Questa è la mia prima fanfiction, perciò, perdonatemi tutto
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Stava vagando apparentemente senza meta, il demone, nella città di Gravity Falls; nessuno poteva vederlo, sia perché si trovava nel Dreamscape, sia perché non c’era anima viva quella notte
E come biasimarli, gli abitanti, erano le tre del mattino
A quell’ora per lui era una festa, nella la sua dimensione, infatti era quella l’ora in cui i sogni erano più fervidi, quando i sogni, le speranze ed i segreti inconfessabili prendevano vita, allietando il sonno delle persone addormentate
Avrebbe dovuto modificarli un po’, rendendoli incubi terribili e, perché no, provocare qualche infarto per il terrore
Ma non quella sera, Bill doveva vedere di prima persona cosa era accaduto da quando se ne era andato
Doveva vedere qualcuno
La città era tranquilla, silenziosa; sembrava che non fosse successo niente quel pomeriggio
O almeno che tutti se lo fossero dimenticato
“humpf” sbuffò il demone “rilassatevi pure, questa non è altro che calma che precede la tempesta…”
Ma la sua coscienza lo stava portando lontano dal centro cittadino, verso il bosco confinante
Attraversò il bosco e si trovò di fronte a una casa in uno spiazzato di piccole dimensioni, il “Mistery Shack”
Attraversò la porta del retro senza alcun problema, ed entrato nell’edificio controllò in giro
Non c’era l’ombra di Stan Pines, bene
Si diresse su per le scale, levitando leggiadramente; camminare è faticoso per qualcuno che da un’eternità fluttua
Passò le stanze, e salì per un’altra rampa di scale, giungendo all’attico
Attraversata la porta, vide il motivo per cui era lì, in quella dimensione, a quell’ora
O meglio, i motivi
Pino Blu e Stella Cadente
I due gemelli stavano dormendo insieme quella notte, lo aveva deciso Dipper nel caso Bill si fosse di nuovo fatto vivo
Mabel aveva un maglione con su scritto :“tu non puoi passare!” e stava accoccolata al fratello, che aveva il braccio sinistro ingessato e medicazioni varie sul corpo
Il demone fece un’espressione felice con il suo unico occhio: sembrava che la ragazza avesse un maglione per ogni occasione
Bill Cipher si avvicinò ai gemelli ed esaminò la scena, la sorella aveva sacrificato il suo cuscino mettendoglielo sotto il gesso, per far in modo che il braccio del fratello non si mettesse in modo strano e gli provocasse qualche dolore, e lui stava condividendo il suo con lei
Era una delle più commuoventi scene di amore famigliare a cui lui avesse mai assistito
“se fossimo in un cartone animato, qualcuno scriverebbe fanfiction su loro due, nonostante siano gemelli” pensò divertito Bill, ma poi ritornò serio, doveva fare quello per cui era venuto
Assicurarsi che Pino Blu stesse bene
Controllò il ragazzo; bè, almeno respirava ancora
Ritornò a fluttuare sopra di loro, e cominciò a fare uno dei suoi soliti monologhi interiori
“sta bene”
“sì, ma non grazie a te” replicò una voce, fatta dalla sua coscienza
Lui non poteva non essere d’accordo con questa affermazione; era colpa sua se ora lui si trovava in questa situazione
“non volevo arrivare a questo…”
Tutto quanto, si potrebbe dire, era iniziato una settimana fa, quando quella buffa bambolina vivente di nome Gideon lo aveva evocato per rubare un ricordo a Stanford
Ma in realtà iniziò molto tempo prima, quando erano nati
Sapeva che si sarebbero scontrati un giorno, quindi lui aveva iniziato a controllarli dal loro primo vagito, addirittura da prima che i due iniziassero la meiosi delle loro cellule, aveva seguito anche i loro genitori, nel caso il piano iniziale fallisse
Eppure… in quei dodici anni… aveva iniziato….iniziato…
….Ad affezionarsi a loro
