Non ci posso credere. Dopo tutti questi anni.

Ti riconosco subito, come se ci fossimo visti solamente ieri l’ultima volta. Ma invece… dieci anni. Dieci lunghi, strapazzati, strani anni.
Chissà cosa hai fatto in tutto questo tempo. Sei sempre rimasto a Siena? Hai continuato a frequentare il nostro vecchio liceo? Ti sei laureato? Che lavoro fai?

È un’altra domanda però a premermi: ti ricordi di me?

Non devo aspettare nemmeno un secondo per la risposta, mi basta guardarti una seconda volta negli occhi.

Sorridiamo entrambi, forse in… imbarazzo.

Per la prima volta, sono io a cercare di rompere quel sottile muro che c’è sempre stato tra di noi.
Una boccata di coraggio e dico: -Ti va un caffè?
 
 
 
 
 
Mi sembra così strana questa situazione: tu ed io a parlare, seduti ad un tavolino del “nostro” vecchio bar, ‘La rosa dei venti’, dopo ben 10 anni che non ci sentivamo più.

Eppure non sei cambiato tanto.
Sei sempre più alto di me; indossi ancora una di quelle maglie enormi di vecchi gruppi musicali (mi chiedo se siano sempre le stesse di 10 anni fa e conoscendoti, penso sia possibile), pantaloni larghi e immancabili All Star nere. Hai le cuffie intorno al collo; pronto ad andartene un po’ nel tuo mondo musicale in qualsiasi momento.
I capelli sono sempre ricci e ribelli, con un rasta dietro l’orecchio destro. Il viso si è allungato un po’, però c’è da dire che il tuo sorriso è sempre quello: quello che ti fa venir voglia di sorridere di rimando, capace di trasmettere allegria e in un certo senso, fede in questo mondo che tu per primo definivi alla rovescia, quando per me erano ancora discorsi quasi totalmente insensati.
I tuoi occhi… anche quelli erano sempre gli stessi: un verde allo stesso tempo pulito e sporco, capaci di trasmettere allegria anche più del sorriso ma anche di velarsi quando pensavi alle tue filosofie, quando si compattavano in un verde smeraldo per difendere i tuoi amici meglio di uno scudo.

Ah, quanto tempo è passato. Mi sembra davvero incredibile. Quanti ricordi… Chissà se te ne ricordi almeno uno.
Chissà se per te sono cambiata o no.


 
Lui è stato il protagonista di uno dei periodi più importanti della mia vita. Il mio primo amore, forse. Ci siamo conosciuti in prima media e a metà della seconda ho capito di essermi presa una bella cotta. In terza sembrava anche che ci stessimo avvicinando, però tutto è finito con il liceo.
Il secondo anno nemmeno ci salutavamo più. Poi io sono partita ed eccoci qua.
Io, fresca di ritorno dalla mia Australia, e lui, con chissà quale nuova storia dietro.
 
 Parliamo del più e del meno per una buona oretta, mi dice che è sempre rimasto a vivere qui, nonostante avesse pensato di trasferirsi più volte, ma se n’era andato dall’Italia solo per brevi vacanze in luoghi che poi avrebbe rivisto solo in cartolina.
Mi trova diversa, più ‘donna’, in un certo senso più bella, dice. Al suo complimento arrossisco, come facevo quando avevo 15 anni, e lui sorride, dandomi una sensazione di déjà-vu. Certe cose non cambiano mai.


Il tempo passa veramente veloce, la sua compagnia è ancora bella.
Un cameriere si avvicina, e ci dice che il locale sta per chiudere. Sembra proprio di essere tornati indietro nel tempo, perché anche il cameriere è lo stesso di dieci anni fa, forse solo un po’ invecchiato.
 
Prima di salutarci, ci scambiamo i numeri di telefono, con la promessa di rimanere in contatto. Mi abbraccia e mi dice che è stato contento di vedermi, poi si gira e se ne va. Io rimango lì ancora per un po’, con una sensazione strana nello stomaco, poi torno nella mia nuova casa, girando e ammirando di nuovo la mia vecchia città dopo tanti anni.

Allooooora, per prima cosa grazie di essere arrivati a leggere fin qui. Questo è un dei primi pezzi che ho scritto e anche se non sono contentissima di come è venuto fuori, mi fa piacere pubblicarlo e pensare che qualcuno lo possa leggere e che non rimaga chiuso in una cartella del pc per sempre. I personaggi li inventai dopo aver visto un film ambientato in Australia e boh, è uscito fuori questo.
Quindi... alla prossima! 
bluefromstars