Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Anetta    20/10/2008    1 recensioni
Tutto sembra finito, la pace sembra ritornata, quando una nuova minaccia si risveglia dopo anni di sonno decisa a conquistare la terra: è arrivato il Dio della Guerra, Ares!
Genere: Azione, Avventura, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
In un castello sull'isola di Creta qualcosa sta per accadere. In una stanza buia, in cui è custodita una spada dorata, una ragazza entra e inizia a parlare. «Mio Signore, l'ora è giunta: i 15 anni sono passati!». «Di già?», domanda una voce. «Sì, Sommo Ares, il suo lungo sonno è finito. È arrivato il momento di reclamare il dominio sulla terra. Sono a vostra completa disposizione: ditemi quello che devo fare.». «Bene, Dido, per prima cosa procurami un corpo: l'umano prescelto dovrebbe ormai essere maturo.». «Sarà fatto, Mio Signore.», e detto questo la ragazza scompare. «Atena, la tua fine è vicina.». A Villa Kido un gruppo di ragazzi gioca allegramente a pallone. «Passa, passa!». «A me!».«Sono libero, tira qui!». Un ragazzo dai capelli neri tira, sfortunatamente sbaglia e quasi colpisce altri due ragazzi seduti poco più in là. «Ehi, attento!», esclama il più grande dei due.«Scusa, Ikki. Non volevo colpirvi. Non uccidermi, ti prego!!», «Tranquillo, Nachi. Shun me lo impedirebbe, vero, fratellino». «Certo! Con il Nebula Stream.», risponde l'altro sorridendo. -SBAM- e Nachi cade per terra a faccia in giù. «Scusa, Nachi!», esclama un ragazzo biondo. «Togliamoci da qui, fratellino. È diventato pericoloso questo posto.», dice Ikki spingendo via il fratello. All'improvviso, guardando verso gli alberi che circondano la villa, Shun si blocca. «Che c'è, Shun?», domanda Ikki. «Ho visto una strana luce tra gli alberi. Aspettami qui, fratello, vado a controllare.», dice Shun. «Sta attento e se c'è qualche problema non esitare a chiamarmi.».«Tranquillo, fratello. Vado, do un'occhiata e torno.», lo rassicura avviandosi verso il boschetto. Mentre cammina tra gli alberi alla ricerca di quel misterioso bagliore, un gatto di colore azzurro gli passa velocemente davanti. Lo strano felino, poi, si volta e si avvicina al ragazzo. «Ehi, micetto...», dice Shun accarezzando il gatto. «... che strano colore che hai. Non avevo mai visto animali di un colore così intenso come il tuo!». Ad un tratto gli occhi del gatto comincino a brillare. Nel frattempo Ikki volge preoccupato lo sguardo verso il boschetto. «Shun, fa attenzione...», dice a bassa voce. -FLASH- un abbagliante raggio di luce si propaga dagli alberi. «SHUN!!», esclama Ikki, e si precipita verso la fonte del lampo luminoso. «IKKI!», lo chiamano da dietro, «dove vai?». «Mio fratello è là dentro!», e continua a correre. «Aspetta, veniamo con te!», conclude il ragazzo moro che ha parlato poco prima. Arrivati nel punto dell'avvenimento, la zona era completamente deserta. «Shun! Shun!», grida Ikki. «dove sei, fratello??». «Non è più qui. Non avverto più il suo cosmo.», afferma un ragazzo dai lunghissimi capelli neri. «Che stai dicendo! Lui DEVE essere qui!», «Controlla tu stesso.», replica il ragazzo. In quel momento Ikki chiude gli occhi, si concentra per qualche istante, dopodiché ricomincia a parlare. «Hai ragione, il suo cosmo è scomparso... Maledizione, dovevo andare con lui!».«Tranquillo lo troveremo.», lo rassicura il moretto. «Ehi!», esclama Nachi raccogliendo qualcosa da terra. «Ma questo ciondolo non ce l'aveva sempre al collo Shun?».«Dove l'hai preso?!», gli domanda in tono violento Ikki.