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Autore: brughy98    04/11/2014    4 recensioni
Citazione di Discord: speri che il tempo cancelli tutto; il tuo passato, le tue ferite, i tuoi sbagli e i tuoi incubi. puoi ignorarli finché puoi ma... quando questi ritornano... devi affrontarli ed è lì che inizia il vero incubo!
Discord come sapete ha fatto molte cose orribili nel suo passato e ora che è passato dalla parte dei buoni i sensi di colpa cominciano a farsi sentire. ma cosa può sconvolgere così tanto la sua mente da fargli pronunciare una frase del genere... la risposta la troverete solo leggendo (e recensendo anche).
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“IMBECILLE! Spike, sei un imbecille!” continuava a ripetersi da almeno un paio di minuti. “ma come diavolo ti è venuto in mente? Venire nella Everfree forest, di sera, da solo… sapendo che hai il senso dell’orientamento di un blocco di granito e senza avvisare le altre?! Complimenti veramente!” come avrete capito il nostro amico si era perso. Oltre a maledirsi, ora iniziava seriamente a preoccuparsi, tra poco meno di un’ora si sarebbe fatta notte e la foresta al buio era sicuramente il posto peggiore dove trovarsi, soprattutto se si è soli. All’improvviso sentì qualcosa alle sue spalle, si girò di scatto: “chi è là?” un nuovo rumore, Spike deglutì “Zecora? sei tu?” il rumore era sempre più vicino. “qualsiasi cosa tu sia… fatti vedere.” Disse fingendosi spavaldo, in realtà avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di sparire. si paralizzò, vide quattro occhi, brillanti e luminosi nell’ombra, che lo fissavano in modo a dir poco inquietante. “bene io… me ne vado. Addio!” e scappò via a razzo, sebbene nemmeno lui sapesse in che direzione andare. Sentiva il loro fiato sul collo, con quegli occhi così brillanti non poteva essere che loro… i lupi del legno. < ma perché finisco sempre in queste situazioni? Sono sempre io ad essere inseguito da questi cagnacci nodosi. > corse con tutto il fiato che aveva in corpo ma li sentiva sempre più vicini, continuò a guardarsi indietro e, come era prevedibile, finì in un vicolo cieco “oh fantastico… davvero fantastico.” Era con le spalle al muro. “beh almeno ora so dove sono. È già qualcosa.”  Guardò dritto davanti a se quegli occhi gialli e brillanti. < dopo tutto quello che è successo… non posso fermarmi qui. Non posso arrendermi. Sono stanco di scappare! > “avanti venite cagnacci!” nessuna risposta. “AVETE SENTITO? FATEVI AVANTI!” una scintilla gli accese lo sguardo. Senza preavviso il draghetto lanciò una fiammata smeraldo verso le creature. “allora che cosa c’è? Adesso avete paura?” “non abbiamo paura. Stiamo solo aspettando che ti calmi.” Spike riconobbe subito la voce:  “Applebloom?” la puledrina uscì dall’oscurità con sguardo quasi seccato. “esatto… e ci terrei a non essere cotte alla fiamma.” “scusami non mi ero accorto che… aspetta hai detto ‘cotte’? plurale?” “certo… credi che me ne vada in giro per la foresta da sola a quest’ora?” poi si voltò verso il buio: “Zecora vieni, passato pericolo.” a quel richiamo anche la zebra uscì da dietro i cespugli. Spike si batté una mano sulla fronte: < magnifico… volevo fare la figura dell’impavido e ho finito per fare la figura dello scemo. > “si può sapere che cosa ti è successo?” chiese la puledrina. “parlavi da solo, poi sei scappato e-e ora quella fiammata.” “beh…” Spike era un po’ imbarazzato a spiegarsi. “la foresta spesso la mente può annebbiare…” si intromise Zecora “soprattutto quanto sia un importante obbiettivo a cui arrivare.” Applebloom, come se avesse già capito tutto, disse: “forza, vieni con noi. Una volta dentro ci spiegherai tutto.” Poi si voltò di nuovo verso il draghetto: “e… credo che tu abbia bisogno di mangiare qualcosa… senza offesa… ma hai un aspetto orribile.” Lui alzò le spalle e la seguì.

