Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: lella23    26/10/2014    2 recensioni
SEQUEL DI My Only Desire
Erano passati tanti anni, era passato tanto tempo.
Quanto cose erano cambiate, molte stravolte altre rimaste immutate.
Era il tempo che decideva, stravolgeva e faceva rimanere uguale.
Tutto era cambiato, eppure loro erano le stesse... o forse non lo erano più?

Erano passati 9 anni da quando le ragazze avevano salutato Emma all'aereoporto, lasciando che se ne andasse via dalla città.
Molte cose erano cambiate, le ragazze erano diventate donne.
Emma lontana da tutti. Alice finalmente felice. Bea sola ad affrontare la vita. Ele rassegnata al suo destino.
Erano passati 9 anni... sarebbero state capaci di ritrovare la felicità?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'All You Need Is Love '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Comprensione

Cos all of the stars
Are fading away
Just try not to worry
You'll see them some day
Take what you need
And be on your way
And stop crying your heart out

***

Perché tutte le stelle
Si stanno spegnendo
Cerca solo di non preoccuparti
Un giorno le vedrai
Prendi quello che ti serve
E continua per la tua strada
Smetti di piangere a dirotto


{Oasis ~ Stop Crying Your Heart Out}


L'appuntamento alle cinque e mezza era diventato ormai un rituale a cui Emma non dispiaceva affatto partecipare quando poteva, molto probabilmente l'influenza di Alice ed Eleonora aveva avuto il suo peso, ma non poteva negare che non era solo per le amiche che stava appostata alla finestra come una stalker in erba.

Quello era il momento della giornata che affrontava con divertimento e che le faceva dimenticare almeno per un po' tutti gli affanni della sua vita, non poteva che ringraziare le sue amiche e ovviamente Mr Perfezione per quello, a volte si chiedeva che nome effettivamente avesse ma poi lasciava perdere, meglio così e poi se avesse scoperto più su di lui non sarebbe più stata la stessa distrazione che rappresentava.

Sbuffò e cercò di concentrarsi su quello che aveva davanti, un'immensa distesa di nero, bianco e grigio puntellata da qualche raro colore che costituiva il suo armadio... era rimasta allibita trovandoselo di fronte, era davvero diventata così cupa? Erano davvero i suoi vestiti quelli? Tutti? Forse qualcuno era rimasto a Londra, cercò di convincersi mentre passava le dita su pantaloni, jeans magliette e camice.

Non aveva neppure uno straccio di vestito! Ma che aveva avuto in testa in quegli anni?! Fece un sorriso leggermente amaro, aveva avuto in testa anche troppo e ora si ritrovava l'armadio di una suora daltonica! Che diavolo si sarebbe messa a quello stupido party? Aveva urgente bisogno di una mano... e di un armadio nuovo.

Sospirò e guardò l'orologio, quel giorno era di turno e sarebbe stata una giornata molto faticosa; erano in programma due interventi interessanti e lei avrebbe dovuto aiutare il suo capo come assistente, seppur una grande occasione, essere considerata meno per la sua età la infastidiva profondamente.

Doveva sopportare e tenere a freno la lingua anche se a volte era difficile farlo quando quello non faceva che guardarla come se la considerasse uno scherzo solo perchè era la più giovane. Con quei pensieri molesti chiuse l'armadio e andò a cambiarsi, dopo essersi preparata e preso la borsa salutò Ele che stava stravaccata sul divano a guardare soap mentre mangiava gelato.

Arrivò in ospedale con qualche minuto di anticipo che sfruttò andando alla saletta caffè dopo essersi messa il camice.

-Emma già qui?-

La rossa si voltò mentre aspettava la sua meritata dose di caffeina e vide Bea, si era dimenticata che anche lei era di turno quel giorno.

-Si meglio arrivare prima che stare in camera a deprimersi...- sbuffò lei prendendo il bicchiere.

-Deprimersi? Perchè?- chiese perplessa l'amica sedendosi.

Lei rimase in piedi appoggiata al muro sorseggiando il caffè.