«Ehi, sta calmo. L'ho solo raccolto da terra.».«Non avrebbe mai dovuto toglierselo...», «Perché no?», gli domanda Seiya. «Beh...come dire... è una specie di sigillo.».«Un sigillo?!», esclamano gli altri sorpresi. «Sì... vi ricordate cos'è successo tre anni fa, no? Quando Shun è stato posseduto da Hades. Ecco per evitare che ciò si potesse ripetere, in accordo con Saori, abbiamo apposto sul retro di questo ciondolo il sigillo di Atena.», dice mostrando ai compagni la parola greca “Αθάνα”(che significa “Atena”) sul lato posteriore del pendente. «Ma senza quello è vulnerabile, allora?», domanda Seiya. «Già... e per questo che temo che sia finito nelle mani di qualche nemico...». In quel momento, al Santuario in Grecia. «La smetti di ronzarmi intorno come una mosca», urla un ragazzo dai lunghi capelli neri con indosso il cloth del Toro. «Eddai che c'è di male?», risponde un ragazzino dai capelli mori con l'armatura dell'Ariete. «Se non la smetti ti colpisco con il mio Great Horn!»,replica il Saint del Toro. «E io lo respingo con il Crystal Wall che mi ha insegnato il signor Mu, tiè!». Mentre bisticciano, una voce alle loro spalle li ammonisce. «Possibile che ogni volta che passo per il Palazzo del Toro d'Oro vi veda sempre litigare?», e una ragazza dai lunghi capelli color cioccolata con l'armatura della Vergine si avvicina loro con uno sguardo piuttosto minaccioso. «Ah, Shizuka della Vergine. Che cosa ti porta qui?», domanda il brunetto. «Secondo voi? O la smettete o vi lancio contro il Tenbu Horin!»«CAVALIERI!!», esclama una voce dietro di loro. I tre si voltano di scatto. «Jun dei Pesci, perché sei venuto qui di corsa?», domandano. «Il... Grande Sacerdote... vuole... parlarci... urgentemente...», dice il ragazzo quasi senza fiato. «Ho... già avvertito... gli altri... Saints... ci... aspettano... nella sala... del Tempio...».«Vi teletrasporto tutti dal Grande Sacerdote, così faremo prima!», conclude il giovane Saint dell'Ariete. E, detto questo, scompaiono dalla Casa del Toro per riapparire pochi secondi dopo nel Grande Tempio. «Bene...», incomincia il Grande Sacerdote. «Vi starete chiedendo perché vi ho convocato qui tuttie dodici...», «Già, perché?», domanda il Saint dell'Acquario. «Infatti stavo proprio per dirlo, Tatian.». «Perdoni la mia sfrontatezza, Grande Sacerdote.». «Tranquillo, sei solo curioso. Ebbene, dovete sapere che vi ho chiamato qui perché il male si è risvegliato.».«Hades è tornato?», chiede il Saint del Capricorno. «No, ma qualcosa di altrettanto di pericolo.», risponde il Sacerdote. «Un altro dio malefico?», domanda il Saint dei Gemelli. «È molto probabile.», replica il Sacerdote. «Da questo momento il Santuario è in stato di massima allerta. Non sappiamo come e quando il nemico possa manifestarsi. Perciò, occhi e orecchie ben aperti. Ora andate, miei Gold Saints!».«AI SUOI ORDINI, GRANDE SACERDOTE!!», e detto questo si precipitano verso le loro Case. Verso sera, nel salotto della Villa Kido. «Ikki è ancora barricato in camera?», domanda Seiya. «A quanto pare.», dice Hyoga, «non riesce a perdonarsi il fatto di non essere andato con lui.».«Lo troveremo sicuramente. Ce l'abbiamo sempre fatta!», afferma Seiya con sicurezza. «Lo spero...», dice Shiryu. «EHI, TU!! DOVE VAI?!», gridano dall'entrata. «Devo vedere Atena, fatemi passare!», urla l'intruso. «Che cosa succede qui, Jabu?», domanda Saori scendendo le scale. «Atena, il mio nome è Dido e sono alle dipendenze del Signor Ares. Sono venuta qui in nome del Mio Signore per dichiarare apertamente guerra a lei e ai suoi Saints.», dice la ragazza. «Bene, alora inizia con l'affrontare noi!», gridano Jabu, Ichi e Nachi lanciandosi contro la ragazza. «Lasciate perdere, non siete alla mia altezza voi tre!», e con un leggero movimento della mano scaraventa via i tre Saints. «Il Mio Signore vuole parlarvi personalmente, perciò vi chiedo di venire con me sull'isola di Creta dove si trova la residenza del sommo Ares.».