Ella scosse la testa, tirando su col naso: «No, stavolta no. Il padrone mi ha dato del pane e un otre pieno d’acqua, mi ha consegnato Ishmael e ci ha mandati via. Me ne sono andata ma mi… mi sono persa e ora l’acqua è finita.»
“Questa poi…” «Alzati, prendi il fanciullo e seguimi, perché sarà il capostipite di una grande nazione.» Li condusse a un pozzo, dove i due umani poterono dissetarsi e riempire l’otre.
Ishmael non era uno dei suoi “Bambini Speciali” dei quali aveva annunciato la nascita ma lo considerava, comunque, un suo protetto e l’idea che l’avessero buttato via come un sandalo vecchio lo riempiva di rabbia. Svolazzò in Paradiso e si diresse verso l’ufficio di Metatron: «Dobbiamo parlare!» esclamò, spalancando la porta e avviandosi a passi decisi verso la scrivania.
«Gabriel! Come osi entrare nel mio ufficio senza bussare?»
«Oh, scusa!» rispose ironicamente, tornò verso la porta e bussò enfaticamente tre volte «Toc, toc, toc! Metatron, dobbiamo parlare!»
Lo scriba sospirò: «Che cosa vuoi?»
Gabriel appoggiò le mani sulla scrivania «Devo parlarti del primogenito di Abramo.»
«Non vedo che cosa ci sia da dire su Isacco.»
«No, non Isacco, Ishmael. Lui e sua madre sono stati cacciati nel deserto.»
«Ah, sì, seguendo il consiglio di Sara, Abramo li ha allontanati di casa.»
«Sai bene quanto me che Abramo neanche si soffierebbe il naso, senza aver avuto prima l’approvazione divina. Perché avete permesso che li cacciasse?»
«Non è lui il figlio della Promessa» rispose lo scriba, freddamente.
«E qui ti sbagli. Non sarà il Prescelto ma fa parte della Promessa che abbiamo fatto ad Abramo. Rileggi un po’ la pappardella che mi hai mandato a sciorinargli.»
«Non capisco che cosa intendi, non era neanche previsto che nascesse…» Metatron andò verso il suo archivio e cominciò a esaminare le varie pergamene «Questa no… questa neanche… Ah, eccola qui… “Da te nasceranno dei re…” “Renderò la tua discendenza come la polvere della terra…” non vedo che cosa ci sia di strano…»
«Vai al punto in cui dice: “Dalla tua discendenza nascerà una moltitudine di popoli.” Trovato?... Sì, dalla tua espressione direi di sì. C’è scritto “tua discendenza” non “tuo figlio Isacco” o “il figlio di tua moglie Sara”. Con “tua discendenza” s’intende tutti gli eventuali figli di Abramo, Ishmael compreso. Non vorrai che questa moltitudine di popoli venga depauperata, vero?»
«Ma lui non era previsto… Abramo avrebbe dovuto avere più fede e aspettare.»
«Lo sai che gli umani sono impazienti. Ora Ishmael c’è e bisogna tenerne conto o vuoi decurtare una Promessa?»
«Che pasticcio! Che cosa vuoi, esattamente?» chiese lo scriba seccato.
«Non mi sembra il caso di rimandare il ragazzo dalla matrigna cattiva… Voglio chiederti il permesso di affiancargli uno dei miei sottoposti come suo angelo custode che lo istruisca su come sopravvivere nel deserto, almeno finché non saprà cavarsela da solo.»
Metatron sbuffò: «E sia!»
Qualche minuto dopo Gabriel osservava soddisfatto l’angelo Manediel(2) che insegnava a Ishmael a tirare con l’arco. Nessuno poteva dire che i suoi protetti non fossero tali!
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Racconto ispirato al capitolo 21 della “Genesi”
1) Quando ancora aspettava Ishmael, Agar era scappata di casa, esasperata dai maltrattamenti di Sara, e tornò solo quando un angelo le disse di farlo.
2) Secondo l’angelologia collabora con l’arcangelo Gabriel ed è portatore di coraggio.