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Autore: Lumos and Nox    27/10/2014    6 recensioni
Capitan Uncino è il pirata più temuto del Black Realm, il Terrore dei Sette Mari, ma cosa succede quando si ritrova una marmocchia (altrimenti conosciuta come Nerissa) nella sua nave?
Dal testo: "Nerissa, tirando appena su col naso, si è già degnata di rispondere al regale quesito del perché diamine lo ha svegliato e perché diamine non è andata a svegliare qualcun altro.
«Ho fatto un brutto sogno, posso dormire con te, zio?»"
Attenzione: è necessario aver letto la long Promessi Rivali: le Origini per comprendere la storia.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Phentesia'
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Incubo





Capitan Uncino, per quanto costi ammetterlo, non è abituato a svegliarsi di soprassalto nel cuore della notte, ritrovandosi davanti, nel riflesso della finestra, un paio di occhi che lo fissano insistentemente.
O meglio, Capitan Uncino è abituato a spalancare gli occhi e a balzare giù dal letto, con un accozzaglia di sensazioni che comprendono un palpitare confuso del cuore e rumori di una battaglia nelle orecchie- e tutto è un miscuglio di uno sciabordio di spade e di urla, di gemiti e di imprecazioni e Pan e i suoi sono qui, ma anche le sirene e gli indiani e il coccodrillo, Dio, il coccodrillo, e stiamo morendo a frotte, e che facciamo, Capitano?
E per un attimo Uncino non riesce mai a capire veramente se è tutto un sogno, un ricordo o la realtà. Di solito in quella frazione di tempo stringe i denti, rabbioso, afferra l'uncino e la spada, e lo farebbe ancora se un piccolo particolare non stroncasse sul nascere quelle azioni così abituali che di solito precedono una morte.
Gli occhi di solito non ci sono, e se ci sono non sono chiari e non sono di una mocciosa. E fa appena in tempo a rendersene conto, il Capitano, che Nerissa, tirando appena su col naso, si è già degnata di rispondere al regale quesito del perché diamine lo ha svegliato e perché diamine non è andata a svegliare qualcun'altro.
«Ho fatto un brutto sogno, posso dormire con te, zio?»
Ci sono milioni di miliardi di cose con cui una mocciosa può rischiare di mettere fine alla propria esistenza, nel Black Realm. E le spade di tutti i generi, e i fucili, e le pistole, una lista infinita, da far venire il mal di testa, di oggetti non proprio da sani gentiluomini per bene, per non parlare della magia, con gli incantesimi oscuri e le pozioni, e Dio solo sa cos'altro. E se potesse fare una stima, Uncino è quasi sicuro che almeno un esemplare di ogni dannato milione di miliardo è lì, nella Jolly Rogers.
D'altronde è meglio non farsi mancare nulla, piuttosto che essere sprovvisti di una scorta di bombe proprio durante un attacco di Pan- che, si sa, ha la sconveniente abitudine di attaccare nei momenti meno opportuni. Diamine, è troppo avere la buona creanza di lasciarsi ammazzare una buona volta, Pan?
Ora quella sottospecie di demonio è nel White Realm a vivere la sua felicità con ogni dannata creatura che incontra, certo, ma è bene tenere comunque le armi, perché loro- lui, la Jolly Rogers e la ciurma, si trovano tra i loro simili e questo dovrebbe bastare abbondantemente come buona, se non ottima, motivazione.
Ma le armi della Jolly Rogers sono solo la punta dell'iceberg, perché di certo Uncino non meriterebbe la fama di Terrore dei Mari (Ursula non ci si può nemmeno avvicinare) se la sua ciurma non fosse degna di essere paragonata al suo calibro.
Pirati Sgozzatutti, li avevano chiamati, e si sa, i soprannomi in certi aspetti sono un po' come i favori, niente viene dato per niente. Dire che sono assassini potrebbe sembrare un po' poco, ma chi non lo è, cessa semplicemente di essere, al Black Realm. C'è chi ha inciso il suo nome a lettere di sangue sulla schiena del malcapitato di turno, chi invece pugnala così, senza intenzione di far del male. Le storie che girano sull'equipaggio sono una nebbia densa di sangue, e dopo un po' risulta difficile capire quali siano le dicerie e quali i fatti veri. A Uncino non è mai importato granché, se il nemico muore e loro- lui, la Jolly Rogers e la sua ciurma, rimangono a galla.
Di certo non aiuta avere sulla nave una mocciosa, che tocca e rompe e rovina ogni cosa, e le bombe rotolano ovunque e non farle prendere quella spada, idiota, altrimenti il sangue dal ponte lo scrosti via tu, e vedi di tenerla lontano dalla polvere di sparo e dagli angoli più appartati della nave, perché Uncino sa perfettamente che generi di animali sono presenti nell'equipaggio e alcuni di loro non sempre resistono al profumo di carne fresca, e non basta sempre ricordare che la marmocchia è la Prescelta del male.
E così ogni tanto c'è qualcuno da rinchiudere, qualche cadavere da eliminare. E si aggiungono le risse, e tieni la poppante distante, Spugna, non mi importa se ti morde perché ci vuole andare, non è il caso che colei che ci deve salvare venga tramutata in un unico livido nero. Perché i mocciosi sono fragili, hanno un corpo piccolo e delicato, ma una forza vitale che spesso è quella di un leone e questo è uno dei motivi per cui Uncino li odia.
E vorrebbe odiare Nerissa con lo stesso odio, che corrode la carne e prosciuga le vene. Uncino è abituato a odiare.
Ma la richiesta della mocciosa lo blocca, gli si avvolge intorno in una morsa che gli ricorda quasi il morso del coccodrillo, con la sua mano che se ne va salutando e tutto il resto. Ci sono domande che non dovrebbero mai essere poste ad un pirata e quelle esatte parole, quel posso dormire con te, zio?, gli sembrano simili al ticchettio del coccodrillo, tic-tac, tic-tac, tic-tac, e rimbombano come una condanna a morte.
Tic-tac, tic-tac, tic-tac...
Uncino sbatte una-anzi, la mano sul tavolino lì accanto, per cercare di disperdere quel tic-tac, che non può esistere perché il coccodrillo è morto, morto, lo hai ucciso, Uncino.
La marmocchia lo guarda un po' perplessa e sembra quasi che voglia ripetergli la sua richiesta, perché se Uncino non le ha risposto deve essersi perso in qualche suo pensiero, come spesso accade.
Ma, tic-tac, la precede.
Scuote la testa.
«No».
Lo ribadisce due volte, come a confermare la sua posizione.
No, non può dormire con lui quella marmocchia per una serie di motivi che, se elencata, potrebbe raggiungere il numero delle armi della nave.
Non è così debole, Uncino, non è caduto così in basso e non vuole una mocciosa che gli si attacca mentre dorme e che lo fa soffocare e spalancare gli occhi credendo di essere stato divorato dal coccodrillo, che anche se è morto, è lì che perseguita il Capitano.
No, non può dormire con lui, perché già dorme nella sua stessa stanza e vive con lui e sta con lui quasi tutti i giorni, e lui è Capitan James Uncino, non una babysitter a tempo pieno.
No, non può dormire con lui, perché... non le vuole bene.
Nerissa fa una smorfia, più seccata che altro, sbuffa, ma perlomeno non si mette a frignare. «Sei un bastado, zio Uncino»
Oh, si, lo so dice- o magari lo pensa, non se ne rende molto conto- e ghigna, e la mocciosa se ne ritorna nel suo, di letto.
No, non può dormire con lui. Non può bastare un semplice sogno a spaventarla, non rispetto a quello che le aspetta. È la Prescelta del male.
E lui non le vuole bene. Ma... nemmeno la odia.
E un po' si chiede cosa prova e cos'è- un Capitano, uno zio o un bastado, quando la mattina dopo la aspetta al tavolo della sua- o della loro?- stanza per fare colazione. La mocciosa arriva con un bel paio di occhiaie, i capelli arruffati e un sorrisetto che non fa presagire assolutamente nulla di positivo e che ha sicuramente a che fare con il tabacco andato a male che Uncino si ritrova nel tè.
E mentre sputacchia con assai poca grazia per un pirata del suo calibro e le risatine di Nerissa gli martellano la testa, il Capitano si ritrova a pensare che forse... va bene così.
Perché lui non la sta proteggendo, no, e non le vuole bene e lei non ne vuole a lui- chi mai potrebbe volerne ad un pirata, e come potrebbe un pirata abbassarsi tanto a provare un sentimento del genere?
E il fatto che per un momento un lampo di sorriso sfiora le sue labbra per la vendetta originale della marmocchia, è puramente casuale.



