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Autore: Stepsister    25/10/2014    1 recensioni
WHAT IS LOVE?
Per Marco l'amore erano due occhi azzurri come l'oceano nel cui perdersi, quei capelli biondi da accarezzare, quel sorriso timido da ammirare, quelle labbra carnose da baciare ogni volta che ne sentiva il bisogno, quel corpo esile che si muoveva sotto quella musica soave.
Per Marco l'amore era lei, era Giorgia.
Lui l'amava, o almeno pensava di amarla. In realtà lui pensava a troppe cose.
Per esempio, pensava di sapere cos'è l'amore.
Solo che, per scoprirlo, non aveva bisogno di lei, ma aveva bisogno di lui.
Si era solo illuso di provare qualcosa, che comunque non si sarebbe mai avvicinata minimamente a ciò che proverà per lui.
Si era solo illuso di conoscere l'amore, perché l'amore non si conosce, ma si cerca finché non arriva quella persona che riesce a farti smettere di cercare.
Ecco, Marco stava ancora cercando l'amore, senza rendersene conto, pensando di averlo già trovato, ma si sbagliava.
E' così strano come l'ultima persona che avrebbe notato era in realtà la risposta che cercava da tutta la vita.
Perché lui ancora non l'aveva notato, perché lui nonostante ci parlasse, nonostante ci fosse amico, nonostante
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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 WHAT IS LOVE?

[Dedicata a Marco, a Daniel e al loro amore]
[Dedicata alla lotta contro l'Omofobia]
[Dedicata alla mia più grande amica Sara]

Per Marco l'amore erano due occhi azzurri come l'oceano nel cui perdersi, quei capelli biondi da accarezzare, quel sorriso timido da ammirare, quelle labbra carnose da baciare ogni volta che ne sentiva il bisogno, quel corpo esile che si muoveva sotto quella musica soave.

Per Marco l'amore era lei, era Giorgia.

Lui l'amava, o almeno pensava di amarla. In realtà lui pensava a troppe cose.

Per esempio, pensava di sapere cos'è l'amore.

Solo che, per scoprirlo, non aveva bisogno di lei, ma aveva bisogno di lui.

Si era solo illuso di provare qualcosa, che comunque non si sarebbe mai avvicinata minimamente a ciò che proverà per lui.

Si era solo illuso di conoscere l'amore, perché l'amore non si conosce, ma si cerca finché non arriva quella persona che riesce a farti smettere di cercare.

Ecco, Marco stava ancora cercando l'amore, senza rendersene conto, pensando di averlo già trovato, ma si sbagliava.

E' così strano come l'ultima persona che avrebbe notato era in realtà la risposta che cercava da tutta la vita. 

Perché lui ancora non l'aveva notato, perché lui nonostante ci parlasse, nonostante ci fosse amico, nonostante tutto non aveva mai pensato a lui come antidoto contro tutti i veleni. I suoi veleni.

Era troppo impegnato a pensare a lei per accorgersi che, tutto ciò di cui aveva realmente bisogno era sotto i suoi occhi, pronto a renderlo finalmente felice in qualsiasi momento.

Ma lo scoprirà, perché al cuore non si comanda.

Dicembre, la neve cade leggera al suolo. A Marco ricorda molto Giorgia quando balla. E' così bella, quasi come la neve. A Marco piace tanto la neve, sicuramente molto di più di quella stupida lezione di matematica.

Ma c'è un'altra persona, nell'aula affianco, che sta guardando fuori dalla finestra, annoiato dalla lezione di letteratura. Sta guardando esattamente lo stesso punto dove guarda Marco.

 Sta sorridendo esattamente come Marco davanti a quello spettacolo della natura. Già, perché anche a Daniel piace la neve, gli ricorda Marco.

Daniel è coraggioso. Lui non ha paura del mondo, lui non ha paura di dire alle persone che è gay. Lui non ci trova nulla di strano ed insensato ad innamorarsi di un ragazzo, non ci trova nulla di innaturale.

Gli piacciono i ragazzi e non ha paura di dichiararlo.

Non ha nemmeno paura di dichiarare a Marco tutto il suo amore, quella è solo la sua ansia che si impossessa di lui ogni volta che lo vede.

In realtà gli basta guardarlo negli occhi per iniziare a sudare.

I suoi occhi sono la cosa più bella che Daniel ha visto in tutta la sua vita, sono di un marrone così caldo che assomiglia quasi alle cioccolate calde che ogni tanto si prepara.

