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Autore: Letizia25    02/11/2014    11 recensioni
Ogni persona ha dei mostri dentro di sé che ha paura ad affrontare.
Tra queste ci sono quattro ragazzi alle prese con i loro piccoli e grandi problemi.
Calum è il classico donnaiolo.
Michael cerca quella parte di sé che ha perso ma a cui non ha mai rinunciato.
Ashton è perdutamente innamorato di una persona che forse non potrà mai avere e non sa più dove battere la testa.
Luke ancora non riesce a capire i propri sentimenti.
Una storia che parla di come superare le proprie paure, di come sconfiggere i mostri insidiati dentro, anche solo per la persona che si ama.
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Trailer: http://youtu.be/pclPEe9vuBM
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Storia a quattro mani con Hazel_
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter three - Wild heart. 



«Allora Michael, che colore?» gli chiede sorridente Linda, la sua parrucchiera di fiducia.
Gli fa strano questa cosa, la sua tinta verde è durata la bellezza di due mesi e mezzo, si è stupito da solo perchè ha fatto un nuovo record, come gli direbbe Ashton. 
Si è praticamente tinto i capelli di tutti i colori possibili ed inimmaginabili, e ora come ora gli viene in mente solo l'azzurro, quasi blu, dei meravigliosi occhi di Spencer. 
«Falli blu, ma non troppo scuri.» risponde quindi il ragazzo, e Linda intuisce già qualcosa.
«Su chi devi fare colpo?» 
«Una vecchia amica.» 
Linda sorride e prende in mano il barattolo della tinta. «Vecchia quanto Spencer Dallas?» gli domanda, perchè ormai sa già che se Michael necessita di fare colpo su una ragazza, quella è sicuramente la sua Spence. 
Il ragazzo non fa in tempo a risponderle perchè il telefono inizia a vibrargli nei pantaloni, così lo tira fuori e sbarra gli occhi alla vista del destinatario e «Spencer vuole vedermi tra un'ora e mezza al “Chez Marie”.» dice col cuore che ha i battiti praticamente incontrollabili, così Linda scuote la testa e ride. 
«Tra un'ora e mezza sarai lì con la tua bella ragazza, quindi dille di sì e porta la tua testa qua da me.» 
Michael digita una risposta semplice e chiara sul telefono in circa dieci secondi, ed è così felice che deve mordersi il labbro inferiore per non esultare davanti a tutti. 

«È carino questo posto - commenta Leah sedendosi sull'erba fresca ed incrociando le gambe, mentre Calum ci si getta praticamente, facendola ridere - non sapevo nemmeno della sua esistenza.» 
Il moro ride ed incrocia le braccia dietro alla testa, inspirando l'aria fresca a pieni polmoni.
«Beh, diciamo che lo abbiamo scoperto io e i miei amici. Prima c'era soltanto una distesa di erba altissima, poi abbiamo pensato che questo posto fosse perfetto per noi, dato che è praticamente isolato da tutto e da tutti.» le dice Calum, quindi lei si sposta più vicino a lui.
«Perciò siete arrivati tu e i tuoi amici con dei tagliaerba e avete raso al suolo quell'enorme distesa?» ridacchia la bruna e Calum la imita. 
«È andata proprio così, solo che ci hanno pensato Michael e Ashton, dato che Luke è troppo pigro per farlo quindi dopo neanche cinque minuti era già stanco, e io sono troppo bello per stare lì a sudare.» 
A quel punto Leah scoppia in una fragorosa risata che gli fa battere il cuore più forte del solito. «Certo Calum, chiaramente.» anche lei lo imita, sdraiandosi al suo fianco, e a quel punto il moro si volta ed inizia a guardarla con un sopracciglio inarcato. 
«Stai dicendo che non sono bello?» borbotta prendendola per i fianchi ed avvicinandola a sè. 
«Caro Hood, se stai cercando di torturarmi facendomi il solletico perdi soltanto tempo, io non lo soffro.» lo informa Leah con un sorrisetto stampato sul viso mentre lui la lascia e si mette a ridere. 
