Tao. Lo conosco da un anno soltanto e stiamo assieme da un anno. Penserete che non sia stata una bella idea metterci assieme subito, così di punto in bianco, ma noi non la vediamo così. Mi ha chiesto di stare con lui prima che me ne tornassi a casa, il 18 Luglio 2013, mi ricordo ancora la data. Si è inginocchiato e piangendo come un bambino piccolo mi ha chiesto di essere la sua ragazza.
Per chi non sapesse chi è Tao, ve lo spiego subito. È un membro degli Exo, il mio gruppo coreano preferito. Ho sentito dire da molte Exotics che farebbero di tutto pur di stare con uno di loro, che sarebbe bellissimo. Hanno ragione solo da alcuni punti di vista. Ovviamente è stupendo, ma stare con un personaggio famoso equivale a dividerlo con tutte le sue fans, con gli amici. Equivale a non vederlo quasi mai. Equivale a non sentirlo più tuo dopo un po' di tempo, perché non lo è. Mi manca terribilmente, ogni giorno penso a lui, a come sarebbe averlo qui di fianco a me. Ma non posso. Adesso sarà in giro a fare un tour mondiale con gli Exo come al solito, oppure sarà assalito dalle sasaeng. Mi spaventa parlare di questo argomento così naturalmente. Mi manca tantissimo. Lo amo.

Oggi è il mio compleanno, volevo passarlo con lui, ma non posso. Non si è più fatto sentire, non mi ha più chiamata, non mi ha più mandato messaggi. Lui non potrebbe nemmeno avere la ragazza secondo il suo contratto. Forse ha dovuto dimenticarmi per sempre. Un groppo mi sale alla gola mentre penso a quello che è successo e a quello che potrebbe succedere. Ho gli occhi umidi. Per fortuna la campanella dell'intervallo mi salva. Mi alzo dalla sedia e corro fuori, per evitare di piangere davanti a tutta la classe. Nessuno sa che ho il ragazzo, e chi è il mio ragazzo. Torno lentamente verso la classe e sento Mi-yon, una mia compagna, parlare.
-Sì, ho sentito dire che è arrivato un ragazzo molto figo che sta cercando la sua ragazza!
-E chi è?- chiedo cercando di non pensare a Tao.
-Non lo so, ma delle mie amiche ci stanno parlando in questo momento.- risponde lei sorridendo. -Mi sa che ci vado anche io...!
-Sai dov'è?- chiedo diventando curiosa.
-Eccolo eccolo, credo sia lui! E' veramente bello come dicono...- dice cominciando a sussurrare e a indicare alle mie spalle. Mi volto dove lei mi sta indicando. Non capisco più niente, mi gira la testa e mi si offuscano gli occhi.
-No, i brillantini no...- cerco di dire cercando di tornare in me.
Metto a fuoco nuovamente le immagini e lo riconosco: Tao. Non so più che fare, non riesco a muovermi. Sento gli occhi inumidirsi, ma mi sforzo di non piangere.
-Tao...- sussurro a bassa voce.
Quando mi vede si blocca. Diventa inespressivo, ma non distoglie lo sguardo. Quei suoi occhi tirati mi fissano ancora, piangono. Sta piangendo, ma non fa niente per nasconderlo. Non ce la faccio più a guardarlo e basta, devo abbracciarlo, toccarlo, sentirlo mio veramente per la prima volta dopo un anno.
Corro. Il tratto che ci separa sembra non finire mai, poi finalmente lo raggiungo. Lo abbraccio, mi aggrappo a lui con tutta la forza che ho e a quel punto anche io non posso fare a meno di piangere. Anche lui mi abbraccia forte, le sue braccia mi circondano e mi sollevano da terra. Il suo petto si muove in maniera irregolare, lo sento singhiozzare. Sento le sue mani aperte sulla mia schiena con una leggera pressione.
-Mi sei mancata...- comincia lui dopo qualche minuto. -Ogni secondo di ogni singolo giorno mi sei mancata...- continua poi piangendo.
Non riesco a parlare, così ascolto. Tao mi scioglie dall'abbraccio e mi tira a sé, continuando a guardarmi.
-Ti pensavo tutte le sere, volevo tornare al giorno in cui ci siamo incontrati per poterti rivedere. Ho dovuto lottare contro i miei manager per riuscire a convincerli che senza di te non sarei stato niente.- ora sta piangendo.
Non so che fare per calmarlo. Gli asciugo gli occhi con le mani.
-Non piangere, ti prego...- gli dico poi sostenendo il suo sguardo.
Tao inspira e cerca di calmarsi, come i bambini piccoli.
-Ho fatto tante cose da quando non ci siamo più visti. Ogni volta che ballavo e cantavo dedicavo a te quella canzone, ma non sapevo più che fare per rivederti e farmi perdonare.
-Perché mai dovrei perdonarti?- chiedo io sorridendo. Non dovevo affatto perdonarlo.
-Mentre tu non c'eri... Io...- ricomincia a piangere e mi allontana. Si mette una mano davanti alla bocca e mi volta le spalle. Come per trovare le parole. Nel frattempo la campanella è suonata. Non mi muovo.
-Io... Yoona...- continua voltato di spalle.
-Cosa c'entra Yoona?- chiedo diventando rigida.
-Io... Io sono andato a letto con lei!- dice poi voltandosi e guardandomi.
Apro la bocca e rimango così, a guardarlo. Come ha potuto farlo?
-Tu... C-cosa hai fatto?- chiedo poi avvicinandomi. -Perché?
-Perché non sapevo più che fare, ogni giorno sentivo questo nodo in gola e pensavo che distrarmi me l'avrebbe fatto passare, ma pensavo male, perché mi è tornato più forte di prima. Mi dispiace.- dice cercando di trovare le parole.
Io ne avrei di parole da dirgli, ma non voglio. Non dopo tutto questo tempo che non lo vedo. Ad un certo punto corro da lui e lo bacio cogliendolo di sorpresa. Poi mi stacco, non so neanche io perché l'ho fatto, mi è venuto così, d'improvviso. Istinto. Indietreggio lentamente facendo “no” con la testa. Poi mi metto le mani davanti alla bocca e soffocando le lacrime corro via, lontano da lui, desiderando per la prima volta di non averlo mai incontrato.