«A una sola condizione.», replica Saori.«E sarebbe?», domanda Dido. «Verrò con te solo se possono seguirmi Seiya, Hyoga, Shiryu e Ikki.».«E va bene.», dice la giovane. «ma non so se il Mio Signore ne sarà contento.». «Ban, Geki: occupatevi di Jabu, Ichi e Nachi e tu, Seiya, va a chiamare Ikki.» Arrivati al castello, Dido accompagna Atena attraverso l'intricato labirinto di corridoi dell'edificio, scortate dai quattro ragazzi. Giunti davanti all'enorme entrata di un ingresso, Dido comincia a parlare. «Da qui in poi solo ad Atena sarà concesso proseguire voi restate qui in attesa del nostro ritorno.», e detto questo attraversano la gigantesca porta che si chiude dietro alle loro spalle. «Non vi sembra strano tutto questo?», domanda Shiryu. «Una porta che si chiude dopo essere entrati: sì, molto strano!», dice sarcasticamente Seiya. «No, non intendevo questo, scemo. Mi riferivo agli avvenimenti delle ultime ore: la scomparsa di Shun, l'apparizione di Ares...». «Intendi dire che questi eventi sono in qualche modo collegati fra di loro, Shiryu?», lo interroga Hyoga. «È possibile, forse Shun ha un qualche ruolo in questa faccenda.». «Allora, andando in fondo a questa storia, forse...», dice Seiya voltandosi verso Ikki.«Forse troveremo mio fratello, è questo che volevi dire?». «È una possibilità.», risponde Seiya. «Potrebbe anche essere...», dice Shiryu. «Quando c'è di mezzo un dio può accadere di tutto... almeno questa è una ipotesi, voi siete liberi di pensare quello che volete.» Attraversato il corridoio, Atena e Dido giungono in una stanza. Camminando lentamente arrivano davanti ad una breve scalinata alla fine della quale si trova un sontuoso trono dorato. Seduto su quel maestoso seggio una persona, che pare addormentata. «Mio Signore, siamo arrivate.», dice Dido. Dopo queste parole, la misteriosa figura si alza in piedi e appare in tutta la sua regalità: alto, dai lunghi capelli neri. Porta un casco d'oro, grande, che gli copre la testa e arriva fino al collo impedendo di vederne il volto. Indossa una leggera armatura sempre dorata con gemme preziose sparse qua e là, un lungo vestito nero stretto n vita da una cintura d'oro e un enorme mantello anch'esso nero lungo fino a terra che nasconde il resto del corpo. Questi muove alcuni passi, quasi impercettibili, e dice: «Siete finalmente arrivate.».«Sì, Mio Signore. Perdonatemi, ma sono venuti anche quei quattro topi fastidiosi.». «Lo so, avverto la loro presenza. Adesso puoi ritirarti, Dido.». «Agli ordini, Sommo Ares.», e detto questo scompare. «Atena.», dice Ares. «Non pensavo venissi di tua spontanea volontà... piuttosto, mi infastidisce il fatto che tu ti sia portata dietro quegli uomini.». «Non vado da nessuna parte senza i miei Saints.», risponde Saori. «Comunque, mi sembra di averti già incontrato prima...». «Impossibile! Prima del mio ultimo risveglio sono passati 500 anni!», replica Ares. «immagino ti stia chiedendo perché i ho fatto venire fin qui. Ebbene, voglio che tu sia la prima a vedere il mio nuovo mondo!». «nuovo mondo?», domanda Atena. «Esatto. Io sono rinato in quest'epoca con l'unico scopo di creare un nuovo mondo su cui regnare: un