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Autore: Zeon97    24/10/2014    0 recensioni
Questa è la prima storia che posto ed è anche presente nel sito ufficiale. Spero possa essere di vostro gradimento.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Richiamo dal Futuro'
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Il gruppo discuse fino a tarda notte, perciò decise di rimandare al giorno dopo. 
Per tutta la giornata ero rimasto in camera mia. Avevo fame, tanta fame: dovevo andare in cucina a svuotare il frigorifero.
Una volta raggiunta la stanza, vidi sul tavolo i piatti vuoti dell’ultima cena. Avevo notato, però, che il mio non c’era.

- Oh scusa, ci eravamo dimenticati di te - sentì e mi spaventai al suono di quella voce improvvisa, ma sapevo già a chi apparteneva.

Fa niente - risposi io con calma
- Se vuoi ti preparo qualcosa - propose lo spadaccino usando sempre una voce alterata, come se cercasse di renderla più chiara e femminile.
No grazie, mangio qualcosa già preparato. Ci sediamo fuori?
- Se vuoi parlare un pò, per me va bene.

Presi un pò di frutta e della roba già preparata per poi raggiungere un tavolo all’aperto.
Cominciai a mangiare, ma in pochi minuti avevo già finito tutto.
Notai che Raven guardava il cielo: non c'era nulla a parte una luna che era una palla bianca in mezzo al blu che pareva fosse proprio la nostra presenza a darle compagnia. Avevo l’impressione che stessero conversando tramite gli occhi nell’assoluto silenzio.

- L’hai mai avuta la ragazza? - chiese lo spadaccino di punto in bianco prendendomi alla provvista.
C-Certo che no! - balbettai imbarazzato
- Allora hai avuto un ragazzo!
NO!! Non mi sono mai impegnato con qualcuna.

Si mise a ridere, ma non era una risata cattiva. Sembrava che stesse scherzando.

Mbeh sai, come madre ho avuto una che mi ha fatto fare la vita militare da quando ero piccolo.
- A me basta il mio Chung.
Avevi anche tu una ragazza? - Sapevo già chi era, ma volevo vedere la sua reazione.
- Mai avuta, la mia migliore amica è Seris che abita proprio qui vicino.

All'improvviso sentimmo avvicinarsi qualcuno.

- Parlavate di me? - chiese la ragazza misteriosa
- Oh, ciao Seris! - disse Raven - Questo ragazzo qui vicino si chiama Ivan.
- Piacere di conoscerti - disse Seris tendendomi la sua mano

Erano avvenuti davvero dei cambiamenti.
Era colpa mia.
Dopo aver realizzato questo, ero intento a risolvere in fretta la faccenda.

Raven, ma quello lì dietro è Chung?
- Dove???

Quando lui si allontanò abbastanza, ammazzai la ragazza a mani nude. Ero stato talmente tanto veloce che lui non se ne accorse, ma vide il corpo della ragazza appena si rigirò

- Cosa è successo?!
E’ passato qualcuno che assomigliava al tuo migliore amico.
- Che sia dannato!
Diamole almeno sepoltura…

Scavammo una fossa nelle vicinanze per seppellirla.
Quello che feci non era servito a nulla, avevo compiuto il mio primo omicidio senza pensarci due volte. Raven non era disperato come se avesse perso la sua fidanzata, anzi, sembrava non fregarsene proprio, ma cercava non farlo notare troppo abbassando il capo.

- E’ successo tanto fin troppo velocemente, andiamo a dormire.

Andammo subito nelle nostre stanze.

9.30. L’orologio segnava questa ora quando una lancia nasod spezzò il letto a metà.
Urlai spaventato.

- Oggi andrai in missione con me! - disse la misteriosa ragazza.

E tu da dove spunti fuori?

O almeno questo era quello che volevo chiedere, ma non feci in tempo nemmeno a guardare in faccia la mia rapitrice perché, una volta uscito fuori dalla casa, mi legò come un salame: non mi ero mai sentito così vulnerabile in vita mia.
Tutto avveniva troppo velocemente per poter capire qualcosa. Ero confuso. Qualsiasi tentativo di comunicazione con la rapitrice era inutile perché aveva cominciato a volare ad una velocità pazzesca per riuscire a farmi sentire.
Dopo un pò di tempo atterrammo vicino ad una stazione ferroviaria.
Naturalmente io feci la mia bellissima figura vomitando.
Poi mi resi conto di averlo fatto sui vestiti di qualcuno, quindi alzai lo sguardo e vidi la faccia dell’ultima persona che mi aspettavo di vedere.

Hai finito? - chiese lui freddamente.

Non era nelle soliti vesti che mi aspettavo di vedere. Aveva gli occhi igniettati di sangue, era più muscoloso, ma quello che mi inquietava più di tutto era quel senso di forza che emanava. Solo a guardarlo mi faceva paura. 
Tante domande di cui volevo avere la risposta, ma l’unica cosa che mi venne da dire era

Oh…. ehm - balbettai cercando di trovare le parole per formulare una domanda - sei proprio tu?
- E’ lui, ma nettamente più forte di prima - disse la ragazza misteriosa
Visto che prima mi hai letteralmente rapito, posso sapere cosa vuoi da me? Poi cosa ci fa qui Add? Pensavo fosse rimasto nel nostro tempo
- Lui è l’unico che può salvarti, e solo con i poteri da Time Tracer è possibile - sentenziò la ragazza misteriosa.

Udì un rumore in lontananza. Sembrava avvicinarsi

- Procedi Add - ordinò la ragazza.

