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Autore: Cannellina    04/11/2014    3 recensioni
Sebastian si appuntò mentalmente di farla pagare a quella Barbie bionda che Thad si ritrovava come migliore amico, perché da lui era partita quella folle idea di partecipare al Lucca comics, per di più travestiti, e Thad non aveva fatto altro che assecondarlo, come era prevedibile.
La prima risposta di Sebastian era stata un categorico “no”, ma purtroppo per lui Thad aveva preso il vizio di ricattarlo con il sesso, minacciandolo di lasciarlo in astinenza per più di un mese, e questo per Sebastian era inammissibile.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sebastian si chiese per quella che poteva essere l’ennesima volta quale fosse stato l’esatto momento in cui aveva detto di sì ad Harwood.
Solo due ore prima era convinto che lui e il suo compagno avrebbero passato Halloween a casa, precisamente sotto le coperte, ma Thad aveva avuto altri piani.
Si appuntò mentalmente di farla pagare a quella Barbie bionda che Thad si ritrovava come migliore amico, perché da lui era partita quella folle idea di partecipare al Lucca comics per di più travestiti, e Thad non aveva fatto altro che assecondarlo, come era prevedibile.
La prima risposta di Sebastian era stata un categorico “no”, ma purtroppo per lui Thad aveva preso il vizio di ricattarlo con il sesso, minacciandolo di lasciarlo in astinenza per più di un mese, e questo per Sebastian era inammissibile.
“Chi va con lo zoppo impara a zoppicare”, il francese non poteva essere più d’accordo, quando vedeva il suo Thad che stando con lui aveva imparato a usare le stesse sue armi, per farlo cedere.
Sapeva che se avesse voluto avrebbe potuto fare capitolare Thad nel giro di pochi secondi, gli sarebbe bastato pronunciare qualche parolina in francese al suo orecchio per averlo ai suoi piedi, ma il sorriso di Thad, quando aveva finalmente accettato di accompagnarlo, era stato così solare e luminoso che Sebastian non aveva potuto fare altro che rimanerne incantato.
Per questo ora si ritrovava a riempire lo zaino di panini, bottigliette di acqua, portafogli e quant’altro e a dover sopportare Jeff che non faceva altro che esercitarsi nell’imitare il verso di Pikachu, visto che aveva deciso di vestirsi come il pokèmon “giallo come i suoi capelli”, come si divertiva a ripetere.
Povero Nick, lui era stato costretto da quella piattola del suo ragazzo a vestirsi da Ash.
Sebastian sbuffò richiudendo lo zaino con un unico gesto e massaggiandosi le tempie.

“Tutto bene?” Una voce. Una voce che avrebbe riconosciuto tra mille altre, e subito dopo due braccia a cingergli la vita da dietro.
Sebastian si rilassò subito immediatamente, appoggiando la schiena al petto di Thad e sentendolo appoggiare la testa sulla sua spalla.
Annuì e si rigirò nell’abbraccio, cingendo la vita di quello che era il suo ragazzo con le braccia e tirandolo a sé il più possibile, cercando di trattenere il sorriso quando si accorse di come si era travestito Thad.
Aveva indosso una specie di morbido pigiamone, più grande di lui, che lo faceva sembrare una specie di peluche, delle orecchie a punta nere e una sottile e lunga coda dello stesso colore, al contrario di tutto il resto del vestito che era bianco. Disegnati sulle guance dei piccoli baffi neri.
Un gatto. Thad si era vestito da gatto.

“Ti piace? Ora io e Pongo sembriamo fratellini!” Sorrise entusiasta, provocando una smorfia di disgusto a Sebastian che solo al nominare quel “botolo di pelo” come lo chiamava lui, o “gattino adorabile” come lo chiamava Thad, si innervosiva.

