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Autore: Sian    25/10/2014    1 recensioni
Dopo essere stati risucchiati dentro un portale, Glaceon, Plusle, Minun, Leafeon, Houndoom, Absol e Flygon scoprono di avere una forma completamente diversa: hanno delle sembianze umane. Anche l'ambiente che li circonda è decisamente diverso. Sono lontani fra di loro e vogliono cercare di tornare come prima tornando dai loro allenatori, Hitomi e Kai. Non sanno però che anche Kai è in quella dimensione assieme a loro.
Degli umani aiuteranno questi 7 pokémon smarriti ad ambientarsi alla loro nuova vita. Resteranno o vorranno tornare alla normalità?
Dal capitolo 1:
L’aveva trovata che girava nei pressi di casa sua, come se si fosse persa. Non l’aveva mai vista, quella ragazza dai capelli lunghi e azzurri, con gli occhi di ghiaccio. Era una tipa strana: aveva una coda e delle orecchie, sempre azzurre anche quelle ma con una punta più scura all’estremità, e non parlava moltissimo, o meglio, quando parlava era glaciale.

[AU - Personificazioni Pokémon - Gijinka Pokémon - Dal mondo di Hoenn a Tokyo - Revisionata con modifiche e aggiunte di personaggi di trama]
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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LOST ON EARTH

~Capitolo 2~
Shunsuke e Chinatsu

cap-2-shunsuke-e-chinatsu


“Mineko! Guarda che roba squisita!” Un ragazzino dai capelli biondi si affacciò alla vetrina di una panetteria e pasticceria ammirando ottime ciambelle e panini. Dal negozietto usciva un profumo di dolci e pane appena sfornati da far brontolare il suo stomaco.

“Togliti dal vetro Kazushi... Tutti ci guardano in modo strano” La ragazzina, apparentemente gemella del ragazzino, non amava essere notata perciò cercò di allontanarsi. “E poi quelle cose non sembrano buone..”

“Stai scherzando? Scommetto che sono buonissime!” Fissò una ciambella e andò verso la porta del negozio: aveva fame e quella ciambella l’aveva conquistato.

“Benvenuti” Una ragazza dai capelli biondo cenere salutò i ragazzini appena entrati nel negozio. “Desiderate qualcosa?” Sorrise ai due. Erano entrambi strani, probabilmente gemelli: capelli biondi, occhi nocciola, vestiti di giallo, uno con i pantaloncini, l’altra con la gonna. Sulle guance il ragazzo aveva un segno più rosso, la ragazza un meno blu. Avevano entrambi delle orecchie da coniglio, e una strana coda uguale al segno che avevano.

“Sì, vorrei una di queste!” Kazushi sorrise di rimando indicando una ciambella.

“Tu non prendi niente?” Chiese alla gemella.

“No, non fa per me...” Eppure guardava con gola dei pasticcini alla vaniglia.

“Ok” Prese la ciambella, la avvolse nella carta e la porse al ragazzo poi domandò alla ragazza: “Sicura che non vuoi nulla?”

“Ehm, s-sì” Arrossì e si diresse verso l’uscita aspettando il gemello.

“Ok! Allora sono 300 yen”

Il ragazzo guardò la commessa. “Yen?”

“Yen, i soldi” Probabilmente erano piccoli, per questo che non sapevano cos’erano gli yen? Ma cosa ci facevano in giro da soli? Eppure sembravano avere sui quindici anni.

“...Non ho soldi con me. Prendeva tutto Kai per me.” Il ragazzo sembrava quasi dispiaciuto di non poter pagare quella delizia.

La ragazza ipotizzò che Kai fosse il padre o il fratello. “E adesso non c’è?”

“No, non so dove sia finito. Prima eravamo in un bosco ma poi io e lei ci siamo ritrovati qui”

“Ah... Capisco” Disse così ma non riusciva a credere a quello che diceva il ragazzo. Non c’erano boschi da queste parti, a meno che non si riferisse alla collina là vicino, ma non era un bosco. “Quindi vi siete persi?”

“Sì, forse” Non era molto sicuro: ancora non aveva capito cos’era successo e perché si trovassero in sembianze simili. Voleva continuare ad essere un piccolo Plusle e stare con una piccola Minun e inoltre non avrebbe mai voluto lasciare Kai e Hitomi. Doveva ritornare com’era prima.

