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Autore: Herm87    03/11/2014    3 recensioni
Descrizione del rapporto tra Faramir e il padre Denethor, un rapporto dominato dall' esigenza del Sovrintendente e dall' amore sconfinato di un figlio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Denethor, Faramir
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Faramir non era per niente sicuro di ciò che stava per fare. Per anni suo fratello si era sempre incaricato di guidare gli eserciti, e adesso, che Boromir non c'era più, che Osgilliath era stata conquistata, e il popolo invocava salvezza dall'inesorabile scure della morte che gravava su di esso, il giovane Capitano di Gondor non poteva rifarsi indietro. 
- se tornerò, padre, considerami di più- le ultime parole all'unico genitore che da quel che gli pareva un'era, cercava di stupire, accontentare, chiedendo in cambio semplicemente un sorriso fiero o un cenno del capo. Ma quello che raccoglievano le sue eroiche imprese era semplicemente un'occhiata di disgusto e sdegno, un eterno confronto con suo fratello che andava distruggendo un rapporto malato. 
- questo dipenderà dal modo in cui tornerai - neanche quando il figlio andava incontro alla morte, Denethor figlio di Ecthelion, riusciva a riservare una parola di affetto per quel ragazzo che tanto avrebbe voluto fosse morto al posto del fratello. Il Sovrintendente di Gondor quasi incolpava Faramir di essere ancora vivo, di non essere andato lui a morire con l'Anello, nelle lande desolate bagnate dal sole e dal sangue. Non passava momento ch'egli non biasimasse il figlio minore per la poca forza e coraggio, il suo essere infinitamente magnanimo e giusto, come i Re di un tempo tanto diversi dal vecchio dell'Ovesturia.

Tuttavia, Faramir, avanzando verso la fine del cammino, cercando in un ultimo disperato tentativo di adempiere al suo prosaico compito, non ebbe ultimi pensieri da rivolgere al padre amato. E fu in quel momento che al giovane apparve, come in una surreale visione : rivalsa. 
E cosa aveva guadagnato con la rivalsa? 
Un padre eternamente scontento e una missione suicida.
E quando, nel pallore di un giorno di fine inverno, un giorno di battaglia, fece ritorno alla bianca città dalle alte mura, quando la vita lo stava lentamente lasciando, e Denethor, straziandosi, pianse sul corpo esanime del figlio, Faramir decise che il suo sentimento di rivalsa sarebbe rimasto a marcire nel Pelennor per sempre, comprendendo, anche se vagamente, che l'austerità del padre era una rifrazione del dolore per la scomparsa del figlio prediletto. E per il momento a Faramir andava bene così.
  
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