-Perchè a quanto pare in questi anni non sapevo nemmeno dove stava di casa il colore... il mio armadio è un tempio dell'orrore!-

-Non ci credo- disse divertita Bea mentre mangiava un pacchetto di patatine.

-A cosa non credi?-

A quella riunione improvvisata si era aggiunta anche Gaia che sorridendo canzonatoria era entrata con in mano un sacchetto pieno di biscotti, la dieta era durata almeno cinque giorni, poi aveva mandato al diavolo tutto per una porzione di gelato.

-A quanto pare Emma non ha vestiti nell'armadio... ma scheletri- rispose con tono minaccioso Bea.

-Oh questo si che è interessante... sentiamo che tipo di orrori si celano?- disse Gaia con finto tono serio sedendosi di fianco alla mora.

Emma girò gli occhi ma non poté impedirsi di sorridere, almeno non sarebbe stato così deprimente.

-Diciamo che non ho un vestito e che il colore non esiste...-

-Oh mio Dio... questo è male! Molto male!-

Bea scoppiò a ridere per l'espressione di assoluto scioc che aveva la sua amica, anche per lei era impossibile che Emma non avesse nemmeno un vestito.

-Dai Emma ne avrai almeno uno... magari dimenticato e sommerso da altro-

-Non c'è ve lo assicuro, ci avrò rovistato per almeno mezz'ora e ho trovato solo una minigonna e un pareo... nero- disse quasi sconsolata.

-Ma cosa ti mettevi quando uscivi a Londra!?-

-Bea non uscivo molto! E sinceramente andare per Londra con un vestitino striminzito va bene se vuoi morire assiderata!-

-Oppure non volevi mostrarti troppo ai ragazzi- esordì Gaia mangiandosi un biscotto.

-Come?-

-Si non volevi sembrare troppo bella, per evitare chissà che coinvolgimenti allora andavi si presentabile ma nemmeno come una bomba sexy- disse tranquillamente la psicologa prendendo un altro biscotto.

La rossa guardava l'altra quasi senza parole, era davvero stato così? Evitava di mostrarsi al meglio per non dover impegnarsi? In effetti con i ragazzi che aveva avuto nessuno era durato molto, la relazione più lunga era durata si e no un mesetto e come sempre aveva chiuso lei i ponti, non c'era stata una volta in cui si era sentita almeno in minima parte triste anzi... ne era sollevata!

Non ci poteva credere... ecco un'altra cosa cui doveva ringraziare Lui, sarebbe mai stata capace di avere uno straccio di relazione?!

-Be io vado la mia pausa è finita! Ah Emma, Lis ti aspetta oggi, prima di andare falle una visita!- con un cenno di saluto Gaia uscì dalla saletta tranquillamente come se non l'avesse sconvolta con quel ragionamento.

Bea guarda l'amica dispiaciuta, in effetti Gaia aveva ragione, lei faceva di tutto pur di non lasciare che qualcuno penetrasse quelle mura che aveva eretto intorno al suo cuore, ma non poteva certo biasimarla per questo.

-Ti potrei prestare qualcosa di mio se vuoi...- provò a dire lei cercando di cambiare discorso.

-Uhm? Oh... si, si certo stasera guardo, grazie, adesso vado oggi ho delle operazioni... ci vediamo stasera- mormorò distratta Emma uscendo dalla saletta sotto lo sguardo preoccupato di Bea.


-Mamma non credo che questi vadano bene...- provò a dire Alice mentre rigirava tra le dita una margherita, le sembrava fin troppo semplice come scelta.

-Ma tesoro è un bel fiore!-

-Carino... ma io non voglio solo qualcosa di carino per il mio matrimonio!- sbottò leggermente lei, possibile che dovesse sempre contestare ogni sua decisione?

Quello era il giorno dedicato ai fiori che avrebbero addobbato la chiesa e il ricevimento, di era presa un giorno di permesso dal lavoro trascinata da sua madre nel negozio dell'amica di Ele, Benedetta, e stavano scegliendo.