Le dinamo di Add si allontanarono e si misero a ruotare intorno a noi tre.
Il rumore si avvicino sempre di più, e riuscì a capire da dove stava venendo perché vedevo degli alberi piegarsi in fila uno dopo l’altro, sembrava come se qualcuno volesse travolgere tutto ciò che gli passa davanti.
La nasod si mise al centro del cerchio formato dalle dinamo.

«Scudo Atomico»

Il terremoto ci aveva decisamente raggiunto e il terreno si stava sgretolando, ma lo scudo creato dalla ragazza nasod ci aveva protetto. Le dinamo si trovavano fuori dallo scudo e giravano così velocemente che sembrava impossibile distinguerle l’una dall’altra.

«Trasporto»

Una volta che il Tracer gridò questa frase lo scudo si allargò fino a dissolversi, permettendoci di vedere l’esterno.

Cosa è successo? -chiesi frastornato.
- Siamo nella dimensione alternativa, quella precedente si è disintegrata a causa dell’eccessivo disequilibrio tra passato e futuro.
In pratica ora esiste una sola realtà. Se verrà distrutta questa, non esisterà nè un passato, nè un presente e nemmeno un futuro.

Non esiste nessun’altra dimensione oltre a questa. Cosa altro poteva significare?

Dove sono i sopravvissuti? - chiesi cominciando a sentirmi spaventato
Non esistono.

Quella risposta mi fece rabbrividire. Sentivo brividi freddo, ma non era per il clima.

Dov'è Vanessa? - chiesi di nuovo trattenendo le lacrime negli occhi.

Non doveva dire quello che pensavo.
Con la sua consueta espressione che non lasciava trasparire nessuna risposta alzò lo sguardo fino a incrociare il mio, mi rispose.

Non esiste più.

Sapevo che non era un tipo da raccontare questo genere di frottole, ma il modo in cui ha detto una cosa del genere in quel modo fece saltare in me una molla di rabbia: mi avvicinai di scatto e lo presi per le spalle. Lo avrei ammazzato se non avesse giustificato quello che aveva detto.

Che razza di risposta sarebbe?!! - urlai.

Lui non fu da meno. Non ebbe bisogno di sforzarsi per immobilizzarmi con quelle dannate dinamo. Ora era lui nella posizione di vantaggio.

Secondo te perché sono venuto qui? Avrei dovuto lasciarti crepare in quella dimensione razza di ingrato - spiegò avvicinandosi con tutta calma sentendosi al sicuro.

Si susseguì un pugno con quest’ultima parola, ma quello che mi faceva più male era la verità che mi stava rivelando.
Ho lasciato che Vanessa morisse senza fare nulla. Mi sentivo un miserabile.
Volevo che quella sofferenza che provavo fra le botte che prendevo mi uccidesse.
Non riuscivo più a trattenermi. Gli occhi mi pulsavano.
Sentivo qualcosa scivolare sulle guance, solo allora mi resi conto che stavo piangendo.

- Voi umani piangete venendo a conoscenza della verità? Miserabili - disse la misteriosa ragazza.

Non solo il mio migliore amico mi stava picchiando, pure quella maledetta si stava immischiando dandomi del miserabile?
No.
Ha chiaramente detto voi umani, quindi non si era riferita solo a me, ma al genere umano.
E quindi anche alle persone che sono morte.
A coloro che non sono riuscito a proteggere.
A Vanessa.

Sono io il miserabile ad aver pianto in questo momento. Gli altri non hanno fatto nulla per meritarsi di essere etichettati come tali - sussurrai.

Non sentivo più dolore nonostante venissi pestato, perché stavo provando un sentimento ancora più forte.
La stavo odiando per quello che aveva detto, ma ancora di più me stesso per essere così debole.
Però prima mi sarei vendicato per quelle parole che aveva pronunciato.

Ora te la faccio pagare MALEDETTA!!

Le dinamo si squagliarono al contatto con il mio corpo, e così fui libero da quella presa.
Non pensai più ad Add, ma a quella tizia. Si stava preparando anche lei alla lotta.
Non avevo un arma, però mi serviva. Il desiderio di averla ha forgiato nel fuoco che emanavo una spada. 
Lei era agile: le lance nasod le permettevano di spingersi in aria con maggiore velocità per schivare il mio assalto.

«Attacco delle Sfere»

La ragazza scagliò una lancia nasod di grosse dimensioni verso di me.
In me c’era una grossa energia da sprigionare, e lo avrei fatto nel migliore dei modi.
Evocai un’altra spada come ho fatto con la prima, e intercettai la lancia bloccandola con le lame.
Era arrivato il momento di rispondere al colpo.

«Esplosione di Fiamme»

Gridando questa frase, feci uscire dal mio corpo una grande quantità di scintille di fuoco che distrussero la lancia.

«Lama dell'Apocalisse»

Le lame delle mie spade divennero gigantesche, ma stavolta parevano incandescenti.
Menai fendenti per cercare di colpirla, ma lei schivò i colpi bruciapelo finché non fu costretta a parare un fendente con le lance, senza successo. Esse si squagliarono e la ragazza misteriosa era rimasta senza armi utili per contrastarmi.

- A quanto pare è giunta la mia fine - bisbiglio rassegnata - non pensavo che sarebbe stato un umano a sconfiggermi.

L’avrei ammazzata da un momento all’altro, la sua sola esistenza mi irritava.

- Almeno abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, vero Add?
Già. Congratulazioni, Fire Blader.
   
 
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