Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: Fujiko_Matsui97    24/10/2014    3 recensioni
Near, per la prima volta nella sua vita da ragazzino educato, imprecò mentalmente.
Era il numero uno, su quello non c'era ombra di dubbio.
Era sempre attento ad ogni minimo, insignificante dettaglio, calcolava con precise percentuali ogni suo gesto, la razionalità era sempre prevalsa sull'istinto, permettendogli un'esistenza pressocchè ordinaria.
E allora?
Come diamine era potuto finire uno come lui, così tranquillo e introverso, in quella situazione?
[...]
ATTENZIONE! Avrete a che fare con un Mello particolarmente edonista, un Matt particolarmente menefreghista e con un Near alle prese con la sua sfera sensibile. Livelli di sexaggine acuta. Non ditemi che non vi ho avvertiti :P
Genere: Comico, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello, Near | Coppie: Mello/Near
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

 

[the Wardrobe.] - questioni di spionaggio

 

 

 

 

Near, per la prima volta nella sua vita da ragazzino educato, imprecò mentalmente.

Era il numero uno, su quello non c'era ombra di dubbio.

Era sempre attento ad ogni minimo, insignificante dettaglio, calcolava con precise percentuali ogni suo gesto, la razionalità era sempre prevalsa sull'istinto, permettendogli un'esistenza pressocchè ordinaria.

E allora?

Come diamine era potuto finire uno come lui, così tranquillo e introverso, in quella situazione?

S'impose di restare calmo, e approfittò del suo dover stare muto per ripercorrere mentalmente le azioni precedenti, per cercare di capire dove avesse sbagliato.

 

È lui!”

Furono i primi sussurri che riuscì a sentire una volta uscito dalla stanza, e cercò di non soffermarsi troppo sui soggetti che li avevano espressi, riuscendo però ad accorgersi che tutti esprimevano note differenti: si andava dall'ammirazione delle ragazzine alla prepotenza dei giovani maschi, fino ad arrivare ad un'ultima nota, la più stonata.

Il puro rancore.

Mello.

Se ne stava dietro un paio di file, circondato dai suoi compari, osservandolo con quel suo solito sguardo di stizza mista a disgusto che a Near, anche se non l'avrebbe mai ammesso, faceva rizzare i peli dalla paura.

Lo ignorò e, il cuore che batteva forte nel petto per la gioia della notizia appena ricevuta, oltrepassò la folla di curiosi nel corridoio, dirigendosi in silenzio verso la sua stanza.

Ehi, Near.” quel tono sarcastico, la voce strascicata per lo sdegno; l'albino alzò la testa solo per scontrarsi col torace del biondo, le sue iridi cerulee piantate in mezzo alla fronte come un proiettile; poteva sentire l'adrenalina pulsare invitante in ogni sua vena, dopo quello che Roger gli aveva detto si sentiva invincibile, nulla avrebbe più dovuto spaventarlo:

Ti sposti? Vorrei andare nella mia camera, se non ti dispiace.” obiettò pacato, la testa che gli girava leggermente e non per la paura ma per la consapevolezza di quella risposta audace che forse avrebbe potuto pagare cara. Ma non gli importava.

Difatti, Mello rimase pressocchè interdetto dall'atteggiamento del nanerottolo, Near poteva vederlo nel guizzo che attraversò, sconvolto, le sue pupille, per poi tramutarsi in stupore... e rabbia.

Non così in fretta...” sorrise, i suoi amici che ora lo spalleggiavano, fissando il ragazzino come fosse un verme che avrebbero schiacciato non appena Mello avesse dato loro l'ordine “Si può sapere cosa ti ha riferito Roger? Ti vedo alquanto... euforico.” quasi rise, sottolineando per bene l'ultimo aggettivo con la voce, e Near sentì la furia montargli veloce nel corpo.

Non avrebbe permesso a quel bullo con i complessi di inferiorità di rovinargli il suo giorno più bello!

