Oliver Queen si guardò alla specchio. Indossava uno smoking nero, molto elegante. Era un vero supplizio per lui quella serata: Ray Palmer, colui che aveva acquistato la Queen Consolidated aveva organizzato una serata di beneficenza e l'aveva invitato. Oliver aveva provato a pensare qualche scusa per rifiutare, ma purtroppo non ne aveva trovate. E poi sotto sotto era davvero curioso di vedere come se la cavava Palmer con la sua vecchia azienda. 
Oliver sospirò. Sapeva che doveva andare a prendere Laurel a casa sua, ma l'idea di passare un'intera serata con la sua ex non gli faceva venire molta voglia di uscire di casa. Aveva invitato Laurel semplicemente perché non voleva andarci da solo. E poi perché sapeva che Ray Plamer aveva invitato Felicity. Ma forse la ragione principale era la seconda. 
Due giorni prima aveva colto l'occasione appena erano rimasti solo lui e Felicity al covo, dopo la solita ronda
notturna, e aveva chiesto alla bionda di accompagnarlo alla serata. Ma Felicity, che era molto dispiaciuta, aveva risposto "Oliver... Ci vado con Ray, mi dispiace...". 
Oliver sapeva che uscivano insieme, eppure una parte di lui ci aveva davvero sperato. Lei era andata avanti con la sua vita, come gli aveva detto. Usciva con Ray e passava solo il tempo indispensabile al covo. Oliver aveva notato da subito il radicale cambiamento nel comportamento di Felicity: non lo guardava più come prima e non parlava con lui se non l'essenziale.
Oliver soffriva per quella situazione, anche se non lo dava a vedere. Sperava solo che Felicity fosse felice.
Perciò aveva deciso di chiedere alla sua ex storica di accompagnarlo.
Uscì di casa, salì sulla macchina e si diresse verso l'appartamento di Laurel. 
Quando suonò al campanello della ragazza e Laurel aprì subito la porta. Evidentemente stava aspettando da un po' il suo arrivo. "Ciao Ollie!" Era anche troppo felice per l'umore di Oliver quella sera.
"Ciao Laurel! Andiamo?" Anche dal suo tono si poteva intuire quanto fosse svogliato. "Certo!"
Salirono in macchina e si diressero verso la Queen Consolidated. I due entrarono in ascensore, e anche dallo specchio Oliver poteva notare il sorriso a trentadue denti. La situazione iniziava ad essere troppo pensante per l'arciere. 
Uscirono dall'ascensore e per Oliver ci volle qualche secondo per rendersi conto di dove si trovava: era sì alla Queen Consolidated, ma del tutto rinnovata. Il tocco di Ray si vedeva.
Oliver iniziava davvero a agitarsi. Ma il peggio doveva ancora venire.
Fra le tante persone che lo circondavano, una coppia attirò la sua attenzione: Felicity e Ray Palmer erano a qualche metro da lui. Lui era smagliante, felice, lei invece sorrideva e sembrava sicura di se. 
Oliver si sentì subito triste, solo e abbandonato anche se era in una stanza piena di gente.
Felicity era splendida: indossava un vestito blu lungo e i capelli sciolti le circondavano il viso.
Sembrava l'opposto di Laurel, che lo stava guardando in attesa di qualcosa. Evidentemente gli aveva detto qualcosa e lui non la stava ascoltando. "Ti ho chiesto se quel bel ragazzo con Felicity fosse Ray Palmer"
Proprio la persona di cui Oliver non voleva parlare... "Si, quello è Ray Palmer..."
In quel esatto istante Felicity si voltò e li notò. Così Oliver colse l'occasione, prese Laurel sotto braccio e raggiunse la coppia. "Ciao Felicity..." salutò subito la bionda, che sorrise e contraccambiò "Ciao Oliver... Laurel!". 
Ray prese subito la parola "Oliver Queen! E' un piacere rivederla! Sono contento he abbia accettato il mio invito!" Laurel non sopportava di non essere al centro dell'attenzione, così si presentò "Io sono Laurel Lance! Sono la figlia del detective Lance. Sono sicura che avrà già sentito parlare della nostra famiglia!" 