A volte avvertiva lo sguardo divertito della ragazza per i battibecchi che lei e sua madre si scambiavano, pazientemente aspettava che decidessero cosa fare ma Alice non aveva idea di cosa scegliere, niente le sembrava abbastanza per colpirla, pensava sarebbe stato più semplice! Se si faceva tutti quei problemi solo per i fiori non osava pensare a cosa avrebbe fatto con il vestito!

Be almeno poteva togliere per sempre le margherite dalla lista dei fiori, non che ci fosse mai entrata in quella lista ma almeno era uno in meno a cui pensare.

Si trovò davanti delle peonie e le guardò attenta, non erano proprio il massimo e il colore era decisamente troppo rosa.

-Nel linguaggio dei fiori la peonia simboleggia la rabbia, non credo sia molto indicato per un matrimonio- esordì Benedetta mentre passava vicino a lei con dei vasi e un sorriso leggero sulle labbra.

-Ah davvero? Eppure me le hanno consigliate in molti...- mormorò pensierosa.

-Be se vuoi un consiglio ti direi di usare fiori bianchi e decidere un colore da abbinarci, il bouquet soprattutto dovresti farlo colorato se il vestito che hai scelto è bianco, niente è peggio di un bouquet che nemmeno si vede-

Alice ascoltò attentamente i consigli di Benedetta, davvero quella ragazza era una manna dal cielo, finalmente trovava dei consigli sensati e ragionevoli. In breve si trovarono a parlare di cose che non centravano in nessun modo con il matrimonio, per esempio del fidanzato di Benedetta, Lorenzo, che non si decideva a chiederle di sposarlo ed era più impegnato a fare da allenatore di calcio di una divisione minore invece di stare con lei.

La mora la capiva perfettamente, anche lei spesso si trovava sola per via dei continui turni che Eric era costretto a fare in ospedale, dopo che aveva ottenuto la specializzazione in cardiochirurgia non faceva che passare il tempo in sala operatoria piuttosto che con lei.

Sentiva la ragazza lamentarsi di quando Lorenzo si era quasi dimenticato del suo compleanno quando vide dei fiori, degli stupendi gladioli e immediatamente le venne alla mente un ricordo dolce che le fece sollevare gli angoli delle labbra lentamente.


Si era appena svegliata e si rigirò tra le lenzuola con un sospiro felice credendo di trovare il suo ragazzo proprio di fianco a lei, ma abbracciò il nulla. Confusa si mise seduta e si guardò in giro, dove poteva essere Eric? La sveglia segnava le sette e mezza del mattino, probabilmente era stato chiamato in ospedale per chissà quale urgenza. Sospirò passandosi una mano tra i capelli, sapeva che il lavoro di Eric era importante per lui e doveva farci l'abitudine, stare insieme a un chirurgo, seppur ancora specializzando, voleva dire anche quello.

Doveva alzarsi e tornare all'appartamento che divideva con le altre, magari riusciva ancora a prendere una delle brioches che Bea preparava, erano buonissime e Ele aveva il vizio di mangiarne almeno più della metà, ovviamente l'altra si arrabbiava e finivano per litigare come al solito.

Guardò fuori dalla finestra e sorrise leggermente, pioveva e lei era al calduccio sotto le coperte... poteva rinunciare per una volta alle brioches di Bea! Pensando a quello si sdraiò ancora e si avvolse nelle coperte come un bozzolo e sorrise beata.

Stava per addormentarsi ancora quando sentì dei rumori in casa, assonnata aprì gli occhi e guardò davanti a sé e vide un paio di occhi petrolio mentre la guardavano divertiti.

-Buon giorno...- sussurrò il suo meraviglioso ragazzo mentre si sedeva vicino a lei.

-'Giorno- mormorò lei roca e ancora non del tutto sveglia.

-Vedo che oggi siamo pigri eh...- sussurrò divertito dandole poi un leggero bacio sulle labbra.

-Un po'...- sorrise lei sollevando una mano che posò sulla sua guancia -non hai lavoro oggi?-

-No stranamente ho una giornata libera e per festeggiare questo...- detto questo portò davanti un bellissimo mazzo di fiori.

Alice spalancò gli occhi e prese il mazzo sorpresa, non aveva idea di che fiori fossero, ma le piacevano davvero tanto.