Si perde dentro gli occhi di Marco ogni volta che ne ha l'occasione, fosse per lui ci si perderebbe anche tutta la vita dentro quegli occhi.

Daniel non riesce a guardarlo per più di due secondi, in realtà non riesce nemmeno a guardarlo in faccia, perché un'essere così perfetto non merita di essere ammirato troppo.

Poi ci sono le labbra di Marco, che Daniel bacerebbe fino a consumarle, se non oltre. 

Se solo ne avesse la possibilità, con Marco farebbe troppe cose. 

Ma lui, ripeto, è sempre stato una persona coraggiosa, così, quello stesso giorno avrebbe invitato Marco a casa sua e gli avrebbe detto tutto.

Voleva davvero guardarlo negli occhi, perdersi dentro essi, dichiarargli il suo amore e baciarlo anche per tutta la vita.

Già, perché Daniel sà cos'è l'amore, lo sa esattamente da quando Marco è entrato nella sua vita sconvolgendogliela. 

Marco è la cosa più bella che gli sia capitata, ma anche la cosa per cui soffre di più al mondo. 

I suoi pensieri, o meglio quel pensare a Marco ininterrottamente viene interrotto dal suono della campanella.

Daniel, dubbioso, con la paura che gli sale a ogni movimento, prende coraggio e decide che, quella volta, l'amore avrebbe vinto su tutto.

Marco, al suono della campanella, si alzò lentamente e svogliatamente. Non aveva voglia di restare lì, ma nemmeno di andare a casa. In realtà non aveva voglia di fare assolutamente niente.

Uscì dalla classe con assoluta calma imbattendosi nel freddo pungente di Dicembre. 

Mentre camminava prese il telefono per inviare un messaggio a Giorgia, accorgendosi che quest'ultima l'aveva preceduto, dandogli una notizia che probabilmente, in quel momento lo fece incazzare.

Giorgia era una ballerina, e da lì a poco avrebbe avuto una gara, così si allenava praticamente sempre trascurando il suo rapporto con Marco.

Quel giorno non si sarebbero visti, ancora. Era due settimane che non la baciava, due settimane che non vedeva il suo sorriso. Credeva davvero di scoppiare.

Ma Marco, ancora, non sapeva che quella gara, quelle prove, quell'appuntamento saltato era la cosa migliore che gli poteva capitare in tutta la sua vita. 

Daniel, armato di coraggio, si avvicinò a Marco, aggiustandosi i capelli in modo da risultare un pochino più carino di fronte a lui, anche se alla sua altezza non lo sarà mai.

< Ciao > quasi sussurrò.

< Ciao, che vuoi? > Marco gli rispose in modo scorbutico.

Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Perché era incazzato con lui? 

Marco alzò la testa guardando Daniel negli occhi, forse era stato un po' maleducato con lui, infondo non era colpa sua.

< Scusa, ma oggi non è giornata > disse con un tono più calmo.

Daniel stava per rispondergli con un "Ah ok, magari torno domani" quando Marco parlò ancora.

< La mia fidanzata mi ha dato buca >

Daniel rabbrividì. Lei non lo meritava davvero, lui sì. Lui passava ogni secondo della sua vita a pensare a come sarebbe stato avere Marco tutto per sè, e fu quella frase che lo portò a parlare.

Marco era suo, Marco gli apparteneva, solo che ancora non lo sapeva.

< Visto che ti ha dato buca, che ne dici di venire a casa mia oggi? >  Daniel esultò mentalmente, ci era riuscito.

Marco ci pensò un po' sù, magari poteva andare a prendere Giorgia dopo la lezione, oppure poteva altamente fregarsene, come stava facendo lei e passare un bel pomeriggio con Daniel.

< Ok > disse annuendo.

Se Marco pensava di passare un pomeriggio tranquillo, magari guardando un film, si sbagliava di grosso.

Daniel si era letteralmente lasciato andare, aveva abbandonato quel suo aspetto da timido. O, molto probabilmente, l'unico a essere davvero timido era Marco.

Marco è la timidezza in persona, ed è esattamente questo suo aspetto che Daniel caratterizza come dolcezza, perché quella é una timidezza molto dolce. 

Sicuramente nemmeno Daniel pensava di passare un pomeriggio così divertente, ma lo immaginava, perché in presenza di quel ragazzo non faceva altro che sorride come un bambino a Natale.

Avevano giocato a rincorrersi per tutta la casa, a prendersi a cuscinate e ora erano intenti a farsi il solletico a vicenda, ridendo come pazzi.