mondo di guerre dove io regno sovrano! ». «Tu sei pazzo!», grida Saori. «Non si può vivere in un mondo costantemente dilaniato da conflitti!». «Vorresti impedirmelo?». «Con tutte le mie forze!». «Vedremo...». «Puoi giurarci!», e detto questo gli lancia contro il suo cosmo sotto forma di vento, così forte da fargli volare via l'elmo. «Ma tu sei...», dice Atena, ma mentre sta per pronunciare il nome un fortissimo raggio di luce si espande per tutta la sala fino ad arrivare alla porta del corridoio, aprendola. «Che sta succedendo là dentro?», domanda Hyoga. «Atena!», grida Seiya, e si precipita nella sala seguito dagli altri tre. Intanto, Ares si rimette il casco che Atena gli ha fatto volare via. «Adesso non potrai impedirmi di raggiungere il mio scopo.», dice, rivolgendosi ad Atena. «Signorina Saori!», gridano i ragazzi facendo irruzione nella stanza del dio. «Tu sei Ares?», domanda Seiya. «E voi siete quei fastidiosi cani che fanno tutto ciò che Atena dice.», risponde Ares. «Come ti permetti?!», esclama Seiya. «Sta calmo, l'ha detto solo come provocazione!», dice Shiryu, trattenendolo. «Questo lo dite voi, iop vi considero veramente alla stregua di animali!». «Maledetto!», “ringhia” Seiya, faticosamente trattenuto dai compagni. «Tu cosa sai di mio fratello?», gli domanda Ikki. «Di chi?». «mio fratello, Shun di Andromeda. Sono certo che ha qualcosa a che fare con te!». «Mi dispiace, ma non so niente di questo ragazzo. Non posso aiutarti in nessun modo.». «Ehi, dov'è finita la Signorina Saori?», gli chiede Seiya calmatosi. «Se cercate Atena, guardate alla vostra sinistra...», risponde il dio muovendo il braccio destro nella direzione in cui guardare. I ragazzi si voltano e rimangono sorpresi da ciò che vedono: un grande quadro rappresentante la figura di Atena. «Tirala subito fuori di lì!», gli intima Seiya. «Non ho alcuna intenzione di farlo, e adesso sparite! », e in quel momento una luce accecante come quella precedente investe i Saints. «Se volete salvare Atena giungete in questa stanza per il tramonto, prima che questo quadro scolorisca del tutto, e impugnate la mia spada sacra!», li esorta Ares. Dopo queste parole i quattro cavalieri scompaiono. «Perché glielo avete detto, Mio Signore?». «Perché, naturalmente, non riusciranno mai a prendere in mano la mia spada. È tutta fatica sprecata!». «Siete proprio perfido, Signor Ares!» Intanto, nella Casa della Vergine, Shizuka interrompe improvvisamente la sua meditazione. «Il cosmo di Atena... è scomparso...». E, tornando in meditazione, inizia a comunicare, tramite il suo cosmo, con gli altri undici Gold Saints. «Cavalieri, mi sentite? Sono Shizuka della vergine, ho una comunicazione urgente da darvi!». « Ti ascoltiamo, Shizuka, parla pure!», esclamano. «Il nostro nemico si è appena manifestato! Ho avvertito un cosmo potentissimo non molto lontano da qui, sull'isola di Creta e nello stesso istante quello della Somma Atena è svanito! Dobbiamo intervenire prima che succeda l'irreparabile!». «Andate pure, Gold Saints. Da questo istante sei di voi daranno impegnati in prima linea nella battaglia contro questo nemico! Gli altri resteranno a difesa del Grande Tempio.», dice il Grande Sacerdote. «Ma, Sommo Sacerdote, non sappiamo nemmeno che sia.», dice a sua volta il Saint dell'Acquario. «Per questo dovete fare molta attenzione. Kiki, Lothos, Marcos, Shizuka, Tatian, Jun: andate voi sei!», risponde il Sacerdote. «Teletrasportiamoci! Faremo prima, Shizu!». «Sei sempre per la via più breve, eh, Kiki?». «Certo!», risponde il