Rosie sospirò spostando una ciocca di capelli dal viso. La scuola era stancante e le persone che c’erano li la facevano sentire esausta solamente respirando.
I suoi genitori non erano niente di meglio, non si prendevano cura di lei, la lasciavano sempre sola con sua sorella Faye che la trasformava nella sua schiava fino al loro ritorno a casa.
La campanella suonò, potevano tornare a casa. Rosie non sapeva se questo fosse un bene o un male. MA quando sentì il suo psicopatico professore, Mr. Greenwood urlare –Non lasciate che i vostri fanta-genitori vi intralcino la strada ragazzi- Rosie pensò che casa sua sarebbe stato il posto migliore, o almeno, in questo momento.
Ma era sempre troppo in ritardo –o troppo in anticipo- così camminò fino a casa. Ogni giorno era la stessa cosa: gira a sinistra, sinistra, sinistra, destra, sinistra, avanti dritta, sinistra, destra, sinistra e poi ci sei. Era sempre la solita cosa.
Ma oggi qualcosa catturò l’attenzione di Rosie, qualcosa di inusuale. Una piccola bottiglietta che diceva: ‘aprimi per trovare la felicità’ si trovava sulla sua strada. E lei era troppo curiosa e stupida, non poteva negarlo questo.
Prima che lei riuscisse a realizzare ciò che stava succedendo una nube di fumo rosa si estese per tutto il tranquillo vicinato. Tutto in quel momento di fermò. Sentì una piccola campanella suonare e della polvere luccicante spargersi debolmente sulla strada. Tutto sembrava più profumato, come lo zucchero filato o le fragole con la crema, che erano il suo dolce preferito.
Rosie chiuse gli occhi non appena sentì un altro botto, gridò poi sgranando gli occhi. Due ragazzi –che avranno avuto più o meno la sua età- erano in piedi davanti a lei, indossavano dei vestiti che oggi venivano definiti punk e avevano delle ali, quasi invisibili, sulla loro schiena.
Uno di loro aveva i capelli rosa fluo e gli occhi azzurri, era molto alto, ‘quasi quanto un grattacielo’ pensò Rosie. Ma a lei ovviamente piaceva esagerare. I suoi jeans erano aderenti e scuri mentre la sua canottiera probabilmente aveva la stampa di qualche vecchia band, ai piedi indossava dei pesanti combat boots. L’altro ragazzo era alto più o meno come il primo, solo che i capelli erano verdi come gli occhi. Indossava anche lui dei jeans molto aderenti e scuri mentre a differenza dell’altro aveva una felpa colorata di qualche taglia piò grande.
-Ciao!- dissero all’unisono.
Il ragazzo dai capelli rosa sembrava imbronciato mentre quello con i capelli verdi era semplicemente estasiato da tutta quella situazione.
-Io sono Luke- disse quello con i capelli rosa.
-Io mi chiamo Michael- si presentò l’altro.
-E noi siamo i tuoi fanta-genitori- 












Hey Hey, che ve ne pare? :)
Con il tempo diventerà più divertente e interessante <3