Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Biggi2001    27/10/2014    0 recensioni
Sarah si stupì che fosse così serio. Comunque corse da Zoe e le raccontò tutto. Ci mancò poco che l'amica svenisse tra le braccia di Diane

Lei non sapeva però che anche qualcun altro piangeva quella notte.

Ma non era il tipo che si faceva prendere dall’imbarazzo, così, dopo un attimo di esitazione, si girò e baciò Leo.

La verità si stendeva chiara davanti a John. Era un piano di Abby, un piano talmente perfetto e efficiente che si chiese da quanto la ragazza lo stesse progettando.

Gli venne improvvisamente un pensiero. Appoggiò lievemente il dito alla tasca dei pantaloni e lo trovò ancora lì. Il suo regalo per Zoe.

- John, tra noi non potrebbe durare. Siamo come dei cuori disegnati su un vetro appannato. Una sola goccia di pioggia li cancella.

Quel bacio sapeva di proibito, di pioggia e di inverno. Era il bacio più bello della sua vita.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Farfalle di vetro'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cuori sul vetro
    Zoe

Che San Valentino del cavolo!
Jamie non si era fatto vedere per tutto il giorno, Diane aveva appena lasciato David, che si era offeso da morire e ora diceva a tutti che lei era una stronza, Sarah aveva ancora il cuore spezzato e Leo e Lydia si erano lasciati. Quasi tutto per colpa di Abby.
Zoe era sempre stata la vendicativa del gruppo. Non era ingenua come Lydia, buona come Didì o impulsiva come Sassa.
Lei era quella che non si faceva mettere i piedi in testa. Ma non ci aveva messo molto a capire che Abby era un avversaria troppo grande persino per lei.
Agiva astutamente, per creare malintesi e rovinare rapporti.
Era furba. Zoe aveva un po’ di timore per ciò che sarebbe toccato a lei.
Ma ne aveva già un idea.
Assorta nei suoi pensieri, camminò fino ai campi da calcio. Erano vuoti, il vento sollevava la terra in piccoli mulinelli e gli alberi spogli. Era sera.
Si avvicinò a una delle porte. Solo una struttura in piombo conficcata nel terreno.
Sorrise tra se e sé. Era tardi e nessuno l’avrebbe beccata.
Saltò e si appese con le braccia al palo. E cominciò a girare e a tenersi con le braccia. Sei anni di ginnastica servivano a qualcosa. 
Vorticava, i muscoli tutti contratti. Il sudore si congelava sulla sua pelle, un freddo pungente, quasi piacevole.
Quando l’esercizio finì, atterrò in piedi, con le braccia aperte e una goccia di sudore che le scendeva dalla fronte.
Respirò profondamente un paio di volte. E sentì degli applausi da dietro di lei.
- Brava!- Si voltò di scatto. John sorrideva, appoggiato alla rete che delimitava la fine del campo, come vedeva fare da un sacco di attori nei film. Solo che era vero.
- Cosa ci fai qui?- chiese Zoe non senza una punta di disprezzo nella voce. Si era ripromessa di essere fredda con lui.
- Passeggiavo e ho visto uno scoiattolo volante attaccato alla porta da calcio e mi sono fermato a vedere.-
Zoey rise e al diavolo le sue idee. Davanti a lei c’era John, il suo John, accaldato ( veniva probabilmente da un allenamento di calcio), un sorriso un po’ beffardo e gli occhi blu più luminosi di sempre.

E iniziarono a parlare come se non fosse successo niente degli ultimi cinque mesi. Ridevano, scherzavano e a Zoe sembrò che pure la nebbia sparisse, lentamente.
Capì che con James non avrebbe mai provato quelle sensazioni. Un brivido ogni volta che la guardava, o le sfiorava il braccio con il gomito. Nonostante tutto era ancora innamorata di lui.
Ad un certo punto cadde uno strano silenzio su di loro.
John si fermò e la guardò dritto negli occhi. Non era mai sembrato così serio.
- Zoe.- disse. Cosa stava per dirle? Stava per rovinare tutto di nuovo?
- Tieni- le passò un pacchetto. – Buon San Valentino.- e si allontanò.
Zoe aprì il pacchetto e trovò un disco e un biglietto. 

Scusami. Sono stato un idiota.
So che è sciocco dirlo a tredici anni ma ti amo.
John 

- John!- urlò. 
E correndo lo raggiunse. 
- John- questa volta mormorò.
Lui la guardò interrogativo.
- John io sono fidanzata, non posso stare con te.- e mentre lo diceva non ne era più così convinta.
- Io ho lasciato Abby.- Poteva lasciare James adesso?
No, lo conosceva e gli aveva spezzato il cuore. Doveva aspettare la fine del gemellaggio, cioè Marzo. 
- John, tra noi non potrebbe durare. Siamo come dei cuori disegnati su un vetro appannato. Una sola goccia di pioggia li cancella.- gli appoggiò una mano sulla spalla.- Soffriremmo entrambi.- lui non  le lasciò finire la frase, appoggiò le labbra sulle sue.
Non era il primo bacio di Zoe. Lei aveva baciato James milioni di volte, ma si rese conto che non era la stessa cosa.
Quel bacio sapeva di proibito, di pioggia e di inverno. Era il bacio più bello della sua vita.

AVVISO
Ok, a parte che amo questo capitolo e amo Zoe e John volevo dare alcuni avvisi importanti su questa storia.
Ho iniziato a scrivere questa storia un anno fa e nel frattempo ho migliorato il mio modo di scrivere. E visto che vorrei che questa storia diventi un vero libro devo rivederla e un po' riscriverla quasi completamente. Quindi non aggiornerò per qualche mese. 
Era per avvertirvi.
Giulia
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Biggi2001