La porta si aprì: “Chinatsu, dovevi aspettarmi fuori da scuola!” Entrò un ragazzo altissimo che non si accorse di Mineko che era ferma vicino alla porta e la urtò facendola cadere. Si allarmò subito e si scusò porgendole una mano per alzarsi. “Scusami tanto! Tutto bene?”

Minun si alzò “S-sì” Riusciva sempre a mettersi in imbarazzo, tanto che arrossì di nuovo. Forse era causato dalla sua timidezza?

“Shun, ti avevo mandato un messaggio dicendoti che ero uscita prima!” Gli urlò contro la commessa.

Il ragazzo controllò il cellulare. “Oh, è vero” Fece una breve pausa “Comunque avresti dovuto aspettarmi lo stesso”

“Sei insopportabile!” Poi si rivolse al ragazzino che aveva acquistato la ciambella. “Se vuoi puoi aspettare qui tuo papà così pagherà la ciambella? Ma è da tanto che vi siete persi? Magari è qui vicino” Sorrise per rassicurarlo, aveva un’aria confusa.

“Che è successo Chi-chan?”

“Questi ragazzi si sono persi e non hanno soldi per pagare la ciambella. Non sono carinissimi?” Chinatsu guardò i due sorridendo. Erano davvero strani.

“Come si sono persi? Stanno bene?” Li squadrò entrambi: sembravano messi bene di salute, di certo non sembrava che si fossero persi. Forse lo confermavano le loro facce sperdute. “Potremmo dare alla polizia i loro nomi”

“I loro genitori saranno preoccupati... Come vi chiamate?” Chinatsu era sempre gentile con tutti, tranne che con suo fratello, Shunsuke.

“Io sono Kazushi, lei è Mineko” Disse seguito poi da un brontolio proveniente dal suo stomaco.

Chinatsu rise divertita “Mangiala pure, offro io”

“Chi-chan! Lo sai bene che se la padrona ti vedesse offrire ciambelle non avresti più questo lavoro part-time!” Shunsuke le gridò contro, ma la sorella aveva ragione ad offrire il cibo ai due ragazzini.

“Maddai, tu sai benissimo che non posso far morire di fame due ragazzini!” Chinatsu gli rispose di rimando.

Assistendo a quella lite Kazushi addentò la ciambella gustandosela. Non aveva mai assaggiato una delizia simile. “Mineko, è buonissima! Assaggiala” Il fratello le mise in bocca un pezzo di ciambella. “Com’è?”

Mineko oppose resistenza ma scoprì che in realtà era buona e soffice. “è... B-buona” sorrise imbarazzata.

“Ne vuoi una anche tu?” Chinatsu gliela offrì.

“Grazie!” Mineko la divorò, aveva fame pure lei dopo tutto.

“Comunque Shunsuke, dici che dobbiamo chiamare la polizia? Ma poi ce li portano via! Sono così carini~!”

“Ma non sono tuoi... Semmai se proprio non vuoi denunciarli alla polizia potremmo appendere in giro per le strade qui vicino un annuncio con la loro foto” Shunsuke rifletté un attimo “Ma poi dove li teniamo? In negozio non possono stare. Secondo me dobbiamo chia-“

“A casa nostra, ovviamente!” Chinatsu sorrise interrompendo il fratello.

“Ma sei scema? Ai nostri cosa gli diciamo? Abbiamo trovato questi ragazzini che si sono persi e non li abbiamo consegnati alla polizia? Maddai, sii seria!”

“Si vede che non sai fare le cose di nascosto.”

“Vuoi nasconderli?! Tu sei completamente pazza. Dammi il telefono che chiamo la polizia” Shunsuke raggiunse il telefono del negozio.

Mineko e Kazushi li stavano ad ascoltare ma loro avevano in mente di andare a cercare Kai e Hitomi, non sarebbero stati rinchiusi da nessuna parte. “Veramente noi vorremmo cercare Kai e Hitomi da soli” Intervenne Kazushi.

“Ma... Non li troverete in un giorno. Dove dormirete?” Chinatsu era preoccupata per quei due ragazzini.

“Nelle pokéball” Rispose alla domanda Kazushi. come se fosse la cosa più naturale. Aveva sempre dormito lì e lì avrebbe dormito lo stesso.

“Pokéball?” Sia Shunsuke che Chinatsu storsero il naso: erano veramente strani questi due. Ma seppur fossero alquanto strani, alla fine si sa che tutti cedono al comodo e caldo letto. Così, Chinatsu, Shunsuke, Kazushi e Mineko, dopo il lavoro part-time dei primi due, si diressero verso casa.