A Ray, che si trovava in difficoltà, venne in soccorso Felicity "Sta bene tuo padre?"
"Si si, grazie! Un po' preso dal lavoro, solamente." 
Era sceso un silenzio imbarazzante: Oliver continuava a guardare Felicity, che guardava per terra, evitandolo.
Allora Ray disse "Perché non ceniamo? C'è la ristorazione nella stanza qua affianco"
A tutti sembrò un'ottima idea, anche ad Oliver, non finché Palmer non aggiunse "Sono sicuro che lo stomaco della nostra Smoak stia già morendo di fame" e le dette una carezza al viso. Felicity si mise a ridere e lasciò che Ray le mettesse il braccio attorno alle spalle. Sembrava che qualcuno avesse dato una botta in testa ad Oliver, non riusciva più a pensare, ne a respirare. Vedeva solo il braccio di Palmer su Felicity.
Così Laurel e lui (quasi in catalessi) seguirono la coppia nella sala ristorante e si sedettero allo stesso tavolo. Oliver si ritrovò Felicity seduta davanti a tavola.
Con loro quattro c'erano anche due uomini che Oliver non conosceva.
Ray li presentò subito: "Loro sono Andrew Anderson e Mick Fass. Mick è un mio rappresentante e Andrew è l'Amministratore Delegato della catena di negozi per cui Felicity lavorava." Andrew rise e aggiunse "Prima che l'acquistassi tu ero molto più in basso!"
Oliver non capiva di cosa stessero parlando "In che senso, scusatemi?"
Felicity fece una faccia preoccupata, sembrava a disagio. Ray disse "Ho conosciuto Felicity nel negozio dove lavorava. Così ho deciso di acquistare l'intera catena di negozi perché lei lavorasse per me. Cercavo qualcuno con le sue capacità, e visto che lei continuava a rifiutare, sono passato all'azione! Non mi arrendo facilmente!"
Felicity era rossa in viso, sembrava quasi un peperone, mentre a Laurel fra un po' non cadeva la mascella: "Tu hai speso milioni di dollari per Felicity?". Ray invece non fece una piega "Bè, sono più di un miliardo. Ma sì, volevo Felicity e allora..."
Se Felicity voleva nascondersi sotto al tavolo, Oliver avrebbe voluto trafiggere Ray Palmer con più frecce possibili, peccato che non avesse a sua disposizione l'arco. Continuava a spostare lo sguardo da Felicity a Ray, senza sapere cosa fare o cosa dire. 
Felicity evitava il suo sguardo, imbarazzata. Oliver si sentiva abbandonato. Ray faceva davvero sul serio con la bionda.  
Il cameriere arrivò con gli antipasti. Quando tutti furono serviti, Mick disse: "Ray, hai fatto bene ad investire su questa città. Ora che c'è l'arciere a proteggerla, è molto più sicura!" L'affermazione catturò l'attenzione di tutti al tavolo, soprattutto di tre di loro, che si scambiarono sguardi tesi.
Ray rispose: "L'ho visto solo una volta, e non in circostanze gradevoli! Ma Felicity lo conosce, no?"
La bionda fu presa in contropiede, e così iniziò a balbettare "Cosa? Conoscere Arrow? Bé non esageriamo! Dire che lo conosco è un eufemismo! Credo che nessuno lo conosca davvero, neanche i suoi amici più cari!" Ecco, aveva parlato troppo. Ad Oliver le frecciate erano arrivate dritte al cuore. Felcity doveva aver capito l'errore, perché guardò Oliver cercando di scusarsi. 
Ma nell'esatto istante che i loro sguardi si incrociarono, iniziò il finimondo. 




Salve a tutti! :)
Non so bene quanti capitoli sarà lunga questa storia, devo ancora vedere!
Sono contenta di vedere un Oliver Queen geloso questa stagione: spero che Fel lo faccia soffrire, un po' se lo merita! Credo che ne vedremo delle belle! 
Intanto, buona lettura e alla prossima! :)