Non sono fatti che ti riguardano! Con permesso.”

Near?” lo richiamò lui, canzonatorio. L'albino si chiese come mai.

Che vuoi?” gettò fuori le parole in modo duro, ottenendo in risposta solo un ghigno... e delle dita che dalla tasca estraevano una chiave a lui molto familiare: “Non vedo come tu possa andare in camera senza le chiavi che possano aprirla...”

Quando diamine le aveva prese?! Era matematicamente impossibile che qualcuno si fosse avvicinato a lui per prelevargliele, nessuno si avvicinava mai a lui.

A meno che... Roger non avesse chiuso per bene il suo ufficio.

Ecco... appunto.

Ridammele, Mello!” tornò indietro fino a lui e si sbracciò per recuperarle, ma niente da fare: era troppo basso.

Dimmi cosa ti ha detto Roger. Ora.” comandò, gli occhi strizzati verso la sua figura, il respiro agitato del piccolo sulla pelle “No!”

Allora puoi dire addio alle tue chiavi e dormire in cortile.” scrollò le spalle, il tono ipocrita mentre stava per consegnare il mazzo a uno dei suoi amici, le dita che si allentavano sul ferro... un attimo prima che Near stringesse i pugni, arrendendosi. Tanto ci avrebbe rimesso solo lui, a che serviva evitare quella rivelazione?

E va bene!” notò come Mello ritirava con soddisfazione il braccio, estremamente interessato a come la vicenda si stava evolvendo.

Dato che i miei risultati sono stati sempre i più eccelsi per più di due anni, Roger mi ha confermato che se continuo così fra un mese potrei conoscere Elle.”

Near osservò preoccupato ma anche soddisfatto come il biondo aveva spalancato le iridi, la bocca che sembrava preda di un amaro inconfutabile, il corpo scosso dagli spasmi come se stesse per piangere... o per attaccare senza pietà. Ma Mello non piangeva mai, quindi...

Staine.” mormorò passando le chiavi all'amico, le pupille fisse in quelle nere dell'albino, spalancate, vuote “Vai fuori e gettale più lontano che puoi, in modo che non possa riprenderle.”

Il piccolo, a bocca aperta, sentì il petto bruciare mentre gli si scagliava contro, non riuscendo nel suo intento dato che era logicamente impossibile che un ragazzino così minuto, magro e dai vestiti così chiari risultasse minaccioso: “Avevi promesso, avevi promesso!”

E da quando le promesse si mantengono?” il biondo lo spinse via da sé, immobilizzandogli le braccia e sbattendolo contro il muro mentre un ginocchio volava fino al suo stomaco, provocandogli un conato di vomito per il forte impatto: “Non osare rispondermi così, mostro!” quasi gli sputò in faccia, e Near sentì gli occhi bruciare dopo quella morsa dolorosa, le orecchie bollenti mentre tuffava il suo sguardo in quegli occhi così azzurri e celestiali, che per nulla rispecchiavano la malvagità di Mello:

Sei tu... sei tu il vero mostro.”

Il biondo, un ringhio sulle labbra, aveva sollevato una delle mani, ora stretta a pugno e che dopo pochi millisecondi gli avrebbe come minimo frantumato la faccia, quando un urlo sovrastò tutti gli altri: “MELLO!” Roger lo scagliò via da lui, reggendo Near per un braccio, osservando l'indietreggiare rapido e scomposto del più grande, stupito. “Dio Santo, Near... Fila in camera tua, e non osare uscirci per stasera, mi hai capito? Picchiare un alunno... Matt ti porterà la cena, e farai bene a non darmi problemi per oggi! Devo riflettere sulla tua punizione.” si voltò verso Near, abbassando le ginocchia fino al suo livello: “Near, tutto bene?” gli prese affettuoso il viso fra le mani, rivolgendo a lui completamente tutta l'attenzione. Si rivolgeva al resto degli alunni, intimando loro di andarsene prima che si fosse ritrovato a dover prendere dei seri provvedimenti,e urlava... forte... ma Near non lo ascoltava.