ragazzino. «Bene, andiamo!», e, detto questo, i sei Gold Saints, aiutati anche dal Grande Sacerdote, si teletrasportano direttamente sull'isola di Creta. «Che è successo, riuscite a capirlo?», domanda Seiya. «Pare che Ares ci abbia teletrasportati fuori dal castello.», dice Shiryu. «Dobbiamo entrare e salvare la Signorina Saori!». «E come? Se en accorgerebbe di certo e ci caccerebbe di nuovo.», replica Hyoga. «Non se saremo con voi!». Esclamano alle loro spalle. I quattro ragazzi si voltano e rimangono sorpresi nel vedere che i Gold Saints sono venuti in loro aiuto. «Ehilà, ragazzi! Sono tre anni che non ci vediamo, come ve la passate!». «Che piacere vederti, Kiki. O dovrei dire Sommo Gold Saint dell'Ariete.», risponde Seiya. «Come mai siete venuti addirittura voi Gold Saints?», domanda Shiryu. «Siamo qui per fronteggiare questo nuovo nemico. Ci ha mandati il Grande Sacerdote.», spiega il Gold Saint del Sagittario. «E voi che ci fate qui?», domanda Tatian dell'Acquario. «Siamo appena stati cacciati da Ares.», risponde Seiya. «Ares? È lui il nemico?», chiedono i Gold Saints. «Esattamente.», conferma Hyoga. «Scusate, ma solitamente non siete in cinque? Dov'è Shun? Perché non è con voi?», chiede Kiki. «Mio fratello... è scomparso...». «Scomparso?», domanda sorpreso Kiki. «Sì, è da ieri pomeriggio che non avvertiamo più il suo cosmo.», dice a sua volta Seiya. «non può essere svanito nel nulla! Sono certo che mio fratello si trova da qualche parte e che ha bisogno di me: lo troverò a tutti i costi.», dice Ikki mentre una lacrima gli scende lungo le guance. «Riuscirà a trovare suo fratello, Signor Ikki. Ne sono certo!», dice Marcos, Saint del Sagittario. «Se tu dovessi scomparire non mi darei pace finché non riuscirei trovarti!», dice Lothos dei gemelli abbracciando suo fratello Marcos. «Fratello...», dice sua volta Marcos. «Ok, basta sentimentalismi!», afferma Tatian. «Ora dobbiamo entrare nel castello e salvare Atena! Non possiamo perdere altro tempo!». «Anche perché, se non raggiungiamo le stanze di Ares prima del tramonto, la Signorina Saori scomparirà e la perderemmo per sempre!», conclude Shiryu. E tutti e dieci si avviano verso il castello. Arrivati davanti l'entrata, aprono il portone e entrano. «Ah, finalmente siete arrivati, è da un po' che vi aspettavo!», esclama Dido ferma davanti all'entrata. «Che cosa vuoi?», le domanda Seiya. «Solo dirvi che se volete salvare Atena dovete tagliare la tela del quadro in cui è richiusa.». «E con che cosa dovremmo tagliarla?». «Con la spada dl Signor Ares.», dice fermamente la ragazza. «Va bene, allora arriveremo da Ares e gli prenderemo la spada!», esclama Seiya. «Prima arrivate... poi si vedrà...», e detto questo scappa via. «Ehi, aspetta!», grida Tatian. «Troppo tardi, è già sparita.», dice Shizuka. «Tranquilli, ho avuto il tempo di memorizzare il suo odore: è andata di là! Seguitemi!», dice Kiki che comincia a correre nella direzione in cui è svanita la ragazza. «Possiamo fidarci, ha un olfatto infallibile! », conclude Shiryu, e cominciano a seguire Kiki. «Mio Signore, sono entrati!», dice Dido. «Cerca di far perdere loro più tempo possibile. Fa quello che vuoi: hai carta bianca.». «Bene, Sommo Ares, non la deluderò!», e detto questo se ne va. «Sono certo che lo farai...», dice infine Ares. «Ehi, Kiki, perché ti sei fermato?», domanda Seiya. «-SNIFF- ho perso la sua scia -SNIFF-», risponde Kiki continuando ad annusare qua e là. «Ci siamo persi!!», dice Jun sconfortato. «Non andare in panico, Jun. Ti allarmi per qualunque cosa!», replica Tatian. -FRUSH- qualcosa