Quando ha forzato la mano
per riavere la sua anima, Bobby sapeva che Crowley glie l’avrebbe fatta
pagare in un modo o nell’altro. Sono i demoni a mentire e a raggirare e
non sono mai contenti di assaggiare la loro stessa medicina.
Per questa ragione, quando la mattina dopo, se l’è trovato accanto
al letto , ha pensato subito ad un attacco.
-Robert non c’è del caffè in casa?-
Bobby è rimasto immobile, con la mano attorno all’impugnatura del
serramanico, mentre il demone girava per la sua stanza aprendo e chiudendo i
cassetti, quasi si aspettasse di trovare
un pacco di caffè fra le sue mutande.
-E’ in cucina.- gli ha risposto, prima di connettere e sbottare
-Perché poi dovresti bere il mio caffè?-
Crowley ovviamente non l’ha degnato di una risposta e Bobby sapeva,
sapeva che quello era l’inizio della fine.
Nel giro di un mese, infatti, si è ritrovato a convivere con il Re
dell’Inferno, a dividere con lui cibo e bagno, senza poter fare nulla per
scacciarlo. Dopo le prime coltellate, tirategli più per nervi che per
reale convinzione di ucciderlo, è passato all’ingiuria che per un
demone, probabilmente, più che un offesa, è un dolce ricordo del
pranzo della domenica con la famiglia.
Crowley però non è solo fastidioso, è anche utile a suo
modo. Bobby alla fine si è ritrovato ad ammetterlo anche se con
malavoglia.
Una volta gli ha tolto di dosso un vampiro incazzato, afferrandolo per i
capelli e incenerendolo sul posto, un’altra, ha scacciato un spirito
maligno, solo guardandolo torvo.
Bobby non l’ha ringraziato ovviamente, ma quando la sera il demone
è comparso per la cena, gli ha fatto trovare il piatto pieno sul tavolo.
E per un secondo, un millesimo di
secondo, Bobby ha avuto la sensazione che
il sorriso sul viso del demone non fosse di scherno o di vittoria per
aver finalmente ottenuto il permesso di sedersi al tavolo con lui.
Per questa ragione, quando
Crowley compare nel suo salotto coperto di sangue, Bobby non prende una
bottiglia per meglio godersi la
scena e spostati di lato Sam e Dea lo tira su dal pavimento chiedendogli che
è successo.
Per questa ragione lo medica, tamponandogli le ferite, in attesa che riesca a
guarire da solo e non permette a Dean di avvicinarsi e di finirlo con il suo coltello.
-Bobby si può sapere perché lo stai aiutando?-
Bobby vorrebbe davvero rispondergli, ma non ha idea del perché lo stia facendo. Sa
solo che quel testa di cazzo non deve morirgli fra le mani.
E’ notte quando Bobby si sente sfiorare un ginocchio, e quando apre gli
occhi trova Crowley che lo fissa corrucciato, quasi anche lui si stesse
chiedendo perché il cacciatore non l’ha finito.
-Come stai?-
-Non c’è male.-
-Chi ti ha gonfiato?-
-Sei preoccupato per me?.-
-Cazzo no.-
Ed ecco che succede, di nuovo la sensazione che il sorriso che Crowley gli
rivolge sia molto umano e poco demoniaco.
La mattina dopo Dean scopre fra le carcasse delle auto i corpi di tre
persone, sono stati uccisi da una
sola coltellata e hanno spruzzi di sangue addosso, come se avessero picchiato a
sangue qualcuno.
Bobby li osserva a lungo prima di riconoscerli, sono i tre demoni a cui stava
dando la caccia.
-Chi li avrà uccisi?- chiede Dean tamburellando il fianco di uno con la
punta della scarpa.
Bobby ha una mezza idea su chi possa essere stato, anche se non riesce a crederci.
Eppure quel sorriso umano, non riesce proprio a toglierselo dalla testa.
PRIMISSIMA BOBBY/CROWLEY COPPIA CHE ADORO
XD
non sono 500 parole, ma 589, ma non mi sono sentita di darle della one shot a questa
piccola storiella :D Se vi va,
fatemi sapere che ve ne pare <3