Era perso in quel ronzio fastidioso che l'aveva assalito quando si era reso conto che lui non era così, non era duro col resto del mondo né lo sarebbe mai stato... però era stato bello, sentirsi come Mello, sentirsi forte, un leader, almeno per una volta...

Si voltò, in tempo per scorgere nei suoi occhi azzurri, prima che si voltasse per andarsene, la solita furia, il solito disprezzo, ma anche quella che sembrava... malinconia? Amarezza?

Ricacciò indietro quei pensieri all'istante: c'erano ben più importanti problemi da risolvere, ovvero... come si sarebbe vendicato Mello?

Perchè si, l'albino era certo che una vendetta sarebbe arrivata, forse piccola, ma pur sempre ci sarebbe stata; tuttavia cercò di non soffermarsi troppo su quell'aspetto e, imponendosi la tranquillità, quella sera si rintanò nella sua stanza subito dopo cena.

Accertatosi che la porta fosse ben chiusa a chiave, prese il suo orsacchiotto di peluche preferito, scivolando sotto le coperte... e nel sonno.

Era un pupazzo medio di grandezza e morbido, molto soffice, di pelo bianco, con gli occhi tondi e vispi di plastica e il naso rosa: l'unico ricordo di quand'era piccolo e senza il quale non riusciva a dormire.

 

Near sospirò piano, le dita ad arrovellarsi i capelli. Ecco dove aveva sbagliato: da quel momento era passato un bel po' di tempo, e non solo il ragazzino aveva gettato l'evento nel dimenticatoio, ma aveva anche sottovalutato le azioni di Mello.

Si, il problema era senza dubbio quello: le vendette del biondo erano sempre catastrofiche e gli procuravano una gran sofferenza fisica, e l'albino aveva dato per scontato che anche in quell'occasione sarebbe stato così.

Nulla di più sbagliato. Mai togliere a Mello il gusto di sorprendere.

Cosa ha fatto?, vi chiederete voi.

Qualcosa di terribile, cinico, seccante e... meravigliosamente innocente.

Gli aveva rubato il suo orso di peluche, che aveva fin da piccolo e senza il quale -lo giurava- non riusciva a chiudere occhio.

Near aveva subito capito che l'azione era collegata a Mello, e si era ricordato all'improvviso di quella faccenda col biondo non conclusa; la paura di un affronto si era fatta viva nella sua testa, motivo per cui l'albino aveva tentato in tutti i modi di arrangiarsi senza.

Risultato..?

Dopo due giorni non riusciva più ad incastrare nemmeno due tasselli del suo solito puzzle, quasi sveniva al mattino durante le lezioni per mancanza di sonno e i suoi occhi già bui adesso erano contornati da allegrissime pozze violacee (dovevano essere nel linguaggio comune 'occhiaie', tuttavia erano molto più disumane e sconcertanti).

Tutto questo sotto il sorrisetto divertito di Mello che prendeva appunti in classe.

A quel punto, Near aveva deciso di prendere il toro per le corna: aveva capito benissimo che il biondo voleva solo fargli perdere colpi e salute in modo da riuscire a recuperare quei pochi millesimi che lo separavano dall'essere al suo livello; tuttavia, l'albino non aveva intenzione di lasciar correre e aspettare, non ora che si parlava dell'ipotesi di incontrare Elle, negata a Mello.

Doveva assolutamente agire. C'era un'unica soluzione, e non sarebbe stata semplice.

Near ripercorse le tappe del suo piano:

 

Punto 1: Informarsi sugli impegni del nemico in modo che non possa scoprirti.

