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Autore: ocean_of_emotions    02/11/2014    1 recensioni
Sophie e Travis sono amici da quando erano piccoli. Hanno condiviso tutto e sono cresciuti insieme. Ma Sophie si è inevitabilmente innamorata di lui. Cosa succederà quando Travis sarà costretto a trasferirsi in un'altra città lontana da lei?
Questa è la prima storia che scrivo, spero vi piaccia :)
Dal testo:
-Cosa avrei dovuto dirti? che mi mancherai come l'aria? Che sono morta dentro quando ho saputo che saresti partito? Che sono giorni che piango la notte pensando che non ci sarai? No! Tu non dovevi saperlo! Tu dovevi partire feice e vivere la tua vita! tu sembravi così entusiasta e io...non volevo rovinare tutto...-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Piangeva. 

Quella mattina Sophie piangeva. La notte prima era crollata sul letto allo stesso modo, scossa dai singhiozzi. Non riusciva a fare altro. Non riusciva a pensare ad altro. Lui se ne sarebbe andato. L'avrebbe lasciata li, da sola. Sarebbe partito proprio quel giorno, senza di lei 

Si, perché quel maledetto giorno era arrivato. Lei avrebbe fatto di tutto per cancellarlo, ma il tempo era trascorso e le lacrime erano arrivate come un fiume in piena quando aveva osservato quella data prepotente nel calendario. 

Quei giorno Travis sarebbe partito, si sarebbe trasferito in un'altra città per cogliere l'opportunità di studio che aspettava da tempo. Travis sarebbe partito.  

Travis era il suo migliore amico praticamente da sempre. Non si erano mai separati fin da piccoli e avevano condiviso tanto. E lei inevitabilmente aveva finito per innamorarsi di lui. Innamorata del proprio migliore amico, uno di quegli stupidi cliché da filmetto romantico da ragazzine, Sophie continuava a ripeterselo sprezzante. Eppure era così e lei non poteva farci nulla, doveva rassegnarsi. Ostinatamente teneva quel sentimento ben chiuso nel suo cuore, o almeno lo nascondeva accuratamente in presenza di Travis. Non gli aveva mai confessato tutto quello che provava. Dopotutto come avrebbe mai potuto farlo? Avrebbe sicuramente rovinato tutto. La loro lunga e profonda amicizia sarebbe andata in fumo per quel suo stupido, insistente, bellissimo sentimento. 

Sentiva l'aria mancare nella sua camera da letto, buia nonostante fossero le 6 del mattino passate. Fuori infuriava il temporale. Anche la natura sembrava prendersi beffe di lei, con quella pioggia battente sembrava quasi imitare il suo pianto ininterrotto dal sapore tanto freddo e amaro. 

Come avrebbe fatto senza di lui? Certo, lui le aveva promesso di sentirsi ogni giorno per telefono e videochiamarsi con Skype. Ma non le sarebbe di sicuro bastato. Una maledetta webcam non avrebbe mai colmato una così grande mancanza. Il monitor del suo pc non poteva lontanamente paragonarsi al suo tocco, ai suoi abbracci, alle sue premure, alla sua voce, al suo corpo, al suo profumo. Una videochiamata non avrebbe mai potuto sostituire una così profonda amicizia. Amicizia che per Sophie valeva sicuramente qualcosa di più. Un' tanto agognato, represso, profondo amore 

Quella casa sembrava tremendamente gelida senza Travis ad animarla. Avevano trascorso moltissimo tempo li: le notti a guardare film e ingozzarsi di cibo, i pomeriggi a studiare, le feste, i sorrisi, le incomprensioni, i litigi, gli abbracci. Tutto ciò scorreva davanti agli occhi di Sophie, quasi come se stesse guardando un film muto in bianco e nero. Tutto quello ormai era un lontano ricordo. E quella casa adesso era gelida e vuota. Il silenzio assordante di quelle stanza era interrotto solo da singhiozzi rassegnati di Sophie.  

Si odiava Sophie. Non sopportava il suo stesso egoismo. Travis sarebbe partito per sfruttare di quella borsa di studio che tanto aspettava e tanto meritava. E lei avrebbe dovuto essere felice per lui. Lei doveva esserlo. Eppure piangeva, perché quella stupida borsa di studio lo avrebbe portato lontano, lontano da lei. Si odiava per il suo egoismo. E si odiava perché lo amava. Una semplice amica sarebbe stata felice e fiera di lui. Ma quel sentimento tanto egoista e passionale, che ormai da tempo non assomigliava più ad amicizia, le impediva di provare gioia per l'opportunità offerta a Travis. Lo aveva visto esultare incredulo e felice non appena aveva appreso la notizia, e lei gli aveva sorriso incoraggiandolo, mentre in realtà a quelle parole le era crollato il mondo addosso.  