“Siamo tornati!” Gridarono all’unisono Chinatsu e Shunsuke. Poi sibilarono ai due gemelli di salire le scale e nascondersi in camera in silenzio, esattamente la seconda porta a destra.

“Bentornati” Si affacciò sul corridoio la madre mentre Kazushi e Mineko salivano le scale silenziosamente. “Avete già mangiato?”

“No”

“Mamma, due nostri amici, ci hanno chiesto se possono dormire da noi per un po’ di giorni. Possono? Tanto lo spazio c’è e abbiamo una camera in più...” Chiese Shunsuke facendo attenzione a non far trapelare che erano già in casa.

“Chiedilo a papà, per me va bene. Basta che siano educati e che non restino per molto”

Chinatsu sorrise soddisfatta: il fratellone Shunsuke funzionava sempre.

Il padre, come c’era da aspettarsi, non ascoltò nemmeno Shunsuke e lo scacciò via dicendogli “Sì, tutto quello che vuoi”. Faceva sempre così, un po’ menefreghista.

Chinatsu e Shunsuke corsero di sopra per vedere se i due erano a posto nella camera. “Hanno detto di sì! Ma per ora voi non ci siete e “arrivate” domani. Per sta sera dormite con noi nella nostra camera. Alla mattina per fortuna i nostri escono presto e quindi abbiamo casa libera. Adesso noi andiamo a mangiare e vediamo di rubare qualcosa anche per voi, anche se avete mangiato fino adesso ciambelle e panini” Sorrisero i due lasciandoli soli.

“Ok” Quando uscirono Mineko si affacciò alla finestra: case e ancora case. Poco più in là la collina che si vedeva dalla città. Era tutto diverso. Le scese una lacrima pensando ad Hitomi. Dov’era finita? Per fortuna c’era con lei Kazushi e poi hanno trovato Chinatsu e Shunsuke, molto gentili nell’aiutarli. Ma Hitomi le mancava troppo, voleva rivederla subito e sperava non le fosse successo niente. “Kazu-chan... Non sei triste?” Non si volse a guardarlo, continuava a lacrimare fissando la cima della collina.

Kazushi guardò Mineko e si avvicinò a lei sfiorandole i capelli con una mano.

"Sì, ma non lo faccio vedere” Si rattristì ma poi sorrise. “Fatti forza, non siamo da soli” Guardò il panorama anche lui e aspettò la cena consolando Mineko che era con il morale a terra, e a lui dispiaceva vederla così: il suo compito era di proteggerla, visto che Kai teneva molto ad Hitomi.

Un po’ di tempo dopo arrivarono Chinatsu e Shunsuke con un po’ di frutta e dei dolcetti. “Scusate per l’attesa ma abbiamo aspettato che tutti uscissero dalla cucina” I due poggiarono la ciotola con la frutta vicino a Mineko e Kazushi e mentre loro mangiavano qualcosina, iniziarono a tirare fuori i futon per i due ospiti. Shunsuke invece avrebbe dormito sul letto a castello condiviso con Chinatsu, e come sempre partiva la lotta dei cuscini per aggiudicarsi il letto superiore. Questa volta vinse Shunsuke mentre Chinatsu era sconsolata.

“Uff. Domani sarà mio. Comunque. Kazu-chan e Mi-chan, il bagno è in fondo al corridoio. Se volete andare fate attenzione a non farvi vedere” Chinatsu si sedette a studiare per la scuola e Shunsuke fece lo stesso mentre Mineko e Kazushi dopo aver finito il cibo e quello avanzato averlo nascosto si sdraiarono sui futon e si addormentarono subito in quanto erano stanchi e non sapevano di cosa parlare.

“Stanno dormendo...” Sorrise Shunsuke guardando Mineko che teneva per mano Kazushi nel sonno. “Io copio a scuola i compiti, vado a dormire così possiamo spegnere la luce per loro”

“Certo certo. Scommetto che farai i compiti anche al buio. Comunque ti ricordo che tu eri quello che li voleva dare alla polizia eh” Chinatsu ritirò tutti i libri e quaderni e poi spense la luce infilandosi nel letto.

“Stavo pensando che è la prima volta in tutta la mia vita che vado a dormire così presto” Shunsuke rise e poi andò anche lui a letto. “’notte”

Chinatsu non rispose, era persa a guardare i due ospiti in mezzo alla stanza. Era davvero felice e sperava di poter diventare amica loro.

   
 
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