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Autore: Clira    18/10/2008    4 recensioni
Bene...allora...ciao a tutti! Sono nuova e ho bisogno di giudici imparziali, perciò recensite, please! Adesso la storia...si ambienta dopo il film "il pricipe Caspian": i fratelli Pevensie hanno fatto ritorno in Inghilterra da quasi sei mesi e Susan non riesce a dimenticare il suo bel re. Una notte, però, il grande Leone le appare in sogno e...una nuova avventura sta per cominciare! Tra battaglie, amori e altro ancora riusciranno i nostri protagonisti ad uscire indenni anche questa volta? Spero sarà di vostro gradimento!
Genere: Romantico, Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10-Il dono di nozze                                                 CAPITOLO 10: IL DONO DI NOZZE
 
La mattina dopo, quando si risvegliarono, Caspian e Susan si sorrisero. - È talmente bello poterti stringere ancora tra le mie braccia quando mi sveglio, sentire il tuo calore. Susan, io sono stato più felice in questi mesi che ho passato con te che in tutto il resto della mia vita... -  - Invece io credo che saresti stato meglio senza di me... -  - Che cosa?! -  - Sì, insomma... ti sto facendo preoccupare più di quanto sia dovuto e già hai abbastanza problemi per conto tuo con questa guerra. Io ti ho fatto angosciare troppo, in questi due mesi, poi! Dovresti pensare a riportare Narnia all'antico splendore e non alla tua futura moglie che crea solo problemi... -  - Susan! Spero vivamente che tu stia scherzando! Come puoi...? Come puoi solo lontanamente pensare una cosa simile?! Io ti amo! Tu sei la mia forza, Susan! Sei la ragione per cui sono arrivato fino a qui e non rinuncerei per nulla al mondo a te. E poi  adesso stai per darmi la gioia più grande; avremo un figlio, Susan e...e io non potrei chiedere di più. -. Lei si strinse ancora di più a quel ragazzo che tanto amava  e gli posò la testa tra la spalla e il collo. Rimasero così per almeno un' ora, senza parlarsi, non ne avevano bisogno; esattamente come il giorno in cui si erano ritrovati. Poi si vestirono per scendere a fare colazione. Passando dalla sala dei ricevimenti, Susan notò una cosa: la stanza era rimasta esattamente come lei l'aveva preparata per il matrimonio. - Ma...Caspian, che cosa...?! -  - Ho dato ordine di pulirla regolarmente e di lasciarla così perchè quando saresti tornata ci saremmo sposati; io lo sapevo che ti avrei ritrovata. Lo sentivo. -. Susan lo baciò. - E adesso che sei tornata...ci sposiamo? Per la terza volta... - disse con un grosso sorriso. - Be'...sì! Ovviamente sì! Per la terza volta... -  - Bene! E questa volta sarà davvero, te lo prometto, Susan. Domani sarà per sempre. - disse in tono serio. - Domani?! -  - Perchè no? -  - Per un milione di ragioni! E poi il mio vestito è...da buttare, praticamente. -  - Ne ho fatto portare un altro. -  - L'hai fatto davvero? -  - Ho forse l'aria di uno che scherza? -  - Mmm...non si può mai sapere! -  - Ehi! - Susan sghignazzò. - Bella considerazione, amore mio! -  - E dai, non fare l'offeso, stavo scherzando! -  - Ecco, ecco, meglio così. -  - Allora domani, finalmente, se Dio vorrà e questa volta deve volerlo con tutto quello che abbiamo dovuto passare... -  - Sì, Caspian. Proprio come hai detto tu. Domani sarà per sempre. - i due si baciarono.
Quel giorno lo trascorsero ad ultimare i preparativi del matrimonio; molti erano rimasti sconvolti da quel loro voler accelerare le cose, ma non potevano capire il perchè lo facevano. Non potevano capire quanta paura avevano avuto in quei mesi. Da quando Susan era tornata a Narnia fino al giorno prima, entrambi avevano rischiato più volte di morire in modi così brutali, che adesso l'unica cosa che desideravano era un po' di felicità. Bastava un attimo, ma che fosse vera, quella felicità che ti resta dentro, il momento del famoso "sì" sarebbe stato sufficiente.
La mattina dopo, la scena di quasi due mesi prima si ripetè: Susan era bellissima nel suo vestito, truccata e acconciata, ma questa volta c'era un dettaglio in più: quel lieve, ma evidente rigonfiamento del ventre che nascondeva una cosa così grande: una nuova vita, un bambino e questo le dava tanta dolcezza in più. Era la vera prova del suo amore per Caspian; del loro amore, una cosa che soltanto la morte avrebbe potuto rompere.
                                                                                             *****