Aveva iniziato ad adorare i maglioni della ragazza, aveva iniziato a seguire il ragazzo in ogni piccolo mistero, anche se insulso, aveva iniziato ad amare ogni loro piccola stranezza da gemelli, dal semplice abbraccio imbarazzato alle canzoni dei Babba
Credeva, incominciava, a sperare che quel giorno non sarebbe mai arrivato…
…Ma invece…
…quell’estate i loro genitori avevano deciso di mandare i ragazzi a Gravity Falls
Per uno stupido scherzo del destino, il ragazzino, il Pino Blu, aveva trovato il giornale numero tre
E da allora quei due gemelli stavano rischiando di giorno in giorno la loro vita, tra gnomi-meccano e mutaforma assassini, erano quasi arrivati a risolvere il mistero del luogo…
…ma lui aveva rovinato tutto
Aveva preso il possesso del corpo del ragazzo, dello stesso ragazzo che lo aveva quasi battuto nel suo terreno, rendendolo orgoglioso, e aveva iniziato a distruggere pezzi del loro puzzle duramente costruito; aveva messo in crisi il loro rapporto gemellare indissolubile, li aveva usati, mettendo in pericolo tutti loro, solo perchè lui aveva paura, paura di ciò che sarebbe successo se i gemelli avessero scoperto il segreto della città
Paura del fatto che i ragazzi, scoperto il mistero, potessero impazzire dalla sapienza data
“… non volevo arrivare a ciò… l’ho fatto per proteggerli…”
Ma la voce, all’interno della sua mente, lo derise
“tu non volevi proteggerli, volevi proteggere solo te stesso! guarda cosa hai fatto a Dipper”
Lo sguardo gli cadde sul braccio ingessato del ragazzo, il braccio che aveva torturato per sentire di nuovo dolore
Per sentirsi di nuovo vivo
Alcuni giorni la sua follia prendeva posto ad una amara autocomprensione , e quello era uno di quei giorni
Alcuni giorni si chiedeva come mai esistesse, se doveva solo torturare delle persone innocenti
Alcuni giorni si rendeva conto quanto, quei ragazzini, lo stavano cambiando, in meglio
E questo lo terrorizzava, perché lui stava diventando dipendente da loro
Incominciava ad avere pena per loro, pena per ciò che affrontano, pena per ciò che affronteranno
Si era affezionato ai suoi peggior nemici, il più grande guaio in cui si era cacciato, altro che l'evento avvenuto trent'anni fa
Era il momento di andare via, ma non voleva, voleva fare molte altre cose
Voleva rimanere lì e diventare loro amico
Voleva portali via da tutto e da tutti, e metterli al sicuro
Voleva cancellare tutto dalla loro mente, da Gravity Falls al portale, da Pino Blu al Lama
Ma non poteva, perché lui era il cattivo e loro i buoni, si sarebbero scontrati e uno di loro vincerà
Ma, alcune volte, voleva essere come loro, libero
Libero di essere o buono o cattivo
Libero di andare e venire in quella dimensione, senza evocazioni o altre robe
Libero di non combattere contro i ragazzi
Libero, di non accettare un patto o di non rispettarlo
Ma non era libero, non lo sarebbe mai stato
Prima di andarsene, si avvicinò ai due e gli augurò solo una buona notte, per poi sparire nella sua dimensione, dove i sogni quella sera erano più meravigliosi del solito
Chissà, magari poteva ancora far venire un’ infarto quella sera, la notte era ancora lunga
Dopotutto, lui era il cattivo
Quel mattino
“sai Mabel?”
“cosa fratellino?”
“stanotte ho sognato Bill che ci augurava buonanotte”
“ anche io!”
“che cosa ne pensi?”
“boh, forse era una minaccia nascosta…oppure…”
“oppure…”
“…oppure ci augurava veramente buonanotte”
“COSA?!?” fece scoccato Dipper “ma se ci ha quasi ucciso due volte questa estate!”
“bè, sai…” fece Mabel, prendendo due bicchieri di latte e porgendone uno al fratello
“… anche i demoni hanno un cuore, no?”
Per ricordarci che, anche il più malvagio dei demoni
Un giorno era uno degli angeli più gloriosi