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Autore: LoonyZombiee    03/11/2014    2 recensioni
-Estratto dal Capitolo 9-
"Lo guardo, mi guarda e poi mi bacia con tutto l’amore che ha in corpo ma io non ricambio. Si stacca e guardandolo con gli occhi vitrei rispondo “non avevo bisogno di un bacio, avevo bisogno di un abbraccio” me ne sto andando ma lui mi stringe tra le sue grandi braccia e per un po’ sento che questo gesto basti per cancellare tutto quello che ho sofferto. Mi aggrappo a lui stringendolo forte come se non volessi farlo andare più via. E’ strano perché Thiago potrebbe ferirmi più di tutte le cicatrici aperte che ho ma in questo momento è l’unica cosa che può tenermi salva."
***
Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Cris Morena; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Erotico, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hija de la luna '
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Capitolo 13: No vuelvas a lastimarme.

 

“Voglio vederlo!” urlo.

“Mar lo capisci che stavi per morire, non dovresti stare in piedi e nemmeno agitarti così!”

Me ne frego di quello che sta dicendo Nico, con uno spintone lo supero ed entro dentro la stanza.

C’è puzza di disinfettante e sulle pareti completamente pitturate di bianco si riflette più abbagliante che mai la luce del sole.

Sopra a un comodino laccato di bianco c’è un bicchiere d’acqua che ha vicino un vaso di fiori con un girasole dentro.

Affianco c’è un lettino, una flebo, e il ragazzo che ha rischiato la vita per me.

Afferro la sedia di legno che è posta vicino al letto e con molta delicatezza mi siedo, lui sta dormendo.

Ha i capelli abbastanza spettinati, un espressione beata e la pelle più bianca del solito.

Lo accarezzo con tutta la leggerezza possibile soffermandomi sul naso delicato, la bocca fine e il neo che ha sulla guancia destra.

Non gliel’ho mai detto, ma quel neo mi piace proprio tanto.

A guardarlo così sembra quasi un angelo, e per un momento mi attraversa il pensiero che potrebbe volare via da me.

Gli stringo la mano accarezzandogli le nocche e girando il palmo verso di me, poi intreccio le mie dita alle sue, se sta per volare devo accertarmi di tenerlo ben stretto per impedirgli di farlo.

Lo guardo e sono talmente sovrappensiero da non accorgermi che ha ricambiato la stretta alla mano.

Osservo il suo viso speranzosa, lui dopo poco sbatte le palpebre e infine posa il suo sguardo su di me ed io non riesco a trattenere un sorriso.

“Mar” dice con voce flebile “Sono in paradiso?”

“Ma no scemo sei all’ospedale”

Cerca di tirarsi su ma le fitte che ha al corpo glie lo impediscono.

“Eii aspetta ti aiuto io”

Sposto il suo cuscino contro la testiera del letto così lui può mettersi seduto ed appoggiare la schiena lì.

“Che mi è successo? Io…io dovrei essere morto ed anche tu. Bartolomeo non mi ha dato l’antidoto.”

“E’ stata Justina, l’ha dato a Luz per impedire che si buttasse anche lei. Per quanto riguarda te per fortuna alcuni vigili del fuoco avevano messo un tappeto elastico ma quando ti sei buttato non avevano finito di sistemarlo così l’impatto ti ha fatto comunque male ma almeno non sei morto e sei tutto intero”

“Sono felice che tu sia salva” dice.

“Sono felice che tu sia vivo” rispondo.

Lui mi sorride e allunga una mano per accarezzarmi una guancia, quanto il dolore al braccio glielo permette.

“Thiago…mi hai salvata”

“Mar, se fossi morta non avrebbe avuto più senso vivere. Ho pensato a tutte le cose che dovevo ancora dirti. Tipo che amo i tuoi capelli che sono così lisci e morbidi. Amo il tuo sorriso perché è un sorriso da bambina, così vero e sincero che mi riempie di gioia di vivere. Amo quando fai il broncio perché in quel momento sei adorabile. Amo quando ti mordi il labbro inferiore perché mi fa venire voglia di farti mia. Amo quando sei gelosa, quando t’arrabbi, quando ridi, quando vivi. E amo tanto anche le tue labbra perché sono così belle e carnose che sono da dipendenza. Mar, io amo tutto di te, anche le cose che odi di te stessa. Io non potevo lasciarti andare senza averti detto tutte queste cose, senza che tu mi perdonassi per tutto quello che ti ho fatto.” Si blocca per riprendere fiato poi conclude dicendo ”Solo quando stavo per perderti per sempre ho capito che sono stato un coglione”.