Sembravano due bambini.

Marco non si era mai divertito così tanto in vita sua e Daniel non era mai stato più felice.

< Non vale, io il solletico lo soffro più di te > disse Daniel tirando un cuscino a Marco, che era intento a fargli il solletico.

Probabilmente, Daniel ringrazierà per sempre quel cuscino, perché Marco cadde dal letto trasportandolo con sè.

Il tramonto si vedeva perfettamente dalla finestra della camera di Daniel, e illuminava Marco in un modo perfetto.

Erano troppo vicini, ma nessuno dei due accennava ad un minimo spostamento.

Marco non riusciva a muoversi, il suo cervello gli ordinava di andarsene, ma ogni fibra del suo corpo voleva restare esattamente così.

Daniel, nemmeno a dirlo, sarebbe potuto rimanere su di lui, in quella esatta posizione, anche per tutta la vita.
Tranne per un piccolo particolare, aveva davanti a se due occhi color cioccolato che guardavano dentro i suoi, anch'essi marroni, ma decisamente meno belli di quelli di Marco.
Le sue labbra erano a pochi centinetri da quelle del ragazzo, facendo così andare in titl il suo cervello.

< Mi piaci, mi sei sempre piaciuto >
sussurrò sulle sue labbra prima di annullare definitivamente quella distanza. 
Marco ne rimase inizialmente sorpreso , ma poi ricambió il bacio approfondendolo sempre di più.

La verità é che, nello stesso momento in cui Daniel appoggió le sue labbra sulle sue, lui capì  che infondo, se non lo avrebbe fatto Daniel l'avrebbe fatto lui.

Daniel si staccó dalle labbra di Marco con dispiacere mischiato alla felicità.

Quel bacio, il loro primo bacio, era stato passionale, unico, bellissimo. Si erano dimenticati di tutto e di tutti, c'erano solo loro due.

Ma le cose belle non sono destinate a durare in eterno. E le persone non si possono dimenticare.

Marco si scrollò di dosso Daniel appena si ricordó di Giorgia e si rese conto della cazzata appena commessa. Si era totalmente lasciato andare sulle labbra di Daniel, l'aveva fatto fare, e si era sentito bene. Questo lo preoccupava più di tutto. 
Uscì dalla stanza di Daniel salutandolo con un cenno del capo e se ne andó via, si allontanó dall'unica cosa giusta che era esattamente seduta su quel letto.
Lasció Daniel da solo, in lacrime con ancora il sapore dolce di quel bacio sulle sue labbra.
Fu in quel momento che si innamoró di Daniel, senza saperlo.

Una settimana dopo

Giorgià arrivó sorridente come sempre, lasciandoli un bacio casto sulle labbra.

Niente, Marco non provó assolutamente niente.
Quelle non erano le labbra di Daniel, quelle non erano le labbra che avrebbe voluto baciare.

Giorgia si mise comodamente seduta sulle gambe di Marco. 
Era la prima volta che la vedeva dopo aver baciati Daniel.
Non riusciva a provare niente per lei, riusciva solo a capire quanto non era giusta per lui. 
Aveva gli occhi azzurri, ma quelli di Daniel erano marroni, profondi, dove puoi perderti.
Aveva i capelli lunghi e biondi, quelli di Daniel non erano così.
Aveva un sorriso bellissimo, ma quello di Daniel era più bello.

Lei non era Daniel.

< Amore, hai detto che volevi parlarmi > lo invitó lei ad aprire una conversazione 
< Non ti amo, penso che la nostra storia deve finire qui. Anzi finisce qui > 
Quelle parole uscirono come un fiume in piena dalla bocca di Marco travolgendo Giorgia                          
< C-cosa? > sussurró piangendo < Non ti amo più, amo un'altra persona! >

Si, Marco aveva capito di amare Daniel, perché cercava lui in ogni persona, voleva lui, pensava a lui costantemente. Amava Daniel, e gli dispiaceva averci messo così tanto tempo per capirlo.

 

Daniel aveva passato la settimana più brutta della sua vita. 
Marco era andato via senza dirgli assolutamente niente. Avrebbe potuto mandarlo a fanculo, ribaciarlo, parlarci. Tutto tranne il silenzio, perché il silenzio fa male.
Ad interrompere questo silenzio che regnava a casa di Daniel fu il campanello. 
Il ragazzo si alzó asciugandosi le lacrime, si guardó allo specchio per l'ultima volta prima di aprire la porta.