- Finchè morte non ci separi... - dissero insieme i due ragazzi in quel momento. - Può baciare la sposa... - Caspian avvicinò lentamete le labbra a quelle di Susan, una bacio lungo e intenso che avrebbero voluto prolungare per l'eternità: il momento perfetto, una cosa esatta in quel mondo pieno di difetti. Marito e moglie si sorrisero, gli invitati acclamrono, ma per Caspian e Susan contavano soltanto loro due. Il loro universo si era ridotto alle proprie esistenze: Susan era il mondo di Caspian, la sua casa e viceversa. - Ti amo... - le sussurrò il ragazzo. - Ti amo anch'io. -
Passarono giorni, giorni perfetti durante i quali non si seppe nulla della guerra e a Cair Paravel regnarono la pace e la tranquillità. Un giorno, Susan e Edmund stavano passeggiando peri giardini del palazzo. - Per quanto durerà ancora? - chiese ad un tratto la ragazza. Il fratello la fissò. - Non ti devi preoccupare, Susan. Qui ci sono io e ti proteggerò fino alla morte, proteggerò te e mio nipote, per sempre Susan. Sei mia sorella e da quando siamo partiti da Narnia per la seconda volta, ho legato con te come non ho mai fatto con nessun altra persona... -  - Ed è proprio questo che mi ha fatto venire in mente l'adatto dono di nozze... - era stata una voce molto profonda a parlare. - Aslan! - i due si inchinarono. - Mio caro Edmund, chiama i tuoi fratelli e tuo cognato, c'è qualcosa di importante di cui vi devo parlare. - Edmund obbedì, allontanandosi. - Tanti auguri per il matrimonio, figlia mia... -  - Grazie, Aslan. Ma che cosa intendevi dire, prima? "Dono di nozze"? Di cosa stavi parlando? -  - Quando tutti saranno qui, chiarirò ogni cosa. Adesso ti devo fare le mie scuse... -  - Scuse? -  - Non sono intervenuto durante la tua prigionia. -  - Non ti preoccupare, Aslan, io per prima ho detto che i tuoi tempi non sono i nostri; sono sicura che saresti arrivato presto, con altri tempi. Non devi farti problemi. - lei sorrideva. - Sei davvero degna di essere detta "la dolce". - la ragzza arrossì un po' e qualche minuto dopo, i fratelli Pevensie e Caspian si trovavano tutti lì. Lucy corse subito in contro ad Aslan e lo abbracciò forte. - Allora? Di cosa si tratta? - intervenne Edmund. - In questi giorni ho pensato molto a questa faccenda e alla fine ho deciso che era la cosa più giusta da fare; più giusta per voi, per il vostro affetto e per il vostro legame... - fece una pausa, che aumentò la curiosità tra i presenti. - Ma noi che cosa c'entriamo se è il dono di nozze per Susan e Caspian? - chiese Lucy. - Be', diciamo che è un qualcosa di collettivo... - la voce del grande Leone era profonda e solenne. - Dunque? - incalzò Peter. - Sapete che quando questa guerra sarà finita, dovrete tornare a Londra, questo ve lo avevo già detto... - sui volti dei cinque ragazzi si dipinse un'espressione triste e tutti insieme annuirono.                     - Tornerete e...ho fatto in modo che il tempo qui e a casa vostra trascorrano allo stesso modo; per sempre. Tutte le persone che conoscono Susan saranno convinte che lei sia altrove, in modo da non destare sospetti e preoccupazioni. -  - Lo hai fatto davvero?! - chiese la piccola Pevensie. - L'ho fatto davvero... - assentì lui. - E inoltre...ho visto come vi siate legati ancora di più e ho capito che mai nessuno avrà la forza di dividervi, perciò....Peter, potrai tornare anche tu e lo farete quando vorrete...attraverso l'armadio con il quale arrivaste a Narnia molti anni fa'. Il tempo comincerà a a scorrere nello stesso modo da quando Peter, Edmund e Lucy torneranno in Inghilterra. - tutti erano al settimo cielo; era esplosa la felicità più totale. Susan andò a stringere forte il grande Leone e poi il fratello maggiore. - Grazie, Aslan! - ma non appena si voltarono a guardarlo di nuovo, lui era già scomparso. Susan sospirò: dopotutto rimaneva pur sempre Aslan.
La settimana dopo, Cair Paravel fu assediata. Era notte, come la volta precedente. - Ma loro non ce l'hanno l'abitudine di dormire, vero?! - chiese Caspian esasperato. - Sono vampiri, tesoro, che cosa pretendi? -  - Un po' di riposo, forse...e poi non sono tutti vampiri! -  - Vuoi metterti a fare polemiche adesso che ci stanno attaccando?! -   - Scusami. -. La moglie gli sorrise, divertita.  - Ce la faremo, Susan; ce l'abbiamo sempre fatta. -  - Lo so. - lei iniziò a vestirsi con l'abito da guerra. - Ehi, che cos'hai intenzione di fare? - le domandò il marito. - Be', tu che dici? -  - Susan! Tu resterai qui, aspetti un bambino! -  - Non rischierò più del necessario, te lo prometto. -  - Susan, se fosse una situazione normale combatteresti; lo hai sempre fatto, ma adesso...adesso sei incinta; non permetterò che tu combatta; non si tratta di promesse. -. La ragazza annuì, sconfitta. - Va bene... - disse riluttante. Quando si separò da Caspian, andò ad augurare buona fortuna ai suoi fratelli e poi rimase con Lucy. - È sempre così? -  - Cosa? - le domandò la sorellina. -È sempre così l'ansia per le persone a cui tieni? -  - Vuoi dire...aspettare in attesa di rivederli anche se sai che potrebbero non tornare mai più? -  - Sì. -  - Sì. Il tempo non ti passa mai e resti sempre a sperare di rivederli; li rivedremo, Sue. -  - Come fai ad esserne tanto certa? -  - Perchè ce l'hanno sempre fatta, sono forti; non ti devi preoccupare. - le disse posandole una delle sue piccole mani sulla sua. Susan le sorrise, grata. - Grazie, Lucy; non so che cosa farei senza di te....non so neanche cosa sarei senza di te. -  - Probabilemte la stessa ragazza meravigliosa che sei adesso...ma forse un po' meno! - disse scherzosamente. Le due si misero a ridere.
Susan e Lucy andarono in biblioteca; da lì tutto si vedeva meglio: ogni cosa era un gran caos e non riuscivano a distinguere con precisione chi fossero i loro fratelli e Caspian. La regina di Narnia era sempre più agitata, quel non vederli la rendeva ancor più nervosa. - Susan, sta' calma; così non migliori le cose... - le disse Lucy - E poi fa male al bambino... - aggiunse. - Lo so, Lucy, lo so bene, ma non riesco a farne a meno...sono...sono preoccupatissima! -  - Lo so, credimi; ti posso capire anche se lì in mezzo non c'è mio marito... -.
Passarono ore; ore interminabili, durante le quali Susan e Lucy non fecero altro che fare avanti e indietro per tutto il tempo, dandosi un tacito sostegno l'una all'altra. Provarono a leggere, ma nulla funzionò, dopotutto sapevano fin troppo bene che le persone che amavano stavano rischiando la vita là fuori. Ad un tratto un ruggito sovrastò ogni grido, ogni colpo di spada. - Aslan! - esclamarono le due sorelle. Si precipitarono sul balcone più vicino e lo videro: maestoso come sempre, il grande Leone aveva fatto ammutolire ogni cosa intorno a lui; tutti erano in attesa: abitanti di Narnia, della terra di Archen e i nemici. Nulla si muoveva. C'era solo il silenzio; un silenzio così innaturale che quasi faceva paura. Lucy si mosse appena al fianco di Susan e quest'ultima sentì un tremito dentro il suo ventre: il bambino si era mosso. Era la prima volta che lo faceva. - Tutto andrà bene, piccolo mio. Da adesso, tutto andrà bene. - non appena Susan ebbe finiti di pronunciare quelle parole, Aslan si slanciò verso gli ultimi nemici rimasti e li abbattè. Qualcuno di loro scappò; ma erano davvero pochi: Narnia aveva vinto...ancora una volta. Nel giardino di Cair Paravel scoppiarono delle urla assordanti; ora era finita davvero. Niente più guerre, niente più morti; da quel giorno in avanti, tutto tornò al suo posto...o quasi...
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Eccomi quiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!! Per vostra sfortuna! E mi sa anche con un po' di ritardo rispetto al solito...va be', in questo periodo ho avuto tante cose da fare! Mi dispiace! Entschuldigung! Lo siento! I'm sorry! Excuse moi! Ok, ok, basta! Be'...che dire? Io non devo dire proprio niente, voi piuttosto cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto come gli altri e spero di non aver deluso nessuno. Quindi me la potreste lasciare una recensione? E dai, che vi costa? Please!!!!!! E poi vorrei anche informarvi che questa mia storia è giunta al termine: il prossimo capitolo sarà l'epilogo e volevo anche dirvi che ho già scritto una one-shot correlata a questa storia: un finale alternativo che...be', saprete. Come al solito scusate i possibili erroi! Ora i ringraziamenti:

Simba: grazie mille per i complimenti, cara e spero che recensirai anche l'epilogo! Grazie ancora, baciiiii!!!!!!! Clitemnestra

Junna: sono contenta che questa mia FF che ho scritto ti sia piaciuta, anche perchè era la prima che scrivevo sulle cronache di Narnia! Ad ogni modo hai fatto benissimo a correggere gli errori, l'altra volta, ma sai com'è...la scuola! In questo periodo ho avuto in mente solo la biologia e storia. Tanto sono tutti morti, a me che cosa interessa?! No, dai; un po' di cultura non fa mai male! Va be', alla prossima, cara! Recensisci anche l'epilogo, mi raccomando! Smack!

Tomi Dark angel: grazie mille, gioia! Spero che in un modo o nell'altro riuscirai a commentare anche l'epilogo! Grazie ancora e pubblica presto la tua nuova FF, ok? Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!
                                                                                                                                                       Clitemnestra
  
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