Così aveva deciso di mettersi da parte e lasciarlo andare. Lui si meritava quell'opportunità, lei lo sapeva bene, e non si sarebbe mai messa in mezzo tra lui e i suoi sogni. Lo amava così tanto da desiderare il meglio per lui, a qualsiasi costo. E se questo significava separarsi da lui, se questo era il prezzo da pagare per la sua felicità, lei lo avrebbe lasciato libero. Lo amava così tanto da lasciarlo andare. 

Proprio mentre asciugava le ultime lacrime salate che avevano rigato le sue guance, Soph senti qualcuno bussare forte alla porta di casa. Chi poteva mai essere a quell'ora di sabato mattina? Incerta e tremante, Soph si passo le mani sul viso per illudersi di poter nascondere almeno un po' i segni visibili del pianto appena interrotto, e scese le scale per raggiungere la porta d'ingresso.  

Il suo cuore perse un battito quando dietro la porta appena aperta vide... 

-Travis...-  

Era completamente fradicio a causa del temporale. Le gocce di pioggia scorrevano incessanti dai suoi capelli castani scompigliati, percorrevano il suo viso, dai suoi occhi color nocciola fino alle carnose labbra, per poi giungere a inzuppare la sua maglia a maniche corte blu, facendola aderire al suo torace forte, e i suoi jeans, resi ancora più scuri dall'acqua. Sul suo viso un'espressione indecifrabile. I suoi occhi erano fissi su Sophie e sembravano racchiudere emozioni contrastanti difficili da cogliere. Soph, rimasta per lunghi secondi paralizzata per quella visione, riuscì infine a ridestarsi 

-Trav! Che ci fai qui! Oddio, sei completamente bagnato, entra!- 

Lui la ascoltò ed entrò in casa, facendo qualche passo avanti per permetterle di chiudere la porta. Lui la osservava attento e quando lei si voltò  i loro sguardi si inchiodarono uno nell'altro. Lui era rigido, non aveva ancora detto una parola e Soph si stata preoccupando. 

-Trav, che succede?- Aveva pronunciato quelle parole con voce tremante, spiazzata dalla sua presenza e dal suo sguardo indecifrabile. 

Travis era teso, le braccia ferme ai lati del corpo. Chiuse i pugni con forza prima di risponderle, diversi secondi dopo. 

-Perché non mi hai fermato?- Il suo tono di voce era gelido e monocorde. Sembrava quasi sprezzante, le aveva sputare a forza quelle parole. 

-Cosa...?- Le era uscito quasi un sussurro flebile. Non capiva a cosa si stesse riferendo. 

-Perché quel giorno, quando ti ho detto che avevo ottenuto la borsa di studio, che mi sarei dovuto trasferire, tu non mi hai detto nulla? Perché non mi hai chiesto di restare?-  

-Trav, io...- Nulla. Non sapeva cosa dire, l'aveva colta alla sprovvista. Quelle domande le risultarono taglienti come lame.  

Gli occhi di Travis sembrarono accendersi di rabbia tanto che lei non riuscì più a tenere lo sguardo fisso nel suo e abbasso la testa, osservando le piccole goccioline che scivolavano dai pantaloni e dalle scarpe del ragazzo difronte a lei e che creavano una piccola pozza sul pavimento. 

-Allora?! Non contano niente per te tutti gli anni trascorsi insieme? IO non conto niente per te? Cos'è, non vedevi l'ora che me ne andassi? Non ne puoi più di me forse?!- le ultime parole le aveva quasi urlate in preda alla rabbia. 

Quelle domande la colpirono come un ceffone in pieno volto, ferendola e facendole montare tanta rabbia da darle la forza per riportare lo sguardo verso il suo viso. 

-Come puoi dire una cosa del genere? Come puoi dire che tutto questo non conta niente per me? Tu cosa ne sai? Non hai idea...- Non poté finire la frase perché Travis la interruppe. -No! Non ho idea! So solo che quando hai saputo della mia partenza tu hai sorriso.. Mi hai detto che eri felice per me... E poi più nulla! Non hai sollevato l'argomento nemmeno una volta da allora, e cazzo quanto mi fa incazzare!- Il discorso aveva preso una piega imprevista. Sophie non si sarebbe mai aspettata questa reazione da parte di Trav. E non si aspettava nemmeno l'impeto furioso che fuoriusciva da lei stessa, un misto di rabbia, dolore e frustrazione. 

-Cosa avrei dovuto dirti? Che mi mancherai come l'aria? Che sono morta dentro quando ho saputo che saresti partito? Che sono giorni che piango la notte pensando che non ci sarai? No! Tu non dovevi saperlo! Tu dovevi partire felice e vivere la tua vita! Tu sembravi così entusiasta e io... non volevo rovinare tutto...- Il tono di rabbia era lentamente scemato per terminare in un sussurro, mentre gli occhi di Soph si riempivano inevitabilmente di lacrime che lottavano per uscire traditrici. 