si muove dietro di loro. «Ehi, non avete sentito niente?», domanda Seiya. «Sì, qualcuno ci sta seguendo.». Risponde Lothos. -FRUSH- il misterioso inseguitore si muove nuovamente. «Eh, no, adesso vieni fuori. Mostrati! PEGASUS RYUSEIKEN!!», dice Seiya lanciando il suo colpo. La misteriosa figura finalmente si mostra. È un ragazzo dai lunghi capelli verdi che indossa un'armatura rosa e oro. «Grazie dell'accoglienza. Bell'amico che sei!», dice. «Shun!!», esclama Seiya sorpreso. «Shun...», dice Ikki con un filo di voce. «Fratello...», risponde il ragazzo. «Un momento! Fermi tutti! Non fatevi ingannare, lui non è il vero Shun!», dice Kiki. «Forse potrai ingannare i nostri occhi, ma il mio naso non mi tradisce mai! Conosco bene l'odore di Shun, come quello degli altri Saints, e il tuo è diverso. Ora mostra il tuo vero aspetto! Prendi! STARLIGHT EXTINCTION!!», e una pioggia di comete si scaglia contro il nemico che si mostra: e di nuovo Dido. «Ancora tu?! Ma sei una persecuzione!», esclama Seiya. «Si può sapere perché continui a seguirci se non vuoi combattere?», domanda Hyoga. «Il Mio Signore mi ha ordinato di farvi perdere tempo e ci stavo riuscendo. Se non fosse stato per quel moccioso dal super-olfatto ce l'avrei fatta!», dice adirata dopodiché scompare per l'ennesima volta. «Santi Numi, che rottura! Comincio ad odiarla!», dice Seiya. «Veloci, prima che perda la scia del suo odore!», esclama kiki, e ricominciano a correre. Dopo un'abbondante ora di corsa, sfiniti, arrivano davanti a un'enorme porta con vistose decorazione d'oro. «Finalmente ci siamo!», dice Seiya. «Già, oltre questa porta c'è il corridoio che porta verso la stanza di Ares,», conferma Hyoga. «Siamo alla resa dei conti finale, ragazzi!», dice Shiryu. «O la va, o la spacca!», conclude Tatian. I Saints prendono un grosso respiro e aprono la porta. Sempre di corsa percorrono tutto il corridoio fino a fermarsi nuovamente davanti ad un'altra porta. «Dietro a questa porta c'è Ares. Siete tutti pronti?», domanda Seiya. «Certamente. Proseguiamo!», dice Lothos facendo da portavoce per gli altri Saints. Aprono anche la seconda porta e entrano. Ad attenderli, in piedi nel mezzo della sala, Ares, con in mano la sua spada dorata. «Sarà dura stappargli di mano quella spada...», dice Tatian a bassa voce. «Vi stavo aspettando. Ce ne avete messo di tempo.». «Ah,sì? Bene, preparati a questo, PEGASUS RYUSEIKEN!!», e una pioggia di colpi viene lanciata verso Ares, che la blocca con la sola imposizione della mano. «Pazzesco! Ha bloccato il Ryuseiken con una mano sola!», esclama Marcos. «Vediamo se riesce a bloccare anche questo, STARLIGHT EXTINCTION!!», ma sfortunatamente viene bloccato anche questo attacco e non solo, viene rispedito al mittente. Kiki finisce violentemente contro una parete. «KIKI!!», esclamano i Saints correndo verso di lui. «Sto... bene... Sto... be...», e sviene. «Maledetto! Prendi, AURORA EXECUTION!!», esclama Tatian. «TENMA KOFUKU!!», dice Shizuka. «DOUBLE GALAXIAN EXPLOSION!!», esclamano invece Lothos e Marcos. «PIRANIAN ROSE!!», dice timidamente Jun. Ares non si sposta pur attaccato contemporaneamente da cinque Gold Saints, anzi, rimane immobile alzando solamente la spada che, come uno specchio, riflette gli attacchi e li rimanda indietro. I Gold Saints vengono sbalzati lontano dai loro stessi colpi. In quel momento Seiya lancia nuovamente il Ryuseiken approfittando della distrazione momentanea di Ares. Il dio evita tutti i colpi tranne uno, quello che, colpendolo in testa, gli fa volare via l'elmo. Con