«Sei la prima ragazza che conosco che non soffre il solletico.» commenta ridacchiando.
«E tu sei il primo bassista che conosco.» ammette la bruna scostandosi una ciocca di capelli dal viso, mentre Calum la guarda confuso. 
«Come fai a saperlo?» 
«Diciamo che eri brillo come non mai quando me lo hai detto, eravamo allo Starlight e ci hai provato con me offrendomi una birra.» 
Calum si gratta la testa imbarazzato, mentre Leah ride di gusto per la sua reazione. 
«Okay, a te cosa piace fare invece?» il moro si ricompone e torna serio, ponendole poi questa domanda. 
«Io amo scrivere - gli risponde lei con un sospiro - è praticamente una cosa genuina per me, mi viene naturale e mi ritengo piuttosto brava. Però scrivo solo a livello personale.» 
Calum non parla, si limita solo a guardarla perchè ancora non ci crede, questa ragazza è piena di risorse. 
«Non dirmi che ti metterai a ridere, o mi prenderai in giro perc-» non le da il tempo di finire la frase dato che la anticipa con una risposta che Leah non si aspettava di ricevere. 
«Adoro questa cosa di te, e mi piacerebbe davvero leggere qualcosa.» ammette il moro con un lieve sorriso sulle labbra, che fa sorridere pure Leah. 
«Okay io ti prometto che ti farò leggere qualcosa a patto che tu mi faccia sentire qualche canzone.» gli porge la mano e il ragazzo la guarda per poi stringerla sorridendo. 
«Accetto.» dice soltanto, e adesso l'unica cosa che vorrebbe fare è baciare Leah con tutta la voglia che ha in corpo, senza fermarsi nemmeno un secondo per riprendere fiato, quella ragazza lo uccide, lentamente, indolore, lo fa a pezzetti e lui nemmeno se ne accorge, è così accecato dalla sua bellezza che proprio non si rende conto di essere sul punto di darle quel bacio che nemmeno tutta la sua pazienza riesce a trattenere, piuttosto è la sua impulsività a venire fuori, questa volta. 
«Calum, che fai?» gli chiede all'improvviso la bruna, arrossendo e allontanandosi da lui di poco. 
«Oh mio dio Leah, perdonami - si scusa lui insultandosi mentalmente - non so che mi sia preso…» 
E mentre Calum ride cercando di scrollarsi di dosso quel nervosismo che ha da qualche secondo, Leah si ricompone e prende la borsa, per poi alzarsi da terra. «Devo andare.» taglia corto sistemandosi nervosamente una ciocca di capelli dietro all'orecchio. 
«È successo qualcosa? - le chiede il moro, alzandosi pure lui - È per poco fa, non è così?»
Leah scuote la testa, chiude gli occhi e si lecca le labbra, contemporaneamente. «Le voci su di te che girano le sento pure io Calum, credevo che fossi diverso, mi dispiace.» 
E per la seconda volta in quella giornata il bassista si maledice, perchè è quando Leah s'allontana che capisce che quella sensazione che lo opprime da diversi giorni è dovuta proprio a lei. 

Quel pomeriggio, Luke ed Ashton sono riusciti finalmente ad andare in quel locale di cui tutti parlano da un mese a questa parte, sperando che il padrone sia interessato ad una loro esibizione lì. Così, alle quattro di pomeriggio entrambi si sono ritrovati, stranamente, puntuali davanti la porta del Sunset e sono entrati, ansiosi come non mai più motivi.
Ashton aveva il cuore che batteva così forte da stordirlo, a causa del semplice fatto che Luke e lui erano totalmente da soli. Era un’uscita soltanto tra loro due. Una cosa che non era mai successa da quando si conoscevano. Ma non era solo questo a renderlo ansioso. Perché, l’altra causa, quella più importante, era che quell’incontro l’aveva organizzato proprio Luke. L’idea era partita proprio dal biondo e Ashton non riusciva ancora a capacitarsi del perché Luke avesse chiesto proprio a lui di uscire per andare in quel locale. Solitamente chiedeva a Calum o a Michael cose del genere, ecco perché non riusciva ancora a capacitarsi di questa specie di invito.
