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Autore: difficileignorarti    30/10/2014    4 recensioni
Si rigirava tra le mani quei due anelli, senza sapere cosa pensare.
Era tornato a casa e li aveva trovati abbandonati, sul tavolino d’ingresso e di Emmeline non c’era più traccia: sembrava sparita nel nulla, proprio come aveva fatto lui l’anno precedente.
Non c’erano più i suoi vestiti e nemmeno quelli della bambina: aveva portato via tutto e se n’era andata e davvero non sapeva cosa pensare e fare.
***
Los Angeles non sembrava più la stessa senza la donna che amava: stava pensando di andarsene anche lui, cambiare aria, cambiare città, cambiare addirittura Paese, magari sarebbe potuto andare in India.
La sua vita era cambiata dalla sparizione di Emmeline e il rapimento della piccola Arabella.
A proposito, che fine ha fatto la loro bambina?
Sequel de "Gli stessi di sempre")
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ps: prima di leggere questa storia, vi invito a leggere "Gli stessi di sempre" altrimenti non capirete nulla di questa fanfiction.

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Invaded


 
Dead all the pain that we shared
Dead all the glory we had
It’s over
It’s over
But I’ll always be
Lost in today and the past
Lost in the future we had
It’s over
It’s over
But I’ll always be invaded by you
 
 
 


 
 
 
Prologo.
 
 
Si rigirava tra le mani quei due anelli, senza sapere cosa pensare.

Era tornato a casa e li aveva trovati abbandonati, sul tavolino d’ingresso e di Emmeline non c’era più traccia: sembrava sparita nel nulla, proprio come aveva fatto lui l’anno precedente.

Non c’erano più i suoi vestiti e nemmeno quelli della bambina: aveva portato via tutto e se n’era andata e davvero non sapeva cosa pensare e fare.

Era il periodo di Natale, il periodo più bello dell’anno, Emmeline ne andava pazza, era come una bambina e le piaceva passarlo con lui, ma ora si ritrovava da solo in quella che era la loro casa, in California, a Los Angeles.

Erano passati quasi due mesi dalla scomparsa della loro piccola Arabella: la polizia aveva scoperto ben poco, sembrava davvero sparita dalla faccia della Terra, senza lasciare la minima traccia.

 
Stringeva una Emmeline sconsolata e piangente tra le braccia: non l’aveva mai vista così e anche Tom voleva piangere, ma non poteva, non voleva farsi vedere debole, doveva essere forte, per la donna che amava, per poter essere la sua ancóra di salvezza, per poter essere il suo bastone.

Si morse il labbro inferiore, trattenendo un singhiozzo, mentre copiose lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi scuri, bagnando le sue guance.

Arabella era nata da nemmeno un giorno, non se l’erano goduta per niente e già non c’era più: non voleva stare con le mani in mano ma, d’altronde, cosa poteva fare? Da dove poteva cominciare a cercare?

C’erano delle telecamere e la polizia ne stava controllando i filmati e in attesa, piangevano, sotto gli sguardi preoccupati dei loro genitori e dei loro amici.

«Abbiamo un riscontro» disse con sicurezza l’agente di polizia che si stava occupando del caso: Emmeline si fece attenta, senza abbandonare le braccia calde, forti e amorevoli del suo uomo. «Voi due sapevate che Liam Spencer è evaso dal carcere?» buttò quella domanda lì, così senza il minimo preavviso.

Il cuore di Tom perse diversi battiti e cominciò a sentire la rabbia montargli dentro.

«Come sarebbe a dire “è evaso dal carcere”?» sbottò il ragazzo, sentendo Emmeline tremare come una foglia tra le sue braccia.

«Ci dispiace, ma il mese scorso è evaso con l’aiuto di qualcuno da fuori e sembra sparito nel nulla» a quelle parole, il moro chiuse gli occhi cercando di calmarsi. «Dai video delle telecamere, si vede bene che è stato lui a rapire vostra figlia» disse, scuotendo la testa.

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

«E voi dove cazzo eravate quando lui è evaso? Dove cazzo eravate quando ha cercato di uccidermi e ci ha dovuto pensare la mia ragazza a salvarmi la vita? Che cazzo state facendo adesso?» sbottò, inalberandosi come non aveva mai fatto nella sua vita, alzandosi di scatto, scagliandosi contro l’agente di polizia.

Non si era mai sentito così arrabbiato, infuriato, si stava facendo paura da solo.

«Tom!» lo richiamò Emmeline, spaventata a morte: non poteva alzarsi dal letto per via dei punti freschi, quindi doveva richiamarlo dal di li.

Lui si voltò, incrociando il suo sguardo e per la prima, Emmeline, lesse tutta la rabbia che provava: non l’aveva mai visto così.

«Signor Kaulitz, si calmi, faremo di tutto per riportare a casa vostra figlia» rimase fermo il poliziotto, osservando attentamente il ragazzo davanti a sé, senza lasciarsi spaventare dal suo tono arrabbiato.

 
Che motivo aveva avuto per andarsene? Perché non gli aveva detto niente? Perché?

Guardò una delle loro foto insieme appese al muro e sorrise tristemente: perché la donna che amava, che gli aveva dato una figlia, che doveva diventare sua moglie, era sparita così? Perché lo aveva abbandonato? Anche lui soffriva, amava sua figlia e saperla rapita, e chissà nelle mani di chi.

Sospirò e si alzò dal divano, con quei due anelli stretti nel pugno destro e si piazzò davanti a quel quadro: osservò la ragazza, la donna che amava da tanto e scosse la testa, col cuore spezzato.

Fece qualche passo indietro e lanciò con rabbia quei due anelli contro il quadro, distruggendone il vetro e poi crollò a terra, piangendo come un bambino che aveva perso la sua mamma al supermercato: e più o meno era così, aveva perso la donna che amava.

 
******

Uooo, sono tornataa, siete contente? :DD
Non ero del tutto convinta di postare così presto, a dir la verità non ne sono ancora sicura, ma avevo voglia di farvi leggere almeno il prologo di questo sequel. 
Sto iniziando a scrivere il secondo capitolo, quindi credo di non postare una volta alla settimana, almeno non per ora, magari poi lo farò veramente, chissà.
Allora, belle ragazzuole, cosa vi aspettavate da questo sequel? 
Per ora non posso dire molto, però aspetto con molto piacere le vostre opinioni e le vostre recensioni, per sapere cosa ne pensate, ovviamente.

Un bacio e un abbraccio,
difficileignorarti.
   
 
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