 

Aveva dovuto pazientare e studiare la sua preda, ma finalmente il giorno era arrivato: torneo di calcio delle 18.00, il momento perfetto per agire. Mello sarebbe stato uno dei protagonisti di quelle sfide che si stavano portando avanti da inizio anno, ed era quasi del tutto impossibile che potesse ritornare per un'abbondante ora e mezza; udendo già le risate e le urla dal cortile, Near si era fatto coraggio ed era uscito dalla stanza trascinando i piedi e attraversando il lungo corridoio, la testa bassa, pronto come non mai a riprendersi il suo giocattolo!

Giunto davanti alla porta della stanza, sorrise piano: di giorno, per motivi di sicurezza, gli studenti erano obbligati a lasciare le porte chiuse non a chiave per cui, quando la maniglia si piegò docile sotto il palmo della sua mano, nessun dubbio lo assalì.

 

Punto 2: Intrufolarti nella camera del nemico e cercare il tuo obiettivo.

 

Near aveva sempre considerato Mello come un ragazzo imprevedibile, anche se mai era riuscito a scalfire la sua passività verso la realtà circostante.

Tuttavia, in quel momento fu costretto a ritrattare la precedente dichiarazione: si aspettava di dover -con gentilezza- ribaltare la camera del biondo alla ricerca del suo orso, avvilirsi e passare tutto il tempo ad occhieggiare la porta della stanza sperando che lui non entrasse da un momento all'altro... ed affannarsi...e...

...E.

Invece l'orso era proprio davanti a lui, in bella vista davanti ai piedi del letto, con gli occhietti vispi di plastica fissi sulla parete di fronte, contro ogni previsione dell'ora perplesso albino, ora con le dita fra i capelli.

Si poteva dire che Mello avesse quasi deluso Near con quel gesto così semplicistico, se non fosse stato per il fatto che evidentemente il biondo semplicemente non si era sprecato a nasconderlo, considerando il suo nemico intelligente, si, ma talmente fifone e privo d'azione che mai avrebbe pensato che si sarebbe recato nell'antro dell'orco, per giunta privo di difese!

 

Punto 3: Recuperare in fretta il bottino e squagliartela!

 

A questo punto, l'albino, non poco sollevato, entrò di più nella stanza per allungare la mano verso il suo amato peluche. Pochi millimetri... pochissimi... ecco, ci siamo..!

Sgranò all'improvviso gli occhi, catapultato nella realtà con violenza quando sentì delle voci maschili nel corridoio, a pochi metri da lui: rimase pietrificato dalla paura quando udì, prepotente, la risata di Mello.

Caz..! No, educazione innanzitutto: Near non aveva mai detto né pensato parolacce, e non avrebbe iniziato in quel momento.

Oh, capperi!

Ecco, così andava molto meglio.

Si guardò intorno, cosciente che aveva solo pochi secondi prima che il biondo apparisse nella stanza e, riluttante ma comunque mosso dalla disperazione, si rifugiò nell'armadio accanto al letto, sperando che filasse tutto liscio.

Fece appena in tempo a chiudere la seconda anta che sentì un calcio poderoso tirato alla porta per spalancarla, risate affannate e respiri pesanti:

-Sei davvero uno stronzo ad avermi fatto cadere, ora dovrò dire addio alla partita!-

-Come se non ti stessi annoiando...-

Near sollevò un sopracciglio, riconoscendo nell'ultima frase la voce roca di Matt, il migliore amico di Mello; tirò un leggero sospiro di sollievo, certo erano entrambi belli pericolosi e impulsivi, ma lui e il rosso non si erano mai rivolti la parola, e poi almeno era un volto conosciuto!

Si diede dello sciocco per non aver subito collegato la voce accanto al biondo a lui: quei due erano inseparabili nell'istituto, passavano tutto il tempo insieme.

Sentendo che i loro discorsi si erano interrotti, prese un po' di coraggio e spinse con le dita l'anta, schiudendola di pochissimo.

Dopotutto erano pur sempre migliori amici, era... normale...

Trattenne a stento un singulto di sorpresa quando la sua visione si aprì sulla figura di Matt, l'autore del precendente calcio che, leggermente piegato in avanti, era impiegato in un ben poco casto scambio di saliva con Mello, le mani strette sul sedere di quest'ultimo.