“WOW!” urlò Spike, appena vide la sua immagine riflessa nello specchio di Zecora. < Applebloom non stava esagerando. > in effetti l’aspetto del nostro amico non era dei migliori: aveva delle occhiaie talmente profonde da farlo sembrare un orsetto lavatore, la sua pelle era sbiadita e opaca (come se fosse immerso nella nebbia), e la cresta si era afflosciata. “sembro mascherato per la notte degli incubi.” Disse poi. “prendi questa.” Gli disse Applebloom passandogli una tazza con un liquido fumante all’interno. “questa tisana ti farà sentire subito meglio vedrai.” Conoscendo gli intrugli di Zecora, il draghetto bevve tutto d’un fiato, sortendo subito il suo effetto. “ora hai un aspetto già più decente.” Commentò la crusader per canzonarlo. “ah ah. Comunque sia… scusatemi ancora e che… credevo di essere inseguito dai lupi del legno, per questo sono scappato.” “sì… per loro saresti un ottimo bocconcino” Spike la fulminò con lo sguardo. “ad ogni modo ero venuto per parlare con Zecora perché…” “non c’è bisogno che tu debba continuare.” Lo interruppe Zecora. “so cosa sei venuto a cercare.” E tirò fuori dalla sua borsa ciò che Spike sperava… un sacchetto di foglie “se te lo stai chiedendo sì. È quello di Lovely.” Spike rimase per un attimo paralizzato. “ma… come…” “mia sorella e Flutthershy ci hanno raccontato cosa avete passato a Canterlot.” Gli rispose subito Applebloom. “da quel giorno ci siamo messe a setacciare la foresta. Lo abbiamo ritrovato tre ore fa, in una fossa, poco lontano da dove avevamo trovato Lovely. stavamo per venirti a cercare quando ti abbiamo sentito parlare da solo.” “tre ore? Perché non siete venute subito?” le due cambiarono espressione. “ah non importa. Zecora passami quel sacchetto per favore.” “S-Spike… tu lo sai che l’ametista di Lovely è a pezzi vero?” “sì lo so, ma al momento è l’unica chance che ho al momento.” Le rispose lui. Aprì il sacchetto, il suo sorriso svanì; non vi era più niente dell’ametista, rimanevano solo dei frammenti. “è per questo che non siamo venute subito da te, abbiamo tentato di ripararla ma… non ci siamo riuscite.” < quando Lovely me ne aveva parlato non credevo fosse così grave. > “Spike… non sai quanto ci dispiace.” Il draghetto la guardò confuso. “di cosa? La colpa non è mica vostra. E poi niente è perduto.” “ma… l’ametista di Lovely è distrutta.” “lo può sembrare, ma io non mi arrendo.” Una piccola lacrima cadde nel sacchetto. “Lovely conta su di me, non posso deluderla. Aggiusterò questa gemma, anche se dovessi metterci mesi!” i suoi occhi si illuminarono come due stelle. Zecora sorrise, aveva appena avuto un’intuizione. “sei impazzito…” Commentò la puledrina. “impazzito è una parola grossa…” la interruppe la zebra. “ma è la determinazione che gli da questa scossa.” I due la guardarono confusi. “i tuoi occhi Spike ho visto brillare e l’intuizione giusta mi hai fatto arrivare. Forse ho trovato, e farò del mio meglio, per riparare questo gioiello.” “ma Zecora, abbiamo provato di tutto prima, e niente ha funzionato.” “non abbiamo