“Sì è vero” gli rispondo con sorriso enorme perché non posso fare a meno di cedere alla bellezza di tutto quello che ha detto.

Non posso credere che stava rinunciando a tutto il suo futuro per me.

Lui all’inizio è sorpreso poi sorride e mi chiede “Mi hai perdonato?”

“Sì. Diciamo che il tuo quasi suicidio ti ha fatto guadagnare dei punti bonus”

“Allora lo tenterò più spesso”

“Provaci ancora e giuro che sarò io a buttarti dal tetto di un palazzo e prima mi assicurerò che non ci sia nessun trampolino a salvarti” 

Lui ride ed io aggiungo “Sono seria, Thiago. Ho pensato che se fossi morto tu una parte di me sarebbe morta lì con te” lo dico senza riuscire a trattenermi subito dopo mi mordo il labbro e abbasso lo sguardo per l’imbarazzo.

“No Mar, non morderti il labbro che non posso saltarti addosso!” dice facendomi il suo sorrisino malizioso.

“Io…io ho lasciato Rama” dico tutto d’un fiato.

“Che?” il suo sguardo s’illumina e vedo che sta facendo uno sforzo per contenere tutta la felicità.

“Non fomentarti Bedoya, ho bisogno di tempo”

“Tempo per cosa?”

“Thiago io voglio riprovarci con te. Anch’io ho capito qualcosa quando ho rischiato di perderti. Ho capito che voglio stare con te, non con Rama. Per quanto lui mi piaccia il sentimento che provo per lui non è così forte come quello che provo per te.”

“Quindi?” mi chiede speranzoso.

“Quindi ho bisogno di tempo. Voglio essere sicura che se mi rimetto con te non è perché hai rischiato la vita per salvarmi, ma perché ti amo davvero”

“Io ti aspetto”

“Anch’io” mi alzo in piedi e mi dirigo verso la porta “Quindi vedi di rimetterti in sesto Bedoya”

Lui sorride “Puoi contarci”

 Io sto per uscire poi ho un ripensamento.

“Te l’ho mai detto che amo il tuo neo?” gli sorrido e poi mi chiudo la porta alle spalle con l’immagine di Thiago che ha finalmente un viso sereno.

 

Una settimana dopo l’hanno rilasciato, per un po’ di tempo dovrà stare sulla carrozzella ma per il resto sta bene ed è felice d’essere tornato a casa.

Tefy gli sta sempre appiccicata e so che forse ha doppi fini, però lo sta aiutando ed è seriamente preoccupata per lui. Si sta fingendo gentile anche con me, ma molto probabilmente sta tramando qualcosa alle nostre spalle.

Sinceramente però,  è l’ultima cosa di cui mi importa perché in questi giorni sono troppo di buon umore. Ieri mattina è arrivata la notizia che hanno arrestato Bartolomeo e Justina, domani ci sarà il processo ma per quello che si dice come minimo una trentina d’anni non glieli toglie nessuno.

 

Rama non ha preso troppo male la nostra separazione, ha capito benissimo quello che sto provando però tuttavia mi evita. Anche Tacho è un po’ distaccato, per non parlare di Alelì che si rifiuta categoricamente di rivolgermi la parola anche se mi è grata perché ho contribuito all’arresto di Barto e Tina.

L’unica che mi tratta come sempre è Jazmin.

E’ da tanto che non avevo una migliore amica, dopo che la mia è morta ho costruito una barriera che respingeva tutti. Con lei però non posso, abbiamo storie simili e poi mi capisce. E’ disponibile ed è sempre pronta a difendermi e a sostenermi e lo stesso vale per me.

 

Sta sera faremo una festicciola qui alla fondazione BB che è stata ribattezzata Casa Magica.

Festeggiamo il ritorno di Thiago e la cattura di Bartolomeo e Justina.

Mi metto un vestito blu notte con il corpetto a cuore e una gonna fino al ginocchio in tulle, poi ci abbino dei tacchi. Jazmin invece si è messa un vestito arancio che con la sua carnagione sta benissimo e poi riflette tutta la sua solarità.

