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Autore: KintanaChloe    05/11/2014    0 recensioni
"Doctor None sapeva che avrebbe potuto mettere semplicemente da parte sua figlia, o quello che ne restava, e provare con un'altra cavia umana, andare avanti, come aveva fatto con i topi e con le scimmie, finchè il gene modificato non avesse attecchito nel sangue.
Ma non voleva rassegnarsi."

Una storia di esperimenti, ragazzi, di dolore, e di un folle e delirante scienziato con un solo obbiettivo: Creare esseri superiori.
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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«La sua memoria è irrimediabilmente danneggiata. Vi sono dei danni alla corteccia prefrontale e non sono sicuro che riuscirà ad utilizzare il suo dono senza ripercussioni sulla salute.»
Fu questo il responso di Denton all’ennesima TAC celebrale di Arianne, che ora viveva qualche piano sopra il laboratorio, e non riusciva a riconoscere nessuno.
«Lo userà. Non ho fatto tutto questo per nulla.»
Doctor None era ben deciso a metterla alla prova, ma Arianne era diventata più schiva, meno decisa. Non possedeva più quella personalità esuberante che aveva da bambina, non possedeva più quella forza e quella gioia di vivere che avevano caratterizzato gli anni della sua preadolescenza. Era ridotta all’ombra della ragazza che era stata.
Colmo d’ignominia, era ben decisa a non fidarsi di Doctor.
Ciononostante, l’uomo non sembrava essere poi tanto distrutto. Riteneva che la perdita della memoria della figlia fosse un giusto prezzo da pagare per l’inizio della sua razza umana “potenziata”.
Decise quindi di parlare a Denton, prendendolo in disparte. L’inettitudine dell’uomo era compensata solo dalle sue vastissime conoscenze mediche, e se avesse trovato qualcun altro che stesse al suo pari, l’avrebbe volentieri liquidato.
Ma non esisteva un medico al pari di Denton, e ciò significava sorbirsi inutili ramanzine su come il “Progetto Più Di Darwin”, come aveva deciso di chiamarlo, andasse chiuso il prima possibile.
«Voglio provare un nuovo siero, Denton.»
«Ma… Signore»
Iniziò intimorito il ragazzo bruno «Vostra figlia è quasi morta per il siero, e la base è comune a tutti. Come possiamo garantire la sopravvivenza delle cavie?»
La risata che accompagnò l’ultima frase fu aspra e priva di gioia, teatrale per un uomo meticoloso come Doctor.
«Io non voglio la sopravvivenza delle cavie. Non voglio la sopravvivenza della specie. Credi che se volessi la sopravvivenza del genere umano mi prodigherei così tanto per creare un qualcosa di superiore? È la selezione naturale. O ti adatti o MUORI.»
Fabian Denton si morse il labbro inferiore chinando lo sguardo, come spesso capitava quando era vittima di una delle numerose sfuriate di Doctor. Perché lavorare per quell’uomo? La lauta paga era una spinta necessaria per, come lo chiamava lui, il miglioramento della specie?
In realtà, Fabian aveva sempre sentito il desiderio di abbandonare la ricerca. Ma i file erano talmente tanti, talmente tanti erano stati i risultati positivi che avevano riscontrato in quelle cavie, che mostravano pregi strabilianti per un topo. Miglioramenti fisici, capacità al limite del sovrannaturale.
Il tasso di mortalità era l’unico, spiacevole inconveniente: Una trentina di cavie morte, in media, per una viva. Uno spiacevole dato che Doctor None sembrava non vedere, e che ora, dopo il successo con sua figlia, sembrava non ritenere necessario.
Di conseguenza, i casi erano due: O gettare cadaveri uccisi dal siero, o accanirsi su di essi fino all’arrivo di un possibile, e per nulla certo, risultato.
Più di ogni altra cosa, Fabian Denton era governato dalla paura. Come poteva fidarsi di un uomo che non si sarebbe fatto scrupoli ad uccidere la sua unica figlia? La rivelazione di anche una sola appendice dei file nascosti del progetto avrebbero potuto significare la morte, per Fabian, o qualcosa di molto peggio.
«Fabian? Mi stai ascoltando?»
Il tono esigente di Doctor richiamò l’assistente dai suoi pensieri.
«S-Si, Doctor, mi dica pure.»
«Stavo pensando…»
“Il che non è mai un buon segno”, aggiunse mentalmente Fabian «Che potremmo provare i due sieri della forza. Mi pare di ricordare che fossero quelli con i maggiori risultati di prestazione.» Concluse quindi Doctor. Fabian notò la lieve gioia nei suoi occhi, un vago accenno, per quanto radicalmente diverso dallo sguardo usuale del suo superiore.
Poi ebbe il coraggio di parlare.
«Si, Doctor. Ma erano anche quelli con…» Ma il suo tono di voce andò a scemare e Fabian non ebbe il coraggio di terminare la frase. Il sorriso si stava sciogliendo, dal volto di Doctor, come un ghiacciolo su un termosifone.
«Con?»
«…Con il più alto tasso di mortalità.»

Doctor None si avvicinò al suo assistente con arroganza. Non era l’arroganza di un uomo consapevole di conoscere la scienza, bensì quella di un delirante umano che tenta di auto elevarsi a divinità.
«Allora farai meglio a trovare un numero soddisfacente di cavie. E che siano elementi decenti.»
Poi si voltò e lasciò il suo assistente interdetto e al limite dell’attacco di panico. Un pugno salì dallo stomaco alla gola di Fabian Denton, che iniziò ad annaspare in cerca di aria, dirigendosi all’esterno a passi rapidi. Allargò la cravatta sotto il camice e sentì l’estremo bisogno di una sigaretta ma, cazzo, aveva smesso di fumare tre mesi prima. Le vertigini salirono alla sua mente quando realizzò quale fosse stata effettivamente la richiesta di Doctor None.

 
Voleva delle cavie umane, ne voleva tante, e aveva incaricato lui per cercarle.
 
  
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