Travis sembrò folgorato da quelle parole, pronunciate così velocemente e con tanta forza da lasciarlo stordito. I suoi occhi si erano sbarrati e fissavano la piccola figura davanti a lui. Fece un passo in avanti verso Sophie, che di rimando indietreggiò, trovando però alle sue spalle il muro a bloccarla. 

-Soph...- Il tono di Travis era cambiato, la rabbia era svanita, lasciando spazio a sofferenza e...dolcezza forse. -Perché non me l'hai detto?- Lei non rispose, lo sguardo fisso in basso, intenta a non scoppiare in lacrime davanti a lui. Non lo avrebbe sopportato. 

-Soph, guardami.- Le carezzo il mento con pollice e indice per farle alzare il viso e poter incontrare i suoi occhi. Lei rassegnata non poté che obbedire a quella sua richiesta e incontrò quei grandi occhi color nocciola a poca distanza da lei. -Perché non me ne hai parlato? Ci siamo sempre detti tutto, lo sai...- Alle sue parole però Soph dissentì scuotendo la testa, le dita di Travis ancora a sfiorale il mento, un sorriso amaro sul volto.-No. Io non ti ho detto tutto...non posso farlo...- A quelle parole voltò il viso per non incontrare lo sguardo ferito di Travis.  

-Come...? Cos'è che non puoi dirmi Sophie? Perché?- La voce di Travis sembrò preoccupata e incredula e a causa di ciò Sophie avvertì una fitta allo stomaco che la fece stare male.  

-Perché rovinerei tutto...più di quanto non stia già facendo...-  

Travis aveva appena aperto bocca per parlare quando un moto di rabbia colpi nuovamente Sophie che poggiò le sue mani sul petto del ragazzo per spingerlo via, senza però sortire totalmente l'effetto desiderato poiché Travis si scostò solo di poco. 

-Tu piuttosto! Perché sei venuto qui? Perché mi stai facendo queste domande? Non potevi patire e fregartene di me?- Urlava, piangeva e colpiva ripetutamente il petto di del ragazzo difronte a lei con dei pugni, sfogando tutta la sua rabbia. Rabbia rivolta non tanto a lui quanto a se stessa. 

Travis allora afferrò saldamente Sophie per i polsi e fermò quel suo sfogo, scuotendola leggermente ma con sicurezza per guardarla negli occhi. -Come puoi non capirlo? Come fai a non capire che io non posso fregarmene di te? Io ti amo Sophie.- 

A quelle parole il cuore di Sophie si fermò e quasi rischiò di collassare, per poi ricominciare a battere impazzito. Sentiva il sangue scorrere veloce lungo tutto il corpo, pompato con una forza disarmante. Il battito era assordante e le rimbombava in testa, impedendole di ragionare in modo compiuto.  

Forse non aveva afferrato bene. Forse aveva sentito ciò che lei aveva sognato di sentire da tanto, troppo tempo. Non riusciva a realizzare bene tutta quella situazione. Le girava la testa e sentiva le gambe molli. Per non parlare dello stomaco che stava letteralmente facendo le capriole. Credeva quasi di poter svenire da un momento all'altro.  

Non poteva essere vero. Eppure l'espressione del ragazzo di fronte a lei la colpì: sembrava quasi stesse trattenendo il respiro e il suo sguardo trasmetteva...attesa, e speranza. 

Aveva capito bene. Le parole che aveva sentito pochi secondi prima, nonostante le fossero giunte ovattate a causa del pianto che l'aveva travolta, erano proprio quelle.  

Io ti amo Sophie. 

Credeva di star sognando. Quelle parole avevano un suono così dolce che Sophie non credeva che nella vita reale potessero mai essere pronunciate, non da lui. Aveva sognato talmente tante volte una dichiarazione d'amore perfetta quando era piccola, da parte di un principe, con tanto di fiori, cavallo bianco e castello. Quella che aveva appena avuto invece non era esattamente una scena da film delle principesse: lei con gli occhi gonfi dal pianto, lui completamente inzuppato dalla pioggia, nell'ingresso di casa.  

Eppure per Sophie quella era la dichiarazione perfetta. Perché quelle parole provenivano da luidal suo cuore. Non aveva bisogno di nessun cavallo bianco, nessun principe e nessun castello, se aveva lui. Tutto ciò che desiderava era l'amore di Travis. 

-D-davvero?!- Disse tremando a voce bassa, quasi temeva che lui le dicesse che era tutta una presa in giro. Trattenne il respiro dopo aver pronunciato quella parola. 

