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Autore: Heartless Girl    25/10/2014    1 recensioni
Missing moment della mia precedente one shot let me love you, narra il primo bacio di Giulia ed Elisabetta.
Non è necessario aver letto la storia da cui è tratto l'episodio ma lo consiglio per chi volesse avere un quadro più ampio e chiaro, dato che è davvero corta. Buona lettura,
enjoy :)
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Let me love you - First Kiss
 
Elisabetta si rigirò nelle lenzuola calde, aprendo lentamente un solo occhio. La sveglia sul comodino segnava le nove e un quarto. La ragazza scattò a sedere spingendo da parte le coperte, la testa che prese a girare leggermente, la pelle che rabbrividiva a contatto con l’aria fresca del mattino. Si alzò in punta di piedi, perché in fondo era domenica mattina, e raggiunse la cucina, dove recuperò coltello, pane e Nutella il più silenziosamente possibile. Mentre mangiava pensò che probabilmente era l’unica diciassettenne che si alzava a un orario simile nel week-end. Forse era a causa dei geni da pescatore di suo padre...sorrise al pensiero. Il vero motivo, lo sapeva benissimo, era che non vedeva l’ora di vivere quella giornata. Ripassò il programma mentre si lavava i denti: doveva andare a prendere Giulia a casa sua, poi la loro ormai abituale passeggiata della domenica mattina, seguita da pranzo nella loro piadineria di fiducia e infine al cinema vecchio per vedere Evita per la quindicesima volta. Giulia avrebbe sicuramente pianto sul finale, anche se Elisabetta non ne avrebbe mai capito il motivo. Comunque, era certa che si sarebbe divertita molto, come sempre quando c’era di mezzo Giulia. Le sfuggì un sospiro involontario. Non ricordava il momento preciso in cui aveva realizzato di essere innamorata di lei. Forse era stato quando Giulia le aveva fatto l’imitazione della prof di ginnastica e lei era caduta dal letto a forza di ridere, solo per ritrovarsela accanto pochi secondi dopo, anche lei piegata in due dalle risate. O quando sua madre le aveva viste completarsi le frasi a vicenda e aveva sorriso con il suo sguardo preferito, tra intenerito e canzonatorio, mormorando “Proprio anime gemelle...”. Giulia le diceva spesso che aveva ereditato quello sguardo. O forse era stato quando Giulia le aveva raccontato del suo primo bacio e lei si era accorta di quanto il proprio sorriso fosse falso, ma l’aveva mantenuto per non ferire l’amica. O magari era stato ancora prima, quando aveva visto Giulia piangere la morte del suo povero gatto e le era parso che il cuore stesse per esploderle nel petto. Sospirò ancora, prendendo le chiavi della bici e chiudendosi la porta alle spalle. In fondo che importava? Non avrebbe mai potuto dirle che cosa provava. Erano amiche da anni, non riusciva nemmeno ad immaginare la propria vita senza Giulia. Nessuno la conosceva meglio di lei. E sapeva che se le avesse detto la verità, l’avrebbe persa. Così, aveva deciso che preferiva far finta di nulla, e ingoiare parole, gesti, sguardi...tutto, per Giulia. Per poterla avere nella sua vita, anche se non come avrebbe voluto.
 
Elisabetta e Giulia arrestarono le biciclette davanti a casa di quest’ultima e scesero insieme, lasciandole sul marciapiede. Arrivarono chiacchierando e ridendo fin sotto la porta, abbastanza vicine perché Elisabetta potesse cogliere il profumo delicato e dolce di Giulia nell’aria della sera. Sorrise all’amica, ebbra di gioia dopo quella giornata perfetta passata con lei. Giulia teneva una mano davanti alla bocca nel tentativo di frenare le risate mentre ricordavano il vecchio signore che avevano visto al cinema, che le aveva zittite seccamente all’inizio del film salvo poi addormentarsi clamorosamente dieci minuti dopo. Finalmente le loro risate si placarono ed Elisabetta rimase ad osservare il viso dell’amica nella luce del tramonto. Gli occhi castani raggianti, i capelli lucenti riversi sulla spalla, il sorriso dolce che parlava così tanto di lei, del suo carattere estroverso e della sua sensibilità, del suo affetto per Elisabetta, grande, enorme, ma che mai avrebbe eguagliato quello che l’altra provava veramente per lei. –Ellis ci siamo divertite troppo oggi! Domenica prossima dobbiamo rifarlo, eh! – esclamò entusiasta gettando le braccia al collo della bionda, che ricambiò l’abbraccio sentendosi scaldare il cuore. –Ma certo. – rispose lasciando che le sue dita vagassero nella chioma dell’altra, forse per un secondo di troppo. Giulia mosse il viso per stamparle un piccolo bacio sulla guancia. –Grazie Ellis. – sussurrò di nuovo sulla sua spalla. Elisabetta sentiva l’impronta delle sue labbra sulla pelle svanire pian piano, e ne desiderò ancora. Anzi, desiderò di più. Desiderò sentire quell’impronta sulla propria bocca, e poterne dare una simile a proprio piacimento. Giulia si separò dall’abbraccio ma rimase vicina, in attesa che lei ricambiasse il bacio sulla guancia. Ma quando Elisabetta la vide così in attesa di lei, mentre avvicinava il viso al suo, lasciò che l’istinto prevalesse sui pensieri per qualche istante, sufficiente  a provocare la deviazione delle sue labbra verso quelle dell’amica. La baciò, e le sue labbra le si offrirono morbide e dolci, adattandosi perfettamente alla spinta passionale delle sue, combaciando con delicatezza senza però muoversi. Elisabetta chiuse gli occhi assaporando quel contatto, mentre il corpo di Giulia rimaneva inerte contro il suo, quasi in attesa di una scossa più forte. E lei era già pronta a dargliela, quando Giulia parve riscuotersi e si immobilizzò d’improvviso, quasi gelandosi sul posto. Un secondo dopo Elisabetta si ritrovò spinta via in fretta, con un gesto nervoso e sorpreso, e i suoi occhi incontrarono quelli sconvolti e spalancati dell’altra. La bionda realizzò cosa aveva appena fatto, e sentì il suo cuore sprofondare in un abisso sconosciuto e buio. Giulia fece un altro passo indietro e lei allungò una mano nella sua direzione, sentendo le lacrime che lentamente le salivano agli occhi. Giulia strinse forte gli occhi, poi si girò ed entrò in casa chiudendosi in fretta la porta alle spalle. Elisabetta rimase ferma sulla soglia per qualche istante ancora, realizzando quanto poco fosse durato quel momento e quanto tremendo e meraviglioso era stato. Si sfiorò le labbra con la punta delle dita. L’aveva baciata, dopo averlo sognato forse per anni. Era successo, l’aveva baciata. E ora l’avrebbe persa.  
Note: Intanto mi scuso per il ritardo nel pubblicare la storia, ma ho avuto alcuni disguidi con la connessione internet... So che è una shot molto corta, per questo cercherò di scrivere qualche altro missing moment, scuola permettendo e ovviamente se per caso dovessi trovare qualche recensione incoraggiante farò più presto possibile... grazie per essere passati di qui! Se a qualcuno interessasse, questo è il link della storia da cui è tratta la shot http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2846440&i=1
  
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