“Me lo ha regalato Jeff, per questo mi sta così largo, mi ha anche aiutato a vestirmi.”
Sebastian alzò un sopracciglio accarezzandogli i polsi dopo aver scostato le maniche del vestito che gli nascondevano quelle piccole mani.
“E perché non hai chiesto a me di aiutarti?” domandò con una punta di gelosia.
Thad abbassò lo sguardo imbarazzato e mormorò “Perché se no avremmo fatto tardi, mi avresti tenuto legato al letto tutto il giorno se avessi visto che sotto il mio costume ho solo i boxer.. sai, per non morire di caldo..”
E no, Thad non avrebbe dovuto rivelare quel piccolo particolare a Sebastian, visto che pochi secondi dopo si ritrovò premuto contro il muro, con il corpo di Sebastian addosso al suo.

“B-Bas fermo..” sussurrò Thad mentre Sebastian ghignando gli abbassava il cappuccio e strattonandolo piano gli scopriva il collo e una piccola porzione di petto.
“Sebastian..” sospirò ancora Thad, mentre le labbra di Sebastian e la lingua del suo ragazzo cominciavano a baciare e leccare quel punto sensibile sotto l’orecchio che faceva sempre gemere il moro.
“Sebah..nh..” farfugliò Thad, mentre Sebastian appoggiava i palmi aperti delle mani sui suoi glutei e lo tirava su con facilità, facendogli allacciare le gambe ai suoi fianchi.
“Ci vuoi ancora andare?” tentò Sebastian, sapendo bene quanto Thad fosse vulnerabile in quei momenti.

“Ah no, scordatelo Smythe, non convincerai “mio figlio” a rinunciare al Lucca comics.” La voce odiosa e fastidiosa di Sterling aka mamma chioccia aka grandissimo rompi coglioni alle loro spalle.
Sebastian lanciò un’occhiataccia a Jeff che lo guardò come se avesse voluto schiacciarlo come si fa con le formiche, e si allontanò da Thad che nel frattempo cercava di ricordare chi fosse e come si chiamasse.
Il francese coprì di nuovo il suo ragazzo con il suo cappuccio infantile e dopo avergli dato un leggero bacio sulle labbra e aver preso lo zaino si avviò alla porta, con lo stesso entusiasmo di che si recherebbe al patibolo.

-

Nick aveva parcheggiato la macchina davanti alla stazione, e Jeff e Thad appena liberi di muoversi avevano subito cominciato a correre verso il treno ansiosi di arrivare a destinazione.
La stazione era piena di gente, molta travestita da personaggi di cartoni animati, telefilm, manga e quant’altro.
Sebastian riuscì a riconoscere solo Goku e cappello di paglia, perché erano pochi i cartoni che conosceva, al contrario di Jeff e Thad che ad ogni personaggio che vedevano cominciavano a urlare nomi strani come Naruto, Natsu e altri impronunciabili.
Sebastian non si era vestito come gli altri alla fine, aveva optato per indossare solo una maglietta con lo stemma di Superman e dei jeans stretti che poco lasciavano all’immaginazione.

Si fermarono al binario quattro, aspettando il treno che sarebbe arrivato dopo pochi minuti, e dopo pochi minuti Sebastian afferrò Thad per la coda e lo avvicinò a sé, perché aveva paura che tra tutta quella folla potesse allontanarsi da lui e perdersi, e sapeva quanto Thad diventasse ansioso quando non vedeva più nessuno di loro e capiva di essersi smarrito.
Come un bambino, pensò sorridendo Sebastian.