tentato tutto ed è questo il lato più brutto. Ma forse abbiamo un’ultima opportunità, Spike, per favore vieni qua.” Il draghetto obbedì, portando anche il sacchetto. L’erborista, a quel punto, prese da una mensola un barattolo con una strana polvere argentea all’interno e ne versò un po’ sui frammenti. “bene Zecora… dimmi cosa devo fare.” per un attimo la zebra non badò al draghetto e chiese a Applebloom di uscire un attimo, con riluttanza la piccola obbedì. Una volta rimasti soli, Zecora ricominciò il suo discorso: “sai Spike, ho capito tutto mio caro. Un brillare così degli occhi non è affatto raro.” Spike capì subito dove la zebra voleva andare a parare. “perciò sii sincero, non è il cervello che ti guida vero?” quella domanda lo mise in crisi. “no… è che… cioè… sì… io… ah…” si arrese. “so solo che devo aiutare Lovely! lei conta su di me. ho fatto una promessa, ed intendo mantenerla!” altre due lacrime gli caddero sul viso per finire di nuovo nel sacchetto. “allora la polvere del desiderio del cuore sarà la tua soluzione però fai attenzione. Quel sacchetto dovrai stringere vicino al tuo petto lo dovrai tenere.  il tuo desiderio dovrai urlare così che ciò che speri si possa realizzare.” Spike arrossì. “io… io… VOGLIO SALVARE LOVELY! manterrò la mia promessa e non mi importa cosa dovrò fare per riuscirci.” A quel punto l’interno del sacchetto iniziò ad illuminarsi e si sollevò dalle mani di Spike ormai imbambolato. Arrivò quasi a toccare il soffitto  per poi spegnersi. “oh cavolo! PRESO!” il draghetto lo afferrò poco prima che si schiantasse a terra. “fiuuu per un crine.” “Zecora che è successo?” urlò Applebloom. Nessuno dei due fiatò, il draghetto si limitò ad aprire il sacchetto e, facendo un sorriso a 32 denti, mostrò l’interno.  “WOW… quella polvere ha funzionato.” “già…” continuò Spike. L’ametista a forma di cuore brillava come una stella e il solo guardarla riempiva il cuoricino del piccolo drago di una gioia immensa. “ora devo solo capire come utilizzarla. Il libro di Twilight non ne parlava.” “in questo ti posso ancora aiutare…” disse Zecora. “perciò attento e stai a sentire: la rabbia e il rancore son forti assai e se vengono incoraggiati non ti lasceranno mai. Come nella pietra rimarrai imprigionato e il tuo spirito non potrà mai essere liberato. Ma… se verrà sfruttato il cuore ogni sortilegio verrà sciolto senza errore! la luna sarà tua nemica in questa missione perciò attenzione, entrò in tramonto la dovrai completare oppure la pietra non si potrà più spaccare. Ogni sentimento può aiutare ma solo la verità ti potrà emancipare, cosicché il male non possa più tornare.“se verrà utilizzato il cuore… HO CAPITO! Devo tornare subito a Canterlot e portare questa a Lovely. GRAZIE ZECORA!” e detto questo scattò fuori dalla porta. “Spike aspetta… non conosci la strada ASPETTAMI!” e anche la puledrina gli corse dietro. Rimasta sola la zebra alzò gli occhi al cielo, con un sorrisetto in volto: “ah… Spike, mi hai leggermente frainteso piccoletto. Ma tra poco capirai ciò che ho detto.”