 

Il salone è pieno di festoni e adesso quelle scale immense non mi mettono più soggezione perché so che anche i problemi più grandi possono essere risolti.

Nico e Cielo stanno ballando insieme e lo stesso vale per i bambini.

Jazmin volteggia felice tra le braccia di Tacho, mentre Thiago sta in un angolo a parlottare con Tefy (sì Cielo ha voluto invitare pure lei) appena mi vede mi fa un sorriso, io ricambio ma poi mi sento in colpa per via di Rama ma guardandomi intorno mi accorgo che non è nella sala. 

Nella testa mi si accende un campanellino d’allarme così mi dirigo a passo spedito verso il cortiletto interno.

Lo trovo seduto sullo scalino davanti alla stanza dei ragazzi con una bottiglia di birra in mano.

“Rama!” dico fiondandomi verso di lui.

Lui alza appena lo sguardo, ma al posto della sua solita espressione dolce vedo una faccia arrabbiata.

“Che stai facendo?!?” mi siedo vicino a lui e tento di togliergli la bottiglia di mano ma nonostante sia brillo ha i riflessi ancora buoni infatti con un gesto la allontana da me.

“Non fingere che ti importi di me” dice con una voce dura e uno sguardo penetrante.

“Rama ma che dici certo che mi importa di te!” rispondo riuscendo a togliergli la bottiglia di mano.

“Sì ma non t’importa di spezzarmi il cuore vero?” dice con un tono ancora più duro di prima

“Io…”

“Finchè ti sto appresso non ti interesso appena mi fidanzo ‘No Rama sono troppo gelosa io mi sono accorta che mi piaci’ “ dice scimmiottandomi poi aggiunge “io ci ricasco e tu poi torni da Thiago, è così che funziona, no?”

“Rama stai dicendo cose senza senso!”

“No perché a te piace che tutti ti vengano dietro, ti piace vedere come sei brava a farli impazzire, vero?” continua avvinandosi pericolosamente “forse aveva ragione Thiago, sei una puttana” dice.

A quel punto non resisto, ubriaco o no questo non doveva dirlo. Gli tiro uno schiaffo in pieno viso.

Lui all’inizio sembra sorpreso poi prima che io faccia in tempo ad andarmene si avvicina bloccandomi le mani sopra la testa, infine mi urla contro “Lo capisci che nessuno ti amerà mai come ti amo io?”.

Detto questo mi bacia, sento il suo alito che sa di alcool e nel suo bacio c’è una violenza che non centra niente con Rama.

Continua a baciarmi nonostante io mi divincoli e faccia dei versi di lamentela che vengono soffocati dal suo bacio, senza che me ne rendessi conto ho schiuso le labbra quindi lui ha completa via libera.

Poi una sua mano libera la presa, afferra prima una gamba e poi l’altra costringendomi a mettermi seduta sopra di lui.

Si stacca un attimo per prendere fiato e dire “come il nostro primo bacio, ricordi?” per un attimo mi sembra il Rama che conosco poi nei suoi occhi c’è un luccichio malefico.

“Smett…” non faccio in tempo a finire la frase che lui ha insinuato la sua lingua dentro la mia bocca.

Continua a baciarmi in questo modo violento ancora un altro po’, poi la sua mano lascia la presa una seconda volta per finire sotto la mia gonna. 

Sfiora l’elastico delle mie mutandine, io sento dei brividi di freddo ma per fortuna poi risale.

Temo d’aver tirato un sospiro di sollievo troppo presto perché si la sua mano si è allontanata dalla mia femminilità ma si sta avvicinando pericolosamente al mio seno. Poi avvolge la coppa del reggiseno e stringe. Mio malgrado mi ritrovo a fare dei versi di piacere e una sensazione estranea mi invade tutto il corpo. Rama sta per mettere la mano sotto la coppa quando una voce stridula ci interrompe.

“Vedi te l’avevo detto che non dovevi fidarti!” urla Tefy.

Affianco a lei c’è Thiago che ha un’espressione indecifrabile lo chiamo con un tono supplichevole. 

“Tu” sbotta Rama. Gli si avvicina e lo colpisce con un pugno ben assestato in viso, lui è troppo sorpreso per parare il colpo mentre Tefy ha una faccia terrorizzata.