Luke invece, era ansioso perché sperava davvero con tutto il cuore che il padrone del Sunset acconsentisse a lasciarli suonare lì, almeno per una sera. E la prima persona che gli era venuta in mente per andare in quel locale era stata il batterista. Non sa il perchè. Sa solo che il suo chiodo fisso, ormai, da un mesetto buono, è il riccio. E non riesce a capire quali emozioni prova quando si trova in sua compagnia. Si sente felice, leggero, eppure al tempo stesso un’ansia strana gli attanaglia cuore e stomaco, e lui non riesce a capirci assolutamente niente.
Il padrone del Sunset li aveva accolti ed aveva ascoltato pazientemente la loro offerta. 
Neppure dieci minuti dopo, Luke ed Ashton sono seduti al bancone, con un sorriso bellissimo sui loro volti ed una coca cola in mano.
«Ha accettato! Ha accettato!» esclama il biondo per la terza volta, non riuscendo ancora a crederci sul serio. Suoneranno al Sunset tra poco, e lui già non vede l’ora.
Ashton lo osserva rapito, non riuscendo a capire come mai possa trovarsi accanto ad un ragazzo così perfetto come il biondo. Perché sì, per Ash Luke è perfetto, in tutto e per tutto, perfetto quando si incazza, perfetto nella sua dolcissima timidezza, perfetto con la sua enorme ansia da palcoscenico. Luke è la perfezione fatta persona, perché i suoi difetti sono proprio quel tocco in più che lo rendono unico e bellissimo e prezioso agli occhi del riccio.
Il cuore del batterista non riesce a fermarsi neanche un secondo a causa di Luke, neppure quando un ragazzo molto carino con gli occhi verdi chiaro ed i capelli neri come la pece non gli si avvicina per offrirgli da bere. Ash, non sa perché, ma accetta con piacere, ed inizia a parlare con il nuovo arrivato, lasciando Luke da solo a fantasticare sulla loro futura esibizione.
Però Ashton non sa che la testa del suo amico è completamente riempita da pensieri su di lui. Perché Luke non riesce a smettere di pensare al riccio, neppure volendo, specialmente adesso che il suo amico non lo sta calcolando minimamente da quanto lui e l’altro ragazzo hanno iniziato a chiacchierare. Ashton no sa che Luke vorrebbe essere al centro della sua attenzione, non sa che Luke vorrebbe tantissimo stringerlo a sé in quel preciso istante come se non ci fosse un domani.
Sente una morsa al cuore che gli mozza il respiro e gli fa girare un po’ la testa. Non sta bene, specialmente adesso che i suoi occhi non incontrano altro che la schiena del riccio seduto accanto a lui. Lo sente ridere ad una battuta dell’altro, e subito una rabbia sorda gli nasce dentro. E senza ragionare neppure per un istante, si alza e si avvicina ad Ashton, poggiando il braccio sulle sue spalle. Automaticamente il batterista circonda il fianco di Luke con il braccio. Ed entrambi stringono l’altro a sé, come se fosse una dolcissima abitudine.
L’altro ragazzo osserva Luke che, per tutta risposta, gli rifila un’occhiataccia. Allora il ragazzo dai capelli scuri inventa una scusa e se ne va subito, lasciando gli altri due sollevati e soddisfatti.
Ashton, da quando Luke lo ha stretto a sé in quel modo davanti all’altro, con fare un po’ possessivo, ha smesso di respirare, di ragionare lucidamente, di percepire il mondo attorno a sé. Perché non era mai successo che Luke arrivasse a tanto con lui, ed il fatto che abbia guardato l’altro in quel modo, manda Ash ancora più in confusione, perché non riesce a capire i sentimenti del suo amico.
