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Autore: MrRaider    02/11/2014    1 recensioni
Se conoscete il finale di Tomb Raider: The Last Revelation, sapete che Lara non è riuscita a fuggire dalla Grande Piramide, infatti si credeva che fosse morta sepolta nelle macerie della piramide. Ma in qualche modo riuscì a scappare, facendosi aiutare da una sciamana (che doveva apparire in The Angel of Darkness ma è stata tolta) e non è mai stato spiegato dalla Core in che modo è riuscita a sopravvivere (o almeno, io non ne ho trovato), ecco perchè ho scritto questa fanfiction che spero che possiate apprezzare.
Questa è la mia prima fanfiction, che tratta della mia saga videoludica preferita e del mio personaggio videoludico preferito, Lara Croft!
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Lara Croft
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Fuga dalla Grande Piramide
 
 
Vide davanti a se una statua del dio Horus, l'unica speranza per sconfiggere l'ormai libero Seth. Prese dallo zainetto i pezzi dell'armatura del Dio, e dopo averli posizionati nel modo giusto, mise sul petto il suo amuleto. Dopodiche un fascio di luce illuminò la stanza e Horus era pronto per combattere Seth. Ma poi, successe qualcosa: uno stormo di scarabei arrivò dal soffitto e distrussero Horus; Lara cadde al suolo a causa dell'esplosione e vide l'amuleto cadere nell'acqua che circondava la stanza. Ora non c'era più Horus, ma il suo nemico Seth.
 "Il mio debole antagonista è tornato fra le stelle. Sarò io a regnare sulla Terra ancora una volta. Avvicinati e potrai inchinarti davanti al tuo Dio prima che spenga la tua vita senza significato" disse lui.
Non vedendo alcun inchino Seth non esitò ad attaccare Lara, che schivò i suoi attacchi. Era un Dio, con le sue armi non poteva fargli nulla, l'unica cosa da fare era scappare; così si tuffò in acqua, prese l'amuleto di Horus  e, cercando di evitare gli attacchi del Dio, si arrampicò nel soffitto da dove era entrata e da dove usciva un raggio di luce azzurro. Appena fu al sicuro, ripose l'amuleto nell'incavatura e l'entrata si sigillò: Seth era stato imprigionato.
 Ora non gli restava altro che scappare dalla Piramide e dopo altri scatti per evitare le trappole notò un fascio di luce: l'uscita!
Mancava ormai poco ed era stremata, talmente stremata che camminava appoggiandosi al muro, fino a quando non notò qualcosa nell'uscita: un uomo vecchio, con il completo bianco, gli occhiali a cerchio, un cappello dello stesso colore del completo e un bastone che teneva fra le mani. Von Croy. Per la prima volta Lara sorrise alla vista di quel vecchio, lo stesso vecchio al quale aveva cercato di sparargli all'entrata del tempio di Semerkhet. Un sorriso che durò poco, dato che tutto stava iniziando a tremare.
"Presto ragazza mia, prima che crolli tutto!" gli disse Von Croy facendogli un cenno con la mano di sbrigarsi. Lara perse l'equilibrio e si appoggiò di nuovo al muro.
"Sei tornato in te Werner? Niente più Seth"?
"Ya, ya, non c'è tempo!! La mano Lara!! Dammi la mano!!"
La ragazza non ci pensò due volte e iniziò a correre, gli bastavano soltanto alcuni sforzi e sarebbe riuscita a salvarsi, ma il pavimento iniziò a crollare e si aggrappò all'estremità dell'uscita. Von Croy era sopra di lei ed era accovacciato cercando di prenderla con la mano.
"Ya, ya, non c'è tempo!! La mano Lara!! Dammi la mano!!" ripetè il vecchio.
"E' un piacere..." disse mentre cercava di arrampicarsi ma non riuscì a finire la frase che fu di nuovo interrotta da Werner.
"La mano! Ti posso trarre in salvo!!".
Ma tutto stava crollando e se fosse rimasto qualche altro secondo lì ci sarebbe rimasto secco, così andò via e l'uscita venne chiusa dalle macerie. Von Croy si girò. Non c'era più niente da fare, miss Croft non era riuscita ad uscire dalla piramide. Il vecchio, si tolse il cappello e abbassò lo sguardo. Per lui non poteva essere vero: Lara Croft non poteva essere morta così. Non si sarebbe dato pace fino a quando non fosse riuscito a scoprire la verità, se fosse sopravvissuta o meno.
 