Le loro lingue si strusciavano con veemenza, i respiri veloci, le dita del biondo conficcate nella sua schiena e i capelli che contornavano labbra rosse e corpi sudati.

Il biondo si staccò di poco solo per chiudere la porta con forza:

-Chi mi dice che anche tu non mi annoi?-

Il rosso sghignazzò, un'occhiata di sfida mentre si portava una sigaretta ancora spenta sulle labbra sorridenti e maliziose: -Scommettiamo?-

Near arretrò di qualche passo, totalmente sconvolto mentre pregava che non stessero parlando davvero di quello... e soprattutto che non decidessero di farlo proprio davanti a lui!

Mello sorrise a sua volta, le braccia non più conserte mentre si avvicinava fino all'altro, mordendogli e leccandogli il collo avido, le dita che afferravano quella sigaretta e la spezzavano senza troppi complimenti: se pensava di fumare in camera sua, si sbagliava di grosso!

-Matt... sai fin troppo bene che non perdo mai una scommessa.-

L'aveva spinto sul letto, salendogli sopra mentre le sue mani esploravano il torace con i muscoli appena accennati, pressando perchè la maglia venisse sfilata: -C'è sempre una prima volta...- sussurrò balordo il rosso, gemendo liberatorio per la presa di Mello sopra i suoi jeans, che ridacchiò a quella reazione che decretava ancora una volta la sua vittoria.

Near era davvero solo l'unico contro cui non riusciva a vincere.

Senza più pensare a come continuare la guerra psicologica, Matt chiuse gli occhi colmo di lussuria, afferrando famelico le labbra dell'amico fra le sue, i vestiti divenuti una scomodità fra quelle lenzuola fresche.

Nel frattempo l'albino si era rintanato in un angolo, gli occhi sbarrati dal terrore e le mani premute forte sui timpani: doveva solo aspettare, solo aspettare... e quell'incubo sarebbe finito, ne era sicuro!

Sobbalzò quando un urlo di piacere più forte superò anche quella barriera di pelle delle mani, e strinse le ginocchia al petto con disperazione, tappandosi le orecchie più forte.

Per la prima volta, si sentì perso in quella situazione assurda, nel quale non capiva come fosse finito, per giunta! Lui voleva solo il suo peluche... per dormire sereno, solo quello.

Eppure...

Forse Mello aveva ragione quando, cattivo, lo definiva uno stupido bambino: Near non trovava il coraggio di guardare in faccia le situazioni più grandi di lui, affrontarle e prenderle come venivano.

Non aveva nessun volere di agire, solo pura passività.

Stringendo le labbra quasi più con furia che con sconsolatezza, si sollevò in piedi, andando verso l'apertura dell'armadio e schiudendolo nuovamente, piano, pronto ad affrontare qualunque cosa avrebbe visto.

Un rantolo strozzato gli salì alle labbra alla vista dei toraci nudi dei due migliori amici che aderivano perfettamente l'uno all'altro, gli ansiti reciproci mentre il biondo bloccava rabbioso i polsi di Matt, suggendogli il collo e spingendo ritmicamente nel suo corpo.

Near quasi involontariamente serrò forte gli occhi: era...era... sbagliato... troppo carnale e ambiguo, e strano, era qualcosa a lui inconoscibile eppure quella visione lo attirava inspiegabilmente.

Si sforzò di respirare normalmente senza esito mentre il battito del suo cuore accelerava ogni volta che il suo sguardo si posava su Mello e il suo corpo nudo.

Tu-tum.

Le sue pupille seguivano la linea della schiena, così magra eppure muscolosa, stretta fra le spalle forti di Matt, fino ai contorni del ventre chiaro, così morbido, liscio e...

Tu-tum, tu-tum.

