Se fosse stata un’artista, quello avrebbe potuto essere il suo momento di massima ispirazione.
Se fosse stata una poetessa, avrebbe composto i suoi migliori versi.
Se fosse stata una pittrice, avrebbe dipinto il suo quadro migliore.
Se fosse stata una cantante, avrebbe intonato le note più alte e strazianti al tempo stesso. Eppure niente di tutto ciò sarebbe stato abbastanza espressivo per descrivere il suo stato d’animo. 
“Soltanto i più forti fanno i conti con la solitudine. Gli altri la riempiono con chiunque”
Affrontare la solitudine può essere atroce alle volte,  come rimanere sott’acqua troppo a lungo, senza possibilità di scelta, puoi soltanto cercare di resistere il più possibile, prima di lasciarti andare. Altre volte invece la solitudine decide di mascherarsi, di scavare dentro il nostro cuore come un tarlo, mascherato da quella finta sicurezza che sfoderiamo quando beviamo un cocktail con le amiche, oppure spendiamo una cifra esorbitante per un completino intimo firmato da ammirare poi nel cassetto senza avere mai il coraggio di indossare.
La verità fa male, ma è giusto che ognuno di noi cominci ad accettare una delle grandi massime della vita su questa terra: tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia accanto. E non parlo di un’amica, un cane o una bottiglia di Gin, parlo di quel qualcuno speciale,  quello di cui diciamo non ci importi nulla e poi sbirciamo ogni minuto con la coda dell’occhio, quello che quando appare il suo nome sullo schermo il cuore sprofonda di un chilometro sottoterra: lui.
E quando sentiamo l’effetto che ci fa, allora lo comprendiamo fino in fondo, che quel vuoto che sentiamo dentro ha una forma, quella del suo viso, della sua voce, dei suoi occhi, e che come in qualsiasi puzzle che si rispetti, quello spazio non può essere riempito da un altro qualunque pezzo della scatola, ma soltanto da quello per il quale è stato creato.