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Doveva essere svenuta. Si svegliò e si ritrovò in una stanza completamente buia, così cerco di rimettere a fuoco gli ultimi avvenimenti: la fuga da Seth, l'uscita, Werner Von Croy che aveva tentato di salvarla ma invano e la caduta. Era buio, per cui cercò uno dei suoi bengala nel suo zainetto per farsi luce, ma non trovò nessun bengala, o meglio, nessuno zainetto; evidentemente doveva averlo perso durante la caduta; le uniche cose che gli erano rimaste erano le doppie pistole nelle fondine. Sentiva dolori dappertutto, sopratutto al braccio sinistro, provò a muoverlo ma a malapena.
"Diavolo! Con un braccio ridotto in questo stato, non potrò fare molto!" si disse.
L'unica cosa che doveva fare era trovare un modo per andarsene da lì.
Si guardò intorno, e vide una luce alla sua sinistra: iniziò a camminare verso quel fascio, sperando di trovare una via d'uscita.
Arrivata alla fonte, si ritrovò in una stanza illuminata da una torcia appesa al muro. Aiutandosi con la luce, riuscì a vedere in che stato era: aveva tagli e lividi dappertutto, la canottiera azzurra leggermente strappata, un taglio profondo sul braccio sinistro e il sangue secco in quella ferita.
Senza esitare un attimo, prese la torcia.  Ad un tratto pensò come poteva esserci accesa quella fiaccola, dato che quando si era svegliata non aveva notato la luce; ma poi senti qualcosa, come se qualcuno gli avesse appena sussurrato all'orecchio sinistro.
 "Segui il tuo istinto Lara". Era la voce di una donna, così si guardò di nuovo intorno per cercare la fonte di quella voce, ma non vide nulla.
Grazie alla torcia notò una piccola rientranza sulla zona destra della stanza, perciò si mise a carponi ed entrò.
 Mentre strisciava sentì un morso nella mano sinistra e notò uno scorpione appoggiato sulla sua mano. Lo tolse subito, prese una delle sue pistole e gli sparò tre colpi, uccidendolo. La vista stava iniziando a sfuocarsi e non aveva con sè i suoi medikit, quindi doveva sbrigarsi se non voleva morire sotto l'effetto del veleno.
Dopo altri minuti passati strisciando in quel passaggio alla fine arrivò in un stanza a lei già conosciuta: infatti era la stessa stanza dove aveva inserito precedentemente le quattro stelle che gli avevano aperto il passaggio per Horus. Il fascio di luce azzurro non c'era più, ma non se ne preoccupò molto. Ora sapeva dove andare, nell'entrata della Piramide.
Passarono circa 5 minuti che per lei sembravano interminabili ore ma arrivò all'entrata, perciò uscì all'esterno.
Era notte e si gelava ma almeno era riuscita a fuggire. Scivolò nella base della piramide con attenzione e iniziò a camminare, facendosi luce con la torcia, che però stava iniziando a spegnersi.
Presa dallo sfinimento e dal veleno che la stava indebolendo, si accasciò a terra. Non ce la faceva più, non riusciva più a muovere nessuna parte del corpo a eccezione della testa. Alzò il capo, e vide da lontano con la vista che diventava sempre più sfuocata qualcuno che si avvicinava a lei. Una donna, sembrava una sciamana, vestita con una lunga tunica viola e aveva con se un bastone. Si avvicinò alla ragazza, con un sorriso stampato in faccia.
"Non ti preoccupare Lara. Ti porterò via da qui". Era la stessa voce che aveva sentito prima. L’archeologa non sapeva se essere felice o preoccupata, l'unica cosa che fece fu accasciare il capo per terra, svenendo...
 
   
 
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