Osservava quelle labbra rosee stuzzicare il sesso del rosso, il respiro irregolare, la punta dolce della lingua che vorticava attorno ad esso senza delicatezza. Si leccò le labbra secche in un istinto nuovo, la visione dei capelli biondi e lisci di Mello appiccicati alla sua pelle sudata era ovunque nella sua testa.

Tum, tum, tum, tum!

Mello ghignò e uscì dal corpo di Matt definitivamente, lasciandogli sulle labbra una marea di insulti a lui rivolti e sull'orlo dell'orgasmo solo per il suo puro divertimento.

Near stava per scoppiare, avvertiva le orecchie bollenti e il corpo in fiamme, la voglia esplodere e palpitare forte in mezzo alle gambe: tanto nessuno lo poteva vedere...

Le sue dita allentarono l'elastico dei pantaloni e raggiunsero il suo membro già bagnato: quando lo afferrò, si tappò la bocca per non rischiare di gemere liberatorio a quel contatto.

Gli occhi fissi sulla scena, osservò intensamente Matt spingere Mello sotto il suo corpo e stuzzicare con le dita un capezzolo, liberandogli un ansito deliziosamente affannato.

Near strinse i denti dal piacere mentre iniziava a muovere ritmicamente la mano, liberando scariche di adrenalina per tutto il corpo mentre già un paio di dita di Matt entravano in Mello per prepararlo, sotto le proteste del biondo che lo minacciava di muoversi ad entrare e di non sprecare tempo prezioso.

Era meraviglioso... semplicemente meraviglioso il movimento all'indietro di Mello, la schiena inarcata e i capelli che come onde si riversavano all'indietro in una figura di puro piacere.

Near si sentì fremere quando udì il gemito profondo di Matt ora dentro di lui e l'urlo di goduria di Mello, che ora ansimava senza ritegno, le unghie conficcate nelle lenzuola mentre il rosso usciva ed entrava ripetutamente dal suo corpo.

L'albino non si vergognava di ammettere che in quel momento, con la confusione nella testa e il cuore che batteva impazzito nel petto mentre osservava le palpebre socchiuse di Mello rivelare occhi tanto luminosi da rimanere accecati, che avrebbe voluto essere al posto di Matt anche solo per un secondo, per stringere il suo corpo caldo e umano fra le sue dita.

Le labbra di Matt sulla guancia e ovunque sul viso dell'amico, unito alla voce accaldata di Mello che gemeva il suo nome a intervalli irregolari e lo incitava a fare di più, sempre di più... contribuì a far capire a Near che aveva bisogno di venire con tutte le sue forze, e il calore insopportabile al basso ventre ne era la conferma.

Osò quindi, mordendosi quasi a sangue le labbra per non gemere, aumentare il ritmo e intensificare la stretta delle mani sul suo membro, godendosi la sensazione di pienezza lì in basso, che da un momento all'altro sarebbe esplosa rivelando il suo seme caldo ovunque.

Solo un altro poco... solo un po' di più...

La realtà gli crollò improvvisamente addosso, travolgendolo come una doccia di acqua ghiacciata sulla testa, quando urtò nel movimento una scatola nell'armadio, facendola cadere con un tonfo sordo.

“Accidenti..!!” sussurrò disperato mentre la paura prendeva la sua grande fetta di spazio nell'eccitazione;

Mello si era irrigidito all'improvviso sul materasso con lo sguardo allucinato e rivolto verso la direzione del rumore, e Matt, notando che l'amico non continuava, si fermò anch'egli, perplesso:

-Che diamine ti prende adesso?-

-Hai sentito anche tu?!- mormorò stizzito il biondo, avendo come risultato solo il far sollevare un sopracciglio a Matt: -Sentito cosa?-

-Un rumore... veniva da lì dentro!- il rosso si voltò laddove si posava lo sguardo dell'amico, non capendoci un tubo e non interessandosi granchè ai suoi film mentali.