“Guarda che non è il tuo cagnolino, puoi anche lasciarlo libero senza tenerlo agganciato a te.” Jeff commentò acidamente, guadagnandosi una lieve sberla dietro il collo da Nick, che sperò vivamente che il suo ragazzo la smettesse di importunare Smythe.
Sebastian avrebbe voluto rispondergli a tono, ma l’arrivo del treno catalizzò l’attenzione di tutti i presenti, che cominciarono ad agitarsi e che,non appena la locomotiva si fermò, cominciarono ad ammassarsi davanti alle porte, per poter salire.
Nick e Jeff furono i primi a salire, Sebastian invece controllò che il corpicino di Thad non venisse sballottato da tutti quegli omaccioni che la gentilezza non sapevano più dove fosse. Molti spingevano così forte che rischiavano di fare cadere gli altri nello spazio tra la banchina e il treno, perché volevano a tutti i costi salire e poco importava degli altri.
Sebastian, innervosito dalla situazione, cinse i fianchi di Thad con un braccio, stando attento che non cadesse, e salì sul treno.
Furono subito sballottati fino in fondo al treno, in un angolino, e Thad si appoggiò al muro con la schiena, mentre il corpo del suo ragazzo lo sovrastava, quasi a volerlo proteggere dal resto del mondo.

“Va tutto bene?” Chiese Sebastian, sapendo quanto desse fastidio a Thad ritrovarsi così accerchiato senza una via di fuga. Il moro annuì e si strinse a lui, appoggiando la testa contro il suo petto.
“Dove sono Nick e Jeff?” chiese flebilmente, e Sebastian si morse la lingua per non rispondere qualcosa come “spero il più lontano da qui”. “Non lo so”, rispose invece, un attimo prima che il suo telefono cominciasse a squillare.
Con un po’ di fatica e impaccio il francese riuscì ad estrarre dalla tasta dei pantaloni il cellulare, e lesse il nome “Duval” sullo schermo. Schiacciò il tasto verde e rispose alla chiamata.
“Duval, noi siamo riusciti a salire ma siamo-“
“Smythe, ti vedo, allontanati subito dal “mio bambino”, maniaco!”
Sterling. Prevedibile.
“E di grazia, Barbie, spiegami come diavolo faccio a spostarmi anche solo di un millimetro. Non so se hai notato, ma siamo leggermente schiacciati.” Rispose Sebastian che cominciava ad alterarsi per la costante presenza di Sterling nella loro vita. E poi come diavolo faceva a sapere che lui e Harwood erano appiccicati? Forse aveva tirato ad indovinare, perché era prevedibile che dove ci fosse Thad ci fosse anche Sebastian. Perché Thad era la sua persona, e non riusciva a stare lontano da lui per più di qualche ora. Perché l’aria quando lui era lontano gli mancava come ad un pesce manca l’acqua quando si ritrova fuori dal suo luogo naturale.
“Almeno allontana quel braccio con il quale stai circondando il collo di Thad.”
Decisamente li stava spiando. Dove si trovava?
Sebastian si guardò intorno e si accorse immediatamente di una testa bionda che dai sedili posti più in alto lo osservava con astio.

“Cosa vuole? Ti ha detto dove sono?” Chiede candidamente Thad, che non era riuscito a seguire il filo del discorso.
“Non purtroppo no, non ci vedono neanche loro.” Mentì spudoratamente Sebastian, ignorando le minacce che“papà Sterling” che stava urlando dal telefono, e chiudendo la chiamata.
Ripose il cellulare nella tasca e osservò Harwood, mentre un’idea cominciava a prendere forma nella sua mente.

“Quanto ci metteremo ad arrivare?” domandò nuovamente Thad. Sebastian appoggiò entrambe le mani ai lati del corpo di Thad e lo guardò leccandosi le labbra.
“Mezz’ora circa, puoi esercitarti a miagolare nel frattempo.” Sussurrò al suo orecchio.
Thad arrossì seguendo con gli occhi la lingua di Sebastian muoversi tra le due labbra e poi scomparire di nuovo, e deglutì, rispondendo con un filo di voce “Ma io so già miagolah..”
Sebastian aveva cominciato a succhiargli il lobo dell’orecchio destro.
Un demonio, ecco cos’era.
“B-Bas.. ci vedranno tutti..” mormorò poco convinto Thad, mentre le mani di Sebastian scendevano ad accarezzargli i fianchi.

