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Autore: babykit87l    01/11/2014    4 recensioni
Un incontro fuori dal tempo e dallo spazio. Forse è solo un sogno. O forse è realtà.
Completamente Kurtcentrica, con accenni Klaine
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kurt Hummel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mirrors




 
Uno spintone contro gli armadietti.
 
Un insulto.
 
L’indifferenza generale che regna intorno a lui.
 
La scuola è iniziata da appena una settimana e già non ce la fa più. Vorrebbe mollare tutto. E quasi ci pensa mentre torna a casa, tenendosi le costole doloranti. Si è fatto male, uscendo da quel cassettone dell’immondizia dentro cui l’avevano buttato.
 
Torna a casa dove il silenzio lo invade. Suo padre si è di nuovo trattenuto al lavoro. Sembra quasi che non voglia avere contatti con lui. Eppure lo sa che gli vuole bene, anche se non parlano tanto tra loro. Troppo diversi. Troppo distanti.
 
Non ha voglia di fare nulla, così si rintana in camera sua e si butta sul letto. Le lacrime trattenute arrivano agli angoli degli occhi e non si fermano, scendendo sulle gote. Lui le scaccia con un gesto rabbioso.
 
Odia piangere. Soprattutto odia piangere per quegli stupidi idioti della sua scuola. Non riesce a fermarsi però.
 
Si sente così solo. Dannatamente solo.
 
“Non devi piangere!” Una voce chiara dietro di lui lo fa alzare di scatto.
 
Un ragazzo magro e tonico è appoggiato allo stipite della porta. Ha i capelli castani, rivolti verso l’alto. Gli occhi azzurri. La pelle diafana. È vestito in modo curato e ricercato. Gli somiglia in modo impressionante e allo stesso tempo è completamente diverso da sé.
 
“Chi sei?” Chiede con un filo di voce.
 
Lo sconosciuto sorride e lentamente si avvicina. “Non mi riconosci?”
 
Vorrebbe rispondere che potrebbe essere una versione adulta di sé stesso ma non è possibile. Sarebbe troppo assurdo se fosse vero.
 
Come se potesse sentire i suoi pensieri, il ragazzo scuote la testa.
 
“Non è impossibile. Altrimenti non sarei qui!” Il tono è calmo e pacato.
 
“Quanti anni hai?”
 
“Ne ho trenta!”
 
Poi si siede sul letto accanto a lui e riprende a parlare.
 
“Sai perché sono qui?” Kurt denega con la testa. “Nemmeno io… Però immagino sia per darti la forza.”
 
“Tanto le cose non cambiano. Anche se mi faccio forza, continueranno a spingermi e a insultarmi.”
 
“Non è per questo. Hai appena iniziato la scuola superiore quindi… Lo hai realizzato, vero?”
 
Chiaramente a disagio, Kurt distoglie lo sguardo e risponde. “Non so di cosa parli…”
 
L’uomo di fronte a sé non si scompone minimamente. “Sì invece e hai paura adesso.” È un’affermazione, non ha bisogno di chiederlo, lui già lo sa.
 
Kurt chiude gli occhi e nuove lacrime invadono il suo volto ormai arrossato.
 
“Non voglio essere così…” Sussurra tra i singhiozzi. Il ragazzo più grande sospira, guardandolo.
 
“Non si può scegliere chi essere… Possiamo solo accettarlo e andare avanti. E tu puoi. Ne sei capace. Io ne sono la prova.”
 
Kurt lo guarda e sorride debolmente. “Mi sento anche molto solo. Non ho nessuno con cui parlare, non ho amici.”
 
“Arriveranno! Devi solo avere pazienza. Ci saranno tanti momenti in cui ti sentirai solo, ma passeranno e sarai più forte di prima. Sempre di più.”
 
Rimangono in silenzio per un po’, Kurt cerca di calmare il pianto in cui è scoppiato, asciugandosi le lacrime di tanto in tanto.
 
Quando sembra essersi ripreso, il ragazzo riprende a parlare.
 
“So che ora sembra che il mondo ti crolli addosso. Lo ricordo perfettamente. Ma sai come ci si tira fuori da tutto questo? Accettandosi. Questo è il primo passo. E non importa se agli altri non stai bene così come sei, devi stare bene con te stesso. Il resto verrà da sé. Gli amici, l’amore… Tutto!”
 
“Anche l’amore?” Chiede debolmente, tirando su con il naso.
 
“Soprattutto l’amore…”
 
“Davvero?”
 
Il più grande si guarda intorno, cercando di capire cosa fare, poi lo guarda negli occhi e gli mostra un anello. “Non so se posso fartelo vedere, non voglio alterare il tempo, ma chissà magari questo è solo un sogno e allora chi se ne frega… Sai cos’è?”
 
“È una fede… Sei, cioè sono sposato?”
 
L’altro annuisce con un sorriso. “Arriverà prima di quanto credi e sarà magico e unico e meraviglioso. Sarà perfetto!”
 
“Ho conosciuto un ragazzo, si c-chiama Finn ed è molto carino. È-è lui?”
 
Lui sorride dell’innocenza di quella versione di sé stesso. Di certo non si può dire che sia ancora così.
 
“No, non è lui.”
 
“E chi è? Come si chiama?”
 
“Non posso dirtelo... Fidati, è meglio così!”
 
Poi si alza dal letto e torna alla porta. Lo guarda intensamente.
 
“Non mollare, Kurt! Stringi i denti e va avanti per la tua strada. Se sarai tenace, e sai di poterlo essere, nulla potrà fermarti!”
 
Kurt annuisce e con un sorriso lo ringrazia. Prima che l’altro sparisca lo ferma nuovamente.
 
“Sei felice?”
 
L’altro alza gli occhi pensandoci e risponde “Sì, molto!”
 
Kurt sorride e butta sul letto, chiudendo gli occhi, finalmente più sereno, mentre il ragazzo più grande esce dalla porta.
 
Quando riapre gli occhi la mattina successiva, nota subito che un braccio gli cinge la vita e un respiro caldo si infrange sul suo collo. Volta la testa di lato e vede il volto di Blaine, con gli occhi chiusi e la bocca semi aperta, che dorme tranquillamente accanto a sé. Sorride e ripensa allo strano sogno appena fatto. È stato solo un sogno? Oppure è successo veramente? È davvero andato a trovare sé stesso nel passato?
 
Sospira e scuote la testa, voltandosi nell’abbraccio di suo marito e accarezzandogli la guancia.
 
Chiude gli occhi un'altra volta, cercando di riaddormentarsi. L’ultima cosa che pensa prima di cadere nel sonno è che avrebbe tanto voluto avere qualcuno che gli avesse parlato così quando aveva quattordici anni.
 






Note dell'autrice:
Beh sinceramente non so che scrivere... Anche questa idea è nata sempre di notte quindi la colpa è dei sogni che faccio.
Se vi va di farmi sapere cosa ne pensate mi fa piacere ^_^
A presto
Babykit
   
 
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