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Autore: achilles29    29/10/2014    3 recensioni
Non sono un mostro. Ma nemmeno un Angelo.
Sono un Angelo dell' Inferno.
Non voglio più fuggire, affronterò la realtà.
Sono il figlio di Don Thousand, ma non porterò la distruzione; porterò la speranza.
Lo giuro.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Asutoraru /Astral, Don Sauzando/Don Thousand, Yuma/Yuma
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Era da un po' che, navigando in Internet, sentivo una vocina insistente nel mio cervello che mi diceva:" E se Yuma fosse figlio di Don Thousand?"
Cercando e ricercando nel Web, ho trovato circa 2 fanfiction con questo tema, ma ho deciso di provarci anche io.
Ed ecco a voi il risultato.
Se volete leggere le fanfiction che ho già nominato, vi consiglio di cercarle su Tumblr: Sono molto belle, a mio avviso.
Vi ringrazio per la lettura, non sapete quanto per me sia importante.
Baci e Abbracci.

P.S. Se volete un sottofondo vi consiglio: My immortal, Bring me to life di Evanensce e DNA di Little Mix.


Era bastata una sola parola, una sola parola per distruggere tutto il suo mondo, per eliminare tutte le sue certezze:"Figlio".
Quella piccola parola, per lui si era rivelata più affilata di un pugnale. Il motivo: semplice, era stata pronunciata da Don Thousand, ed era diretta a lui.
Era suo figlio: Era il figlio di Don Thousand, l' erede del suo potere, creato dalla sua stessa energia, un concentrato di puro Chaos.
Era un mostro.
Quando Don Thousand, nel patetico tentativo di riunirsi alla propria progenie, aveva iniziato la sua trasformazione, Yuma era fuggito.
Fuggito da lui, da i suoi amici, dai loro sguardi increduli, dal dolore, da quella realtà che faceva troppo male.
Ma lo avevano trovato.
E ora lo stavano guardando, gli occhi colmi di quella che Yuma aveva identificato come Pietà.
Ma lui non voleva pietà, non voleva aiuto; non voleva essere considerato un demone.
"Yuma, non puoi scappare, non puoi sfuggire alla tua natura, so che è dura, ma non puoi nasconderti per sempre"
In parte Shark aveva ragione: lui sapeva cosa voleva dire essere un Bariano. Ma era diverso; Lui era diverso, non era un comune essere di quel mondo, ma il figlio del dio di quella dimensione; il figlio del nemico.
Astral, sulle prime, non aveva voluto crederci: Era impossibile che Yuma, il solare ragazzino goffo, imbranato, ingenuo, dolce, fosse figlio di quel mostro. Ma, vedendo lo sguardo addolorato sul volto del Dio, non poteva fare a meno che accettare la realtà.
E soprattutto, aiutare Yuma: Perchè era chiaro, senza il loro aiuto stavolta non ce l' avrebbe fatta.
"Yuma, ascoltami, perfavore, voltati verso di me, non scappare questa volta"
Yuma lo fece, non voleva scappare questa volta, no, stavolta non sarebbe fuggito.
Don Thousand non riuscì a trattenersi dal mostrare uno sguardo addolorato sul suo volto: Stava morendo; la sua trasformazione era incompleta, non aveva accettato la sua natura, e ora il potere lo stava consumando; lentamente, dolorosamente.
Lo sguardo che lanciò ad Astral, non conteneva odio, o rabbia, ma significava una sola parola:Salvalo
"Yuma, non puoi negare la realtà, e questo lo sai, devi accettare ciò che sei."
Il figlio del Chaos si voltò, gli occhi rossi come i più preziosi rubini lucidi, la voce flebile:"Non voglio essere un mostro"
"Yuma, tu non sei un mostro, noi ti vogliamo aiutare, lasciaci avvicinare, non allontanarci."
Gli occhi di Yuma si riempirono di lacrime:" Se vi lascio avvicinare, morireste, sono un mostro, un demone, merito di morire."
"Non meriti di morire Yuma,sei la persona più buona che io conosca, sei stato capace di perdonare parfino me, l' Ingannatore, hai aiutato tutti noi, ci hai donato una cosa importantissima, l' unica che ci impediva di essere veramente vivi: La Speranza"
A parlare fù Vector, non voleva lasciar morire l' unica persona sulla faccia della terra, Astrale, Bariana e Terrestre, che lo aveva perdonato nonostante Tutto.
Gli imperatori Bariani mormorarono tutti il loro assenso, ognuno di loro era in debito con Yuma.
Kite non avrebbe mai pensato di dirlo, ma sarebbe giunto fino ai confini dell' Universo per l' Amico
"No che non lo meriti Yuma, i mostri sono coloro che scelgono il male, tu non l' hai fatto, anzi, sei sempre stato il migliore tra noi.
Non sei un demone Yuma."
Una lacrima solitaria si fece largo sul viso del ragazzo.
Era la loro sola occasione: Astral corse verso l' amico, e lo strinse a se.
Senti la spalla bagnarsi di lacrime: le lacrime di Yuma.
"Per noi sarai sempre l' energico, positivo, cocciuto e testardo ragazzino di sempre, non importa se sei il figlio di Don Thousand, per noi sarai sempre la nostra Speranza.
Non sono un mostro. Ma nemmeno un Angelo.
Sono un Angelo dell' Inferno.
Non voglio più fuggire, affronterò la realtà.
Sono il figlio di Don Thousand, ma non porterò la distruzione; porterò la speranza.
Lo giuro.



 
   
 
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