“Lascia che guardino.” Sospirò Sebastian, che sapeva bene che tra quel “tutti” che Thad aveva pronunciato era compreso anche Sterling, che di certo si sarebbe goduto lo spettacolino. Mentre costruiva una bambolina voodoo con la sua faccia magari. Oppure mentre gli lanciava macumbe e maledizioni.
Le mani di Sebastian scesero ad afferrare i glutei di Thad, per tirarselo contro e fargli sentire quanto fosse eccitato. Thad gli circondò il collo con le braccia e cominciò a strusciarsi contro di lui, gemendo e ringraziando i rumori del treno che sovrastavano i suoi versi. In quel momento Sebastian pensò che le “fusa” del suo ragazzo fossero molto meglio di quelle di quel botolo di pelo che ora viveva a casa con loro.
Sebastian fece scendere una mano lungo il corpo di Thad e ne appoggiò il palmo aperto sulla sua erezione, stringendo e beandosi di quegli ansiti e quelle parole sconnesse che Thad pronunciava direttamente sulle sue labbra.
Cominciò a muovere il polso, mentre iniziava a succhiare il collo bianco del suo ragazzo, che si agitava poco sotto di lui, spingendosi verso di lui.

“Ti piace, mon petite chaton?” sussurrò, sapendo quanto il francese eccitasse il suo compagno, che infatti si lasciò sfuggire un gemito più forte degli altri, segno che gli stesse piacendo.
Sebastian ghignò soddisfatto e aumentò la velocità della mano, sentendo Thad aggrapparsi a lui, stringergli le spalle e tirargli un poco i capelli, tendersi e inarcare la schiena, e infine rilassarsi.
Sebastian riemerse dall’incavo del suo collo, che aveva nel frattempo marchiato a dovere, e osservò l’espressione allibita e imbarazzata di Thad, che aveva riaperto gli occhi e faceva vagare lo sguardo da una parte all’altra del treno.
Sebastian seguì la traiettoria dello sguardo di Thad e la prima cosa che vide fu il viso sconvolto di un Goku, che li guardava come se fossero due alieni.
Trattenendo una risatina Sebastian si voltò nuovamente verso Thad.

“Bas.. credo di aver trovato Nick e Jeff..” Mormorò il moro subito, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo per la vergogna. Sebastian ghignando strinse la presa su Thad, lasciandogli un bacio sulla tempia, e spostò lo sguardo su un Jeff paonazzo e infuriato e un Nick leggermente traumatizzato.
Jeff prese il proprio telefono e cominciò a digitare qualosa, anche se sembrava più che volesse distruggere il telefono, più che scrivere un sms.
La vibrazione del cellulare segnò l’arrivo di un nuovo messaggio, e Sebastian estrasse l’aggeggio che aveva in tasca con il sorriso di chi ha appena avuto quello che voleva.

“Smythe. Sei. Un. Uomo. Morto.”

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Ehm, da dove cominciare? Ho pensato a questa storia mentre ero sul treno per Lucca e parlavo con una mia amica, e oggi, durante l'ora di pedagogia, ho trovato il coraggio per scriverla. Era da tanto che volevo scrivere una Thadastian, perchè amo Thad e Bas, ma avevo paura che non potessero piacere le mie storie. E' la prima Thadastian che pubblico, e spero che non la troviate noiosa c.c volevo pubblicare la prossima settimana il secondo capitolo, perchè ora non ho proprio idee, quindi spero che mi facciate sapere che cosa ne pensate :3
Ponghino è il gatto di Thadduccio ed MM's, due pg che io e una mia amica muoviamo su facebook e infatti la mia storia è interamente ispirata a loro, perchè ruolare con Asia/MM's mi dà l'ispirazione.
Per Jeff ho preso spunto da quello di Baude, perchè ultimamente mi sto rileggendo tutte le sue ff e il mio Jeff è venuto fuori così c.c
Non ho altro da dire, aspetto i vostri commenti :3
  
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