Discord passeggiava per i prati di Ponyville; dopo una giornata passata a Canterlot, tra guardie frenetiche e tonnellate di paparazzi che chiedevano delle condizioni di Celestia, aveva bisogno di rilassarsi, almeno per un ora prima del tramonto. Flutthershy lo aspettava a casa sua per prendere un thè, si erano visti veramente poco in quelle tre settimane, entrambi non si sentivano nelle condizioni per uscire, quindi quell’invito da parte della pegaso fu una vera gioia per il draconequus. Per la strada non si vedeva anima viva, non era troppo strano, essendo il cottage a ridosso della foresta, c’era pochissima gente che passava per quella stradina. La cosa più strana era che nemmeno gli uccellini sembravano volerlo accompagnare con il loro solito cinguettio, ciò che restava era una calma piatta, rotta solo dai suoi passi, ma questo stranamente lo rilassava ancora di più. Dopo pochi secondi vide spuntare, a circa una ventina di metri, la dolce pegaso, girata verso un albero, intenta probabilmente a parlare con un gruppo di scoiattoli. “ciao Flutthershy!” Urlò Discord senza però ricevere risposta continuò a camminare fino ad arrivare a un metro da lei. “ehi Flutthershy, sono arrivato puntuale giusto?” ancora nessuna risposta. “Flutthershy qualcosa non va?” tentò di poggiarle una mano sulla schiena ma fu respinto dalla sua ala. “non mi toccare!” Discord rimase esterrefatto: “ma… Flutthershy io…” “non provare mai più a rivolgermi la parola!” la voce squittente della pegaso non era mai stata così furiosa. “cosa… ma-ma perché?” “ancora non ci arrivi?” stavolta la voce era quella di Rainbow Dash, apparsa dietro di lui all’improvviso. “Flutthershy è in grado di parlare con gli animali… NON CERTO CON I MOSTRI!” “cosa?” “anzi non dovresti farti più vedere da queste parti.” Ora era apparsa anche Pinkie pie con la criniera completamente liscia e gli occhi da pazza. Discord iniziò ad innervosirsi: “shy ti prego dimmi che è uno scherzo.” La pegaso si girò di scatto verso il draconequus, facendolo sobbalzare. La sua amica stava piangendo, i suoi occhi erano da completa psicopatica, e la sua voce squittente divenne a dir poco bassa e inquietante all’inizio di un orribile cantilena: “un mostro non merita la libertà. Un mostro non merita la libertà!” iniziò a ripetere. Le tre iniziarono ad avvicinarsi: “ragazze… s-se è uno scherzo… non è affatto divertente!” la cantilena invece continuava e Discord era costretto a indietreggiare. “ragazze vi prego smettetela. Mi state facendo paura! Smettetelaaaaaaaaa” senza accorgersene, il dio caotico fu spinto in una fossa, sbattendo violentemente la faccia sul terreno. “HAIA!” si rialzò un po’ dolorante. “ma… dove diavolo sono?” intorno a lui era tutto completamente buio intorno a lui e la sua voce rimbombava. “è un sogno… deve essere un sogno!” “non ne sarei tanto sicura se fossi in te!” Discord riconobbe subito la voce. “VIOLANCE!?” “ESATTAMENTE.” Eccola apparire alle sue spalle sospesa a mezz’aria. “ma… ma come…” “credevi veramente che un semplice incantesimo di pietrificazione bastasse per fermarmi?” “QUANTO MENO CI SPERAVO!” “andiamo… se sei riuscito ad evadere tu…” sul volto di Violance si dipinse un malizioso sorriso. “ma stavolta non ti sarà così facile credimi.” “eh?” allo sciocco delle dita del demone spuntarono dall’oscurità due bracciali muniti di catene che bloccarono le zampe del draconequus. Il povero Discord non ebbe il tempo di reagire, si ritrovò bloccato davanti a Violance. “ah ah! Ora sì che mi divertirò un sacco!” Violance aveva un sorriso a 32 denti, Discord era a dir poco terrorizzato da quel sorriso, tentò di schioccare le dita e teletrasportarsi via di lì… ma nulla. “andiamo! Non adesso. Vi prego. Oh no!” “ahahahah sei lento mio caro! Ahahahah!” < NO!