-Ma dai, non sarà niente... dove eravamo rimasti, mh?-

Near, da dentro l'armadio, non sentendo più nulla per qualche secondo si tranquillizzò, decidendo comunque di non rischiare e abbassandosi col busto per riacciuffare i comodi pantaloni: peccato che, proprio mentre stava per risistemarseli alla bell'e meglio, con uno scatto improvviso l'anta dell'armadio venne aperta, e si sentì investito da una ventata gelida, pietrificato.

-TU! Cosa cazzo ci fai qui, piccolo mostro!!!-

Near pensava di non essersi mai sentito più umiliato in vita sua come quando aveva dovuto incrociare le iridi sottili di Mello, cariche di sdegno e poi di disgusto, notata la sua spudorata erezione. Matt, poco più dietro in una posa scomposta sul letto, se prima appariva seccato perchè l'amico non lo aveva ascoltato ora era scattato in piedi sconvolto per la visione di Near nel loro armadio.

-Ti stavi... masturbando?!- Near si sentì fragile e tremante, le braccia aderenti ai fianchi e il fiato corto mentre arrossiva vistosamente dinanzi alla voce autoritaria e scioccata di Mello, una smorfia che deturpava i suoi lineamenti.

Cosa poteva fare? Cosa poteva dire, arrivati a quel punto irreversibile?

-Ti stavi masturbando... guardando me?- Near spalancò gli occhi a quella domanda: la sua voce era più bassa adesso, e invece di disgusto dal suo tono sembrava trasparire di più la sopresa, e la richiesta pressante di una conferma.

Trovò il coraggio di alzare il capo ed incontrare quegli occhi freddi come il ghiaccio, ma che riteneva ben capaci di scioglierlo e mandarlo in fiamme con il minimo sforzo.

Le mani di Mello erano aggrappate all'anta, il suo torace immacolato e la virilità appena coperta da una federa, che lasciava scoperta la visione dell'inguine.

Near socchiuse gli occhi, l'eccitazione che risaliva in fretta e la testa che gli girava leggermente: era totalmente partito, lo voleva... e l'avrebbe avuto.

Con uno scatto fulmineo si sporse in avanti ad afferrare la nuca del biondo, catturando le sue labbra morbide e bollenti per i troppi baci e trascinandolo con sé nell'armadio, l'anta richiusa con forza a chiave.

-Ma cos..?! EHI!- Matt boccheggiò per meno di un secondo, gettandosi sconvolto e poi furibondo in avanti, riempiendo il legno di potenti pugni: -Ma cosa diamine fai, maledetto gnomo bianco?! Mello! Mello!! Esci subito fuori di lì, porca puttana!!-

Near, quell'ameba brutto stronzo di Near, che gli rubava la scopata migliore della settimana?! Non esisteva!!

-Uhm... Matt..?- miagolò a voce bassa e confusa Mello dopo qualche secondo di silenzio da dentro l'armadio: -Che c'è?! E perchè cazzo non esci di lì, si può sapere!-

-Ecco, io... penso che dovremmo sentirci dopo, vuoi? Sono -ah..!- un po' occupato al momento...-

-EEEHH?!- urlò sconvolto il rosso, ma dopo che ebbe sentito un assaggio di quello che stava facendo Near al suo migliore amico, imprecò parecchio nervoso e girò i tacchi, per poi dirigersi rigorosamente vestito alla porta, borbottando ancora sulla sigaretta spenta fra le labbra.

-...E poi uno si sacrifica anche come fottutissima infermiera personale per ottenere cosa?! Ma guarda un po' te...-

Sbuffò ma, non appena uscito dalla stanza, un sorrisetto divertito si fece strada sul suo volto in modo inaspettato quando pensò a quella vicenda, mentre già i suoi occhi guizzavano sul lungo corridoio, accogliendo un sorriso di un'alunna appena uscita dalla doccia che ora usciva dalla sua stanza per chiamare a gran voce un'amica.

