Perché?-

-Mi hanno dato la borsa di studio per iniziare prima. Prenderò il diploma domani mattina e partirò nel pomeriggio.- Un singhiozzo. La sua voce tremò a quelle parole. Si sentì morire dentro.

-Non puoi lasciarmi così. Io senza di te non vivo.-

-Devo Troy. Devi andare avanti e io so che ce la puoi fare. Credo in te e crederò sempre in te. Ora..devo andare.-

-Ti amo.-

-Ti amo anche io Wildcat. Sempre.-

-----

Un lungo brivido gli percorre la schiena da cima a fondo.
Lo sguardo fisso a terra, i pugni stretti e i muscoli delle braccia ancora tesi.
Passa una mano sul viso asciugando le lacrime.
Appoggia la fronte sul pavimento freddo e chiude ancora gli occhi.

Take my hand, take a breath
Pull me close and take one step
Keep your eyes locked on mine
And let the music be your guide.

Improvvisamente nel silenzio della palestra si espande un sussurro di parole.
Incomprensibile. Ma quel sussurro pian piano diventa una voce.
Il ragazzo alza gli occhi da terra e si guarda intorno, disperato, impaziente, frenetico.
Si blocca fissando la porta d’ingresso che pian piano si apre.
E finalmente la vede.
Lei sorride ed è proprio per questo che sa di essere solo in un sogno.
La vede avvicinarsi. Sembra troppo vera per essere un sogno. Sorride ancora e fa un altro passo.
E quando la sua piccola mano sfiora quella di Troy, il suo cuore sembra fermarsi.
Le sfiora dolcemente la guancia con due dita, ancora incredulo che possa essere veramente lei.
Stringe la sua mano. Respira. La avvicina a sé tenendo i suoi occhi azzurri come il cielo fissi sui suoi da cerbiatta. E lascia che la musica nelle loro teste gli guidi.

Want you promise me
Now want you promise me
That you’ll never forget
To keep dancing
To keep dancing
Wherever we go next

Senza accorgersene si ritrovano a ballare al ritmo di quelle parole che parlano per loro.
Si guardano non riuscendo a distogliere i loro occhi gli uni dagli altri.
L’avevano promesso. Quella sera che sembra ora così lontana racchiude la loro promessa: il loro amore era per sempre, vicini o lontani che sarebbero stati in futuro.

It’s like catching lighting
The chances to finding someone
Like you
Is one in a million the chances
To feeling the way we do.

La stringe ancora a sé avvicinando il viso a quello di lei.
Fronte contro fronte, cuore contro cuore e le loro anime si fondono in una sola.
Le accarezza la schiena causandole un brivido ei loro cuori sembrano perdere un battito ad ogni contatto. Due lunghissimi e infernali mesi senza di lei. E ora, improvvisamente il suo mondo senza ossigeno ritorna a respirare.

And with every step together
We just keep on getting better
So can I have this dance
Can I have this dance
Can I have this dance

Le prende delicatamente la mano e le fa fare una giravolta. La riprende e la stringe ancora.
I loro respiri si mescolano e i loro sorrisi rimangono intatti sui loro volti che non brillavano dal giorno in cui lei se n’era andata.
Intrecciano le loro mani unendo le dita. Si guardano negli occhi senza distogliere lo sguardo nemmeno per un secondo, cercando di recuperare gli sguardi persi in quei due mesi trascorsi lontani.

Take my hand, I’ll take the lead
And every turn will be safe with me
Don’t be afraid
Afraid to fall
You know I’ll catch you through it all

Le accarezza dolcemente la guancia rosea e liscia. Con la punta del indice disegna il profilo del suo volto angelico che tanto gli era mancato, di cui non poteva fare a meno di sfiorare, accarezzare, baciare.
La guida facendo piccoli passi, sforzandosi di cantare, nonostante l’unica cosa che vorrebbe fare è baciare quelle labbra che sanno di petali di rosa.
Le lascia un dolce bacio sulla punta del naso e insieme continuano la loro canzone.

You can’t keep us part
Even a thousand miles
Can’t keep us apart
Cause my heart is
Cause my heart is
Wherever you are

Un altro passo, una giravolta. Il suo corpo snello e delicato si posa dolcemente contro il suo petto marmoreo e i loro cuori battono al unisono, dando il ritmo alla loro canzone.
Un'altra giravolta e i loro occhi s’incontrano ancora.
Minuti interminabili che vorrebbero durassero per sempre.
Fermate il tempo. Le loro menti, i loro cuori, le loro anime, i loro corpi. Una sola cosa. I loro respiri mescolati, gli sguardi incatenati, i sorrisi ormai incancellabili.
Le parole escono fluide come l’acqua di un fiume in discesa.