Quando sta per colpirlo ancora io mi metto in mezzo afferrandogli il braccio.

“Che fai!” strillo.

“Mar non capisci che ti farà soffrire? Io no perché io ti amo”

“Rama sei ubriaco e non sai quello che stai dicendo”

“Sì che lo so. Io ti amooo! Vuoi che anch’io rischi la mia vita per te, bene io lo faccio!” mi bacia con irruenza e poi si allontana.

“Fermati!” dico ma lui con uno strattone si libera della presa, fortunatamente in quel momento entrano Jaz, Cielo, Nico e Tacho e quest’ultimi due se lo portano via mentre continua a strillare “Io la amo, io la amo!”.

 

Gli altri mi fissano, io sento gli occhi inumidirsi ma so che tanto non piangerò.

Sono troppo sconvolta per dire o fare qualsiasi altra cosa così mi chiudo in camera.

Dopo un po’ con mia grande sorpresa entra Thiago, è in piedi e si sta reggendo allo stipite della porta.

“Sei impazzito?” gli dico andandogli in contro poi lo accompagno sul mio letto.

Lui si sdraia poi allarga le braccia e mi fa cenno di appoggiarmi sul suo petto.

Lo faccio e subito mi sento protetta, sento il suo calore fondersi col mio e il suo battito accelerato proprio come il mio.

“Come stai?” mi chiede.

“Male. Quelle cose dette da lui fanno male. E’ Rama capisci? Una delle persone che m’è stata sempre affianco da quando sono arrivata qui, con cui ho condiviso pure una relazione e adesso…adesso si comporta così, se non foste arrivati voi io non so che sarebbe successo”

“E’ tutto apposto, non è successo. Ci sono io qui e se ti ha detto quelle cose era solo perché era ubriaco”

“Fa male lo stesso” dico.

“Lo so” risponde poi mi lascia un bacio sui capelli.

Mi giro e lo guardo negli occhi. Lui abbassa lo sguardo per guardare me poi con tutta la dolcezza del mondo mi bacia a stampo ed io ricambio baciandolo con la lingua e stiamo così fino a che non ci addormentiamo l’una tra le braccia dell’altro.

 

“Piccola svegliati…COSA CI FA THIAGO NEL TUO LETTO!” urla la mattina dopo Nicolas.

“Nico cosa strilli?” dico con la voce impastata dal sonno.

“Buongiorno amore” dice Thiago baciandomi ma in quel momento Bauer mi afferra allontanandomi da lui.

“Tu la piccola non la tocchi! Ditemi che non è successo quello che penso!”

“Nico non abbiamo fatto l’amore” dico.

“Sei troppo piccola per usare quella parola” risponde lui.

“Nico!” gli tiro uno schiaffetto affettuoso sorridendo, lui mi bacia sui capelli e dice che mi devo preparare perché faremo colazione tutti insieme poi fa per andarsene ma io lo fermo.

“Rama come sta?”

“Meglio tranquilla” mi sorride e poi se ne va.

 

“Allora questo significa che siamo tornati insieme?” mi dice Thiago abbracciandomi da dietro e lasciandomi alcuni baci sul collo.

Io mi giro verso di lui “Vedremo” gli dico baciandolo “Ora vado a prepararmi” esco sorridendo e facendogli l’occhiolino.

 

Vado in bagno mi lavo con una serenità che non provavo da molto tempo.

Mi vesto mettendo un toppino in pizzo nero e dei pantoloncini neri stinti e poi i miei soliti anfibi nel medesimo colore che mi fanno più alta.

Appena esco dal bagno incontro Rama che appena mi vede si alza tutto agitato iniziando a pormi mille scuse.

“Mar…io veramente non so cosa mi sia preso non avrei mai voluto dirti quelle cose e fare quello che ho fatto. Mi dispiace, davvero”

Senza dire niente lo stringo e insieme ridendo e scherzando andiamo in cucina, proprio come ai vecchi tempi.

Lì ci sono tutti ad aspettarci, Thiago ha deciso di lasciare la sedia a rotelle e adesso riesce a muoversi abbastanza bene. In realtà è un po’ strano perché i medici gli avevano dato un paio di giorni ma evidentemente è molto più forte e fortunato di quello che pensavano.

