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Autore: Durhilwen    06/11/2014    3 recensioni
"Anche la persona più piccola può cambiare il corso del futuro".
E nella Terra di Mordor, un'anonima creatura ci è riuscita davvero.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frodo, Galadriel, Orchi, Sam, Sauron
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mordor è la casa della Morte.

Il gelo che ho dentro non l’ho mai provato da nessun altra parte, il calore ardente delle fiamme, mi corrode sempre di più.

E’ come se Sauron avesse iniettato parte di sé in ogni creatura, ogni pietra, ogni ombra di questa landa arsa dal Male.

Probabilmente dovrebbe piacermi, l’oscurità, sono un orco come gli altri.

Eppure ho un ricordo che nessun altro, tra queste file di soldati, può neanche immaginare.


Io ho visto la Luce.


Mi apparve in sogno una Dama Bianca, e con lei una parola mai udita quaggiù, “vita”.

Vidi prati immensi e foreste rigogliose, e mari, oceani, e montagne; vidi le stagioni nella Terra di Mezzo,

alternarsi in un continuo gioco di colori.

Gustai cibi mai provati prima, scoprii la bellezza di questo mondo così vasto, così vivo.

Fu la prima volta che giunsi ad una conclusione personale: in questa Terra Oscura, non sono affatto come gli altri.

La guerra e il sangue scaldano gli animi dei miei simili.

Ma io ne ho paura; e ad ogni battaglia vengo sopraffatto dal terrore: le persone che uccido, hanno una casa?

Una famiglia? Lottano per l’onore e la pace, oppure un loro Padrone le spinge a combattere?

E cosa provano, quando le frecce da loro scagliate ci colpiscono?

Quel giorno mi stupii di quanto la mia mente potesse lavorare e di quanto Sauron ci avesse in pugno.

Mi svegliai totalmente sconvolto, e la mia vita iniziò ad avere senso solo allora.

E giurai a me stesso, che Sauron non avrebbe vinto;

non avrebbe più catturato la mia mente, non mi avrebbe più trasformato in un’arma,

non sarebbe mai più riuscito a soffocare le mie idee, i miei sentimenti.

E il giorno in cui mi nascosi nell’ombra, a Cirith Ungol,

senza intervenire durante la fuga di quei due piccoli – come si chiamavano? Hobbit? – seppi di aver fatto la scelta giusta.

 

 


 

 

Angolo dell'autrice.

Dopo quattro ere, dodici millenni e ventisette settimane, torno a scrivere.
Perchè ci ho messo tanto? Bella
domanda! Probabilmente perchè le mie idee giocavano a nascondino.
La cosa importante è che il mio ritorno abbia portato con sè una storia che non faccia troppo schifo,
e spero di non aver deluso le aspettative di chi mi ha sempre seguita *lancia fiori*.
Un abbraccio a chi leggerà, e un ringraziamento generale, perchè ci sta sempre bene(?)

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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