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Autore: TheBigWingsOfFantasy    03/11/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe se, senza apparente motivo, Mika diventasse il protagonista di The Hunger Games?
Una storia scritta con lo scopo di far divertire voi e me, che mentre la scrivevo stavo morendo dalle risate. Spero vi piaccia e buona lettura.
Genere: Comico, Parodia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I Pacificatori accompagnano ( o meglio, spintonano) me e la ragazza sul treno.
Sono abbastanza confuso, non so come comportarmi.
In un certo senso io la conosco, ma non so se lei si ricorda di me.
Non so se devo comportarmi da amicone, non considerarla o una via di mezzo.
Aspetta, ma perchè mi faccio questo genere di domande. Insomma, c’è una possibilità molto remota che noi due resteremo gli ultimi sopravvissuti, ciò significa che dovremmo combattere.
Sinceramente non me la sento di stringere amicizia con la ragazza che potrebbe uccidermi.
Riappare la nostra accompagnatrice, con il solito sorriso a trentadue denti ed i capelli cotonati.
- Ragazzi, ragazzi! Abbiamo un sacco di cose da fare, studiare una strategia, scegliere gli sponsor, farvi belli per la sfilata e preparare le interviste! Non c’è un minuto da perdere!-
- Lei lo sa che a noi non frega proprio niente?- mi domanda Katniss, quando la donna è ad una portata d’orecchio discutibile.
Fortunatamente è girata di spalle, perciò posso fare di sì con la testa. Tutto ciò non è forse in contrasto con quello che ho penso pochi secondi fa? Si? Perfetto.
Dopo poco arriviamo in una larga stanza con due divanetti ed un tavolino.
- Che facciamo qui? – chiedo incuriosito mentre mi siedo.
La risposta arriva barcollando e cadendo malamente sul divano di fronte al nostro. Lo riconosco, è Haymitch Abernathy, l’ unico vincitore del Distretto 12 ancora in vita, o almeno per ora.
Sì si Mika, continua a sognare, vincerai sicuramente.
Bhe anche lui non è messo benissimo, penso, mentre l’uomo che dovrebbe fornirci la strategia vincente rutta e fa puzzette allo stesso tempo. Siamo fregati.
Effie si batte una mano sulla fronte sconsolata, povera, non dev’essere facile sopportarlo e probabilmente Haymitch pensa lo stesso di lei.
- Haymitch, potresti essere meno rozzo? Smettila di bere, ora a questi ragazzi serve il tuo aiuto –
Finalmente sembra riprendersi, ci guarda, apre la bocca e dice la frase che ogni adolescente di Panem teme di sentire – Nell’Arena non c’è il Wi-Fi –
Il mondo mi cade addosso, come può dirmi una cosa del genere e restare calmo?!
- Nemmeno il 3G?- chiedo speranzoso – No, e un’altra cosa: cominciate a considerare seriamente la possibilità della vostra morte imminente-
Katniss si avventa su di lui furiosamente – Dicci come sopravvivere, razza d’ubriacone!- purtroppo per lei Haymitch si rivela molto veloce e riesce a bloccarla con il piede, mentre le afferra i polsi – Però, sei una ragazza tosta – Dice l’uomo fissando Katniss negli occhi – Forse il distretto 12 ha qualche speranza dopotutto -.
Ehy, ragazzi ci sono anch’ io, consideratemi.
Effie sembra ricordarsi della mia presenza e richiama all’ordine i due litiganti – Haymitch, non puoi esprimere favoritismi fra i tributi ancora in vita – Non l’ ha detto veramente, vero?
- Basta – dico al massimo della frustrazione – Sono un incapace, lo so, ma vorrei tornare a casa dalla mia famiglia, ma se a voi va bene così non rovinerò i vostri piani. Me ne vado in camera –
Esattamente non so dove andare, perciò mi aggiro per il corridoio cercando di capire se è la direzione giusta. – Mika! Aspettami Mika – E’ Katniss – Che vuoi ? – chiedo forse un po’ troppo scorbutico – Vuoi parlare di ciò che è successo prima? Non serve che menti, so già che non posso vincere – Dico amaramente – Non dire sciocchezze, tu vincerai, ne sono certa, il pubblico sarà dalla tua parte – Mi dice lei.