Luke, invece, non riesce ancora a capire per bene cosa abbia combinato. Cioè, ha agito d’impulso, come per voler marcare il fatto che Ashton sia suo. Cosa che non è vera e non è reale. Perché per lui Ash è un amico, e nulla più.
E allora perché ha reagito così? Perché voleva Ashton solo per sé in quel momento, senza che l’altro gli ronzasse attorno con occhi languidi?
Sospira e si passa la mano libera tra i capelli, mentre il suo braccio non si decide ad allontanarsi dal riccio. Perché Luke deve ammettere che, con il corpo di Ash così vicino al suo, si sente maledettamente bene e vorrebbe tanto che questa sensazione non abbia mai fine.
Ashton non è da meno. Aveva sempre desiderato che accadesse una cosa simile tra lui e Luke, ed ora che è successa, non riesce ancora a crederci. Ha bisogno di qualche istante prima di metabolizzare bene la cosa, per poi rendersi effettivamente conto che il braccio di Luke è veramente sulla sua spalla e che Luke lo sta veramente stringendo a sé.
Entrambi, senza che l’altro se ne accorga, sorridono, con il cuore gonfio di una felicità nuova, una felicità che sanno di poter ricevere solo dalla persona che stanno stringendo in quel preciso momento.

Michael arriva da “Chez Marie” che Spencer è già lì da pochi minuti, però gli sorride timidamente non appena lo vede. 
«Hey!» fa lui togliendosi gli occhiali da sole. 
«Ciao, se sapevo che eri dal parrucchiere rimandavamo, solo che oggi era l'unico giorno libero.» gli dice la bionda con un tono di scuse. 
«Non preoccuparti - entrambi si siedono al tavolino che Spencer aveva occupato quando era arrivata e Michael già inizia ad essere geloso delle sue parole - che devi fare in questi giorni?» 
Ma prima che la bionda possa rispondergli, la cameriera bassa, mora e carina piomba al loro tavolo pronta a prendere le loro ordinazioni perchè secondo lei "con un buon cappuccino davanti si parla decisamente meglio", quindi entrambi prendono quello che la ragazza ha consigliato e ridono insieme per la simpatia di quest'ultima. 
«Ho molti compiti da fare, poi ho iniziato a lavorare.» gli risponde quindi Spencer. 
«Wow, dove?» 
«Allo studio fotografico vicino casa mia, faccio l'assistente alla fotografa, è un'amica di mia madre.»
 Michael sorride sornione perchè sa quanto la sua Spence ami il mondo della fotografia, e sa anche quanto sia innamorato di lei. «Sono davvero contento per te.» ammette posando dolcemente la sua mano sopra a quella più piccola della ragazza di fronte a sè, che però non ritrae. 
«Ti ringrazio, Mike» 
E vanno avanti con questa conversazione per chissà quanto tempo, e possono chiaramente ammettere che non solo i cappuccini hanno aiutato a facilitarla, ma anche quest'affinità che c'è fra di loro, e ormai nemmeno Spencer può più negarlo, dato che è fermamente convinta di essere ancora tremendamente innamorata di Michael Clifford.




Lezel
Bellissimi, buona sera! Prima di tutto, mi scuso immensamente per l'ora a cui sto postando il capitolo, ma sono tornata alle nove e mezzo da Torino e far doccia e tutto il resto, ho trovato solo ora un po' di tempo (il bello è che devo anche finire di studiare -.-", ma va beh).
Allora, parlando del capitolo, cosa ne pensate?
Cal si comporta da stupido e ne paga le conseguenze, Mike e Spence che escono (finalmente!) e Luke geloso (?).
Speriamo tantissimo che vi sia piaciuto e, beh, a domenica prossima!
Come sempre grazie infinite per tutto, siete meravigliosi! Spero solo che siate diminuiti solo a causa della scuola e non perchè non vi piaccia più la storia :).
Detto questo, scappo e vado a rispondere alle vostre bellissime recensioni!
Un bacione immenso e a presto, Lezel <3
   
 
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