 

Accendiamo la tv è parte il giudizio sul processo di Justina e Bartolomeo. Il giudice un tipo con la pelata, degli occhiali e il naso aquilino, elenca tutte le loro colpevolezze. Poi fa parlare alcuni testimoni, alcuni sono vecchi ragazzi della fondazione BB, tra di loro c’è anche Malvina.

Poi declama la condanna “Visto che i due imputati Justina Medarda Garcia e Bartolomeo Bedoya Aguero sono stati dichiarati colpevoli è mio compito annunciare la loro pena, sono condannati entrambi a cinquant’anni di carcere”

“Sììììììììììì” urliamo tutti in coro, tutti tranne Thiago.

Lui si limita a fissare lo schermo in silenzio poi si alza dalla sedia ed esce dalla stanza.

Io gli corro dietro.

“Eii” dico prendendogli il viso tra le mani.

Lui mi fa un debole sorriso e aggiunge “Sto bene”.

“Thiago non devi fingere con me, lo so che ti fa male perché Barto dopo tutto è l’uomo che ti ha cresciuto. Non devi confondere le due cose. A te nonostante tutto a voluto bene, e questo è l’importante. Tutti sbagliamo, Thiago. Siamo esseri umani è nella nostra natura e tu non devi sentirti in colpa perché gli vuoi bene, è tuo padre ed è giusto così” gli accarezzo il viso.

“Aveva ragione quel tipo…leggi dentro le persone. Lo devo aggiungere alle cose che mi piacciono di te” dice baciandomi.

“Andiamo” lo trascino via dalla casa.

 

Lo porto nella piazza e lo faccio sedere sulla fontana. Alcuni petali di gelsomino sono caduti là dentro seguendo la corrente e disegnando cerchi particolari. L’aria è impregnata dal loro profumo, proprio come il giorno in cui ci siamo conosciuti. 

“Mar, perché mi hai portato qui?”

“Come non ti ricordi” dico sorridendogli.

“Secondo te posso scordarmi il giorno in cui ho conosciuto la ragazza che mi ha sconvolto la vita”

“Spero in positivo”

“Certamente” 

Fa per baciarmi ma prima che possa farlo gli metto un dito sulle labbra.

“Thiago, voglio rimettermi con te. Ho scelto questo posto perché è qui che è cominciato tutto, ed è qui che voglio che ricominciamo.”

“Ti amo” mi bacia.

 

 

 

E’ passato un mese da quando io e Thiago ci siamo rimessi insieme.

Oggi finalmente ha preso coraggio e ha deciso di andare a trovare suo padre in prigione.

Io intanto sto aiutando Cielo con i preparativi del matrimonio che verrà celebrato tra una settimana.

Io sarò damigella d’onore insieme a Jazmin, entrambe abbiamo un vestitino con il corpetto in pizzo bianco e una gonna con tulle del medesimo colore lunga fino ai piedi e poi la sposa ha preparato per entrambe due coroncine di fiori bianchi.

“Siete bellissime” dice Rama entrando. Mi fa fare un giro e poi mi annuncia che è tornato Thiago.

Sono talmente contenta che non mi sfilo nemmeno il vestito e corro giù per le scale così come sono.

Gli salto in braccio e lo bacio lui ricambia però quando scendo mi accorgo che accanto a lui, sul pavimento, c’è una valigia nera.

“Che significa?” gli chiedo.

“Mar, ho bisogno di stare un po’ da solo. Non ho nessun problema con te. Sei bellissima, soprattutto con questo vestito e ti amo. Oggi ho parlato con mio padre e mi ha detto che un giorno mi guarderò allo specchio e mi accorgerò che sono esattamente come lui perché nelle mie vene scorre il suo stesso sangue”

“Thiago tu non sei come lui e né lo sarai”

“Ho bisogno di stare un po’ solo. Perdonami”

Detto questo afferra la valigia e se ne va subito dopo avermi lasciato un lungo bacio sulla fronte.

La porta sbatte ed io la fisso chiudersi, impotente.

“Mar, dov’è Thiago?” mi chiede Rama.

“Se n’è andato” rispondo.

 

 

Hola a todos people!

Questo era l’ultimo capitolo della FF. 

Spero che vi sia piaciuto

Ci vediamo con l’aggiornamento di martedì 11 novembre.

Un beso.

Loonyzombiee.

 

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