Le sue parole mi colpiscono in pieno. Più che altro è il modo in cui le ha pronunciate, nessuno che io mi ricordi mi ha mai parlato in questo modo, sembra quasi in adorazione.
La fisso più intensamente negli occhi, sembrano lucidi. “E’ molto timida adesso” penso ricordando lo scatto leonino di poco fa. Che cosa le è successo?
Si appoggia alla parete del corridoio, guardando pensierosa un punto davanti a lei. Penso che stia cercando qualcosa d’intelligente da dire per non far morire la conversazione.
- Ti ricordi come ci siamo incontrati? – Mi chiede finalmente.
- Si, certo, è merito tuo se ora sono qui. Ma visto come stanno andando le cose morirò in ogni caso –
Katniss mi tira un pugno sul braccio – Smettila di dire che morirai! – Mi urla addosso.
- Sono solo realista, in che cosa sono forte? Non ho nessuna particolare abilità, a malapena riesco ad aprire il barattolo di marmellata – Penso ricordando le prese in giro dei miei cari fratellini durante la colazione.
La ragazza si avvicina – Non ti devi preoccupare – Dice prendendomi le mani fra le sue – Non ti servono abilità speciali, io ti salverò, come ho fatto quella volta passandoti i compiti di matematica da copiare – Le sorrido grato – Grazie ancora, nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me –
E’ evidente che Katniss vuole continuare la conversazione, ma Effie ci ha finalmente trovati.
- Oh, finalmente vi ho trovato. Ragazzino, voglio che tu chieda scusa ad Haymitch, potrà non sembrare, ma c’è rimasto veramente male, il tuo non è stato un comportamento educato. Ti aspetta nel suo scompartimento, vedi di non fare tardi per il pranzo. Quanto a te, signorinella – dice rivolgendosi a Katniss – sarà il caso di fare un bel discorsetto su certe rozze maniere, completamente inadatte ad una ragaz... – Non riesce a finire la frase che Katniss le rutta sonoramente in faccia e fugge, burlandosi delle difficoltà ambulatorie dovute ai tacchi di Effie, che non riesce ad inseguirla senza rischiare un capitombolo.
Strana ragazza.
Mi avvio per il corridoio, cercando la stanza del mio “Mentore”. Ancora non capisco di cosa debba scusarmi, se mai è lui che dovrebbe chiedermi scusa per aver espresso apertamente un pensiero comune.
Immerso nei miei pensieri finisco a sbattere contro una porta aperta, mi lascio sfuggire un’imprecazione, sperando che Effie non sia dotata di super udito, e mi massaggio il naso dolorante.
- Ehi, io alla tua età nemmeno sapevo cosa fosse, chi te le ha insegnate certe parolacce ? –
A parlare è un Haymitch abbastanza divertito – tutto a posto, riccio ? – O mio Dio, che sopranome originale.
- A parte il gran male alla faccia ed il fatto che stia andando incontro alla morte? Si, certo –
- Dai entra, non voglio che sporchi ovunque con quel naso sanguinante, saremmo in due ad andare incontro alla morte, ma per mano di Effie – Si sposta di lato per lasciarmi entrare nella sua cabina e poi chiude la porta.
Mi sento tremendamente a disagio, mentre Haymitch mi accompagna nel suo bagno e mi fa sedere sul water. Perchè sono così imbranato?
- Tira su la testa – Mi ordina lui. Prende un batuffolo di cotone bagnato ed inizia a pulire il sangue.
Stare troppo vicino alle persone mi rende nervoso, soprattutto quando sono sconosciuti, come in questo caso.