It’s like catching lighting
The chances to finding someone
Like you
Is one in a million the chances
To feeling the way we do.
And with every step together
We just keep on getting better
So can I have this dance
Can I have this dance
Can I have this dance

E ancora una volta lo dicono, lo urlano. Sentono scorrere ogni singola parola nelle vene, in ogni singola particella dei loro corpi.
Vivere lontani. Impossibile. Non è scritto. Il loro amore è per sempre, l’avevano promesso.

-E io mantengo le mie promesse- Quella frase di un anno fa, quando al Country Club rischiava di perderla, quando rischiava di perdere tutto e tutti.
Lui aveva sempre mantenuto le sue promesse. Manterrà anche questa, la più importante. La promessa del suo amore infinito.
.
Oh, no mountains too high enough
Oceans too wide
Cause together all night
Our dance won’t stop
Let it rain, let it pour
What we have it worth fighting for
You know I believe
That we were meant to be

Le montagne non sono abbastanza alte e gli oceani così feroci.
Nemmeno la fine del universo riuscirebbe a fermare il loro ballo, il loro sentimento, troppo forte, indistruttibile.
Per sempre.
E può piovere, diluviare, ma ne varrà sempre la pena lottare per quel amore così indissolubile.
E ci credono, lo sanno, lo sentono. Sono destinati a durare per sempre.
È scritto nelle stelle.
La melodia nelle loro teste rallenta, si appaga, fino a scomparire.
Si guardano per minuti interminabili negli occhi.
Lei gli accarezza la nuca senza distogliere il suo sguardo da quelli del ragazzo che, ancora incredulo di averla ancora tra le sue braccia, si avvicina alle sue labbra, unendosi alle sue, morbide come due petali di rosa.
Un bacio. Un brivido.
Si muovono timorosi e riaprono gli occhi. Si guardano e ancora una volta si uniscono, ora non riuscendo a fare a meno di quel contatto che tanto era mancato ad entrambi.

-Che ci fai qui?- Intrecciano le loro mani e rimangono immobili nel centro esatto della palestra.

-Sono venuta a prenderti.- Sorride accarezzandogli la guancia con un dito. –Credevo che sarei riuscita a fare a meno di te. Speravo che sarei stata il primo essere umano a riuscire a vivere senza aria, ma è impossibile. Non posso vivere senza di te.- Due grandi sorrisi si dipingono sulle loro labbra. Un ultimo bacio prima di salutare quel luogo, troppo importante per loro. Quel luogo in cui si sono ritrovati, conosciuti e innamorati. –Andiamo. C’è un aereo per S. Francisco che ci aspetta.-

-Aspetta.- La ferma. Lei si gira verso di lui. –Prima c’è una cosa che devo fare.- Stringe la sua mano e inizia a correre veloce, sorridente, finalmente felice, di nuovo.

-Dove stiamo andando?- Corrono ed escono dalla palestra.
Entrano a scuola e salgono le scale. Il castano apre un portone in ferro battuto e sale quei pochi scalini che lo separano dalla terrazza della East High. Si avvicina alla panchina in cui ha trascorso giornate intere in compagnia di Gabriella.
Dalla tasca dei jeans prende un indelebile nero. Lo apre e scrive sullo schienale della panchina.

-Fatto. Possiamo andare.-

E mentre escono guardando un’ultima volta la loro scuola, un raggio di sole illumina quelle scritte fresche che sanno resteranno li per sempre:

Il nostro amore è per sempre.
Troy Bolton & Gabriella Montez
The start of something new: 1 Gennaio 2006
The End: Non esiste. È per sempre.





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Oddio non so se qualcuna di coloro che leggevano le mie storie si ricorda ancora di me xD
Sono stata assente per MOLTO tempo ç_____ç
Vari problemucci U_U
Ma ora eccomi tornata e per farmi perdonare con una one shot che mi sta molto a cuore e che spero appreziate *__*
Continuerò tutte le storie lasciate in sospeso quindi spero recensiate in molte *__*
Un bacione immenso!!
  
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