-Sono bellissimi...- disse sorridendo e dandogli un altro bacio.

-Si chiamano gladioli... e nel linguaggio dei fiori significa “Mi trapassi il cuore”- sussurrò lui guardandola negli occhi.

La ragazza rimane ancora più sorpresa, anche dopo tutto quel tempo, anche dopo tutte le cose che erano successe... riusciva ancora a sorprenderla.

-Tu sei il ragazzo più sorprendete che io abbia mai conosciuto-

-Oh ne sono sicuro, per questo mi ami- sorride -Ora alzati ci aspetta una giornata tutta per noi!- dice prendendola in braccio.

Alice rise aggrappandosi a lui lasciando i fiori sul letto mentre loro si diressero verso il bagno, per iniziare al meglio quel giorno.


-Oh quelle sono davvero molto belle-

La voce di sua madre irruppe nei suoi ricordi e la fece tornare al presente, quasi si era dimenticata della presenza delle altre.

-Si sono meravigliose...- mormorò lei sorridendo.

-Allora vada per i gladioli?- disse Benedetta guardandole.

-Si gladioli, camelie e quelli lì piccoli... saranno perfetti per il bouquet- decise Alice soddisfatta, finalmente una cosa in meno a cui pensare per il matrimonio, si stava rivelando particolarmente stancante, dopotutto era così che doveva essere.


Emma stava controllando delle cartelle, compilò le ultime cose e le rimise a posto. Sospirò guardando l'ora, mancava poco alla fine del suo turno e non aveva molta voglia di tornare a casa e affrontare ancora il suo orrido armadio, era già stato abbastanza deprimente una volta.

Doveva passare a salutare Lis, magari parlare con lei l'avrebbe risollevata almeno un po'. Stava per andare quando il cercapersone iniziò a suonare, il capo la chiamava, sorpresa rispose e andò a cercarlo.

Lo trovò nel suo ufficio a guardare degli RM, da quello che lei vedeva da chiunque avesse preso quelle immagini non se la passava per niente bene.

-Ah Castello sei arrivata...- costatò l'uomo con un tono quasi funereo.

-Si signore... aveva bisogno di me?- rispose lei in tono tranquillo, senza far presagire la curiosità che l'aveva presa dalla chiamata.

-Si... tenga e mi dica cosa ne pansa...- disse passandole la cartella con insieme la risonanza magnetica.

Emma la prese e iniziò ad esaminarla, il paziente, un certo Stefano Ferri, aveva un meningioma davvero molto grande, quasi inoperabile per le sue dimensioni ma soprattutto per la sua posizione. Fece una smorfia, quel ragazzo non aveva speranze, certo potevano tirarne via una parte ma avrebbe comunque continuato a crescere.

-Direi che l'unica via è rimuovere una parte del tumore per poi ricorrere alla radio e sperare che questo funzioni... oppure la Gamma Knife potrebbe essere una soluzione- disse infine all'uomo che le stava di fronte.

Per tutto il tempo il chirurgo non le aveva tolto gli occhi di dosso fece un leggero sorriso.

-È quello che ho pensato anch'io, ma ci vorrebbe davvero molto tempo, credo che per ora sia meglio puntare sulla chirurgia e sulla radio-

Emma annuì d'accordo, chiamare tutti quegli specialisti avrebbe richiesto troppo tempo e per il paziente non era per niente consigliato.

-Se posso chiederlo... perchè mi ha chiamato?-

-Vorrei che lei mi assistesse all'operazione, hanno chiesto almeno due specialisti e ho pensato a lei. A Londra ne ha visti molti di questi casi se non sbaglio-

-Si è vero, molti- sospirò pensando che seppur giovane a Londra aveva fatto decisamente più interventi che in quelle settimane lì.

-Bene allora sarà con me in questa operazione, domani arriverà il paziente, tenga pure la cartella-

Emma annuì e salutò l'uomo per poi uscire sospirando stancamente, avrebbe mai avuto uno straccio di intervento tutto suo? Molto probabilmente sperava che con quello potesse fargli vedere quanto valeva come chirurgo.

