Sangue.
Le mie dita si tingono di rosso, è il tuo sangue quello che mi scorre tra le mani.
La tua pelle sta diventando sempre più fredda al mio tocco, vedo i tuoi occhi chiudersi lentamente.
E ancora, sangue. La tua vita mi sta scivolando tra le mani. Le tue labbra si muovono faticosamente, cerchi di pronunciare il mio nome, ma la tua bocca non emette alcun suono.
Il tuo silenzio mi lacera l’anima.
Dimmi qualcosa, te ne prego.
“Romeo!” Il terreno si sgretola sotto i miei piedi, il tuo corpo sfugge al mio abbraccio.
Nero. Il buio mi intrappola senza che io possa oppormi.
“Romeo”
“Romeo!”
“Giulietta ,va tutto bene?” due occhi verde acqua mi guardano allarmati, con una mano Romeo mi asciuga la guancia rigata da una lacrima solitaria.
“Anche stanotte il solito incubo?” mi chiede preoccupato, annuisco debolmente.
Mi stringe a sé mentre altre lacrime mi scivolano sulle guance arrossate con una mano mi accarezza la schiena, dove le ali hanno lasciato il posto a due lunghe cicatrici.
I miei singhiozzi riecheggiano nella stanza, illuminata solo dalla fioca luce della luna. “Va tutto bene, era solo un brutto sogno” mi accarezza i capelli cercando di calmarmi, abbracciandomi come se potesse fare sue tutte le mie paure.
Delicatamente le mie dita scivolano sulla cicatrice sul suo addome, impressa come un marchio a fuoco sulla sua pelle. A distanza di anni tutta la paura di quella notte non mia ha ancora abbandonata, un fantasma del passato che infesta la mia mente.
Dei calcetti mi riportano al presente, e i miei singhiozzi cessano del tutto.
Romeo posa una mano sul mio ventre rigonfio e sorride dolcemente.