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Autore: SmileGiveMeFive    29/10/2014    2 recensioni
Dopo un'estenuante settimana Mycroft Holmes può concedersi una pausa. Nella quiete solo lui e i suoi pensieri, turbati da un paio di messaggi.
Mycroft!Centric
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente solo.
Dopo un’estenuante settimana passata a cavallo di un jet, a passare da un confine all’altro, ad evitare disguidi interni e la terza guerra mondiale, poteva concedersi un’ora di riposo.
Il suo cervello, però, non glielo permetteva quanto avrebbe voluto. La sua personale condanna, su cui trovavano fondamenta l’equilibrio
e la pace di tre quarti del mondo.
Tale carico di responsabilità provocherebbe senza dubbio un’ingente quantità di nevrosi ad un uomo ordinario.
Lui invece è in possesso di una lucidità e freddezza surreali. Mycroft è un calcolatore impareggiabile.
Non che manchi di qualche trascurabile mania, come l’amore incondizionato per i dolci e gli ombrelli.
Manie di cui solo pochi eletti, ed uno sbruffone accomunato dal suo stesso DNA, sono a conoscenza.
La sua integrità pubblica ne risentirebbe, altrimenti.
Ma quella notte Mycroft aveva saggiato i suoi limiti. Non dormiva da tre giorni e solo quel pomeriggio aveva sventato un attacco terroristico diretto al London Eye.

Si abbandonò sulla poltrona di pelle bruna e sbuffò esausto, controllando l’orologio da taschino. L’eleganza innata che accompagnò
ogni suo gesto evocava l’immagine di un gentiluomo della Londra vittoriana, affaticato dopo un lungo viaggio.
Poggiò la fronte sul tavolo intagliato posto davanti a lui. Un sonoro TOC rimbombò nella stanza.
Più probabilmente quell’eco si limitò ai suoi timpani. Gli sbalzi di pressione. Che simpatica trovata della fisica!
Intrecciò le mani sopra la nuca e si addormentò di colpo.
Passarono pochi minuti che il cellulare vibrò. Dormiente o meno, Mycroft era sempre in allerta.
Appena fu in grado di focalizzare mittente e messaggio, accennò un sorrisetto scettico.

‘Oggi tutto a posto.  JW’

“Ma a chi crede di star scrivendo?” pensò.

Eccola lì, la sua più grande fonte di stress, riassunta nel significato opposto di quel messaggio.
Il suo caro fratellino.
Il maggiore degli Holmes era un uomo tutto d’un pezzo. Ma Sherlock era una delle poche preoccupazioni che lo faceva preoccupare
per davvero. Solo un pochino.
Tra le insistenti richieste della madre di tenerlo d’occhio e i problemi che quell’individuo causava con la sua sconsideratezza,
a Mycroft spesso saliva la pressione alle stelle. E la glicemia, dato che erano coinvolti sentimenti.
O forse si trattava di diabete. Di gran lunga meglio la seconda causa.

Il cuore mancò un battito. Il maggiore degli Holmes fu colto alla sprovvista e tossicchiò goffamente.
“Sono certo che sarà mio fratello la causa della mia dipartita” sbuffò contrariato.
Il cellulare vibrò di nuovo. Ecco l’incarnazione dell’onestà. E l’ulteriore prova che sgretolava il debole tentativo di John d’ingannarlo.
Ingannare Mycroft Holmes? Piccolo (e avrebbe potuto fermarsi qui che sarebbe stato comunque abbastanza credibile) ingenuo.

“Una papera di gomma, una congrega  di mafiosi e 250 cacciaviti. Unico punto in comune: Sherlock. Non aggiungo altro
perché immagino saprai già tutto.
P.s. John… dovresti gratificarlo ogni tanto. Neanche l’intero esercito proteggerebbe tuo fratello così bene. :)  GL”


Sorrise sommessamente. Solo Greg Lestrade avrebbe potuto inviargli uno smile. Che cosa patetica. E buffa.
Quell’Ispettore era uno dei pochi ordinari pesciolini rossi indispensabili per far girare uno stralcio di mondo nel verso giusto.

Un vuoto sostituì parte della stanchezza. Non mangiava da 28 ore e 17 minuti; necessitava di cibo.

Mentre attendeva che Anthea gli facesse recapitare la cena, ripensò al pacco intercettato la settimana prima, contenente
un ordigno diretto a Scotland Yard, e al cecchino inviato a salvare John che salvasse Sherlock proprio quel pomeriggio,
durante l’attentato al London Eye.
Riemerse dal flusso di sterili considerazioni in cui stava annegando, quando gli venne servito un grazioso piattino di panna cotta
affogata nella salsa di lamponi.
La assaporò con delicata lentezza, sicuro che non avrebbe avuto occasione di ripetere quel capriccio tanto presto.
Prese un lampone e lo succhiò in maniera piuttosto infantile.
Si prospettava un’altra settimana impegnativa e non avrebbe potuto permettersi distrazioni.

Aveva una nazione da proteggere, e qualche persona di cui preoccuparsi.


























Sproloquio d'autrice:
Salve gente! Sono tornata u.u  Contenti, vero?! AHAHAHAH
Ma ora basta con queste baggianate, sono una persona seria io (ceeeeerto...).
Spero vi sia piaciuta almeno un pochino e grazie di cuore a chiunque l'abbia letta fino alla fine :)
Le recensioni sono sempre gradite, sarei lieta di sapere che ne pensate di come ho descritto Mr Cakes (se è OC bastonatemi).
Alla prossima!
Siete tutti carini e coccolosi :3


SmileGiveMeFive
  
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