Andò agli spogliatoi per cambiarsi, salutò delle colleghe e si stiracchiò un po', doveva andare da Lis dopo aver messo le scarpe e preso la borsa uscì andando al suo reparto verso la sua camera, la trovò sul letto mentre leggeva un libro.

-Ciao Lis- disse piano entrando.

L'altra si girò verso di lei e fece un sorriso, o quello che a lei sembrava.

-Ciao Emma-

Emma si avvicinò a lei sedendosi sulla sedia di fianco a lei guardandola.

-Allora come va?-

-Bene credo... e tu? Hai qualcosa da raccontarmi?-

In quei loro incontri c'era una cosa che aveva notato, Lis non amava particolarmente parlare di sé, non che ci fosse da sorprendersi da quello che lei sapeva della sua storia chiunque avrebbe voluto evitare l'argomento, quello che la sorprendeva molto era quanto Lis fosse interessata alla sua di storia, di quanto domandasse cosa facesse e cosa aveva passato.

-Certo, a quanto pare mio padre mi ha invitato ad un party, davvero molto noioso e non ho niente da mettermi-

Forse la cosa di cui doveva preoccuparsi era quanto facile fosse per lei parlare di sé.

-Non ci credo- rispose Lis divertita.

-Invece si! Il mio armadio non ha vestiti o almeno io non ne ho comprati- sospirò pensando ancora alle parole di Gaia, si era rifiutata di stare davvero con qualcuno.

-Come mai?- disse cauta l'altra.

-Credo... credo perchè non ne volessi particolarmente, o forse non volevo avere niente che mi facesse venire voglia di metterlo per fare colpo, ci sono tanti motivi che potrebbero essere plausibili- si strinse nelle spalle un po' a disagio sotto lo sguardo azzurro dell'altra.

-Oh... sai forse può essere stato così fino ad ora, ma credo tu possa andare avanti e prenderti un vestito che ti starà benissimo e farai cadere ai tuoi piedi tantissimi ragazzi a quel party!- mormorò uno strano tono, un misto tra ripianto e rimorso.

-Spero tu abbia ragione- sorrise leggermente e guardò l'orologio -oh cavolo è tardissimo, devo andare. Ci vediamo domani Lis! Ciao!-

Si alzò in fretta e andò alla macchina, forse riusciva a trovare ancora qualche negozio aperto in centro, non era molto positiva in quel senso ma provare non avrebbe certo guastato.

Per chissà quale buona stella trovò un negozio ancora aperto, entrando le saltarono subito all'occhio un paio di vestiti che provò e finalmente ne trovò uno che le stava bene e le piaceva anche! Certo non era molto appariscente ma nemmeno così sottotono, mono spalla che arrivava sopra il ginocchio, viola scuro. Lo comprò e arrivò a casa contenta del suo acquisto, finalmente aveva un vestito.

-Ehi come mai così felice?- le disse Ele mentre passava davanti alla porta.

-Ho trovato un vestito finalmente!- rispose divertita lei mentre metteva la giacca sull'appendino ed entrava in casa facendo un sospiro di sollievo per il caldo dell'ambiente, fuori era davvero freddo.

-Questa si che è una novità- ironica la guardò.

-Lo so! Ora devo andare a prepararmi...-

-Ti aiuto!-

-Ele posso...-

-Ti aiuto non devi ringraziarmi!- disse l'altra sorridendo contenta.

Emma avrebbe potuto benissimo fare da sola ma non voleva dare un dispiacere a Ele, aveva già molto tempo per annoiarsi, certo il lavoro molte volte la chiamava ma erano solo per pochi giorni o settimane e il più delle volte era a casa, per fortuna a settembre avrebbe iniziato in città al loro vecchio liceo.

Andò in bagno per farsi una doccia mentre Ele avrebbe preparato tutto quello che le serviva, o almeno era quello che aveva detto lei. Sotto il getto dell'acqua calda finalmente riuscì a rilassarsi un poco, quella era stata decisamente una giornata pesante... sperava solo che quella serata la facesse almeno un po' distrarre.