Travis le prese il viso tra le mani fissandola con tutta l'intensità possibile.-Si Soph. Ti amo.- 

A quelle parole ribadite e finalmente comprese in tutto il loro valore Sophie crollo. Scossa da un singhiozzo iniziò a piangere ancora. Ma questa volta erano lacrime diverse. Era tutta la tensione accumulata che si scioglieva in quell'istante. Tutta l'attesa, tutta la frustrazione e tutto il dolore scivolavano via con quel pianto che le bagnava le guance. E piano si trasformarono in lacrime di gioia, fortissima e incontenibile. Lacrime d'amore. 

Travis prese Sophie tra le sue braccia ancora umide dalla pioggia e la strinse a se, con tanta forza, quasi avesse paura che lei potesse scivolargli via da un momento all'altro. Cullandola e accarezzandole la schiena le sussurrò - Non piangere amore mio- per poi lasciale un dolce bacio tra i capelli. In pochi minuti Sophie era riuscita a calmarsi, grazie al calore dell'abbraccio di Travis e al calore di quelle larole. Quando finalmente le lacrime smisero di bagnarle il viso, gli occhi di Sophie si velarono di emozione e desiderio. Si scostò lievemente dalle braccia del ragazzo per poterlo osservare bene, il viso a pochi centimetri di distanza dal suo. 

-Io ti amo- Sophie pronuncio quella frase fremendo. La poca distanza dal viso di Travis le annebbiava la vista. Non vedeva l'ora di pronunciare quelle parole occhi negli occhi con lui. Dette ad alta voce e rivolte all'uomo che amava sembrarono ancora più reali e cariche di significato. 

All'arrivo di quella frase tanto attesa Travis non riuscì a trattenersi oltre e si avvento sulle labbra di Sophie. Dopo un piccolissimo attimo di sorpresa lei reagì rispondendo con trasporto al bacio. Sentirono quasi una scossa scaturire da quel contatto tanto bramato. Le loro bocche si muovevano frenetiche e quando Travis sfiorò con la lingua le labbra di Soph per chiedere l'accesso lei non glielo negò. Sentire il sapore reciproco sulle proprie labbra li rendeva emozionati e desiderosi di averne ancora, sempre di più. Si ritrovarono presto ansanti e a corto di aria, ma alimentati da un forte desiderio l'uno dell'altra. Avevano aspettato tutto quel tempo senza nemmeno sfiorarsi e adesso tremavano e fremevano a ogni tocco. Soph ancorò le braccia al collo del ragazzo che contemporaneamente la avvicino più a se posandole forti mani suoi suoi fianchi. Coinvolta dal bacio, dalle loro lingue che si rincorrevano, Sophie fece scorrere le mani dal collo fino alla nuca, per poi affondarle nei capelli ancora bagnati di lui, stringendoli e tirandoli leggermente. A quel gesto Travis reagì con un gemito di piacere, spingendo poi la ragazza verso il muro e racchiudendo quella piccola figura con il suo corpo, quasi a proteggerla. La sua mano scivolo dal fianco giù fino alla sua coscia, facendole alzare la gamba che lei prontamente ancorò alle sue, lunghe e forti. Il tocco caldo e desideroso di Trav scorreva avanti e indietro lungo la sua gamba per poi soffermarsi più indietro a stringerle leggermente il sedere, facendola gemere contro le sue labbra.  

In quel momento, seppur con grande sforzo, Sophie si staccò da lui. Ancora ansante e con i fiato corto,gli porse una mano. Travis rimase un attimo incerto e timoroso, credeva di stare per ricevere un rifiuto. Ma poi, osservando la stupenda ragazza davanti a lui, capì. La mano testa verso di lui con il palmo rivolto verso l'alto, gli occhi vivi e lucidi, animati da attesa e desiderio. Anche lei in quel momento temeva un rifiuto, come se tutto quello che era appena successo fosse stato solo un sogno. 

Ma lui capì. Lei voleva concedersi a lui. Aveva aspettato tanto, lo aveva amato in segreto e adesso voleva unirsi a lui, corpo e anima. Vi fu un lampo negli occhi di Travis e Sophie intuì che aveva colto quel muto invito. Una mano calda si unì alla sua ancora a mezz'aria, che poi guidò alle labbra del ragazzo per lasciare un bacio dolce ma bollente sul suo dorso. Il timore di un rifiuto così era stato definitivamente scacciato. Nei loro occhi adesso scorreva puro piacere, voglia l'uno dell'altra.  

Con piccoli passi, esitante, Sophie invitò Travis a seguirla, sempre mano nella mano, lungo le scale verso il piano di sopra, fino a raggiungere la camera da letto. Giunti a un passo dalla porta però Trav le prese il viso tra le mani e la fissò intensamente. Sembrava quasi volesse leggerle dentro. Se avesse trovato anche un minimo segno di esitazione non avrebbe continuato oltre. Non voleva forzarla, sapeva quanto quello avesse importanza per lei. Sapeva bene anche che lei lo aveva aspettato e non voleva affatto che potesse finire per pentirsi di ciò che stavano per fare, magari presi dalla foga del momento 

-Sei sicura?- voce ferma ma intensa. Doveva saperlo. 

