CAPITOLO 1 My name’s Ashton. Le vie di Sydney a quest’ora sono completamente deserte. Sono le cinque di mattina e cammino senza una meta per le vie piu’ trascurate della citta’. Sono costretto a portarmi dietro la mia bombola d’ossigeno collegata alle flebo che partono dalla bombola e arrivano alle cavita’nasali,sono una vera tortura. Senza questa bombola pero’ non potrei respirare. Mi chiamo Ashton,Ashton Irwin e soffro di un grave cancro ai polmoni. Purtroppo i miei polmoni non funzionano e se non vado in giro con questa bombola d’ossigeno,che io ho soprannominato Tim(proprio come quella famosa compagnia telefonica),i mie polmoni senza l’aria di Tim si riempono d’acqua e non potendo respirare,bhe morirei. Oggi mia madre mi ha obbligato ad andare a quel noioso gruppo di supporto tra ragazzi con malattie quasi del tutto incurabili,tipo la mia. Proprio non mi va’ di farmi riempire la testa di cazzate dal tizio che ha creato questa associazione,il tipo in questione credo si chiami Calum,Calum Hood. Ha 19 anni e perde tempo a dare lezioni di vita a noi malati,uno spreco di tempo. Attraversando un vicolo pero’ vedo un ragazzo biondo,dagli occhi azzurri e i capelli tirati su’ ,ha un piercing all’labbro che gli da l’aria da tipico bad boy. Poi vedo una ragazza vicino a lui. E’ bionda,ha gli occhi azzurri ed e’ leggermente formosa. Indossa una maglia dei Nirvana e degli short neri,il tutto accompagnato da vans con gomma rigorosamente consumata. La ragazza si ferma e mi sorride,ha un bel sorriso,mette in mostra la sua dentatura dritta e i suoi denti perfettamente bianchi. Le sorrido di rimando mentre il ragazzo di fianco a lei continua a blaterare cose senza senso che lei non ascolta,continua a fissarmi sorridendo. E non e’ un sorriso di compassione,come quelli degli altri,e’ un sorriso sincero,uno di quelli fatti col cuore. Poi la vedo mentre prende una sigaretta,fuma. Il peggior difetto che potesse avere una persona. Odio il fumo,credo che rovinare i polmoni sia inutile,il fumo e’ una droga,il fumo danneggia,il fumo uccide. Ma la cosa che mi sorprende e’ questa:la ragazza sta tenendo la sigaretta fra le labbra,ma e’ spenta. Continuo non capire quel gesto,la ragazza intanto ha buttato la sigaretta spenta sull’asfalto,calpestandola,sorridendo. Io ero ancora un po’ scosso. Che diavolo significava? Ad un tratto vedo la ragazza avvicinarsi,sorridendo. “E’ una metafora,sai:metti la cosa che uccide fra i denti,ma non le dai il potere di farlo” disse. “E’ una metafora..” dissi dubbioso. La ragazza sorrise,mostrando le fossette,proprio come le mie. “Gia’,sono una devota credente della metafora caro..” “Ashton,Ashton irwin” “Sasha,Sasha Hemmings” disse sorridendo.