Al distretto 12 andavo dal dottore una volta ogni sei mesi, andarci quando si stava male era un lusso di pochi. Ricordo le sue mani fredde che mi toccavano, di come mi sentissi a disagio a venire toccato da un estraneo, anche se sapevo che il suo interesse era puramente medico.
Adesso provo le stesse sensazioni, ma la situazione è completamente diversa, di sicuro non sto facendo una buona impressione su Haymitch, ma che colpa ne ho io se lui si diverte ad aprire le porte in faccia alle persone. Chissà a che pensa.
Decido di spezzare il silenzio imbarazzante – Effie mi ha detto che dovevo scusarmi con te – Lui resta impassibile – Come mai? – Storco il naso irritato dall’odore d’alcol nel suo fiato – Penso perchè ho perso la pazienza poco fa. Ti giuro, di solito sono calmo ed educato però ...  -
- Tranquillo ragazzino, ci sono abituato – m’interrompe lui – Il fatto è che così facendo cerco di far scattare qualcosa nei tributi, un istinto di sopravvivenza diciamo, la mia è una semplice provocazione –
– Ed ha mai funzionato? – Chiedo timidamente – Bhe... – Si guarda intorno un po’ imbarazzato Diciamo che ci sto ancora lavorando –
Rido, Haymitch non è così male, infondo stava solo cercando di farmi reagire, di tirare fuori il mio coraggio e la combattività.
 - Per caso Katniss ti ha detto qualcosa ? – Gli chiedo senza saper bene perchè.
- Bhe, ci sarebbe una cosa, però lei mi ha detto di non dirtela – Muove la testa da una parte all’altra, furtivo – Ed ovviamente lo farò. Mika, quella ragazza è completamente cotta di te –
Lo guardo, completamente assorto da quella rivelazione. Mi tornano in mente tante piccole cose, dettagli che ho dimenticato troppo preso dalla mia vita, dettagli che per quei cinque secondi mi hanno fatto sorridere, hanno portato un po’ di luce nella mia vita. Tutte quelle cose che Katniss ha fatto per me di cui, come un’idiota, ho capito troppo tardi la vera natura.
- Che posso fare Haymitch? – Chiedo abbastanza sconvolto. Lui appoggia le sue mani sulle mie spalle e mi guarda negli occhi – Ci sono mostri d’ogni genere in quell’Arena, ragazzino, creature raccapriccianti, create da Capitol City per far divertire gli spettatori e per far spaventare voi poveri tributi. Esseri così orripilanti che potrebbero distruggerci tutti, se non fossero controllati dalla Capitale. Si muovono in branco, sono iraconde e non risparmiano nessuno. Hanno artigli, zanne, proporzioni elefantiache ed un’insaziabile sete di sangue. C’è qualcosa di molto peggio di tutto questo, lo sai? Sono... – Si avvicina ancora di più ed abbassa il tono di voce – Le Fangirls -.
Giurerei di aver sentito un cavallo nitrire al suono di questa parola.
- Le Fangi... – Haymitch mi mette una mano sulla bocca – Shh non si pronuncia mai quel nome ad alta voce. Sono un particolare tipo di Capitoline, completamente ossessionate dagli Hunger Games. Hanno solamente due punti deboli: i bei tributi e le storie d’amore fra i tributi. Capisci ciò che voglio dire ?
Ci metto veramente poco a fare due più due – Vuoi che mi metta con Katniss? A cosa servirà? Soltanto uno esce dall’Arena – Haymitch ghigna – Tu non sai che cosa possono fare, se solo riusciste a convincerle che il vostro amore è vero, se lasciaste spazio a lunghe e memorabili effusioni, se continuaste a flirtare come se non ci fosse un domani, allora avrete la vittoria in tasca. Tutti e due. –
E’ una follia. E’ una semplice follia. Ma è l’unica cosa che posso fare se voglio tornare a casa, se voglio tornare dalla mia famiglia.
- Dimmi cosa devo fare -.
 
 
 
 
   
 
  
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