Il mondo gli cadde addosso quando si ritrovó Marco davanti alla porta di casa, infreddolito.
< Perché stavi piangendo? > gli chiese, con un tono preoccupato.
Allora l'aveva notato.
< Sei congelato, entra > quella non era una risposta alla sua domanda, ma un ordine da mammina premurosa.

Marco entró e tra i due regnó il silenzio. Finche Daniel non si decise a mettere le cose in chiaro. 
< Cosa ci fai qui? É per il bacio? Si, mi piaci, e anche tanto. Mi dispiace di averti baciato ma io... >
Marco lo interruppe baciandolo dolcemente. Daniel rimase meravigliato mentre Marco lo spingeva contro il muro, approfondendo il bacio forse un pochino troppo.
< Questo cosa significa? > chiese Daniel poco dopo.
< Significa che ho lasciato la mia fidanzata, che voglio stare con te, che mi piaci, che ti voglio. Significa che da adesso sono tuo e tu sei mio >
Daniel lo guardó negli occhi.
< Io sono sempre stato tuo > sussurró per poi baciarlo.

Quella notte fu probabilemente la notte più bella della loro vita, passata a fare l'Amore, sussurrarsi "Ti amo" proibiti, a leggersi negli occhi e ad amarsi.

Tre Anni Dopo 
Marco, ormai adulto, guarda daniel appoggiato sul suo petto. 
É tenero quando dorme, é così dolce e bello. Lui é sempre bello.
Marco lo guarda, e finalmente capisce che ha smesso di cercare l'Amore, perché l'ha trovato.
Nonostante la gente pensa che sia un amore sbagliato, contronatura, lui continua ad amare Daniel. Non puó farne a meno. 
Ogni volta che lo guarda si convince che é giusto, che quello che stanno facendo é solo essere felici insieme, poco importa se sono due maschi, l'importante é che si amano.
L'importante é l'amore che Daniel gli regala ogni giorno, le sensazioni stupende che prova quando sta con lui, le farfalle nello stomaco ogni volta che lo bacia, la felicità che ha nel provocare un suo sorriso, una sua risata. L'importante é il modo in cui si amano, in tutti i sensi.

Daniel mugugnó qualcosa, per poi aprire gli occhi definitivamente per guardare Marco. É bello, troppo bello. É suo, solo suo finalmente. Lo custodirà come un tesoro, accetterà il suo amore sotto ogni forma e cercherà di regalarglierne ancora di più.
< Amore a che pensi? > gli chiese.
< A te, ma adesso dormiamo amore ok? > gli rispose marco.
Daniel annuì accucciandosi ancora di più a Marco.

< Mi prometti una cosa? Dopo dormo te lo giuro! > gli chiese Daniel, alzando la testa e guardando il maggiore negli occhi.

< Qualunque cosa > affermò Marco.

< Non mi lascerai mai da solo vero? Mi amerai sempre, nonostante tutto? >

< Ti amo troppo per lasciarti, non ci riuscirei comunque, è come se mi togliessero una parte di me, sei troppo per abbandonarti Daniel > affermò il più grande.    

  < Ti Amo > sussurrò il più piccolo, ri-accucciandosi al corpo di marco

< Ti Amo anche io, non ti immagini nemmeno quanto, ma ora dormi, è tardi > disse Marco accarezzandogli i capelli lentamente.

Si addormentarono così, uno tra le braccia dell'altro, felici di aver trovato l'Amore.

Vorrei scrivere un continuo, magari un matrimonio, tanti bambini, una famiglia bellissima e una vita insieme, ma non posso. 
Questa storia non é ancora finita, toccherà a Marco e Daniel decidere il loro futuro. Gli auguro il meglio, gli auguro di ritrovarsi sempre.
Ricordo, inoltre, che l'omofobia è contro l'Amore, perché il loro é solo amore.                                          

Vi ricordo che al cuore non puoi comandare.

Vi ricordo che l'Amore é la cosa più bella che abbiamonon dobbiamo limitarla.

Vi ricordo che il loro Amore é giusto.
Vi ricordo che l'Amore é libertà.

The end.


Spazio me (yee) 
Spero che la storia vi piaccia. 
L'ho scritta prendendo come spunto e rendendo protagonisti due ragazzi fortissimi, chi si amano moltissimo. Spero davvero che un giorno tutti capiremo cos'é l'Amore, ma soprattutto che esso é sempre giusto.

Auguro a Marco e a Daniel un futuro bellissimo insieme. 

Ciao a tuttiii

  
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