N.d.A. (lasciate ogne speranza, o voi ch'entrate!)
Salve salvino a tutti! So che sono mostruosamente in ritardo con Promessi Rivali, ma purtroppo il capitolo non è completo causa orrendo imprevisto altresì chiamato scuola. Spero di farmi perdonare con questa piccola one-shot, che si colloca a metà tra il terzo capitolo e il quarto (che prima o poi arriverà).
È una piccola lotta interiore del Capitano, con alcune sue ossessioni e paure, e con anche una piccola descrizione un pochetto cruenta che spiega la presenza del rating :)
Il coccodrillo a mio parere è strettamente legato al discorso di Peter Pan e dell'eterna giovinezza, o comunque dell'infanzia, e questo spiega come mai Uncino confonda tanto la sua figura con quella di Nerissa. Inzialmente voleva essere un qualcosa di dolce e coccoloso, ma poi ho deciso di riscattare un po' il nostro Capitano, facendo leva sul suo ruolo di pirata senza scrupoli.
Che altro dire, spero vi sia piaciuta, ci ho lavorato abbastanza prima di pubblicarla :)
Prima o poi aggiornerò PR, ve lo prometto!
Un grazie a tutti quelli che leggeranno e con doppia cioccolata e bombe made Jolly Rogers a coloro che recensiranno :)
Baci
Nox

  
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