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Autore: thedarksideofbiscuits    27/10/2014    0 recensioni
Quattro ragazzi.
Una band li unisce.
Ma suonare non è tutta la loro vita. La scuola, la famiglia, i problemi, i sogni invadono la loro mente, ogni giorno.
E se nella loro vita si intromettessero altre persone?
E se alcune vite avessero dei loro ostacoli da superare?
In due, le problematiche sono più semplici?
O no?
Perchè la vita è fatta di frammenti.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ashton aveva scritto un messaggio ai componenti della band. Non sarebbe andato alle prove. Non si sentiva bene.

Aspettò la risposta.

Eccola,nessun problema. Ci avevano creduto.

Il ragazzo buttò il telefono sul letto, maldestramente.

Lo riprese, quasi subito.

 

Oggi a che ora ci incontriamo? Ho troppa voglia di vederti...

 

Subito lo schermo si illuminò.

 

Uhmmm... Tipo ora? Ok, no, scherzo. Tra 20 minuti al parco?

 

Un piccolo sorrisetto solcò il viso di Ash.

 

Che scemina che sei c: Ok, sarò lì il più presto possibile. Non dire niente ai ragazzi. Loro pensano che io stia male. Ok?

 

Ok Ashy ;) A dopo.

 

Ashton non era il tipo che mentiva. Ma per quella ragazza avrebbe fatto di tutto, ma proprio tutto.

Louise... Solo il nome lo faceva arrossire in viso e sentire le mani tremare.

Louise era nella vita di Ashton da molto tempo. Lui la considerava come una, se non la persona più importante della sua vita.

Lei era la sua ragazza.

Lo era da quasi due anni. Mancava poco al loro anniversario.

Erano cresciuti insieme e ormai conosceva tutto di lui. E lui tutto di lei.

Il ragazzo scese frettolosamente le scale e si precipitò nel garage, da cui sbucò con una bmx nera. Forse un po' vecchia, ma a chi importava? A lui proprio no.

Saltò sul sellino, incredibilmente piccolo per uno della sua stazza, e iniziò a pedalare.

Ogni tanto dava uno sguardo al telefono per vedere l'orario e assicurarsi di non essere in ritardo, come al solito.

Ma ecco, il parco non era poi così lontano se sapeva che ad aspettarlo c'era Louise.

Scese e portò con se la sua amica con due ruote.

Si diresse subito verso la panchina vicina alla Grande Betulla.

Louise lo aspettava sempre lì.

Dopo una piccola salita, si riusciva a scorgere la Grande Betulla. Ed eccola lì, la panchina. E una ragazza seduta.

Era bassina, leggermente scura di carnagione, capelli scuri e mossi.

Ashton cercò di trattenere a stento un sorriso. Più si avvicinava e più era difficile rimanere calmo.

Le mani iniziarono a sudare, iniziò a toccarsi i capelli affannosamente e nello stomaco ormai non c'erano più le farfalle: c'era un intero zoo, completo di elefanti e gorilla.

Adesso anche la ragazza lo aveva visto. E si era alzata, di scatto.

Dapprima camminò lentamente, poi iniziò ad aumentare il passo fino a raggiungere il ragazzo con una corsa assai scomposta. Ma per lui era sempre adorabile.

Louise lo strinse in un abbraccio. La bicicletta cadde ai loro piedi. Ma non si scomposero. Ormai erano di nuovo insieme, dopo tanto.

Gli era mancato quell'odore di vaniglia e fragola che la ricopriva.

Gli erano mancati quegli occhi verdi smeraldo.

Due fari verdi nella profonda oscurità della vita.

Gli era mancata la sua Louise.

Passarono l'intero pomeriggio tra baci, abbracci e qualche gelato.

Ma il tempo passò, e si dovettero separare. Di nuovo.

Tornarono entrambi a casa.

E Ashton ritornò il solito ritardatario con i capelli scompigliati che correva come un indemoniato dietro un autobus che sembrava non vederlo.

Aveva di nuovo dimenticato di rimettere la sveglia.

L'autobus si fermò e salì al volo.

Non c'era nemmeno un posto libero. Gli sarebbe toccato stare in piedi.

Ancora. Come ogni giorno dopotutto.

Lo zaino già gli pesava sulle spalle.

