Non
pretendo che sia qualcosa di sensato, ma li amo così tanto
che forse un senso
non era neppure ciò che stavo cercando.
Light and Soul
Mickey
teneva stretta la mano di Ian, talmente stretta che talvolta sembrava
si stesse
letteralmente aggrappando a lui, in una muta supplica, mentre insieme
percorrevano il Sentiero
della Vita.
Ian era
sempre stato il suo rifugio. Alta, forte e sicura roccia sulla quale si
era
imbattuto come spuma del mare. Lo aveva accolto, protetto, reso uomo,
tirato
via a forza da una meschina condizione di perenne infelicità.
E come l'onda
che si infrange sulla scogliera, aveva poi trovato ristoro tra gli
iridescenti e
sgargianti coralli che al suo interno, impetuosi, sfidavano la violenza
della
natura.
Amava
risvegliarsi ogni giorno tra quei coralli, profumati e soffici,
richiamo
irresistibile per le sue narici che vi sprofondavano, facendolo
avvampare di
desiderio.
Spesso
le sue mani indugiavano sul pallore di quel viso levigato da incessanti
piogge e
perenni venti, percorso da schegge di fuoco irregolari e dense, per poi
tastare
la consistenza delle sue dita, lunghe, affusolate e intrecciate alle
proprie,
così tozze e macchiate in modo indelebile.
La purezza
di Ian era di un altro mondo.
Avvezzo
alla totale assenza d'affetto, Mickey aveva più volte
rischiato di vederlo svanire
come un fatuo miraggio, incapace di tradurre in parole le mute
preghiere che i
suoi occhi urlavano.
Non andare.
Soltanto, rimani.
Eppure
una corda invisibile era ormai stata tessuta, intrecciata e forgiata
con fili
d'acciaio le cui due estremità, conficcate nella loro
profonda essenza, non
avrebbero permesso loro di allontanarsi mai più. Sebbene
entrambi, a quel tempo,
non lo sapessero ancora.
***
Una
goccia stillante correva lungo le pareti di bianco magnesio definendone
le
venature e assecondandone curve e incavi, prima di scomparire,
inghiottita dal fiume
celeste che silenzioso accompagnava i pellegrini come loro.
Ian
avvertiva l'ansia di Mickey dal modo in cui questi gli stringeva la
mano, e drizzava
la schiena per mostrarsi sicuro, nonostante anch'egli fosse logorato
dall'incessante
aspettativa d'interminabili mesi.
Ogni
tanto, non visto, tentava con la coda dell'occhio di intercettare
l'espressione
sul suo volto, e poi sorrideva, piegando un angolo delle labbra, memore
di un
passato ormai lontano ma di certo non cancellato.
Mickey lo aveva respinto per
l'ennesima volta, infastidito e brutale, com'era tipico dei suoi modi
d'altronde.
Era per questo che Ian non si era arreso, paziente e folle di lui come
il primo
giorno. Aveva lasciato che capisse da solo, che seguisse per una volta
i suoi
istinti in quel luogo protetto nel quale nessuno avrebbe potuto far
loro del
male.
Ora che
camminava accanto a lui, aveva quello stesso sguardo.
Spaventato, intenso,
disperato,
supplichevole, debordante di un desiderio che lo muoveva fin dalle
viscere e
che lo aveva scaraventato, come un ciclone, sulle sue labbra, tra le
sue mani,
sul suo petto, a occhi ormai chiusi, perché tutto si potesse
sentire più forte, il loro
battito sovrastante la musica, la sua pelle nuda e calda e accogliente,
il
sapore di quel bacio infinito. Un altro primo bacio. L'ennesimo primo
bacio di colui
che non sapeva mai trovare il suo posto nell'universo.
Ian però
lo amava così com'era. E non lo avrebbe cambiato per nulla
al mondo.
***
Dopo un'ora
di cammino, il Sentiero
della Vita s'interruppe.
Ian e
Mickey si trovarono tra le fronde luminose di un antico salice bianco,
i cui
rami risuonavano dei cristalli mossi dal vento. Ognuno di essi
rifletteva una luce
accecante che li indusse a coprirsi gli occhi finché,
affievolitasi quella, scorsero
una sfera irregolare poggiata ai piedi della corteccia.
"Il vostro cammino è giunto al termine."
Una
melodia li avvolse, calda e armoniosa, stranamente simile alla voce di
una
donna.
"E un altro sta per
cominciarne."
I due si
guardarono consapevoli. E poi il processo ebbe inizio.
Mickey
alzò le sopracciglia con estremo stupore quando vide la
pelle di Ian che
cominciava a brillare emanando sprazzi di luce simili a piccole stelle
bianche.
Sussultò
quando si accorse che anche a lui stava accadendo la stessa cosa e
seguì con lo
sguardo la direzione della luce che andava a confluire sulla sfera che
ancora permaneva
immobile dinnanzi all'antico tronco.
Interminabili
minuti durante i quali le loro dita si sfiorarono più volte
a cercare il
conforto che era la loro casa, quello che li salvava dal male e li
conduceva
verso il giusto.
Dieci
anni erano ormai trascorsi da quando Mickey aveva guardato negli occhi
di Ian capendo
di non voler ucciderlo, ma amarlo.
Dieci
anni da quando Ian aveva salvato la propria vita, semplicemente
salvando quella
di Mickey, che per lui avrebbe mosso mari e terre, piegato i fulmini al
proprio
volere, affrontato la sua malattia come fosse un dono del cielo.
Tutto, pur
di averlo accanto.
E adesso
che il loro bagliore si era affievolito sino a svanire, la sfera di
luce si stava
dischiudendo, rivelando il suo prezioso contenuto.
Una
piccola mano strinse con inaspettata forza il dito che Mickey aveva
sporto
verso di lei, per toccarla e renderla reale.
Ian
l'avvolse in un tappeto di foglie bianche e la portò al suo
petto per osservarla
incredulo.
Il suo
pallore iridescente e puro era interrotto a sprazzi da gruppi di
lentiggini che
le coprivano le guance paffute.
Era
leggera come aria ed Ian temette per Mickey quando questi la
scrutò in volto e
parve traballante e incapace di reggersi sulle proprie gambe.
Schiudendoli
d'improvviso, quella creatura rivelò due occhi d'oceano,
profondi e tempestosi.
Ian ringraziò
silenziosamente l'antico Salice per aver dato gli occhi di Mickey al
frutto del
loro amore.
Non a
tutti era concesso il Sentiero
della Vita,
ma l'intensità della loro purezza li aveva resi degni di
stringere quell'angelo
di luce tra le loro forti braccia.
Ella era
testimone d'un tempo in cui due anime, soffocate dal fango, erano state
capaci
di risorgere, arrancare e resistere.
Nell'amore.
L'amore
che dona la vita.
Dedicata
a Tina, Laura, Luigi, la piccola Giulia,e a tutti coloro che li amano e
li
conoscono da più tempo di me.
Talvolta
i doni arrivano inaspettati, così hanno fatto Ian e Mickey
nella mia vita.
Grazie a
chi ha letto fin qui e a chi vorrà lasciare un segno del suo
passaggio.