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Autore: Stars Trail    23/10/2014    3 recensioni
Non ha mai avuto un animo particolarmente coraggioso - non ha mai cercato nemmeno di esserlo, in realtà, più che altro perché sa sarebbe una partita persa in partenza. È per questo che alla fine si trova bene con Seijuurou: lui compensa del tutto la sua mancanza di temerarietà, in cambio di un equilibrio mentale che nel suo compagno sembrava essere cosa rara, fino a poco tempo fa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kouki Furihata, Seijuro Akashi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da un prompt inviatomi su Nanodayolooo: per colpa di un temporale Furihata e Akashi passano il loro primo appuntamento a casa di quest'ultimo, che ne approfitta per cercare di coccolare un Furihata terrorizzato. <3

In realtà è una fortuna che il temporale sia scoppiato sopra le loro teste quando ancora si trovavano nei pressi della casa di Akashi. Non che qualcuno dei due avesse pianificato di restare chiuso da qualche parte per tutta la giornata per il loro primo appuntamento: semplicemente, il tempo aveva giocar loro un tiro meschino, e la perturbazione temuta per settimane alla fine era arrivata quasi inaspettata dopo un silenzio troppo prolungato, agitando gli alberi e facendo vibrare la terra con tuoni che, ne era sicuro, Furihata non aveva mai sentito prima di quel momento.
In realtà è una fortuna che il temporale sia scoppiato quando ancora si trovavano nei pressi della casa di Akashi, ma Kouki mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte una reggia - casa sua in confronto, non si vergogna più di tanto ad ammetterlo, sembra una topaia, forse qualcosa di più, ma senza esagerare. Quando mette piede dentro la residenza di Akashi, si chiede se stia seguendo l’etichetta alla regola, se verrà sgridato per aver portato con sé l’acqua che ha inzuppato i suoi vestiti, ma Seijuurou sorride e lo invita a non preoccuparsi, e così prova a fare.
In realtà, al momento ha qualcosa di ben più importante a cui pensare.
“Vuoi una tazza di té, Kouki?” chiede Akashi, e lui annuisce, forse con troppa forza. Il sorriso sul viso di Akashi si allarga appena, e quando sparisce dietro la porta, Furihata si sente improvvisamente solo. E spaventato.
Non ha mai avuto un animo particolarmente coraggioso - non ha mai cercato nemmeno di esserlo, in realtà, più che altro perché sa sarebbe una partita persa in partenza. È per questo che alla fine si trova bene con Seijuurou: lui compensa del tutto la sua mancanza di temerarietà, in cambio di un equilibrio mentale che nel suo compagno sembrava essere cosa rara, fino a poco tempo fa.
Stringe le mani sul tavolo d’ebano, scuro come la notte. Guarda le sue dita e gli sembra di colpo di essere troppo pallido, vuoi per il contrasto, vuoi perché fuori dalle finestre la luce viene mangiata rapidamente dalle nuvole in corsa. Alza lo sguardo e basta un secondo, perché la sua voce esca di colpo dalla gola in un urlo strozzato - le finestre tremano assieme al pavimento sotto i suoi piedi, subito dopo il fulmine che ha illuminato la stanza a giorno. Bastano pochi secondi, e Akashi è di nuovo nella stanza con le braccia attorno alle sue spalle mentre lui è troppo indaffarato ad affondare il viso tra le mani.
“Non tremare, Kouki. Non c’è bisogno. Sono qui.”
Ha voglia di dirgli di tacere, che lui non può capire, che le persone come lui non possono controllare la paura che fa vibrare il cuore e tremare la pelle, ma non potrebbe mai prendersela con Akashi per una cosa simile. Kouki sa che è un suo problema, anche se non sa come risolverlo. È comunque una fortuna che abbia le braccia di Akashi a stringerlo con forza. Stringe gli occhi e scatta, quando sente un altro tuono rombare con forza. Tuttavia, adesso è meno difficile da sopportare. “Respira piano,” gli ordina Akashi, e lui, obbediente, esegue. Riempie i polmoni finché non sono saturi, trattiene l’aria finché il suo stesso corpo gli impone di lasciarla andare. Una volta, due volte, finché il cuore non riprende a battere ad un ritmo accettabile, e i suoi occhi trovano la forza di riaprirsi.
Akashi gli è scivolato di fianco. Quando si volta per cercare il suo sguardo, trova l’ombra del suo sorriso ad accoglierlo. “Va meglio?” chiede, e lui fa per aprire la bocca, prima che un altro tuono faccia vibrare le pareti. Non urla, stavolta, ma gli viene spontaneo cercare riparo nel petto dell’altro, e di stringerlo con tutta la forza che ha in corpo - non troppa, ma quella ha. Sente Akashi sbuffare divertito, quando il rumore si trasforma nuovamente in silenzio e, assieme a quella risata sommessa, si sente il fischio della teiera in lontananza.
“Non è divertente ridere delle paure altrui, Akashi.”
“Mi stai forse sgridando, Kouki?”
In risposta, lui non può che abbassare lo sguardo ed essere succube della vergogna che gli colora rapidamente le guance. Sono due dita di Akashi sotto il mento a fargli risollevare la testa. Sono le sue labbra a sopprimere l’ennesimo urlo che altrimenti avrebbe interrotto l’atmosfera. Seijuurou non lo obbliga ad accoglierlo, ma lui lo lascia entrare nella sua bocca. In cambio, chiede solo di potersi aggrappare a lui. Come fa sempre, del resto.
Mentre lo bacia, Kouki si chiede come farebbe, senza quella figura forte al suo fianco. Lui che è nato piagnone e che probabilmente ci morirà, non sa come abbia fatto a penetrare quello scudo che gli aveva incusso terrore la prima volta che i loro sguardi si erano incrociati. Pensare di essere arrivati a quel punto, adesso, gli provoca un solletico al petto che non riesce a mandare via per giorni, una volta che gli si instaura.
È felice, con Akashi.
Quando si separano, è certo di vedere un guizzo di gioia negli occhi dell’altro, e si sente stupido quando allontanando il volto dal suo chiede: “Sei felice?”
Akashi si volta verso la finestra, osserva la pioggia battere con violenza contro i vetri e il suo sorriso si allarga. “Non potrei essere più felice di così,” risponde, e quando Kouki si ritrova a dover far nuovamente affidamento alle sue spalle, quando col naso sfiora il suo petto e sente il suo odore buono inebriargli i sensi, capisce la felicità di Akashi.
In fondo, il loro primo appuntamento non sarebbe mai potuto andare meglio di così.

   
 
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