Accortasi di lui, lo studiò con lo sguardo ammiccante per qualche secondo, fino a quando l'asciugamano attorno al suo corpo cadde casualmente, scivolando fino ai piedi, laddove lei lo recuperò fingendosi dispiaciuta ed imbarazzata.

Nel rientrare, lasciò la porta socchiusa in un tacito quanto evidente invito.

Matt sorrise mentre aspirava forte il fumo dalle labbra e lo rilasciava con una lentezza inebriante, iniziando a dirigersi da lei in tutta calma, le mani allegramente infilate nelle tasche.

Chissà come se la stava passando Mello?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Poche ore prima...]

 

-Quindi gli hai rubato quel peluche per fargli abbassare la guardia? Mi sembrava strano avessi architettato una vendetta così poco crudele...-

-Anche. Ma più che altro spero che esca pazzo: tu lo sai come si diventa nervosi e sensibili quando non si dorme, e io spero davvero di vederlo reagire una volta tanto. Sono davvero stufo di vedere sempre il solito noioso, sciocco e atono Near!-

-Uh, Mel scusa ma non ti seguo. Vuoi vederlo reagire... per cosa?-

Mello, un sorrisetto malizioso dipinto sul volto, si girò verso Matt, al suo fianco sul muretto, le gambe a penzoloni nel vuoto: -Sono sicuro che quel nanerottolo approfitterà di una mia assenza per sottrarmi l'orso, tanto che sarà disperato. E noi glielo lasceremo credere, almeno fino a quando non torneremo nella stanza in grande stile.-

-Non vorrai mica..?- sussurrò l'amico, la sigaretta accesa fra le labbra, il fumo che si impossessava delle ciocche bionde di Mello, ora sorridente e più vicino al suo volto: -Mh-mmh.-

Matt ridacchiò divertito, sfilandosi la sigaretta per gettarla nell'erba e fronteggiare l'amico, un tono tragicomico nell'ugola: -Dio, no... povero bambino..! Lasciati dire che sei davvero una donnicciola frivola, Mello.-

-Attento a come parli, sfigato di un nerd... non vorrai mica ritrovarti con una pistola puntata addosso?-

A Matt non era sfuggita l'aria divertita del biondo, nonostante non l'avesse potuta scorgere per molto, date le labbra che egli aveva avvicinato alle sue, baciandole sempre più intensamente.

Non aveva voglia alcuna di negargli il suo aiuto, specialmente in un piano così divertente che l'avrebbe anche appagato in modo particolare: e poi, se si trattava di quei sentimenti che Mello mai avrebbe ammesso di provare per l'albino nemmeno sotto tortura, sarebbe stato divertente vederlo crollare davanti allo gnomo e ottenere quello che voleva, almeno per una volta.

-Se è la tua personale, ne sarò ben felice.-

Rise di gusto quando Mello lo colpì sul braccio per il doppio senso della battuta, non interrompendo i baci avidi nemmeno per un istante; sorrise, il sapore della sua lingua che gli solleticava le labbra.

Povero, povero Near... non immaginava neanche lontanamente cosa lo aspettasse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice

 

Oooh, yeah, we're all Mello's bitches! XD

Spero che questa one-shot non risulti nonsense: mi piaceva l'idea di sperimentare una Mello/Near dato che avevo già scritto una Mello/Matt, e spero di aver centrato l'obiettivo :D

Non nego che l'albino potrebbe risultare un po' OOC in alcuni (o molti) momenti, tuttavia non me la sono sentita di mettere l'avvertimento perchè non penso lo sia fino in fondo: credo sia normale, infatti, che se messi davanti ad alcune situazioni... particolari, persino i più razionali e stabili crollino!... inoltre, volevo scrivere una one-shot in cui fosse anche lui ad agire, invece che Mello a fare tutto (a lui lascio il provocare, che gli riesce fin troppo bene! *Q*) come leggo molto spesso e con piacere!

Aspetto pareri impaziente come una Pasqua (?)

 

 

 

 

 

 

 

-FM.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Fujiko_Matsui97