>  Discord era disperato. “bene.” Riprese Violance. “direi che è il momento del gran finale!!!” e scioccò di nuovo le dita. In lontananza iniziò a risuonare la cantilena di poco prima, rimbombando per tutto l’ambiente circostante e facendo scoppiare le orecchie del povero draconequus. “un mostro non merita la libertà! Un mostro non merita la libertà! UN MOSTRO MERITA LA LIBERTÀ!” “BASTAAA!” il dio caotico stava impazzendo. Ed ecco le mane sei arrivare attorno a lui come un plotone di esecuzione. A Discord venne in mente un terribile presentimento: “RAGAZZE FERMATEVI! Violance vi sta ingannando! È lei il vero mostro, non io.” Violance intanto continuava a sorridere “chi è il vero mostro? Il mostro o colui che il mostro l’ha creato? Che dubbio esistenziale.” Discord ormai era al limite della disperazione. “vi prego ragazze tornate in voi! Vi supplico io…” “SILENZIO!!!” urlò Princess Twilight, utilizzando il tono di voce reale: “LE TUE PAROLE NON CONTANO PIÙ ORMAI! STAI PER RICEVERE LA PUNIZIONE CHE MERITI!” “ma… credevo che mi aveste perdonato.” Il demone fece un’espressione nauseata. “credevo che mi aveste perdonato.” Lo scimmiottò. “forse quell’ingenua di Lovely lo ha fatto. Ma…come hai detto tu… lei è una debole. non è mai stata in grado di capire quando fidarsi di qualcuno, in particolar modo… di qualcuno come NOI!” “non osare paragonarmi a te!” “oh. Invece io oso eccome! Tanto… mi sa che non ci rivedremo per un bel pezzo.” “COME?” il draconequus vide gli elementi illuminarsi: “no. No! NO! NO! RAGAZZE VI PREGO NON FATELO! FERME VI PREGO!” ma niente sembrava toccarle. Violance si stava scompisciando dalle risate: “ahahahahah ADDIO papà! Ahahahahah!” il raggio arcobaleno gli piombò addosso, accecandolo: “NOOOOOOOOOOO!!!!!!” Discord sentì il suo corpo irrigidirsi per poi non riuscire più a muoversi, anche respirare divenne complicato. tutto intorno a lui diventò completamente buio e claustrofobico, l’unica cosa che riusciva a sentire… era la risata di Violance, sempre più disturbante e fragorosa. Avrebbe voluto urlare, raccolse tutto il fiato che aveva in corpo: “VIOLANCE!... HUO! AHI!” Discord si ritrovò steso a terra nella sua stanza, era caduto dal letto. Il suo cuore batteva a mille, aveva il respiro corto, ed era completamente sudato. “mi devo essere addormentato.” Il dio caotico si rialzò da terra e si sdraiò di nuovo sul suo letto a baldacchino e, fissando il soffitto, fece un enorme respiro di sollievo. “ringraziando Princess Luna era solo un incubo. Anche se avrei riuscire a dormire tranquillo per una volta.” Non aveva tutti i torti; in una settimana quello era il suo quinto incubo consecutivo. Tutti su di lei; e quello di poco prima era anche uno dei più leggeri. “non posso continuare così! Non è possibile!” guardò fuori dalla finestra il cielo iniziare a tingersi di arancione. “è quasi il tramonto… devo andare a parlarle.” Si sedette sul bordo del letto e, dopo un altro paio di respiri profondi, si rimise in piedi, dirigendosi verso il bagno interno alla camera. “prima però meglio che mi dia una rinfrescata. Potrei spaventarla se mi vede ridotto così.

ANGOLO DI BRUGHY98: ciao amici e amiche... e sì dopo il lucca comics ho ritrovato l'ispirazione e finalmente sono riuscita postare un nuovo capitolo. sono brava a descrivere gli incubi secondo voi? io credo di sì :) comunque siamo vicina alla fine della nostra avventura... massimo due capitoli credo. L'ultima idea di Spike riuscirà a salvare Lovely? Discord riuscirà a liberarsi dei suoi incubi? e con chi dovrà andare a parlare? forse Luna? boh dovrete aspettare per scoprirlo.

un bacione brughy <3

   
 
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