Sangue
che schizza sulle mattonelle bianche.
A Deb, perchè senza di
te, questa storia,
non avrebbe mai visto la luce.
Mentalmente confusa.
Confusa, ma da cosa? Da chi?
Sangue. Sangue sulle mie mani. Sangue sui miei
occhi. Sangue sui miei pensieri.
Sangue che schizza sulle mattonelle bianche.
Non riesco a ricordare da dove viene. Katniss,
pensa, cerca di concentrarti, fai largo nella tua mente.
All’improvviso un’altra domanda mi frulla nella
testa, non da dove, ma da chi!
Apro gli occhi di scatto, boccheggio in cerca
d’aria, annaspo per farla entrare nei miei polmoni.
Peeta.
Peeta che cerca di avvertirmi delle bombe e il suo
sangue che schizza ovunque.
Confusa. Instabile. Traumatizzata. Pazza. Spezzata.
Chiudo gli occhi cercando di scacciare quelle
immagini, cercando di regolarizzare il mio respiro, ma più cerco di calmarmi e
più i miei pensieri vagano incontrollati sul ragazzo del pane.
Picchiato, frustato, torturato, denutrito, portato a un passo dalla morte per poi essere
trascinato indietro solo per ricominciare tutto da capo. Spezzato.
Lo vedo, legato e tremante, immobilizzato ad una sedia,
mentre si contorce dal dolore in preda agli spasmi. Dal nulla una mano lo
colpisce in pieno volto. Vedo scattare il suo viso dalla parte opposta a quella
dove è arrivato il pugno. E poi sangue. Sangue che sgorga dalle sue labbra.
Sangue che cola nella sua maglia. Sangue che si aggiunge a quello che già
sporca il pavimento.
No, è troppo!
Mi tiro su come se il letto si fosse improvvisamente
riempito di spilli. Lo sguardo cade sul mio braccio, dove una flebo fa bella
mostra di sé. Non faccio in tempo a strapparla che parte un cicalino
riempiendomi le vene di un liquido freddo.
Ricado con la testa nel cuscino, cercando di tenere
gli occhi aperti, ma è tutto inutile. Non posso combattere contro i farmaci, è
una guerra persa in partenza.
Mi abbandono all’idea di sprofondare di nuovo in
quel limbo fatto di nebbia e incubi. Fatto di morte e ibridi. Fatto di sangue e
Peeta.
L’ultima immagine che la mia mente proietta prima di
inabissarmi completamente nell’oblio, sono due occhi azzurri come il cielo in
estate che mi guardano con quella scintilla di emozione e amore, quella scintilla che ora, non brilla più.
Angolo autrice - Ed eccoci qui, arrivati
alla fine della mia primissima storia, che la mia testa ha collocato dopo che
Katniss, ha il suo crollo psicologico fuori dal distretto 13 e quindi dopo il
messaggio di Peeta e i bombardamenti; Ringrazio tutti quelli che, hanno avuto
il coraggio di arrivare fino in fondo!
Questa cosa, si è praticamente scritta da sola, alle 3 di notte, dopo una lunga
chiacchierata con una delle persone più belle e speciali che ho conosciuto qui
su Efp, lei mi ha dato quella spinta che mi mancava per cimentarmi nella
scrittura, quindi mi sembra doveroso ringraziarla per tutto quello che ha fatto
per me, si, sto parlando di te Deb, grazie per aver sopportato i miei scleri sulle tue bellissime
storie, grazie per aver sopportato le mie continue domande e delucidazioni, ma
soprattutto grazie per avermi sopportato, supportato e ultima ma non per
importanza, revisionato la mia storia.