Non avevo mai provato nulla di simile. Era una sensazione piacevole, che mi mandava quasi in estasi. Era un piacere diverso da quello fisico e lussurioso, ma altrettanto inebriante. Colpire i nemici, leggere nei loro occhi confusione e smarrimento, prendere possesso delle loro menti e prelevare le loro energie vitali. Era una cosa nuova per me, ma più la assaporavo e più sapevo che non ne avrei mai avuto abbastanza. Era una sensazione che non sarei mai stata in grado di provare, se non fosse stato per quell’uomo in fin di vita che anni addietro mi aveva donato la sua magia e questo corpo semi umano. Gliene ero grata, anche se non sarei mai stata in grado di ringraziarlo personalmente. 

 Non ero più un oggetto, non ero più derisa e vista come una debole ed inutile donna buona solamente a dar piacere fisico, finalmente ero rispettata e temuta, finalmente tutti mi vedevano e consideravano per ciò che ero veramente, per la mia agilità e forza, e non per le mie curve ed abilità seduttive.

 Sapevo che nulla mi avrebbe fermata ora, ogni battaglia mi spingeva a volerne di più, a raggiungere la cima, a raggiungere lui. Era quello il mio scopo, sfidare e battere il Campione della Lega, dimostrare anche a lui che ero in grado di farcela con le mie forze, che ero in grado di sorpassare anche lui. 
 Dopo tutto, se non fosse stato per lui, ora non sarei qui.