sorpresa generale Ares mostra (anche se non per sua scelta) il suo aspetto: è Shun. «Shun?! Perché ti sei vestito in quel modo? E che cosa significa questo tuo atteggiamento ostile?», domanda Seiya ancora stupito. «Fratello, ero sicuro di trovarti qui!», dice Ikki con le lacrime agli occhi. «Shun? Fratello? Non capisco cosa stiate dicendo. Io sono Ares, il dio della guerra!», esclama. «La storia si sta ripetendo. Shun è stato di nuovo posseduto da un dio malvagio», considera Shiryu. «Anche se è un nostro nemico non posso assolutamente combattere contro mio fratello!», dice Ikki rivolto ai compagni. «Tu, piuttosto. Perché ai scelto proprio mio fratello per reincarnarti?». «Vedi, non solo Hades, ma noi tutti dei abbiamo bisogno di una persona pura per rinascere in questo mondo. La sua sfortuna è proprio questa: essere l'uomo più puro della terra.», spiega Ares. «Maledetto! Giuro che ti ucciderò!», esclama Ikki correndo verso Ares. Lo afferra per il vestito e fa per colpirlo, ma, all'ultimo momento, ferma il pugno. I due si guardano negli occhi. Ikki rimane come pietrificato dallo sguardo freddo e impassibile del fratello. «Ikki, ricordati che è un nostro nemico, non è più tuo fratello!», gli dice Seiya. «Lo so, ma anche non è più Shun, per me lo resta sempre. Non posso, non voglio fargli del male!». «Bene, allora lo farò io, ma a te!», dice Ares stringendo l'impugnatura della spada. Ikki se ne accorge in tempo e si scansa. «Umpf! La prossima volta non sbaglierò!», continua Ares. «Non so se ci sarà una seconda occasione per te. Quello che volevo fare l'ho fatto. Posso sconfiggerti anche senza ferire il corpo di mio fratello!», replica Ikki. «Ah, sì? E che cosa avresti fatto?», gli domanda il dio. In quel momento la sua mano comincia a tremare e il braccio si muove. «Ma cosa? il... il mio corpo si sta muovendo contro la mia volontà!». «Ehi! Il cosmo di Shun, che era scomparso, adesso è tornato e sta diventando sempre più forte!», esclama Hyoga. «Già, è vero. Lo sento anch'io!», continua Seiya. «Ma... Maledizione... per... perché?», dice il dio. In quel momento si accorge di avere al collo un ciondolo a forma di stella che emana una strana aura. «Quando me l'hai messo?», domanda a Ikki. «Un attimo prima che tu mi attaccassi.», risponde il ragazzo. «Accidenti. Devo toglier... Aaaaahhh!!», grida Ares tenendosi il petto. «Questo dannato affare brucia!». «È il cosmo di Atena che è rimasto sul ciondolo tramite il suo sigillo.», gli spiega Ikki. «Dannazione! Devo andarmene, non posso più restare in questo corpo!», e detto questo, l'anima del dio si stacca dal corpo del giovane Saint che cade a terra, svenuto, davanti al fratello. Intanto i suoi capelli tornano del colore di sempre, segno della sua liberazione. «Shun!!», esclama Ikki tirando su il fratellino. «Shun! Apri gli occhi, fratello! Fatti forza, Shun!», dice scuotendolo. Ma il ragazzo non accenna a risvegliarsi. «Shun! Svegliati fratello!», continua ad esortarlo Ikki. «Seiya, presto, la spada!», gli dice Hyoga. «Eh? Ah, giusto, dobbiamo liberare la Signorina Saori. Il quadro è quasi del tutto scolorito!», dice Seiya e si precipita verso il dipinto. Fermatosi davanti alla tela, prende un grosso respiro, alza le braccia e si accorge di non aver preso la spada. «Scemo, e questa?», gli domanda Shiryu agitando l'arma. «Ah, già, è vero. Lancia qui!», gli dice il ragazzo. Con l'arma finalmente in mano taglia in due il quadro con un rapido movimento. Lo squarcio sulla tela comincia ad emettere una forte luce. Da lì esce il corpo della giovane