Lei a quelle parole annuì un po' troppo velocemente. Era sicura? In realtà in lei combattevano timore e voglia. Aveva aspettato così tanto tempo e credeva di essersi preparata a quella situazione, eppure sentiva una morsa opprimente allo stomaco. Ma da quegli occhi che la fissavano a pochi centimetri dal suo viso trasparivano preoccupazione, premura e amore, e questo le bastò a scaldarle il cuore. Era sicura. Voleva concedersi finalmente all'uomo che amava. Dopo alcuni attimi di esitazione quindi pronunciò poche semplici parole, questa volta con tutta la convinzione acquisita grazie alle sue considerazioni. 

-Voglio fare l'amore con te.-  

Lui in un attimo la abbraccio protettivo come pochi minuti prima e le lasciò un bacio a fior di labbra, delicato ma bollente, indugiando qualche secondo in più. Poi si staccò dal suo viso e la guidò nella stanza mettendole un braccio attorno alla vita per rassicurarla. La conosceva bene. Sapeva che quello che gli aveva detto era vero, ma sapeva anche che sarebbe stata ansiosa e titubante. Le insicurezze la avevano accompagnata per tutta la sua vita e non l'avrebbero abbandonata nemmeno in quei momenti.  

Eppure lui non riusciva a capire come una persona come lei potesse dubitare di se stessa. Era bellissima e lui era sempre stato attratto da lei. I suoi lunghi capelli castani le ricadevano a metà schiena in morbide onde, incorniciando un viso ovale e degli occhi color ambra tanto luminosi da togliere il fiato. Le sue labbra erano piccole e carnose e le sue guance, spesso colorite lievemente di rosa per l'imbarazzo, rendevano quel viso dannatamente stupendo. Per non parlare del suo corpo: si era ritrovato spesso a poca distanza da lei e doveva sempre appellarsi a forze maggiori per frenare quell'impulso naturale di toccarla e saggiare le sue forme sensuali. L'aveva vista crescere davanti ai suoi occhi e aveva colto ogni singolo mutamento della sua figura, fino a vederla diventare donna. Era perfettamente proporzionata, tutte le curve nei punti giusti. Il suo sguardo si era più volte soffermato bramoso sul suo seno, ne troppo abbondante ne troppo piccolo, che lo faceva letteralmente andare a fuoco. Il suo fondoschiena, che lei reputava eccessivamente grande, agli occhi di Travis risultava dannatamente eccitante tanto da farlo sbavare come un'idiota tutte le volte che lei indossava un jeans attillato o un vestito più aderente. 

Eppure Sophie non si vedeva in quel modo. Si sentiva inadeguata, insignificante. I chili che lei credeva di troppo le impedivano di stare serena e di piacersi. Cercava di passare inosservata per evitare eventuali commenti che l'avrebbero fatta soffrire. Si nascondeva agli occhi degli altri e solo con Travis con il tempo era riuscita a lasciarsi andare e a mettere da parte alcune di quelle insicurezze. Lui non sopportava tutto questo. Lei meritava di sentirsi bella per com'era, dentro e fuori, e dannatamente sexy da togliere il fiato. E meritava di sentirsi amata. Era il suo obiettivo di quella mattina: con ogni bacio, ogni carezza, ogni gemito, doveva farla sentire amata.  

Travis si avvicinò e Sophie e le scostò lentamente i capelli di lato. Lei tremava e fremeva solo a quel lieve tocco.  Avvicinò il viso all'incavo del suo collo e inizio a lasciare lievi baci su quella pelle delicata e bollente. Quella attenzione provocò un brivido lungo tutto il corpo della ragazza, che si accentuò non appena le labbra di Travis si spostarono fino a sfiorarle l'orecchio. 

-I don't wanna be your friend, I wanna kiss your neck.- A quelle parole seguì una breve risatina, quasi sussurrata. Quelle parole Sophie le conosceva bene. Era il verso di una delle sue canzoni preferite, "Falling for you" dei The 1975. Erano stati al loro concerto insieme lei e Trav ed era rimasta incantata da quei versi dal sapore vagamente poetico. Quelle parole dirette a lei, il riferimento a quel ricordo, la riempirono di gioia. Travis la conosceva a fondo. E no, non voleva essere solo un amico per lei. E lo stava dimostrando. 

Travis aveva ricominciato la sua lenta tortura, questa volta in modo più sensuale. I baci erano umidi e prolungati. Succhiava la sua pelle ogni tanto, la mordicchiava e leccava. Ansimando lei affondo le mani nei suoi capelli e lo avvicino a se per invogliarlo a continuare. Lui comprese la sua muta richiesta e spostò di poco la sua maglia per poterle baciare la spalla, facendola rabbrividire di eccitazione. Non aveva mai provato nulla di simile, nessun ragazzo le aveva dedicato questo genere di attenzioni e a ogni bacio il suo cuore sembrava battere sempre più forte. 

