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Autore: Anmami    01/11/2014    1 recensioni
E se un giorno, aprendo gli occhi, ti accorgessi di aver passato gli ultimi cinque anni in un sogno? E se scoprissi che la tua vita, la vita che conosci, la vita che hai vissuto, non è altro che il frutto di una tua fantasia?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Lori Grimes, Rick Grimes, Shane Walsh, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Beh ciao a tutti! Eccomi qua, nuovo parto della mia mente malata. Aspetto con ansia un parere a riguardo. Spero che la storia sia di vostro gradimento. A presto!



Capitolo 1

Quel giaciglio era troppo comodo. Qualcosa non andava. Mi ero addormentato usando un grosso sasso come cuscino, in quella sorta di accampamento improvvisato insieme a Daryl e Carl, ma ciò che avevo sotto la testa non poteva essere un masso. La mia nuca era poggiata su qualcosa di molto soffice e lo stesso valeva per la mia schiena.
Un morbido lenzuolo di cotone si adagiava sulla mia pelle nuda... un momento... nudo? Perché ero nudo? 
L'ultima cosa che ricordavo era la casa dove ci eravamo rifugiati che andava a fuoco, colpi di pistola, il gruppo diviso e Daryl che afferrava Carl e lo trascinava via nella boscaglia. Ero riuscito a raggiungerli per pura fortuna e dopo esserci nascosti, ci eravamo addormentati in quella piccola radura circondata da alberi. Ma il terreno di quel posto non poteva essere così soffice e poi perché ero senza vestiti? Uno strano bip, di provenienza ignota, mi ronzava nella testa e non riuscivo a darmi una spiegazione logica per tutto quello che stava succedendo.
Un fastidio al braccio sinistro, una sensazione strana, come se avessi un ago conficcato nella pelle fu la prova della quale avevo bisogno: non mi trovavo più nella radura.
Provai lentamente ad aprire gli occhi, ma una luce biancastra mi investì e dovetti richiuderli immediatamente. 
Ritentai con l'intenzione di capire dove mi trovassi e finalmente ebbi successo.
Guardando verso il mio braccio sinistro scoprii l'origine del mio fastidio. Un tubo partiva da lì arrivando ad una flebo con all'interno un liquido trasparente. L'irritante bip che avevo sentito proveniva da un macchinario collegato al mio dito. Era tutto bianco intorno a me, asettico ed incredibilmente pulito. Quel posto mi era famigliare, era come se ci fossi già stato. Osservai il comodino accanto a me e sopra vi trovai una foto di Lori e Carl e a destra un piccolo vasetto di vetro con un mazzo di fiori dentro. Con molta fatica riuscii a sollevare il braccio destro ed a portarmelo all'altezza del volto. Accarezzai le mie guance e fui sorpreso di non trovarvi nessuna traccia, nemmeno minima, di barba.
Quella situazione stava diventando sempre più strana. Dov'era Carl, dov'era Daryl? Avremmo dovuto metterci in marcia per cercare il resto del gruppo, dovevo ritrovare Judith.
Cercai di mettermi seduto sul letto per inquadrare meglio la situazione, ma le forze sembravano avermi abbandonato.
Alla mia sinistra trovai una sorta di interruttore con il disegno di un campanello e lo suonai, sperando che qualcuno, sentendolo, venisse a spiegarmi qualcosa.
Dopo qualche secondo uno stuolo di infermieri si presentò davanti a me ed iniziarono a guardarmi stupiti. Uno di loro uscì dalla stanza e vi ritornò pochi istanti dopo, con due medici al seguito. Ero tremendamente stanco e non riuscivo a tenere gli occhi aperti per molto tempo, avevo la vista annebbiata come se mi trovassi sotto l'effetto di qualche narcotico.
Uno dei due dottori si avvicinò al mio letto per controllare che realmente fossi sveglio.
Non riuscii a mettere a fuoco precisamente il suo volto, ma la sua voce mi ricordava qualcosa.
-Signore, mi sente?- chiese lui.
-Si... cosa...- provai a parlare, ma la mia gola era completamente secca e quelle due piccole parole ebbero l'effetto di un ferro rovente.
-Sa come si chiama?- mi domandò.
Io feci si con la testa, ma indicai la mia gola per informarlo del fatto che non riuscissi a parlare.
-Non riesce a parlare?- 
Raccolsi tutte le mie forze e provai a spiegarmi.
-... gola secca...- dissi soffrendo parecchio.
-Oh certo, le darò dell'acqua, ma poca, è ancora presto.-
Uno degli infermieri si avvicinò e, alzandomi la testa, mi aiutò a bere qualche sorso d'acqua. Fu la sensazione più bella mai provata.
-Va meglio?- chiese il medico.
-Si, grazie.- risposi constatando che il dolore era diminuito.
-Sa dirmi chi è?- 
-Sono lo sceriffo Rick Grimes.- affermai io sforzandomi di porgergli una mano.
-Beh piacere, sceriffo Grimes, sono il dottor Edwin Jenner- disse lui stringendola.
Quel nome. Non appena udii quel nome mi alzai a sedere spaventato, strappai il tubo della flebo ed urlai.
-Edwin Jenner è morto! Mi dite che cazzo sta succedendo?-
Il medico si avvicinò ulteriormente a me per cercare di calmarmi e finalmente potei vederlo in faccia. 
Ciò che mi trovai davanti mi sconvolse. Quello era veramente Jenner.

  
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