dea. Seiya la afferra al volo. «Signorina, mi sente?», dice Seiya. «Mmmhh... Seiya,... sei tu?», domanda Saori. «Sì, Signorina.», le risponde il ragazzo. «Ares... è...». «Lo sappiamo Signorina.». «La spada...». «La spada? Cosa centra?», domanda Seiya. «è... ciò che teine l'anima di Ares collegata a questo mondo. Distruggendo la spada, Ares scomparirà.». «Ma come facciamo? Nemmeno i Gold Saints ne hanno scalfito la lama. ». «A questo ci penso io.», e detto questo si alza e si incammina verso i sei ragazzi che si trovano svenuti nei pressi dell'entrata. Utilizzando il suo cosmo, fa rinvenire i Gold Saints. «Mmmhhh... Ma che è successo?», domanda Tatian. «Fratello, stai bene?», domanda Lothos a Marcos. «Sì, tutto a posto, fratello.», risponde il ragazzo. «Atena, site salva!», esclama Shizuka. «Sì, adesso ascoltatemi, Saints. Dovete concentrare i vostri colpi sulla spada di Ares. Non risparmiate la potenza, aumentate il vostro cosmo al massimo.». «D'accordo, Somma Atena!», esclamano i ragazzi. «Lo stesso vale per voi.», dice rivoltasi ai quattro God Saints. «Ma Signorina, Shun...», dice Hyoga. «Non preoccupatevi, farò io la sua parte.», dica a sua volta Saori. Intanto, attorno alla spada che Seiya aveva piantato per terra, l'anima del dio malvagio fluttua in senso circolare. «Forza, Saints! Tutti insieme!», esclama Atena mentre lancia il suo cosmo sotto forma di freccia di luce. «AURORA EXECUTION!!». «TENMA KOFUKU!!». «DOUBLE GALAXIAN EXPLOSION!!». «PIRANIAN ROSE!!». «STARLIGHT EXTINCTION!!». «PEGASUS RYUSEIKEN!!». «HOYOKU TENSHO!!». «KHOLODNYI SMERCHI!!». «ROZAN SHORYUHA!!», esclamano i dieci Saints. Tutti gli attacchi vengono concentrati sulla spada che si frantuma e l'anima di Ares scompare. «È finita.», dice Atena. «Sì, adesso andiamo a casa, abbiamo una partita in sospeso.», continua Seiya. «Ed eravamo in vantaggio noi!», esclama Hyoga. «Che ne dite di un buon tè alla Casa della Vergine?», propone Shizuka agli altri cinque ragazzi. «Con i biscottini!», replica Kiki. «Ma certo!», risponde la ragazza. E si teletrasportano via dal castello. «Ehm, Atena...», sussurra una voce da dietro. Dido compare alle loro spalle. «Ehi, tu! Che cosa vuoi ancora?», domandano i Saints mettendosi davanti alla dea per proteggerla, mentre Ikki stringe a sé il corpo del fratello. «No, non voglio più darvi fastidio. Mi sono resa conto dello sbaglio che ho fatto e vi chiedo perdono.», dica la ragazza inginocchiandosi davanti a loro. «Ho capito, ti perdono. Adesso va, sei libera.», le dice Saori. «Come desidera.», si alza e se ne va. Improvvisamente, si blocca, si volta verso Ikki e gli dice: «Mi dispiace, Ikki, di averti portato via tuo fratello...», il ragazzo fa un gesto con la testa per farle capire che la perdona e lei se ne va. In quel momento, Shun apre lentamente gli occhi. «Fra... tello...», dice con un filo di voce. «Shun!», dice a sua volta Ikki iniziando a piangere. «Fratello... perché piangi?... Le... lacrime... sono un segno... di debolezza... lo... dici sempre... Tu... sei forte... sono io... che... dovrei piangere...». «Oh, fratello!», esclama Ikki e abbraccia forte suo fratello. «Ikki...», dice il ragazzo abbracciandolo debolmente. «Fratello... non... ricordo niente... Dove siamo?». «Ti spiegherò tutto più avanti. Ora torniamo a casa, Shun.», e lo prende in braccio. E tutti insieme si incamminano verso l'uscita. Arrivati fuori dal castello, Seiya dice: «Un nuovo giorno è cominciato. Questa è l'alba di un mondo finalmente in pace!».
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Anetta