Le mani calde di Travis le accarezzarono la schiena da sopra la maglia, spostandosi molto lentamente dalla spalle fino ai fianchi, dove scostarono di poco il tessuto per insinuarsi al disotto e arrivare a quel tanto desiderato contatto con la pelle bollente di Sophie. Lei era rimasta immobile, destabilizzata da quel tocco e anche timorosa. Sapeva quale sarebbe stata la prossima mossa, che infatti non tardò ad arrivare. Travis risalì i suoi fianchi sinuosi con i palmi, portandosi dietro quella maglia ormai diventata di troppo. Sophie non si rese conto di aver chiuso gli occhi fino a quando Travis non si fermò, le mani proprio al confine con il tessuto del reggiseno, e le disse -Soph guardami.- Aprì lentamente gli occhi, che subito incontrarono i suoi in attesa, ancora a porgergli una muta domanda. Se avesse esitato anche solo un secondo lui si sarebbe fermato. Ma lei annuì. Si, aveva paura. Ma lo desiderava. Desiderava che lui la spogliasse e desiderava sentire quel contatto pelle contro pelle , senza quegli stupidi indumenti a impedirglielo. Travis così proseguì, sempre cauto, a sfilarle la maglietta. Non appena l'indumento abbandonò la sua testa i lunghi capelli di Sophie le ricaddero a coprirle il petto. Quel pezzo di stoffa fu subito abbandonato da qualche parte sul pavimento mentre le mani esitanti di Soph raggiungevano il lembo inferiore della maglia di Travis, ancora umida dalla pioggia. Anche quella fece presto la stessa fine della precedente. Sophie rimase incantata da quella visione, a corto d'aria. Gli addominali forti di Travis erano tesi e il suo petto si alzava e abbassava svelto e regolare. Erano perfetti, quasi scolpiti, tanto che Soph dovette avvicinarsi e poggiarci i palmi a sfiorarli per rendersi conto che fossero reali. Con le dita tracciò lentamente il contorno della clavicola per poi scendere a palmi aperti sul petto accarezzando ogni millimetro le fosse possibile. Il cuore di Travis si blocco quando con le dita tremanti Soph sfioro lievemente il suo capezzolo facendolo gemere. Lei era concentrata su quella visione, incantata da ciò che le sue mani stavano sfiorando. Travis trattenne il respiro quando quelle piccole mani calde scesero più giù, percorrendo infine in punta di dita la V degli addominali che andava a concludersi sotto la pesante stoffa dei jeans. Solo in quel momento Sophie notò la visibile eccitazione che premeva nel cavallo dei pantaloni che lei aveva provocato al ragazzo difronte a lei. Non poté trattenersi dall'arrossire e sollevò leggermente lo sguardo curioso per incontrare quello di Travis, che fino a un momento prima osservava lo stesso punto in cui le mani di Sophie stavano esitando. Lui le sorrise incoraggiante, senza però nascondere un velo di imbarazzo a sua volta. Travis le prese delicatamente le mani e le allontanò da quel punto, sussurrandole -Ora tocca a me.- Per un attimo rimase disorientata ma poi un brivido la scosse quando lo vide piegarsi sulle ginocchia e abbassarsi difronte a lei. Le fece sfilare le scarpe permettendole di appoggiarsi alla sue spalle per mantenersi in equilibrio. Quando finì le rivolse uno sguardo dal basso e le poggio le mani sul ventre in una carezza, per poi giungere al bottone dei suoi jeans e slacciarlo con una lentezza che a Sophie risultò quasi asfissiante. Abbassata anche la lampo Travis fece per sfilarle i pantaloni, senza però dimenticare di lasciare che durante quell'azione il dorso della sua mano sfiorasse delicatamente il suo centro, in una carezza non del tutto casuale che le provocò un gemito. Lui sorrise sotto i baffi e si morse il labbro osservando con cura quel delicato pizzo nero a poca distanza da lui. Deglutirono entrambi visibilmente rendendosi conto di quella vicinanza. Travis la spoglio del tutto, trasportando con un movimento lento e continuo quel tessuto ingombrante mentre accarezzava voglioso le sue gambe.  