I libri non erano fatti di piume.

Infilò una cuffietta nell'orecchio e si appoggiò ad un sostegno.

Michael, Luke e Calum erano già davanti al cancello della loro scuola.

Aspettavano Ashton.

Sapevano che era in ritardo. Lo conoscevano.

Quando videro la sua sagoma sull'autobus che si era appena fermato davanti a loro, erano sorpresi. Era fin troppo in orario. Oggi.

“Eilà ragazzi, pronti per iniziare un'altra pallossissima giornata di scuola?”

“Chi vorrebbe andare a scuola, secondo te? Io oggi ho Matematica, Francese, Inglese e Scienze. Voi?”

“Matematica, Educazione Fisica e due ore di Scienze.-rispose frettolosamente Mikey-E voi due?”

“Buh, e chi se lo ricorda..”

Calum e Ashton avevano sempre le idee chiare di prima mattina...

Eccola, l'odiosa campanella. Una massa di studenti con i loro zaini in spalla si riversavano, sbuffando, nelle loro aule.

Michael e Luke si apprestarono ad entrare nella loro classe di matematica.

Calum andò dall'altro lato dell'edificio mentre Ashton si recava nello spogliatoio a piano terra.

I due ragazzi si sedettero vicini. Già c'erano delle persone sedute in classe.

La professoressa arrivò e, per prima cosa, iniziò a correggere gli esercizi.

Pochi sapevano qualcosa in quella classe.

Michael non si azzardava a parlare mentre Luke, a volte, tentava di rispondere. Qualche volta.

Rispondevano sempre due ragazze. Sembrava che avessero già preso una laurea. Sapevano tutto. Nessuna esitazione nella loro voce.

“Hemmings, vuoi venire tu alla lavagna. Voglio proprio vedere cosa sai fare..”

Luke guardò impaurito Michael. Non voleva andare.

“Allora, Hemmings, cosa vuole fare? Io non aspetto in eterno!”

Il sangue gli si gelò nelle vene e, lentamente si alzò dalla sedia, lanciando un nuovo sguardo impaurito al compagno.

Iniziò a camminare, lentamente. E la lavagna si faceva sempre più vicina.

Ma, come stava prendendo il gesso, la campanella suonò.

E lì, senza pensarci due volte, corse subito verso il suo posto, prese il suo zaino e scappò via dalla classe senza pensarci due volte.

Non aspettò nemmeno Michael. Scappò e basta.

Le ore passarono.

Calum era pigramente chinato su un libro di Spagnolo, Ashton giocherellava con una penna durante Fisica, Michael ora si stava cambiando nello spogliatoio mentre Luke guardava fuori la finestra, durante Inglese.

Ormai la pausa pranzo era arrivata. Un'ora di pausa per stare con i propri compagni e poi le ultime due ore.

Si sederono vicini e parlarono. Forse anche troppo.

In fretta, ormai, l'ultima ora era arrivata. Michael era con i suoi quattro amici nell'aula di scienze.

Il suo sguardo fu distratto da una ragazza che entrava. Capelli color castagna, con dei colpi di sole che partivano da tre quarti della lunghezza, Portava una felpa blu.

Durante la lezione aveva risposto a tutte le domande, come aveva fatto nell'ora precedente, durante matematica.

La scuola era finita. Stavano tutti per andarsene, tranne Calum.

Lui voleva aspettare una persona.

I ragazzi stavano per andarsene quando videro una ragazza bionda, che correva e strillava: “CALLUUUUMMM CUCCIOLOTTO MIOOOO.”

La videro avvinghiarsi all'amico come se stesse ballando la lap dance su di un palo.

Li videro parlare e,alla fine, la ragazza strillò di nuovo, con una vocina da gallina altamente fastidiosa: “EII CALLUMMM AMICHETTOO A DOMANI!”

Gli andarono vicino.

“No, Calum, no. Non dirmi che a te piace....?”

Il ragazzo chinò la testa e si fissò la punta delle scarpe.

“Calum, cavolo! Quella è Victoria! Lo sai meglio di noi che è una gallina approfittatrice...”

“No, cosa è successo? E a chi piace cosa?” Sbottò Ashton, che, naturalmente, non ci stava capendo niente di quel discorso, a lui insensato.

   
 
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