Aemon Targaryen si sporse da una finestra del Castello Nero, guardando con gli occhi ormai flebili il paesaggio. Quanto tempo fa aveva iniziato a perdere la vista? Non sapeva rispondere a questa domanda. "Piuttosto, c'è mai stato un periodo in cui non sono stato vecchio?" pensò amareggiato l'anziano maestro. A quel pensiero un sorriso increspò le sue labbra. Sì, c'è stato. Ricordava ancora gli spensierati momenti di gioco con suo fratello Egg, prima che il Re loro nonno facesse separare le loro strade, mandando il bambino che fu un tempo alla Cittadella, a forgiare la sua catena di maestro. Lo ricorda bene, lui, Egg. Come poteva dimenticarsi della spensieratezza infantile che non l'ha mai abbandonato, che continuava a mostrarsi anche nel suo viso adulto? Era quest'espressione che Egg aveva sul volto l'ultimo giorno che si erano visti, il giorno in cui Aemon aveva rifiutato la corona e deciso di prendere il nero dei Guardiani della Notte. "Uccidi il ragazzo, e permetti all'uomo di nascere." gli aveva detto. 
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Quando seppe di Sala dell'Estate, Aemon pianse. Lui non piangeva mai, suo padre gli aveva insegnato a trattenere le lacrime. Nel sentirsi raccontare da un emissario di Jaheaerys come era morto Egg e di come avevano trovato il corpo carbonizzato di lui e di suo figlio, però, non potè fare a meno di versare lacrime amare. "Cosa pensavi di fare, Egg?" fu il suo primo pensiero.
Dopo di lui si susseguirono vari re, tra cui suo nipote Jaehaerys, quel ragazzino malaticcio che poco aveva visto nella sua vita e che regnò per soli 2 anni. Dopo ancora suo figlio, re Aerys II detto "il re folle". Durante gli ultimi anni del regno di quest'ultimo, Aemon non voleva credere che quel ragazzo dai modi così posati e gentili fosse diventato lo spietato tiranno che era. Era più affezionato al figlio di lui, Rhaegar. Non lo aveva mai visto di persona, ma hanno avuto una lunga corrispondenza, nella quale il discendente di suo fratello scriveva di essere convinto che suo figlio Aegon fosse il Principe che fu Promesso. "Decisamente non lo era, alla fine." Borbottò il vecchio fra sè e sè, sorridendo amareggiato. Mentre Aerys veniva colpito alle spalle dallo Sterminatore di Re, la testa di Aegon veniva sfracellata su un muro e sua madre Elia Martell veniva stuprata, Rhaegar veniva ucciso sul Tridente da Robert Baratheon. "Vedo i membri della mia stessa famiglia che si uccidono tra di loro" ricordò di aver pensato. Egg era anche il bisnonno di Robert e dei suoi fratelli, alla fine. Ad Aemon vennero alla mente le parole che la madre del padre di Robert, Rhaelle, gli aveva rivolto da piccola: "Quando sarò grande andrò alla Barriera e diventerò come te, zio maestro." al che lui le aveva risposto: "Mia principessa, questa è l'ultima cosa che ti auguro." Adesso lei era morta. Erano morti tutti. Egg, i suoi figli, i figli dei suoi figli ed i loro figli. Ora, 15 anni dopo la fine della guerra, restavano solo Daenerys e Viserys, i due fratelli di Rhaegar confinati oltre il mare stretto. "Se solo potessi fare qualcosa per loro." Aemon si sentiva stanco, vecchio e stanco, aspettava solo di poter morire, di poter raggiungere la sua famiglia. Ma sapeva che non poteva, stava per arrivare qualcuno alla Barriera, qualcuno che avrebbe avuto bisogno del suo aiuto. "Prometti, Ned, prometti." Pensò l'anziano Maestro con un sorriso speranzoso sulle labbra.
Forse per la mia famiglia c'è ancora speranza.