Era rimasta in biancheria intima di fronte a lui. Era imbarazzata ed eccitata allo stesso tempo e lo sguardo famelico di Travis che scorreva su e giù lungo il suo corpo non fece altro che far riaffiorare il rossore sulle sue guance 

Mentre si scrutavano a vicenda Travis si tolse le scarpe e fece per sfilarsi i pantaloni, ma della piccole mani gli bloccarono i polsi a pochi centimetri dalla cintura e le allontanarono. Voleva farlo lei. Stava ardendo di passione e il vederlo così eccitato per lei la faceva impazzire. Slacciare la cintura fu un'impresa tutt'altro che facile con le mani tremanti che si ritrovava. Ci vollero diversi istanti prima che riuscisse a liberare quella maledetta fibbia. Inoltre la vicinanza con quello le metteva su una certa ansia. Sbottonò il jeans e inizio a far scendere la lampo. A metà dell'opera però lanciò uno sguardo in alto verso il viso bellissimo del ragazzo davanti a lei e lo vide mordersi le labbra con forza, occhi pieni di eccitazione e viso contratto. Dio, vedere quella espressione dipinta sul suo volto le risultò dannatamente eccitante e le diede il coraggio di tirare la lampo giù fino in fondo. Fece scivolare per terra i pantaloni mentre rimaneva a bocca aperta ad osservare il grosso rigonfiamento che lottava contro il tessuto elasticizzato dei boxer. La stanza diventò improvvisamente calda, bollente. Oppure era solo una sua impressione... 

Travis prese nuovamente per mano Sophie e la guidò verso il letto, dove si sedettero. Uno di fronte all'altro, sottili strati di biancheria a coprirli e il desiderio ardente che sembrava schioccare scintille nell'aria che li separava.  

Trav fu il primo a riprendere qual contatto tra i loro corpi, passando le sue mano ad accarezzarle cauto e lento le spalle, le braccia, la schiena e i fianchi. Avvertiva la sua evidente tensione e cercava in tutti i modi di tranquillizzarla. Le lascio una dolce scia di baci dalla fronte, alla punta del naso, fino alle labbra, dove indugiò con più passione.  

Sophie era inebriata dal suo profumo che le inondava i sensi e riuscì a lasciarsi pian piano andare grazie a quelle labbra infuocate. Quando però le mani di Travis risalirono lungo la sua schiena fino a giungere al gancetto del reggiseno lei si irrigidì nuovamente. Abbassò la testa imbarazzata per non incontrare lo sguardo del ragazzo che stava difronte a lei. A lui non sfuggì quella reazione e tolse subito le mani da dietro la sua schiena per portarle a sfiorarle il viso. -Hei...- lei teneva ancora lo sguardo fisso verso il basso. -Soph...Non vergognarti. Non hai motivo per farlo. Sei bellissima.- il cuore doveva esserle scoppiato, ne era certa. Colpita e commossa da quelle frasi da suono così dolce e premuroso, alzò finalmente il viso e lo guardò, sorridendogli in segno di assenso. Sophie era stata attenta fino a quel momento a far ricadere i lunghi capelli sul suo petto a coprirle maggiormente il seno. Travis sganciò l'indumento e fece scivolare con delicatezza le bretelle sottili dalle spalle di Soph, per poi prendere quel lembo di pizzo nero e abbandonarlo ai piedi del letto. Restavano solo quelle lunghe onde castane a coprirla e il cuore le rimbombava nel petto per quella constatazione. Aveva paura. Paura di non piacergli, paura al pensiero che potesse trovarla brutta o poco attraente. Quelle fottute insicurezze non la abbandonavano mai. Trattenne il respiro per interminabili secondi quando Travis le portò i capelli dietro la schiena, svelando il suo seno finalmente esposto alla sua vista. Stava per portare le braccia al petto per coprirsi quando vide gli occhi di Travis accendersi, profondi come non aveva mai visto. Sembrava quasi ipnotizzato da quella visione, mentre lei diventava sempre piú rossa in viso. Sentiva lo sguardo di Travis bruciare sul suo corpo e questo le provocò una forte scarica di piacere. 

-Sei la creatura più bella che io abbia mai visto.- E a quelle parole lei si sciolse come neve al sole. 

