Nell'assenzio tuo, mi sciolgo.
Liquido infame, quello che mi viene contro.
Addosso ho il mondo, mi fa la guerra.
Per desistere, dalla merda.
O le dicerie della gente, sopporto tutto tranne la tua perdita.

Nei tuoi caldi baci, poi rinasco vecchio.
Come se avessi sopportato, tremende sconfitte,
Oltre al danno, porto le fitte,
Nel cuore, sulla pelle ferita, raggrinzita,
Di sapore stantio il mio sangue,
Le mie viscere secche, piene di mal d'amore.
Solo per te, solo per poter scorgere il viso tuo solare.
Vado avanti indomito e mai stanco.

Spesso piango, di notte,
Quando il giorno sta lontano,
E tu, le tue calde mani portano,
Gioia, serenate di violini sul mio cuore, deturpano,
La vivida tristezza, del lume che s'accende simmetrico,
Idea cercami, Elisea scovami nel lontano golfo persico.
Nei sogni ove mi perdo, raggiungimi anche adesso.
Di crescere non ne ho la forza, non posso,
In me si cela chiara immagine di passero solitario.
Giovane fuori, ma vecchio dentro.
E tu mia adorata in pigiama, quando tardi rientro,
Dai miei mondi, attendi paziente,
Oh mia Elisea, basterà la mia volontà,
Dobbiamo per forza arrenderci, alle esigenze di questa vita?
Per dio no, Cristo perché stai piangendo adesso.
So che soffriamo spesso,
Ma assieme possiamo, dobbiamo amarci,
Cosi come ci conviene, cosi come ci dettano le nostre anime capaci,
D'ogni cosa, d'ogni prosa, cosi come una rosa,
Universale, dicono molte cose, perfino le loro spine, o la posa,
Quando fioriscono piano come poesia con la sua prosa.
Ed in punta di piedi infine, entro nel letto.
Slaccio la camicia, cosi da farti trovar riparo sul mio petto.
Basta questo, tu ed io,
L'amore può non esistere la fuori,
Basta che ci sia nei nostri cuori.