Finita la doccia si asciugò i capelli e andò in camera dove si mise il vestito soddisfatta si guardò allo specchio, le stava davvero bene! In quel momento entrò in camera Bea e le sorrise.

-Ecco perchè Ele è così indaffarata! Però alla fine l'hai trovato un vestito...-

-L'ho comprato vorrai dire... e se non ci credi puoi guardare nell'armadio e vedrai l'orrore!- divertita andò da Ele, doveva ammettere che almeno l'aveva sollevata da dover pensare a come truccarsi.

-Vieni vieni! Ti sta benissimo quel vestito Em!- sorridendo la bionda la fece sedere su una sedia e le svolazzò intorno come un'ape operaia.

-Donna di 29 anni che mentalmente ne ha ancora 16... o forse anche meno- commentò Bea scuotendo la testa mentre seguiva Bel che camminava a zonzo per la casa.

-Em Em!- ridacchiava la bimba indicandola.

-Non ti insulto solo perchè siamo in presenza di minori- la fulminò Ele.

Emma alzò gli occhi al cielo divertita, doveva ammetterlo i loro battibecchi le erano davvero mancati, sorride alla piccola facendole ciao ciao con la mano.

Dopo varie schermaglie delle due e varie preghiere di Emma che l'amica facesse almeno qualcosa di decente Ele ebbe finito. Si alzò dalla sedia e andò a vedersi allo specchio sotto lo sguardo soddisfatto della bionda e quello colpito di Bea.

Quando arrivò al bagno rimase un attimo sorpresa, Ele aveva fatto davvero un ottimo lavoro! Quasi non ci credeva di star vedendo se stessa... erano anni che non si vedeva così... affascinante? Sorrise incredula, quella serata doveva essere un successo, non poteva andare altrimenti.

-Ele ereggerò una statua in tuo onore!- disse ridendo.

-Guarda che ci conto io!-

Scuotendo la testa andò in camera mettendo scarpe e dei gioielli, la pochette era sul comodino, gentile concessione di Bea, ed infine la giacca, era pronta per il party.

Salutò le amiche e andò alla macchina stringendosi nel lungo cappotto che aveva preso, forse un vestito così corto non era stata una buona idea. Scosse la testa appena quel pensiero si formò nella sua testa, basta ripensamenti, basta tirarsi indietro per paura di rischiare, doveva andare avanti lasciandosi tutto alle spalle.


-Tu credi che riuscirà a superare Francesco?- esordì Ele guardando l'amica uscire di casa.

-Io... non lo so, potrebbe come no, credo abbia bisogno di svagarsi un po' e magari trovare qualcuno che la meriti davvero- rispose Bea spostando dei capelli dalla fronte della sua piccola mentre concentrata disegnava.

Ele sospirò buttandosi sul divano, aveva uno strano presentimento per quella sera o forse erano solo sue paranoie.

-Forse hai ragione... certo io non posso giudicarla, dopotutto sono ancora bloccata a Luca...- mormorò un po' avvilita dalla verità delle sue parole, era ancora ferma a lui, ancora a pensare agli anni passati insieme, alle risate, ai momenti che non sarebbero più tornati... ma a differenza di Emma era stata lei a volerci rinunciare per motivi che le erano sembrati giusti ma che nei momenti più difficile le sembravano delle sciocchezze.

-E nemmeno io se è per quello... siamo tutte e tre in un bel guaio- un sorriso triste si formò sulle labbra di Bea guardando verso di lei.

Vero tutte e tre si erano lasciate chi per un motivo, chi per un altro si ritrovavano in quella maledetta situazione in cui avrebbero voluto andare avanti ma quei pesi non le facevano muovere nemmeno di un centimetro.

-Be per quel che vale alla fine siamo qui, tutte insieme ad affrontarlo- disse un po' più sicura Ele facendo un mezzo sorriso.

-Per quel che vale? Certo che vale tantissimo!-

-Mama! Mama!-

-Cosa c'è piccolina?-

-Em! El!-

Guardando il disegno della sua piccola dove si poteva intuire Emma seduta con dei capelli rosso fuoco e Ele in piedi con dei pennelli in mano sembrava quasi una scienziata pazza con i capelli biondi sparati di qua e di là. Bea scoppiò a ridere mentre l'amica fece il broncio per il disegno.

