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Autore: Shichan    28/10/2014    5 recensioni
A conti fatti, però, Eijun non faceva mai quello che lui si aspettava.
[post-serie]
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eijun Sawamura, Kazuya Miyuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi sono copyright di Terajima Yuuji.
Prompt: “MiSawa - Miyuki ama svegliarsi al mattino presto solo perché il corpo di Eijun è caldo e piacevole.” Richiesto da Nari @ summertimerec
Note: come al solito non è fluff nemmeno la metà di come avrebbe dovuto essere, ma tanto ci siamo arresi tutti *piange*

 

 

Della sua cerimonia di diploma Miyuki ricorda quasi tutto – anche perché insomma, sono passati appena due anni –, e in questo “quasi tutto” c’è la terribile dichiarazione di Eijun, un insieme di cliché che sembrava uscito in direttissima da uno degli shoujo manga di Jun. Ovviamente in quell’occasione Miyuki non era stato né galante, né l’esempio vivente di cosa significasse la parola “tatto”.
Come c’era da aspettarsi era stato la pessima persona che era e che è tutt’ora, aveva ridacchiato, lo aveva preso in giro e non si era perso la reazione di Eijun. Nessuna delle sue reazioni, nemmeno quelle che avevano portato alla situazione di attuale convivenza.
Certo Miyuki non si era esattamente aspettato, quando aveva salutato Sawamura raccomandandosi di pensare al baseball da idiota fissato quale era e poi raggiungerlo – che era anche quella una cosa un po’ cliché per la quale Kazuya era contento di non aver avuto spettatori, specialmente Kuramochi –, che l’altro lo avrebbe raggiunto letteralmente.
A conti fatti, però, Eijun non faceva mai quello che lui si aspettava.

La quotidianità con Eijun è strana, ma divertente: a volte somiglia ancora al periodo del liceo, fatto di lezioni diverse per forza di cose e spazi comuni tra i pasti e gli allenamenti di baseball. Al tempo stesso ci sono quelle piccole differenze che a volte sembrano incredibili se associate a loro due: fanno i turni per le cose in casa, un appartamento piuttosto piccolo ma che basta e avanza per loro due, mangiano guardando la tv e commentando questa o l’altra cosa; nel periodo degli esami si incrociano poco perché, testuali parole di Eijun, “ogni volta finiamo con il fare tutto tranne studiare!” e Sawamura non è mai stato famoso per la sua media scolastica, nonostante l’università che ha scelto gli faciliti il compito – per quanto, a volte, Miyuki si chieda chi saranno i poveretti che avranno Eijun come insegnante.
Ci sono mattine in cui i loro orari differiscono a tal punto che Miyuki esce ed Eijun ancora dorme; checché ne dica il suo coinquilino lui ci prova a svegliarlo, a volte ci riesce, ma Sawamura finisce per appisolarsi sempre mentre Kazuya è in bagno e allora lui ha rinunciato. A volte non ha nemmeno cuore di svegliarlo, quando sa bene che Eijun ha fatto tardi per il part-time.
Ma ci sono anche mattine come quella, in cui potrebbero dormire entrambi e Miyuki si ritrova ad aprire gli occhi quando la sveglia segna ancora un orario in cui nessuno pretenderebbe di vederlo già cosciente; nulla gli vieterebbe di girarsi dall’altro lato e tornare a dormire, nemmeno la testa di Eijun poggiata sul suo braccio, perché ha il sonno così pesante che non rischierebbe nemmeno di svegliarlo.
Tuttavia è raro che Kazuya lo faccia. Nel momento in cui mette a fuoco la figura di Sawamura al proprio fianco, i suoi sensi sono svegli abbastanza da permettergli di percepire anche il calore del corpo del ragazzo – specialmente considerando l’abitudine che Eijun ha spesso di dormirgli così vicino da tenere sempre a contatto le gambe intrecciate tra loro, o il braccio attorno al suo fianco, o il petto contro la schiena di Kazuya. E Eijun in quei momenti è silenzioso, rilassato: i lineamenti sono distesi dal sonno, il respiro regolare dà a Kazuya una sensazione di familiarità a cui non era più abituato da tanto tempo.
Sopra ogni cosa, però, Eijun è caldo: non solo del tepore che il sonno, le coperte e la sua temperatura corporea comportano; Eijun gli trasmette il calore delle discussioni che hanno per motivi sciocchi, del sentir dire a qualcuno “bentornato” quando rientra a casa, del trovare una persona già in cucina quando è troppo stanco anche solo per muoversi oltre la soglia dell’appartamento.
Il corpo di Eijun è morbido, di una morbidezza che non viene intaccata dall’allenamento e dai muscoli, ma che si mostra e si fa sentire ogni volta che l’altro si arrende a viziare Miyuki, abbracciandolo e tenendolo vicino a sé in un modo che non smetterà mai di essere goffo, ma che fa sentire Kazuya stupido e soddisfatto insieme mentre inspira a pieni polmoni e sente di riempirsi del buon odore di Eijun. Si rilassa completamente lì, in quella posizione che è la maggior dimostrazione di amore e fiducia che potrebbe mai dare – più di quando posa le labbra su quelle dell’altro, più di quando lo tocca, più di quando fanno l’amore.
È in occasioni come quella che Miyuki perde tempo a guardarlo senza avere l’altro a lamentarsene, e si prende il tempo e la libertà di sfiorargli la guancia con le dita o di posargli un bacio leggero sulle labbra.
Eijun non si sveglia quasi mai per dei contatti così leggeri, e va bene così, dopotutto.

 

 

 

   
 
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