Lui avvicinò lentamente una mano verso di lei e altrettanto lentamente iniziò a sfiorare con l'indice la curva del suo seno, imitando gli stessi gesti che pochi istanti prima Sophie aveva compiuto su di lui. Quando con il dito sfiorò, indugiando con delicatezza, il suo capezzolo eccitato Sophie gemette di piacere e si morse con forza il labbro scossa dai fremiti. Quella sua reazione non fece che alimentare l'eccitazione di Travis che chiuse la mano a coppa sul suo seno e lo strinse leggermente provocandole un gemito ancora piú forte. Stavano entrambi impazzendo di piacere e ogni tocco sembrava sempre piú infuocato. Con un gesto svelto Travis fece sdraiare Sophie e le si posizionò sopra, appoggiandosi sui gomiti per non pesarle. Mentre con la mano destra continuava a massaggiarle il seno stuzzicandole il capezzolo con il pollice in una lenta tortura, si avventò nuovamente a baciarle e mordicchiarle il collo. Lo bocca di Sophie era a pochi centimetri dal suo orecchio e sentirla ansimare sotto il suo tocco non fece altro che accrescere la sua eccitazione, sempre più costretta dai boxer. Come se gli avesse letto nel pensiero in quel momento Sophie inarcò il bacino verso l'alto, desiderosa di un contatto sempre piú vicino. La sua piccola mano poi corse giù tra i loro corpi e iniziò a sfiorarlo  e accarezzarlo da sopra la stoffa elasticizzataLa mano, in un primo momento timida ed esitante, si fece man mano più sicure e audace addentrandosi poi fin sotto la stoffa e provocando gli ansimi e i gemiti forti di Travis. Con quel semplice tocco, così inesperto ma dannatamente sensuale, era quasi sul punto di raggiungere l'apice e dovette a malincuore fermare quei movimenti da parte della ragazza che amava. -Wow...- non riusciva a parlare, il respiro affannato - adesso...devo... ricambiare...- e la guardò negli occhi, un sorriso furbo e allusivo dipinto in viso. Raggiunse presto la sua meta e iniziò quella piacevole tortura, ostacolata debolmente da un sottile strato di pizzo. Anche attraverso la stoffa l'eccitazione di Sophie era evidente. -Dio...amore, sei bollente.- Quelle parole, quell'amore pronunciato con voce rotta dal desiderio, la infiammarono ancora di più. Un urlo scappò dalla sua gola quando finalmente le dita di Travis spostarono quel pezzettino di stoffa ormai diventato di troppo, e rendendo quelle carezze sempre piú intime. -Trav...- Aveva affondato una mano nei suoi capelli tirandoli leggermente, e l'altra la teneva ancorata alla sua forte schiena, affondandogli le unghie nella carne, mentre le carezze continuavano. Quel tocco intimo diventava sempre piú profondo e i suoi gemiti sempre piú forti. -Trav...oh...oh Travis!...non..non ce la faccio...- Sentiva il piacere sempre piú vicino e non poteva più resistere. Lui afferròsubito il concetto. Le sfilò l'ultimo insignificante pezzo di stoffa rimasto e abbandonò finalmente anche quei boxer che fino a quel momento lo avevano torturato.  

 L'attesa di quel momento era opprimente. Non c'era più nulla a dividerli. Erano loro due, insieme, da soli. Si guardarono intensamente negli occhi, tutto il resto scomparve intorno a loro.  

Erano solo loro due. Trav e Soph. 

-Ti amo.- lo dissero insieme, la voce spezzata, un'attimo prima di unirsi. Gridavano i nomi l'uno dell'altra in preda alla passione. Si muovevano all'unisono, un corpo solo. Uniti corpo e anima. Quella sembrò la sensazione più giusta mai provata. 

Un solo corpo. Un solo cuore. 

Raggiunsero il piacere insieme, suggellando quel momento con un bacio che racchiudeva in se tutto il loro amore. 

 

Abbracciati, ancora nudi sotto le coperte, Travis e Sophie si tenevano stretti, come a temere che uno dei due potesse scappare via dall'altro. I loro respiri si erano regolarizzati e i loro cuoribattevano tranquilli allo stesso ritmo. Sophie si voltò tra le braccia di Travis per incontrare il suo sguardo, gli occhi velati di lacrime. -Cosa faremo adesso? Come finirà?- Il timore aveva preso di nuovo il sopravvento. Stava rovinando quel momento, lo sapeva, però era inevitabile per lei non pensare a cosa sarebbe successo quel giorno. Lui in un primo momento si mostrò preoccupato, poi una strana luce illuminò i suoi occhi. Le sorrise con tutta la gioia che aveva in corpo. -Io ti amo. E tu mi ami.- Anche lei non poté trattenersi dal sorridere a quelle parole dal sapore così dolce. Le prese il viso tra le mani e la fisso con uno sguardo che significava più di mille parole 

-Questa non è la fine. Questo è il nostro inizio.- 

 

 

*Note dell'autore* 

Ciao a tutti :) mi presento, io sono Steph e questa è la prima storia originale che scrivo. Ho deciso di iniziare con una One Shot sia perché chiunque così ha facilità a leggerla, e sia perché ho voluto fare una prova a pubblicare una mia storia qui su Efp. Ribadisco che questa è la prima storia che scrivo e ciò mi ha emozionato parecchio. Per questo chiedo a chiunque si ritrovi a leggerla di lasciarmi una recensione o un messaggio in cui esprimete i vostri pareri e impressioni, ciò che vi è piaciuto(se c'è qualcosa lol) e ciò che invece c'è da migliorare(taaaanto!). Ringrazio in anticipo chi mi scriverà e ringrazio anche tutti colore che leggeranno, sempre se qualcuno lo farà... 

P.S.: Per qualunque domanda non esitate a chiedere! Vi aspetto ;)  

Un bacio, Steph x

   
 
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