-Io non sono così!-


Cosa le era venuto in mente di accettare quel maledetto invito!? Pensava davvero di poter passare una serata divertente!? In mezzo a quella marea di anziani signori... no, vecchi che non facevano altro che decantare i tempi andati e di come ai loro tempi ci fosse più rispetto per i dottori più anziani.

Oh ma quella era l'ultima volta che suo padre la incastrava in uno di quei obrobriosi party! Prese un bicchiere non aveva idea di quale vino e se lo scolò tutto per poi fare un sorriso forzato agli invitati, almeno l'alcool non mancava, unica nota positiva.

Perchè non aveva dato retta al suo istinto e non si era rinchiusa in camera evitando quella botta di vita sociale? La sua solita fortuna ovviamente! Prese un altro bicchiere e proprio mentre stava per scolarsi l'ennesima dose di vino una voce la interruppe.

-Ehi non credi di aver bevuto abbastanza? Certo la serata è un po' un mortorio ma non credo che ubriacandosi si risolva qualcosa...-

Emma si girò per fulminare e insultare chiunque avesse avuto l'ardire di interrompere il suo momento di quiete quando si ritrovò le parole bloccate in gola. Un paio di occhi scuri la guardavano divertiti, ad incorniciarli vi era un viso maschile davvero molto attraente con una leggera barba che ombreggiava le guance mentre i capelli biondo scuro erano tirati indietro in maniera impeccabile. E quello da dove spuntava?

-I fumi dell'alcool ti hanno tolto l'uso della lingua?-

-Io non sono ubriaca!- sbottò lei riprendendosi e guardandolo male, si era l'unico ad avere in apparenza quasi la sua età ma era decisamente irritante per le buone maniere.

-Oh sai lo dicono sempre gli ubriachi-

Quel sorrisetto le faceva venire un prurito alla mano, quanto avrebbe voluto schiaffeggiarlo, ma non era così in là da rovinare il party di suo padre, certo come se ci fosse qualcosa da rovinare.

-Pensala come vuoi, la cosa non mi tocca minimamente- disse per poi sorseggiare dal suo bicchiere.

Lo sconosciuto irritante scoppiò a ridere, così senza un motivo apparente, o forse era un altro modo per prenderla in giro.

-Io sono John comunque- disse quasi si aspettasse che lei rispondesse con il suo nome, be non gli avrebbe certo dato quella soddisfazione!

-Piacere John- disse sorridendo falsamente per poi girare i tacchi -a mai più John!- e se ne andò soddisfatta a cercare qualcosa al buffet, aveva un certo languorino e subito dopo cercò suo padre per congedarsi, non poteva rimanere un minuto di più o sarebbe impazzita, oppure si sarebbe messa a ballare su qualche tavolo ubriaca persa.





























Ehm Salve... si sono ancora viva e in piena attività! Non posso che chiedervi umilmente perdono per il ritardo con cui ho postato questo capitolo ma davvero sono stati dei mesi pieni e difficili per me che mi hanno quasi tolto la voglia di scrivere ma per fortuna questo non è successo ed eccomi qui con questo capitolo! L'avevo pronto da un po' ma volevo aspettare di finire il capitolo dopo per pubblicare questo... si ho un altro capitolo bello pronto per voi xD penso lo pubblicherò quando avrò finito quello dopo ancora così da avere sempre un capitolo pronto in caso. Spero che chi seguiva la storia continuerà a farlo, non ho intenzione di mollare quindi non preoccupatevi se magari ritarderò ancora un po' ma lo studio in questo periodo mi sta davvero portando via un sacco di tempo. 

Per quanto riguarda il capitolo... be vedete l'arrivo di un nuovo personaggio alla fine, sarà abbastanza importante per la nostra Emma ;) 

Sperando di poter pubblicare il prossimo capitolo presto vi saluto!
Recensite mi raccomando! 

Al prossimo capitolo
Baci^^

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lella23